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Nominati i vicari foranei

Mons. Sebastiano Amenta è stato confermato nel ruolo di vicario generale dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto.  L’arcivescovo ha nominato anche i vicari foranei. Si tratta di mons. Maurizio Aliotta (per il Vicariato di Siracusa); don Alfredo Andronico (per il Vicariato di Lentini); don Ambrogio Giuffrida (per il Vicariato di Palazzolo); don Salvatore Vinci (per il Vicariato di Augusta-Melilli).

Considero tali nomine solo l’inizio degli adempimenti previsti dal Diritto canonico per porre le basi istituzionali del governo della nostra Chiesa particolare. Il prossimo futuro ci vedrà impegnati a costituire il Consiglio Presbiterale e, di conseguenza, il Collegio dei Consultori – ha scritto l’arcivescovo -. Come noto, il Vicario generale è figura essenziale per la vita della diocesi, quale stretto collaboratore del Vescovo, e ufficio preminente della Curia (cfr. Communicationes 2, 1969, 83; Apostolorum Successores 178). La conoscenza della nostra Arcidiocesi, in questo mio primo anno di ministero episcopale, mi ha portato a maturare la decisione di confermare, in tale ufficio, mons. Sebastiano Amenta, il quale, sono certo, avrà modo di mettere a frutto l’esperienza maturata. A mons. Sebastiano Amenta va la mia riconoscenza per aver accettato di continuare a servire la nostra Chiesa diocesana in un tanto delicato servizio“.

Mons. Lomanto ha proceduto anche alla nomina dei quattro vicari foranei. “Il documento conciliare Christus Dominus 29, poi ripreso dal m. p. Ecclesiae Sanctae I, 19, raccomanda che i Vicari foranei svolgano un munus di cooperazione e coordinamento pastorale a carattere sovra-parrocchiale. Il direttorio Apostolorum Successores 218, a tal riguardo, ricorda che: «L’ufficio di Vicario foraneo riveste una notevole importanza pastorale, in quanto collaboratore stretto del Vescovo nella cura pastorale dei fedeli e sollecito “fratello maggiore” dei sacerdoti della forania, soprattutto se sono malati o in situazioni difficili. A lui spetta coordinare l’attività pastorale che le parrocchie realizzano in comune, vigilare affinché i sacerdoti vivano conformemente al loro stato e perché venga osservata la disciplina parrocchiale, soprattutto liturgica». 

Ho ritenuto opportuno confermare due dei Vicari foranei che hanno ricoperto lo stesso ufficio nell’ultimo mandato e procedere con la scelta di due nuovi sacerdoti per le altre due Foranie. A tali decisioni sono pervenuto dopo attento discernimento, valutando le peculiarità di ciascuna Forania e le necessità preminenti delle Comunità ecclesiali ivi insediate. Ringrazio sentitamente, a nome di tutta la Chiesa diocesana, mons. Salvatore Marino e don Salvatore Siena che hanno servito finora la Diocesi con zelo e dedizione quali Vicari foranei. L’occasione mi è gradita per augurare a voi e alle Comunità affidate alle vostre cure un proficuo inizio di anno pastorale, un anno che possa consentirci di tornare alla tanto agognata normalità, dopo questi mesi che hanno visto molte vite spezzate a causa della pandemia in atto, di cui, anche come Chiesa, abbiamo molto patito. Ci sia, in questo cammino, di sprone l’esortazione dell’Apostolo Paolo: «Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10) e ci sia compagna la Madonna delle Lacrime, Colei che ci custodisce nel Suo Cuore di Madre“.

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Ambiente, lavoro, futuro: #tuttoèconnesso

Il Pianeta che speriamo” è il tema proposto per la prossima 49esima settimana sociale. L’ufficio di Pastorale sociale del lavoro e della salvaguardia del creato sta incontrando le realtà sociali e di categoria del territorio per avviare nuovi processi con uno sguardo capace di tenere insieme ambiente e lavoro nella evidenza che #tuttoèconnesso. (Instrumentum laboris, 4).

Siamo consapevoli delle ferite del nostro territorio – scrive don Angelo Saraceno, direttore dell’Ufficio Pastorale Diocesano per i problemi Sociali e del Lavoro, la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato –. Non c’è una zona più martoriata ed un’altra meno. Anche se la zona Augusta-Priolo-Melilli, è la zona più “sensibile” questo non significa dimenticare le altre. L’inquinamento, il disagio economico sociale e gli effetti con essi connessi, non sono da meno. L’azione antropica ha comunque influito e, nella complessità dei ritmi di vita e di lavoro occorre avere maggiore sensibilità affinché la nostra terra venga curata. (cfr Laudato si, 18 e 20).

Tutto questo non deve scoraggiarci perché per noi cristiani diventa importante far memoria poiché “la domenica è il giorno della risurrezione, il primo giorno della nuova creazione, la cui primizia è l’umanità risorta dal Signore, garanzia della trasfigurazione finale di tutta la realtà creata” (Ls, 237). Prospettiva ripresa anche dalla Esortazione apostolica Querida Amazonia: “E’ l’annuncio di un Dio che ama infinitamente ogni essere umano, che ha manifestato pienamente questo amore in Cristo crocifisso per noi risorto nella nostra vita. …Senza questo annuncio appassionato, ogni struttura ecclesiale diventerà un’altra ONG, e quindi non risponderemo alla richiesta di Gesù Cristo: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura” (QA, 64)”.

Quest’anno l’evento della “settimana sociale” si svolgerà a Taranto. Il comitato preparatorio ha già diffuso l’Instrumentum laboris –  con il tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”.

Sinteticamente la direttrice su cui si muove l’Intrumentum laboris a cinque anni della lettera enciclica Laudato si, è innanzitutto nella capacità di saper guardare e osservare la valenza profetica per un rapporto nuovo con le persone e con la nostra casa comune. La recente pandemia ha acuito la sensibilità ai problemi urgenti, occorre giudicare e comprendere: “l’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e, quella con la terra” (Ls, 66). Ora “quando tutte queste relazioni sono trascurate, quando la giustizia non abita più sulla terra, la Bibbia ci dice che tutta la vita è in pericolo” (n. 70). Ed ecco dunque la parola sul senso di questo nostro momento storico, che può̀ illuminare il futuro “un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (n. 49).

E’ tempo di ripensare ai tanti aspetti della nostra vita insieme: dalla coscienza di ciò che più vale e le dà significato alla cura stessa della vita così preziosa, alla qualità delle relazioni sociali ed economiche.

Non possono esserci visioni di futuro se non insieme alle nuove generazioni: occorre agire e impegnarsi per un futuro migliore e, nuovi stili di vita: “che peso hanno i giovani nelle nostre comunità”? “Quale il ruolo delle imprese e delle organizzazioni di categoria”? Ambiente e lavoro vanno coniugati insieme.

Queste sono solo alcune delle domande che verranno affrontate al convegno, consapevoli che la transizione ecologica richiede una conversione antropologica a partire dall’impegno di tutti”.

Non meno grave anche “il crimine degli incendi” che in queste settimane ha bruciato intere porzioni dei nostri territori, causando un danno enorme all’ambiente, alle persone, all’economia e alle attività umane tradizionali; i Vescovi di Sicilia, in un messaggio ed invito alla preghiera auspicano programmi coraggiosi per la salvaguardia del creato” da un lato e caparbietà” nell’affrontare il disagio e “speranza” nell’impegno per la ricostruzione dall’altro. (mons. Giuseppe Marciante, delegato CESI per la pastorale sociale e il lavoro). E’ importante recuperare la dimensione contemplativa, cioè guardare la Terra, il Creato come un dono, non come una cosa da sfruttare per il profitto. Quando contempliamo scopriamo negli altri e nella natura qualcosa di molto più grande della loro utilità. Di conseguenza, è arrivato il momento di superare le logiche del profitto come unico fine, di spezzare le catene dell’indifferenza, che ci portano a voltarci dall’altra parte e a pensare che non ci riguarda“.

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Pellegrinaggio delle famiglie per la famiglia al Santuario

Comunione e gioia” tra più realtà associative e il desiderio di onorare la Vergine Maria nei luoghi più significativi del nostro Paese. Si celebra sabato 11 il Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, un’iniziativa promossa dal Rinnovamento nello Spirito, dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei e dal Forum nazionale delle associazioni familiari. Un atto di devozione che giunge quest’anno alla 14esima edizione: tutti i soggetti coinvolti sono pronti a camminare insieme con gesti popolari, di forte impatto spirituale, capaci di segnare migliaia di famiglie e di ribadire, come recita lo slogan, che: “La famiglia è viva, evviva la famiglia!”.
L’evento si svolgerà in una formula inedita, coinvolgendo, in contemporanea, ben diciannove santuari mariani d’Italia e uno in Svizzera, preparando così il X Incontro mondiale delle famiglie con Papa Francesco, previsto a Roma dal 22 al 26 giugno 2022. “Nello spirito di corresponsabilità ‘dal basso’ richiesto dal Santo Padre, il Pellegrinaggio raggiungerà così tutti i territori diocesani, valorizzando ogni Regione rappresentata mediante un santuario o una basilica intitolati alla Madonna, volutamente scelti quali ‘scrigni’ di tradizione mariana, di preghiera, testimoni di miracoli e prodigi compiuti da Dio nei secoli”, si legge in una nota di RnS.

Salvatore Martinez, presidente nazionale del RnS, sarà presente al santuario del Divino Amore in Roma; padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, al pontificio santuario della Santa Casa di Loreto; Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, al pontificio santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei.
Il Pellegrinaggio si concluderà con due “speciali Atti di affidamento: delle famiglie e poi dei bambini e ragazzi alla vigilia dell’anno scolastico 2021-22”.

L’appuntamento a Siracusa è alle ore 15.00 alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. Il programma prevede alle ore 15.30 i saluti di Antonino Tirrito, coordinatore regionale del RnS; di Don Aurelio Russo, Rettore del Santuario; di Dario Micalizio, Presidente del Forum Famiglie Sicilia. Seguiranno la recita del Rosario delle Famiglie e le testimonianze e Atti di affidamento a Maria. Alle ore 18.00 la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa.

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L’Amore nel frammento – quarto video

Quarto video del progetto “L’Amore nel Frammento” – 10 minuti con Amoris Laetitia – promosso dall’Ufficio per la Pastorale della Famiglia dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Il video si intitola “L’amore appassionato rigenera” – Il prodigioso scambio nella coppia, tra «eros» e «agape», a cura dei coniugi Katia e Giuseppe Marino e sarà pubblicato lunedì 13 settembre alle ore 19.30 sui canali social dell’Arcidiocesi, You tube e Facebook.

 

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Festa di Santa Lucia a Carlentini

Carlentini da stasera si prepara a vivere la sua festa patronale in onore di Santa Lucia, vergine e martire siracusana, patrona di Carlentini. Quest’anno  ricorre il 400 anniversario dell’elezione di Santa Lucia a protettrice e avvocata della città di Carlentini. Una festa ancora ridotta a causa delle restrizioni covid ma che comunque offrirà alla popolazione momenti di intensa partecipazione legati alla venerazione della patrona, a partire dall’esposizione del simulacro di Santa Lucia in chiesa Madre. 

I festeggiamenti, curati dalla Deputazione di Santa Lucia con la collaborazione dei Devoti di Santa Lucia e l’amministrazione comunale,  inizieranno questa sera, con l’inizio del triduo in onore di Santa Lucia con la celebrazione della messa alle 19. Sabato i festeggiamenti entreranno nel vivo con la venerazione della Reliquia. Domenica, alle 10, in  chiesa Madre, celebrazione Eucaristica, mentre alle 19,30 la Messa in piazza Diaz presieduta da don Salvatore Siena, arciprete della chiesa Madre e con la partecipazione del sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio. Lunedì pomeriggio, alle 19, la celebrazione Eucaristica in piazza Nicola Capria, celebrata da don Marco Pandolfo, parroco della chiesa di Sant’Anna. Tra le iniziative collaterali che si svolgeranno a Carlentini l’annullo postale e l’emissione di una cartolina celebrativa dei 400 anni dall’elezione a protettrice e avvocata della città di Carlentini. In piazza Diaz, domenica pomeriggio, sarà allestito un gazebo dove i funzionari dell’Ente Poste rilasceranno l’annullo postale. La visita dei luoghi di Santa Lucia tra i quali l’edicola votiva “U peri aliva ri Santa Lucia”. 

La massima prudenza, il senso di responsabilità di ciascuno di noi e soprattutto l’attenzione alle ben note regole di contrasto al virus impediscono di vivere i tradizionali festeggiamenti secondo il consueto e ricco programma di manifestazioni religiose e civili. Non vivremo alcuni riti a noi cari ma certamente non cambierà, anzi si rafforzerà, il sentimento di amore e devozione per la nostra Santa Patrona  – spiega il presidente della Deputazione di Santa Lucia Nicolò Culò -. Vivremo questa festa con grande profondità spirituale”. 

Salvatore Di Salvo

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Feste religiose in Diocesi

I programmi per le festività in onore dei Santi vanno presentati per tempo alla Curia Arcivescovile per essere autorizzati dall’Ordinario diocesano”. Lo ha ricordato il vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, che ha scritto a tutti i presbiteri. I programmi saranno comunicati per opportuna conoscenza all’Autorità di pubblica sicurezza locale anche se, nel rispetto delle norme, non prevedono attività religiose al di fuori degli edifici sacri. Per ogni attività che si verificasse in difformità di essi o in trasgressione delle norme, sarà chiamato a rispondere nelle sedi preposte, siano esse civili che canoniche, il soggetto o i soggetti che agiranno in maniera autoreferenziale” scrive ancora mons. Amenta.  

Molte Comunità ecclesiali hanno già vissuto le proprie ricorrenze festive offrendo la testimonianza della responsabilità e della carità – che si esprime anche nella custodia del fratello e della sorella più fragili con il rispetto delle regole sanitarie e delle indicazioni dell’Ordinario diocesano – oltre che della comunione in una Chiesa che vive ed agisce seguendo la saggia e paterna guida del proprio Pastore. In questi tristi frangenti, senz’altro transitori, ritornano quanto mai attuali e urgenti le parole del nostro Arcivescovo mons.Francesco Lomanto:  

«…anche quest’anno non sarà possibile esprimere la nostra devozione con le processioni religiose esterne, ma certamente potremo intensificare la preghiera con la pratica sacramentale della Confessione e della Comunione, con i gesti concreti di carità e di vicinanza verso chi è in difficoltà. Ad imitazione dei nostri padri, accorriamo all’altare del Signore con animo penitente ed orante, elevando al Cielo suffragi per quanti sono morti a causa dell’epidemia o di altri mali che affliggono la nostra vita».

Nello spirito della corresponsabilità che caratterizza la vita delle nostre Comunità, mi permetto di chiedere  ai revv. Parroci di portare a conoscenza dei loro fedeli collaboratori, nelle forme che riterranno più opportune, la presente nota.

Mons. Amenta ha ricordato il decreto dell’Episcopato Siciliano, tuttora in vigore, emanato nel giugno del 2020 circa la sospensione di tutte le processioni esterne, ivi comprese pellegrinaggi ed ogni forma di manifestazioni religiose che provochino assembramenti; le prescrizioni, tuttora in vigore, circa il distanziamento interpersonale ed il numero massimo di fedeli che possono essere ammessi in chiesa specie durante le celebrazioni liturgiche così come gli obblighi di igienizzazione delle mani già all’ingresso, della mascherina e della sanificazione degli ambienti; l’urgenza di evitare ogni forma alternativa di processione/manifestazione come – ad esempio – esporre i simulacri dei Santi sui sagrati o al portone centrale delle chiese o traslare gli stessi con automezzi o altri apparati meccanici di locomozione lungo le vie cittadine e, comunque, ogni occasione che possa provocare assembramenti sia all’interno delle chiese che negli spazi pubblici.

Ed in particolare che:

  • anche il semplice spostamento dei simulacri dei santi all’interno dell’edificio sacro può comportare assembramento come richiamato dalle Circolari del Ministero sopra citate: «come, ad esempio, i portatori di statue e palanchini, necessariamente a contatto l’un l’altro ed in fatica»; 
  • nonostante tutto ciò in alcune realtà ecclesiali della nostra Diocesi si è agito senza autorizzazione dell’Ordinario diocesano (talvolta senza neanche quella del Parroco) ed in difformità ai programmi resi noti, in deroga alla superiore regolamentazione specie per iniziativa di gruppi di laici che, anche se sinceramente sollecitati dalla devozione, hanno di fatto esposto se stessi ed i Parroci stessi alle sanzioni previste, oltre che al rischio di creare focolai di infezione.
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Strepitus Silentii alla catacomba di San Giovanni

Alcune emozioni vanno solo provate. Vivere momenti di riflessione sul percorso della vita cristiana all’interno della catacomba, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini, il tempio dei primi martiri, scendendo sottoterra, nel rispettoso silenzio del sito, significa vivere un’esperienza unica.

Il numero diciassette non fa paura a “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, che torna alla catacomba di San Giovanni a Siracusa per il 17esimo anno. Lo scorso anno, l’emergenza sanitaria, aveva ridotto drasticamente il numero delle visite: quest’anno quindici serate per trenta repliche.  Appuntamento stasera con prima visita alle ore 21 e seconda alle ore 22.30.
Un modo per scendere nella storia di Siracusa e della cristianità. E raccontare la catacomba attraverso la voce di coloro che l’hanno abitata per secoli e ne hanno fatto uno dei cimiteri  cristiani più grandi del mondo occidentale. Accompagnati dal suono di un flauto, per immergersi nell’atmosfera unica del mondo sotterraneo della Catacomba, per scoprirne angoli insoliti e suggestivi.

“Strepitus Silentii … le notti delle catacombe” è un progetto promosso dall’Ufficio per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e dalla Custodia della Catacomba di San Giovanni, dall’Ispettorato per le catacombe della Sicilia orientale e dalla società Kairos in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”. Una storia teatralizzata con delle voci narranti che rappresenta un’occasione per compiere un viaggio dentro di sé e riscoprire l’essenzialità delle cose, fuori dal caos e dalla routine della quotidianità. L’iniziativa, ideata da Kairós, aiuta a comprendere quanto significativa fu la realtà di Siracusa e della sua comunità cristiana in epoca romana. Ogni angolo della Catacomba è un’immersione nella storia.
Voci recitanti sono Marinella Scognamiglio, Doriana La Fauci, Caterina Pugliese, Lorenzo Faletti, accompagnati dal flauto da Romualdo Trionfante e Luciano Maria Moricca.

Altri appuntamenti il 20-21-22 e 27-28-29 agosto ed ancora il 3-4-5 settembre.

La partecipazione alla visita teatralizzata prevede ingressi limitati. All’ingresso è obbligatorio sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea tramite termoscanner. Non sarà consentito l’accesso a persone a cui è stata riscontrata una temperatura maggiore di 37,5°C. Gli spettatori dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina fino al termine della visita, rispettando la distanza fisica di almeno un metro. (Modalità di fruizione su www.kairos-web.com).
E’ possibile prenotare telefonando al numero: 0931.64694 o inviando una mail a  info@kairos-web.com

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Alla scoperta di Siracusa Sacra

Un itinerario diverso per ogni serata per scoprire luoghi di straordinaria bellezza. Torna Siracusa Sacra, l’evento culturale organizzato da Kairós e promosso dall’Ufficio per la pastorale del turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa con il patrocinio della Deputazione della Cappella di Santa Lucia e dell’Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale.
E’ possibile visitare la Catacomba di Santa Lucia, uno dei cimiteri più affascinanti della storia cristiana di Siracusa, il martedì. Nella catacomba è possibile ammirare anche la tomba che ha custodito il corpo della giovane martire per ben 735 anni. Il mercoledì e il sabato aprirà le porte la settecentesca Biblioteca Alagoniana, attraverso un tour che svelerà ai visitatori anche i tesori della Cappella Sveva e del Carcere Vescovile.
Il giovedì due itinerari esclusivi dedicati alle figure di Lucia e Maria raccontate attraverso le parole del Sommo Poeta Dante Alighieri; infine ogni venerdì si potrà vivere l’atmosfera unica delle chiese di San Giuseppe, San Benedetto e San Martino.

Ogni sera due visite guidate: I visita ore 20.30 – II visita ore 21.30 E’ possibile prenotare telefonando al numero: 0931.64694 o inviando una mail a info@kairos-web.com

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Festa Santissima dell’Assunta

Si celebra oggi la festa dell’Assunta. “Con la triste consapevolezza che dovremo ancora rinunziare alla tradizionale processione sul mare, celebreremo le sante messe alle ore 10,30 e 18,30 nella certa speranza che il prossimo anno tutto sarà tornato come prima e questa funesta epidemia sarà definitivamente sconfitta” ha spiegato don Flavio Cappuccio, parroco della Chiesa San Filippo apostolo.
Ieri durante la santa Messa vespertina, i raggi del sole hanno coperto interamente il volto della Vergine Santissima Assunta: ci siamo fermati per cantare in suo onore il tradizionale canto “Dell’aurora tu sorgi più bella. Purtroppo anche quest’anno dovremo rinunziare alle nostre feste esterne, confidiamo sempre in Maria perché, con il suo dolce aiuto e il nostro impegno morale nella campagna vaccinale, possiamo essere tratti fuori presto da questa funesta epidemia” ha concluso don Flavio.

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L’Amore nel frammento

Terzo video del progetto “L’Amore nel Frammento” – 10 minuti con Amoris Laetitia – promosso dall’Ufficio per la Pastorale della Famiglia dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Il video si intitola “Nell’amore ogni giorno è un giorno nuovo” – Gioie e difficoltà del vivere quotidiano, a cura dei coniugi Daniela e Francesco Firullo.

 

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