Archivi della categoria: Diocesi news

Giornata Mondiale del Migrante

Si tiene domenica 24, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Un’occasione per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide, e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione. La Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal 1914. Il titolo scelto dal Santo Padre per il suo messaggio annuale è “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

A Siracusa l’appuntamento è per domenica alle ore 10.00 al parco del Foro Siracusano (vicino la chiesa del Pantheon) con l’animazione, laboratori anche per i più piccoli, diverse testimonianze e la musica dei gruppi Makari e Ramzi and Brothers.

“Abbiamo organizzato un evento – spiega Suor Rosa Maria delle Scalabriniane – sulla realtà migratoria per sensibilizzare le persone. La migrazione non è negativa e ci appartiene. Le persone cercano di scappare dalla guerra, dalla fame e dalle ingiustizie. Cercano il meglio per loro e le loro famiglie”. All’incontro interverranno un uomo del Bangladesh in Italia da alcuni mesi, una donna brasiliana, una cilena e un componente di un equipaggio di una nave ong che si occupa del salvataggio dei migranti in mare.

L’incontro è stato promosso da Caritas Diocesana, associazione Massimiliano Kolbe, Suore Scalabriniane, Ciao (centro interculturale di aiuto e orientamento), società Fatebene Fratelli con il supporto del Comune, assessorato alle politiche sociali.

Ho deciso di dedicare il Messaggio per la 109a Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato alla libertà che dovrebbe sempre contraddistinguere la scelta di lasciare la propria terra – scrive Papa Francesco – . (…) Migrare dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è. Conflitti, disastri naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire. Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune. (…)
Per fare della migrazione una scelta davvero libera, bisogna sforzarsi di garantire a tutti un’equa partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l’accesso allo sviluppo umano integrale. Solo così si potrà offrire ad ognuno la possibilità di vivere dignitosamente e realizzarsi personalmente e come famiglia. (…) Essi però devono essere messi in condizione di fare questo, senza trovarsi depredati delle proprie risorse naturali e umane e senza ingerenze esterne tese a favorire gli interessi di pochi. E lì dove le circostanze permettano di scegliere se migrare o restare, si dovrà comunque garantire che tale scelta sia informata e ponderata, onde evitare che tanti uomini, donne e bambini cadano vittime di rischiose illusioni o di trafficanti senza scrupoli.
È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra. Si tratta di un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è da comprendersi come corresponsabilità di tutti gli Stati nei confronti di un bene comune che va oltre i confini nazionali. Infatti, poiché le risorse mondiali non sono illimitate, lo sviluppo dei Paesi economicamente più poveri dipende dalla capacità di condivisione che si riesce a generare tra tutti i Paesi. Fino a quando questo diritto non sarà garantito – e si tratta di un cammino lungo – saranno ancora in molti a dover partire per cercare una vita migliore. 
Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno. 
Il percorso sinodale che, come Chiesa, abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili – e tra questi molti migranti e rifugiati – dei compagni di viaggio speciali, da amare e curare come fratelli e sorelle. Solo camminando insieme potremo andare lontano e raggiungere la meta comune del nostro viaggio“.

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Convegno mariano il 28 e 29 settembre

Storia, Scienza e Fede nella Lacrimazione

“Storia, Scienza e Fede nella Lacrimazione della Madonna a Siracusa” è il titolo del convegno mariano che si terrà giovedì 28 e venerdì 29 settembre al centro convegni “San Giovanni Paolo II” nell’ambito del 70esimo anniversario della Lacrimazione.

Giovedì alle ore 19:00, Orazio Mezzio, direttore del settimanale Cammino, parlerà su “Il contesto storico di Siracusa e la Lacrimazione della Madonna”. Subito dopo mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, e don Aurelio Russo, rettore della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, faranno una lettura del processo storico della Lacrimazione. Venerdì alle ore 19:00, don Enzo Candido, presbitero del Santuario, si soffermerà su “Le manifestazioni mariane nella storia della Chiesa”. Seguirà l’intervento di don Salvatore Spataro, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” su “Il pianto di Maria, Madre e Regina dei Martiri”. Infine padre Ermes Ronchi, frate dell’ordine dei Servi di Maria, darà la sua lettura teologico spirituale della Lacrimazione della Madonna di Siracusa.

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Caravaggio in Sicilia

Si intitola “Caravaggio in Sicilia” l’iniziativa proposta per venerdì 29 settembre alle ore 21.00 nella Cripta di San Marciano a Siracusa. Il 29 settembre si ricorda la nascita di uno dei protagonisti più affascinanti e controversi della pittura italiana del Seicento: Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Per l’occasione la società Kairos in collaborazione con la Custodia delle catacombe, l’Ufficio diocesano per la Pastorale del turismo, e il Parco “Terre dell’invisibile” racconteranno la storia della permanenza in Sicilia, dove il noto pittore soggiorna in clandestinità, tra l’autunno del 1608 e la primavera del 1609. Sarà l’occasione per scoprire le tre opere dipinte tra Siracusa e Messina: Il seppellimento di Santa Lucia, La Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei pastori insieme a La Natività, la tela realizzata per la Compagnia di San Lorenzo a Palermo.
Introdurranno e presenteranno la serata don Giuliano Gallone e Annalisa Stancanelli. La lettura iconografica è di Fausto Migneco e Loredana Pitruzzello e la lettura di Attilio Ierna, Doriana La Fauci. E’ possibile prenotare telefonando al seguente numero di telefono: 0931.64694  (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17,30), oppure inviando una mail a info@kairos-web.com.

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Pellegrinaggio storico della parrocchia del Pantheon in Santuario

In occasione del 70esimo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, la Comunità parrocchiale del Pantheon di Siracusa, guidata dal parroco don Massimo Di Natale, si riunirà mercoledì 6 alle ore 19.30 presso il piazzale del Pantheon per poi muoversi in pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna delle Lacrime e dove si concluderà con la celebrazione eucaristica. Il desiderio è ripetere, come 70 anni fa, il primo pellegrinaggio del 1953 alla Madonna delle Lacrime.
La Parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon da sempre rappresenta uno dei luoghi simbolo del
prodigioso evento della Lacrimazione. “In questa parrocchia – spiega don Massimo Di Natale – i coniugi Iannuso, essendo parrocchiani, iniziarono l’iter in preparazione del sacramento del matrimonio. Progettarono di celebrare le loro nozze nel dicembre del 1952, durante l’ottavario della festa di Santa Lucia nella Basilica al Sepolcro. Per un lutto di famiglia la data del matrimonio fu trasferita e sabato 21 marzo 1953 il parroco mons. Giuseppe Bruno ebbe la gioia di benedire le nozze di Angelo Iannuso e Antonina Giusto in parrocchia. Tra i regali di nozze fu regalato un quadretto da capezzale raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, dono di nozze di una loro cognata, che l’aveva acquistato per lire 3500 presso l’emporio di Salvatore Floresta, corso Umberto I n. 28. Nei giorni della Lacrimazione, mons. Bruno fu più volte invitato ad accorrere in via degli Orti per constatare quanto stava avvenendo. Nel pomeriggio del 31 agosto 1953 mons. Giuseppe Cannarella, cancelliere della Curia arcivescovile, si recò nell’ufficio parrocchiale del Pantheon per trattare in merito ad una pratica di matrimonio e ne approfittò per discutere su quanto stava accadendo. Pur rimanendo prudenti sull’evento in corso, decisero nello stesso pomeriggio di andare all’Istituto di Igiene e Profilassi della provincia al foro siracusano per chiedere un’eventuale analisi delle lacrime. Ebbero immediata disponibilità da parte del dott. Cotzia e del dott. Cassola e si concordò per l’indomani mattina, 1 settembre, di recarsi in via degli Orti per procedere al prelievo del liquido lacrimale. Il 9 settembre  i membri della commissione scientifica firmarono, presso l’ufficio parrocchiale del Pantheon, l’esito della relazione analitica del liquido sgorgato dagli occhi della Madonnina. Nel pomeriggio del sabato 5 alle ore 18.30 venne guarita la piccola parrocchiana Enza Moncada di 3 anni e mezzo, in via della Dogana, e la gioia per l’intera Comunità fu grande! “Come non ringraziare la Madonna per tanta benevolenza verso la nostra Parrocchia?”  Fu così che l’indomani, domenica 6 settembre 1953, dopo la messa dei fanciulli mons. Bruno, con le catechiste, guidarono ben 90 fanciulli del Pantheon in via degli Orti, con in testa una umile croce, quella stessa che la Parrocchia ha donato al Santuario e che si trova nel Museo della lacrimazione insieme alla scrivania dove sono stati firmati gli atti, come ricordo storico del primo pellegrinaggio del mondo ai piedi della Madonnina. Sempre vive le parole incoraggianti del parroco di allora, mons. Giuseppe Bruno, “La Madonna chiamò… la Parrocchia del Pantheon rispose…”: un amore filiale e rinnovato della Comunità parrocchiale del Pantheon.

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Incontro diocesano dei giovani

Lunedì 28 alle ore 19.00 in piazza Euripide, Incontro diocesano dei giovani dal titolo “just do it semplicemente ama”. Raduno alle 19.00 e festa in piazza insieme alla Giupasband; alle 20.30 fiaccolata verso il Santuario e alle ore 21.00 Veglia di preghiera mariana presieduta da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. Si concluderà alle ore 22.00 con una cena in fraternità.
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Chiusura uffici di Curia

Gli uffici della Curia Arcivescovile rimarranno chiusi per le ferie estive da lunedì 14 agosto a domenica 27 agosto. L’attività lavorativa riprenderà regolarmente lunedì 28 agosto.

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Strepitus Silentii … le notti delle catacombe

Un evento unico nel suo genere, che si rinnova mantenendo la sua unicità. Rivive la catacomba di San Giovanni con “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, le visite notturne teatralizzate nate con l’intento di far vivere il sito della Catacomba di San Giovanni a Siracusa in un frammento insolito alla routine della vita ordinaria, il frammento notturno.
Un’immersione nella storia di Siracusa e nella cristianità. Una riflessione sul percorso della vita cristiana all’interno della catacomba, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini, il tempio dei primi martiri.
Ogni anno si cerca di arricchire il progetto, toccando nuovi angoli del sito. La novità di quest’anno prevede l’inserimento nel percorso teatralizzato della “rotonda di Antiochia”.
Voci recitanti sono Lorenzo Falletti, Doriana La Fauci, Caterina Pugliese e Marinella Scognamiglio, accompagnati al flauto da Romualdo Trionfante ed all’oboe da Luciano Maria Moricca.
Siamo convinti che un “viaggio” all’interno della catacomba nelle ore notturne si possa vestire di un significato ancora più profondo del consueto. Scendere sottoterra, al chiarore della luna, nel rispettoso silenzio del sito, permetterà ai fruitori di vivere un’esperienza unica e d’alto spessore culturale e religioso. Una serata sobria, elegante, di grande spiritualità e cultura” afferma Vincenzo Dente, uno dei curatori del progetto.
Il percorso, scandito dalla voce degli attori e dal suono di un flauto, si snoda attraverso le gallerie sotterranee della catacomba, all’interno della quale rivivono riti e tradizioni lontane, testimonianze artistiche e scoperte archeologiche. Vivere la catacomba attraverso la voce di coloro che l’hanno abitata per secoli.
Lo “strepitus silentii”, il fragoroso silenzio della Catacomba, non è soltanto un percorso tra vestigia di una ricchezza immensa che nei sottosuoli della città aretusea respirano, ma è anche momento di meditazione sulle nostre radici religiose. Un percorso che aiuta a comprendere quanto complessa, storicamente significativa e ricca di esperienze fu la realtà di Siracusa e della sua comunità cristiana in epoca romana.
L’evento culturale si colloca prepotentemente come un appuntamento costitutivo dell’estate siracusana – spiega il prof. Pietro Cavallaro della Kairós – e attraverso un cammino di riflessione vuole indurre lo spettatore, “homo viator”, ad uscire da sé per riscoprire l’essenzialità delle cose, fuori dal caos e dalla routine della quotidianità“.
Strepitus Silentii è promosso dalla società Kairós Turismo Cultura Eventi di Siracusa, in collaborazione con l’Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale, la Custodia delle Catacombe di Siracusa e l’Ufficio Diocesano per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e il supporto dell’ISSR San Metodio di Siracusa e dell’associazione culturale L’isola del Dialogo.
Gli appuntamenti di Strepitus silentii sono programmati fino al 27 agosto con i consueti orari (I visita ore 21 e II visita ore 22.30).
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I giovani della Diocesi alla GMG di Lisbona

Sono partiti oggi per prendere parte alla XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona, in Portogallo, dall’1 al 6 agosto. Inizialmente prevista per il 2022 e spostata a causa dell’emergenza coronavirus.
Sono 44 giovani, dai 16 ai 25 anni di età, guidati da don Daniele Lipari, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile dell’Arcidiocesi, e da padre Francesco Mangiafico. Un gruppo del quale fanno parte una ventina di giovani del cammino neocatecumenale e poi 16 scout della parrocchia della Madonna delle Lacrime di Solarino (Solarino 8), quattro della chiesa Madre di Solarino, tre della parrocchia Santa Maria della Consolazione di Belvedere e un seminarista. Saranno a Sintra, insieme ai partecipanti di altre diocesi siciliane. E giorno 31 in pellegrinaggio a Fatima.
Per me è la seconda esperienza – spiega don Daniele -. La prima era stata da seminarista a Madrid nel 2011. Quest’anno però la responsabilità è diversa, perché guido un gruppo di giovani. L’attesa dell’incontro, della gioia, della festa in un respiro di chiesa universale. Il momento forte della Gmg sono le catechesi: riflessione e crescita personale. Incontrarsi da tutto il mondo nelle parole dei vescovi. «Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1, 39) è la citazione biblica scelta da Papa Francesco con il motto della Giornata Mondiale. La fretta di voler vivere questa esperienza. Un incontro fondato sulla Parola che è condivisione nello stare insieme”. Fin dalla prima edizione, a Roma nel 1986, la Giornata Mondiale della Gioventù è stata un laboratorio di fede.
La partecipazione alla Giornata rappresenta solo l’epilogo di un cammino iniziato già da tempo, come spiega Annamaria della parrocchia San Paolo di Solarino: “Il nostro viaggio è iniziato già da giorni. Tanti sono stati i preparativi e le aspettative, così come tanti sono i sentimenti che in questi giorni si alternano, primo tra tutti la gratitudine per avere la possibilità di partecipare a questa esperienza unica. Non manca neanche la paura, ma questa è subito superata dall’entusiasmo al pensiero di scoprire nuovi luoghi dove poter accrescere e rafforzare la nostra fede e dove poter fare esperienza ecclesiale di Dio insieme a tanti altri giovani. Tutti diversi, ma tutti verso la stessa meta, tutti accumunati da una gioia che infrange distanze culturali e geografiche . Ci apprestiamo a vivere giorni di felicità travolgente, di quelle gioie che ti rimangono impresse nel cuore e che vengono dall’incontro con gli altri e con il Signore. Ci aspettiamo anche di sentire una forte sensazione di comunità, di fare esperienza di quel passo del Vangelo che dice “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sarò con loro, pregherò con loro, amerò con loro perché il mondo venga a Te, o Padre, conoscere il tuo amore è avere vita con Te”.
Gioia di stare insieme e non soltanto: “Dalla Gmg ci aspettiamo divertimento, nuove conoscenze, comunità e preghiera, ma anche tante emozioni, e una riscoperta di noi stessi e della fede” dicono Samuele e Martina. Momenti nel segno della condivisione: “Siamo molto emozionati per questa nuova esperienza. speriamo che in questo viaggio potremo confrontarci con giovani della nostra età di altre nazioni anche per ritrovarci a condividere la stessa fede” concludono Matteo e Andrea di Belvedere.

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Scienza, cultura e dialogo al convegno biblico a Siracusa

Un convegno biblico è ricco di tanti aspetti. Tre parole chiave sono la sintesi: scienza, cultura e dialogo. Scienza, perché docenti accademici portano le ricerche compiute durante l’anno e condividono con gli altri il prodotto delle loro fatiche. Cultura, perché la Bibbia è il grande codice della cultura occidentale e ci dà delle chiavi di lettura per capire il mondo in cui ci muoviamo l’arte, la letteratura, direi la società. Che ci consentono di recuperare le radici della nostra storia soprattutto di una storia culturale europea. Infine il dialogo: forse c’è stata una stagione in cui la Bibbia era motivo di divisione. Adesso sicuramente nell’ambito universitario è motivo di unità e di dialogo“. Don Dionisio Candido, docente di Esegesi Biblica e Critica Testuale dell’Antico Testamento presso l’ISSR San Metodio e presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Salisburgo (Austria) presenta l’Annual Conference della EABS, European Association of Biblical Studies, dal 10 al 13 luglio a Ortigia, centro storico di Siracusa.
Quest’anno  si registra un’affluenza straordinaria con 500 partecipanti per seguire le oltre 200 “unità di programma” previste. Docenti e ricercatori provenienti da tutta Europa, Israele, Stati Uniti e Brasile per condividere le novità scientifiche nell’ambito degli studi biblici e interdisciplinari. EABS, European Association of Biblical Studies, è una associazione internazionale non confessionale, che promuove studi di livello accademico sulla Bibbia e sulle tematiche affini. I suoi membri sono studiosi della Bibbia di tutto il mondo. A Siracusa, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio è l’ente ospitante.
Il dialogo a livello accademico – ha continuato don Nisi – è un dialogo molto franco e quindi riesce a rilevare le differenze, ma è un dialogo fraterno e questa sarà l’occasione per ascoltare esponenti di tutte le confessioni cristiane cattolici, protestanti, anglicani e ortodossi. Ma anche di dialogare con il mondo ebraico. Tutti ci ritroviamo intorno al libro per eccellenza e direi tutti siamo impegnati nella grande fatica dell’interpretazione del libro, che sia un’interpretazione che dà rilievo alle grandi tematiche a cominciare dalla pace e l’umanizzazione”.
La sessione di apertura, in plenaria, è prevista lunedì 10 alle ore 18.00 nella Chiesa Cattedrale.
Eabs è l’associazione più prestigiosa in Europa che raccoglie studiosi di testi biblici – spiega Danilo Verde, ricercatore di Ebraico biblico presso la Facoltà di Teologia cattolica di Lovanio (Belgio) -. Un’associazione non confessionale che non mira all’accrescimento della fede ma all’accrescimento della conoscenza dei testi biblici da un punto di vista linguistico, letterario e culturale in genere. Conta 1200 iscritti e ogni anno organizza un annual conference dove i membri condividono la loro ricerca. Siamo stati a Berlino Helsinki Tolosa e ora siamo approdati a Siracusa. Dove possiamo contare sulla bellezza di questo territorio e sulla professionalità dell’istituto San Metodio”.
L’Annual Conference di EABS coinvolgerà quattro edifici di rilievo storico e accademico per la città: la sede dell’ISSR, il Seminario Arcivescovile, il Teatro Comunale e l’Accademia dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Abbiamo organizzato una sede universitaria dinamica e diffusa con quattro poli di riferimento: San Metodio, Seminario minore, Teatro comunale e Accademia del Dramma antico. In questi quattro poli si svolgerà la parte accademica, con le sessioni di ricerca – afferma la dott.ssa Mariangela Maresca, docente di Metodologia dello studio presso l’ISSR San Metodio di Siracusa -. E’ stato uno sforzo notevole. I momenti di fraternità coinvolgono le professionalità del territorio così questi studiosi provenienti da tutta Europa potranno vivere le bellezze di questa terra dal punto di vista naturalistico, archeologico, architettonico e delle tradizioni. Momenti per far “assaggiare” la bellezza e la bontà di Siracusa”.
Saranno affrontate varie tematiche ad esempio sull’antisemitismo e poi la sessione dedicata alla prof. Tova Forti, professoressa israeliana in occasione del suo pensionamento, e una sessione plenaria con la prof. Kristin De Troyer, professoressa dell’Università di Salisburgo critica testuale dell’antico testamento.
Tutti i momenti comuni (sessione inaugurale, sessione plenaria, sessioni celebrative, business meeting, incontro dei dottorandi, sessione conclusiva) vedranno un numero inaspettatamente alto di partecipanti. Saranno presenti anche editori da tutta Europa per presentare le ultime pubblicazioni in campo biblico.
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I diaconi in comunione con le famiglie ferite

“Un servizio per l’edificazione della Chiesa, per l’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino alla piena conformazione a Cristo. Il Diacono, a nome della comunità, è chiamato ad accogliere le fatiche, i dolori, le aspirazioni delle periferie esistenziali perché diventino il centro della mensa comunitaria”. Così La giornata l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella sua omelia nella celebrazione eucaristica che ha dato il via a la XXI festa regionale dei diaconi insieme alle famiglie, organizzato dal Centro Madre del Buon Pastore, al Santuario della Madonna delle Lacrime.
Mons. Lomanto, nella sua omelia, si è soffermato sulla specificità del servizio del Diacono nella conformazione a Cristo servo per amore, nella vita della Chiesa e in rapporto al mondo. Il Diacono, a nome della comunità, è chiamato ad accogliere le fatiche, i dolori, le aspirazioni delle periferie esistenziali perché diventino il centro della mensa comunitaria, avendo sempre come riferimento la relazione personale con Dio.

Il tema scelto, “Il ministero del Diacono nella cura delle famiglie ferite”, è stato affidato a don Gianluca Belfiore, direttore dell’Osservatorio Giuridico dell’Arcidiocesi di Siracusa, docente incaricato di Diritto Canonico presso lo Studio  Teologico S. Paolo di Catania.

Al centro congressi del santuario i lavori sono stati introdotti dai saluti di Mons. Lomanto e di don Antonio Sapuppo, direttore del Centro Madre del Buon Pastore, il quale ha esposto le motivazioni che hanno indotto alla scelta di riflettere sull’approccio pastorale delle famiglie ferite, un argomento tanto attuale quanto complesso che si pone in continuità con il percorso di formazione tenuto durante l’anno per i diaconi. Don Belfiore ha sottolineato come i diaconi in particolare gli uxorati, partecipando ai due sacramenti del Matrimonio e dell’Ordine, possono avere una peculiare prossimità nel confrontarsi con le famiglie ferite accogliendole, nel discernimento volto a comprenderne i disagi, nel favorire processi di integrazione sempre diversi in ragione delle varie circostanze che si presentano. Essi possono collaborare alla pastorale matrimoniale unitaria a pieno titolo, in quanto vivono le due dimensioni dei sacramenti della missione ecclesiale.  Diversi sono stati gli interventi dei partecipanti, dando anche alcune indicazioni sul percorso formativo da tenere per il prossimo anno pastorale. Squisita è stata l’ospitalità dei diaconi dell’Arcidiocesi di Siracusa. Nel pomeriggio si è offerta la possibilità di visitare le catacombe di S. Giovanni e i Musei limitrofi.

La Festa regionale dei diaconi insieme alle famiglie chiude il percorso formativo offerto dal Centro Madre del Buon Pastore che per le Chiese di Sicilia cura la formazione permanente del clero. Per il suo direttore, don Antonio Sapuppo, “diventa sempre più necessario proporre degli itinerari di formazione che non curino solamente l’approfondimento di tematiche teologiche pastorali o etiche, ma soprattutto valorizzino le relazioni fra presbiteri e diaconi. Credo – aggiunge – che si debba sempre più puntare sulle problematiche emergenti, sia in ambito antropologico che sociale, tracciare solchi su cui piantare semi di stupore e curiosità in ambito culturale e pastorale dare strumenti e chiavi di lettura per rispondere alle domande di senso che la società odierna stenta a comprendere”. Spiegando le motivazioni della scelta del tema – “un argomento tanto attuale quanto complesso che si pone in continuità con il percorso di formazione tenuto durante l’anno per i diaconi” -, per don Sapuppo emerge l’urgenza “di riflettere sull’approccio pastorale alle famiglie ferite. Farlo nella serietà delle riflessione offerte, nella molteplice diversità degli interventi dei tanti partecipanti, nel confronto tanto caritatevole quanto schietto è necessario, come lo è anche farlo in un momento di festa di gioia:  incontrarsi e fare comunione, non solo all’interno delle diocesi ma all’interno dell’intera regione ecclesiastica Sicilia è un compito del Centro Madre del Buon Pastore ma soprattutto una esigenza palesata dai sacerdoti e dei diaconi nella nostra cara terra di Sicilia”.

 

(da chiesedisicilia.org)

Omelia dell’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto nella celebrazione eucaristica con i Diaconi permanenti delle Chiese di Sicilia (FIR 2023)

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