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Eletti i campanellai per le feste di dicembre e maggio

I soci hanno deciso che il campanellaio per la festa di dicembre 2014 sarà Andrea Chiaramonte e per maggio 2015 Erasmo Campo. L’annuncio è del presidente dell’Associazione Santa Lucia fra i Falegnami di Siracusa, Paolo Puglisi, a conclusione dell’assemblea per l’elezione dei campanellai. Presente anche il vicesindaco di Siracusa, Francesco Italia.
L’elezione del campanellaio costituisce il primo passo della festa della patrona siracusana. Nel corso della serata la Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha consegnato le campanelle in ricordo della loro partecipazione ad Emanuele Campo, campanellaio nelle processioni di dicembre, ed a Giovanni Bellanich, campanellaio a maggio. “E’ una lunga tradizione che va avanti e si rinnova – ha spiegato il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione -. Il campanellaio ha un ruolo molto importante: tutto dipende da lui, per la sicurezza delle persone e del simulacro. Il campanellaio, dettando i tempi della processione, ha una grande responsabilità. E’ una figura che appartiene alla tradizione della città”. La preghiera di mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale, ha concluso la cerimonia.

Le reliquie della patrona a Sant’Angela Merici

In attesa dell’arrivo delle sacre spoglie di Santa Lucia, continua il giro delle reliquie della martire siracusana nelle parrocchie e nelle scuole.
In questo momento è la parrocchia della Sacra Famiglia a Siracusa ad ospitare le reliquie. Domani pomeriggio saranno portate al
Centro anziani Mons. Gozzo della Fondazione Sant’Angela Merici.

Maria fonte della speranza

«Sono venuto per dirvi: non rimanete ripiegati su voi stessi! Alzatevi e levate il capo! (Lc 21,28). Sono venuto per seminare speranza, una speranza creativa, fondata sulla coscienza del vostro impegno e del compito che la storia vi affida. Alla Vergine delle Lacrime affido fin d’ora questo mio pellegrinaggio. Chiedo a Lei di ottenere per Siracusa e per l’intera Nazione italiana quella rinascita morale e sociale da tutti auspicata».

Furono queste le prime parole che papa Giovanni Paolo II pronunciò, rivolgendosi alla cittadinanza di Siracusa, sabato 5 novembre 1994. La comunità della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime ha voluto ricordare il 20° anniversario della visita pastorale di papa Giovanni Paolo II a Siracusa e la dedicazione del tempio da lui consacrato domenica 6 novembre 1994 alla materna intercessione della Vergine delle Lacrime.

«Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della madre»: furono queste alcune delle sue toccanti parole dettate nel corso della omelia, rimasta scolpita in modo indelebile nei cuori di tantissimi fedeli, molti dei quali, allora presenti, desiderano oggi ricordare la visita e il passaggio di un santo in questa città.

Sì, perché l’anniversario di questo anno assume un tono di particolare rilievo a motivo della recente canonizzazione di papa Giovanni Paolo II avvenuta lo scorso 27 aprile. “Un santo ha consacrato il nostro Santuario!”: è questo il commento di giubilo che si ode dai più.

«Oggi con un solo sguardo amiamo guardare la nostra cara Madonna delle Lacrime e, accanto a Lei, il Santo Papa Giovanni Paolo II. Questa vicinanza non è certo dettata dalle immagini fotografiche che ritraggono il Papa assiso proprio qui, sotto lo sguardo della Madonnina, nell’atto di presiedere la celebrazione eucaristica: è la vicinanza spirituale, quella speciale relazione filiale, espressa dal motto Totus tuus, con cui San Giovanni Paolo II ha voluto vivere la sua vocazione di cristiano e ha voluto caratterizzare altresì il suo ministero episcopale. Come la Madonna, anche Giovanni Paolo II ha accolto nella sua vita il Figlio di Dio e lo ha annunciato a tutti invitando a spalancare le porte a Cristo». Così l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo ha voluto ricordare, durante l’omelia nella celebrazione eucaristica, l’anniversario che unisce il Santuario e la figura di san Giovanni Paolo II.

Al termine dell’Eucarestia, un incontro dal titolo Un santo tra noi: la città, Maria e la santità, ha voluto ricordare tre aspetti fondamentali del ministero in generale del papa santo e della sua visita a Siracusa in particolare.

«Vengo in questa città che fu una delle più vaste e popolose metropoli dell’epoca antica e diede i natali a forti personalità nel campo della poesia, dell’arte, della scienza. Saluto in voi, cittadini di Siracusa, gli eredi di questo glorioso passato e i custodi di un patrimonio di civiltà che occorre far fruttificare anche nel nostro tempo. A voi il compito di interpretare con sensibilità moderna il messaggio sempre attuale della classicità».

A ricordare queste forti espressioni di papa Giovanni Paolo è stato il prof. Marco Fatuzzo, laico impegnato e già dirigente scolastico, che nel novembre 1994, nelle vesti di primo cittadino, accolse il papa santo. Il prof. Fatuzzo, tra l’altro, ricordava il discorso inaugurale del pontefice alla città: «Al termine del mio intervento di benvenuto, Giovanni Paolo II mi ha ringraziato,  sussurrandomi parole di conforto e di incoraggiamento: ci siamo abbracciati ed anche baciati. Certo, un po’ fuori dal protocollo ufficiale, ma tant’è: il papa si  faceva uno con le modalità relazionali in uso qui in Sicilia con le persone con cui si ha grande familiarità. Poi Giovanni Paolo II ha pronunciato il suo discorso alla cittadinanza di Siracusa, e nel suo intervento ha toccato tutti i temi che gli erano stati prospettati nella presentazione della realtà della città».

Don Dioniso Candido, presbitero dell’Arcidiocesi di Siracusa, dopo un suo ricordo personale legato alla visita pastorale quando allora incontrò il papa da giovane seminarista, ha tracciato un breve itinerario sul legame di Giovanni Paolo II alla figura di Maria. Don Candido si è soffermato particolarmente sulla omelia di Giovanni Paolo II tenuta in Santuario e in particolare sul passaggio: I racconti evangelici non ricordano mai il pianto della Madonna.

«Non udiamo il suo gemito né nella notte di Betlemme, quando era giunto il tempo di dare alla luce il Figlio di Dio, e neppure sul Golgota, quando stava ai piedi della croce. Non ci è dato di conoscere neppure le sue lacrime di gioia, quando Cristo risuscitò. Anche se la Sacra Scrittura non accenna a questo fatto, parla tuttavia in favore di ciò l’intuizione della fede». Così commenta il presbitero di Siracusa: «Questa prospettiva è importante. Giovanni Paolo II affianca alla testimonianza fondativa della Sacra Scrittura, quella che lui chiama l’intuizione della fede».

«Qui la posta in gioco è alta: si tratta dei rapporti lontani e non sempre sereni tra Scrittura e Tradizione. In questo, Giovanni Paolo II si inserisce nella scia ben chiara di altri illustri predecessori, come Pio IX, autore della Ineffabilis Deus (8 dicembre 1954), la Costituzione con cui si dichiarava il dogma dell’Immacolata Concezione; oppure di Pio XII, autore della Munificentissimus Deus (1 novembre 1950) con cui si dichiarava il dogma dell’Assunzione al cielo di Maria in anima e corpo. Analogamente, anche a Siracusa Giovanni Paolo II dice: “Le lacrime di Maria compaiono nelle apparizioni, con cui Ella, di tempo in tempo, accompagna la Chiesa nel suo cammino sulle strade del mondo”».

Infine Wlodzimierz Redzioch, vaticanista polacco che per 25 anni è rimasto a stretto contatto con papa Wojtyla, impossibilitato a prendere parte all’iniziativa siracusana a causa del maltempo che ha imperversato per l’intero giorno in tutto il mezzogiorno d’Italia, ha voluto rendersi presente con un suo breve scritto, frutto di ricordi personali del Papa santo e raccolti nel libro presentato in occasione della recente canonizzazione Accanto a Giovanni Paolo II. Gli amici e i collaboratori raccontano.

«Quando scompare una persona che per 25 anni era per te Papa, ma anche un padre e un punto di riferimento sicuro, lascia un grande vuoto. Io tentavo in vari modi di riempirlo. Anche intervistando delle persone che gli sono state vicine. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Sua Santità Benedetto XVI, che nella sua generosità ha risposto positivamente alla mia richiesta d’intervista. La frase che mi ha colpito di più riguarda la santità di Papa Wojtyla: “Che Giovanni Paolo II fosse un santo, negli anni della collaborazione con lui mi è divenuto di volta in volta sempre più chiaro”».

«Per me la grande rivoluzione è andare alle radici, riconoscerle e vedere quello che queste radici hanno da dire al giorno d’oggi». Questa frase che Papa Francesco ha concesso in una recente intervista al giornale spagnolo La Vanguardia ben sintetizza il senso fecondo di una memoria: ricordare la dedicazione del Santuario per le mani, le parole, la preghiera e i gesti di San Giovanni Paolo II, significa andare alle radici della nostra storia e scoprire che la santità è il terreno fertile a cui queste attingono.

(tratto da Zenit.org)
 

Incontri su Relazionalità e gioia cristiana

Tre appuntamenti al centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa sul tema “Relazionalità e gioia cristiana” promossi dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”.
Il ciclo di conferenze prenderà il via mercoledì 12 novembre alle ore 18.00, con don Salvatore Spataro dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” su “La dimensione ludica della sessualità”.
Giovedì 13 e venerdì 14 sempre alle ore 18.00, Marco Tibaldi dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bologna parlerà su “Il mio amato è mio” (Ct 6,11).
Per info www.sanmetodio.eu

 
 

Domenica l’elezione dei campanellai

Domenica 9 novembre, con inizio alle ore 18,00 presso il salone “Mons. Gentile” in via delle Vergini si terrà l’assemblea dell’Associazione tra i Falegnami di Santa Lucia per l’elezione dei campanellai per le processioni della festa di Santa Lucia del dicembre 2014 e del maggio 2015.
Alle ore 18,00 il presidente dell’Associazione Santa Lucia fra i Falegnami di Siracusa, Paolo Puglisi aprirà il seggio e verso le ore 20,00 verranno proclamati i risultati. L’elezione del campanellaio costituisce il primo passo della festa della patrona siracusana.
Nel corso della serata la Deputazione della Cappella di Santa Lucia consegnerà le campanelle a ricordo della loro partecipazione ad Emanuele Campo, campanellaio nelle processioni di dicembre ed a Giovanni Bellanich, campanellaio a maggio. “E’ una lunga tradizione che va avanti e si rinnova – ha spiegato il Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione -. Queste tradizioni vanno rinnovate, vanno conosciute, vanno conservate. Il campanellaio ha un ruolo molto importante: tutto dipende da lui, per la sicurezza delle persone e del simulacro.
Il campanellaio, dettando i tempi della processione, ha una grande responsabilità. E’ una figura che appartiene alla tradizione della città“. Il campanellaio un tempo veniva scelto tra i falegnami mentre adesso viene scelto dai soci dell’Associazione S. Lucia fra i Falegnami di Siracusa che sostituisce il ruolo della antica corporazione. 

Al via il progetto “Rifondiamoci”

Quattro centri d’ascolto, 35 volontari adeguatamente formati, un unico obiettivo: aiutare l’altro.
Sarà presentato venerdì 7 novembre, alle ore 10.30 nel salone della chiesa “San Metodio” di via Italia, il progetto “Rifondiamoci”, gestito dalla Caritas Diocesana di Siracusa e cofinanziato attraverso i fondi della Cei 8xmille e con il contributo dell’Arcidiocesi di Siracusa. Interverranno Rodolfo Dierna, direttore della Caritas diocesana; don Marco Tarascio, segretario della Caritas diocesana; e Francesco Mudanò, tutor del progetto.
Il progetto si porrà come punto di partenza per dare il via ad una rifondazione, strutturale ed organizzativa, dei servizi Caritas. I centri d’ascolto di pertinenza territoriale erogheranno servizi specifici di ascolto, accompagnamento, sostegno al reddito, orientamento, consulenza, supporto psicologico/relazionale posizionati in zone strategiche della città di Siracusa, a sostegno degli ultimi, delle fasce deboli e dei nuovi poveri.

Anniversario della Dedicazione del Santuario

Giovedì 6 novembre, si celebrerà il 20. anniversario della dedicazione del Santuario della Madonna delle Lacrime e della visita pastorale di San Giovanni Paolo II a Siracusa. Un momento molto importante per la Chiesa siracusana: l’allora Papa Giovanni Paolo II, oggi santo, in visita a Siracusa per dedicare la Basilica alla Madonnina.   
Alle ore 18.30 avrà luogo una celebrazione eucaristica in Basilica presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo. Alle ore 19.30 nel salone Giovanni Paolo II, un  incontro dal titolo “Un santo tra noi: Siracusa, Maria, la santità”” Interverranno Marco Fatuzzo, che nel 1994 ricopriva il ruolo di sindaco di Siracusa; don Nisi Candido, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”, e Vladimir Redzioch, giornalista, che ha raccolto alcune testimonianze su San Giovanni Paolo II.

Visita delle sacre spoglie di Santa Lucia

A poco più di un mese dall’arrivo delle sacre spoglie di Santa Lucia a Siracusa si sta definendo il programma dell’evento che avrà luogo dal 14 al 22 dicembre prossimo. Tanti eventi religiosi e momenti collaterali nel corso degli otto giorni che vedranno, a distanza di dieci anni, il ritorno delle sacre spoglie della vergine e martire siracusana.
Riunioni operative in vista dell’evento per definire nei minimi dettagli l’accoglienza. Sono attesi a Siracusa migliaia di pellegrini provenienti da tutte le parti della Sicilia e d’Italia. Santa Lucia è conosciuta e amata in tutto il mondo, ed in particolare per la festa del 13 dicembre e per l’arrivo delle spoglie è attesa una delegazione dall’Argentina.
Il corpo della martire siracusana si trova custodito nella chiesa dei Santi Lucia e Geremia a Venezia.
Nel dicembre 2004, grazie alla comunione di intenti tra il patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, e l’arcivescovo di Siracusa, mons. Giuseppe Costanzo, fu possibile vivere un evento storico. Un evento che si ripeterà quest’anno, nel decennale, grazie alla disponibilità del patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, come ha voluto sottolineare l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, nel suo annuncio alla comunità diocesana. Una visita nel segno della comunione tra le due Chiese di Siracusa e Venezia.
Il Corpo di Santa Lucia verrà traslato a Siracusa nel primo pomeriggio di domenica 14 dicembre 2014.  La prima tappa sarà il Santuario della Madonna delle Lacrime dove è prevista una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia al termine della quale processionalmente il Corpo della Santa Patrona sarà traslato nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro. L’urna sosterà nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro dalla sera di domenica 14 al pomeriggio di sabato 20, ottava della festa. Alle ore 16.00 del 20 dicembre avrà inizio la tradizionale processione dalla Basilica di S. Lucia al Sepolcro verso la Cattedrale. L’urna con il Corpo di Santa Lucia precederà il Simulacro. Lunedì 22, alle ore 10.30, mons. Salvatore Pappalardo presiederà la concelebrazione eucaristica.

 

Le reliquie di Santa Lucia ad Augusta

Da domenica 19 a domenica 26 ottobre, la parrocchia Sacro Cuore di Gesù ad Augusta ospita le reliquie di Santa Lucia.
Una visita intitolata “… aspettando Santa Lucia” in preparazione all’arrivo delle sacre spoglie provenienti da Venezia. “La nostra diocesi – scrive il parroco don Davide di Mare – attende con viva fede trepidazione l’arrivo delle reliquie del corpo di Santa Lucia custodite a Venezia e concesse dal Patriarca nel decennale della storica visita del dicembre 2004. Per prepararci a quest’evento con gioia e fervore spirituale, la nostra città avrà il privilegio di accogliere le reliquie della Santa custodite a Siracusa. L’esempio della nostra martire, la sua intercessione ci facciano maturare propositi di autentica vita cristiana: sarà questo il frutto migliore della visita delle reliquie in città”.
Domenica, solenne celebrazione presieduta dal vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Sebastiano Amenta. Da lunedì diverse scuole si recheranno in chiesa. Lunedì 20 la messa sarà presieduta da monsignor Pietro Paolo di Domenico, cappellano militare del Quirinale; martedì da monsignor Luigi Bommarito, Arcivescovo emerito di Catania; mercoledì da padre Angelo Lipari del Terz’Ordine regolare dei Frati francescani; giovedì da fra Salvatore Calleri, guardiano del convento di Santa Lucia al sepolcro di Siracusa; venerdì da monsignor Angelo Frigerio, vicario generale della Diocesi dell’Ordinariato militare con la presenza del comandante di MariSicilia Roberto Camerini; sabato da monsignor Angelo Giurdanella, vicario generale della Diocesi di Noto. Infine domenica 26 ottobre la chiusura con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa.

Scuola teologica “Giovanni XXIII”

“Vivere la fede in maniera autentica. Il messaggio cristiano così può arrivare al cuore di ogni uomo e la Chiesa si può fare autentica portatrice della volontà salvifica di Dio che in Cristo, per mezzo dello Spirito, inaugura un Regno che non avrà mai fine”. Con queste parole don Salvatore Spataro ha aperto al Santuario della Madonna delle Lacrime la Scuola di Formazione teologica di base “Giovanni XXIII”.
Un’iniziativa voluta dall’Arcivescovo, Salvatore Pappalardo, per promuovere la formazione teologica dei fedeli che ha riscosso un’ottima partecipazione nei primi due anni. Gli operatori pastorali sono invitati ad approfondire, con gli strumenti della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un qualificato servizio ecclesiale. Sul tema “Chiesa e Regno di Dio nella escatologia delle Costituzioni Conciliari Lumen Gentium e  Gaudium et spes”, don Spataro ha spiegato:Come Chiesa, membra di un unico corpo e parte di un unico popolo, rifletteremo, sulle tematiche del Regno di Dio in una prospettiva che presenteremo come esigenza del Vivere la fede. La Chiesa non è mai chiusa in se stessa, ma è aperta al perenne vivendo la storia presente, un tempo che impegna tutti i suoi membri in cammino di conformazione a Cristo, di impegno nella vita temporale per la salvezza oltre il tempo. La Chiesa entra così nelle questioni antropologiche di grande rilievo e su queste essa è chiamata ad essere sempre “segno profetico”, maestra e testimone della bellezza di ogni vita umana in cammino verso il suo pieno compimento. Il Magistero esprime che la Chiesa deve essere anch’essa “pastorale”. Il messaggio cristiano così può arrivare al cuore di ogni uomo e la Chiesa si può fare autentica portatrice della volontà salvifica di Dio che in Cristo, per mezzo dello Spirito, inaugura un Regno che non avrà mai fine”.

Le lezioni della Scuola di Formazione Teologica di Base, distinta in tre anni di corso, si terranno ogni lunedì nei quattro vicariati.