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Ordinazione per Helenio e Rosolino

 Venerdì 8 maggio, memoria di Maria Madre della Chiesa, alle ore 18.30 l’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, presiederà la Messa nella Basilica Santuario “Madonna delle Lacrime”, e conferirà l’ordinazione presbiterale ai diaconi don Helenio Schettini della Comunità della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime in Siracusa e don Rosolino Vicino della parrocchia San Nicolò Vescovo – Chiesa Madre in Melilli. Inoltre ordinerà diacono l’accolito Carmelo Scalia della parrocchia San Corrado Confalonieri in Siracusa.
Don Helenio presiderà per la prima volta l’Eucarestia sabato 9, alle ore 19.00, nel Santuario della Madonna delle Lacrime, mentre don Rosolino domenica 10, alle ore 10.30, nella 
parrocchia San Nicolò Vescovo – Chiesa Madre in Melilli.
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Non facciamo finta di non vedere

 “Oggi si rischia il paradosso: da una parte c’è un’Europa che mira all’unificazione dei popoli, e dall’altra parte c’è chi fa finta di non vedere le migliaia di uomini e donne, con giovani e bambini, che annegano negli abissi del Mediterraneo, definito ormai il mare delle lacrime”. L’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, dal balcone dell’Arcivescovado nel suo tradizionale discorso ad una piazza Duomo gremita di fedeli nella festa del Patrocinio di Santa Lucia, rivolge il suo pensiero ai migranti.
Seguendo proprio l’esempio di Lucia, secondo il pastore della chiesa siracusana “noi cristiani non possiamo rimanere insensibili di fronte alle immani tragedie che colpiscono intere popolazioni. Se ci diciamo e vogliamo essere veramente cristiani come Santa Lucia, non possiamo disinteressarci dei più deboli, né, ancora peggio, possiamo respingere chi ci chiede aiuto”. Nella Cattedrale affollata, il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, ha presieduto la celebrazione con i suggestivi canti della comunità cattolica dello Sri Lanka a Siracusa. “I problemi che oggi tormentano l’umanità non li risolvono i Grandi, ma la solidarietà che parte dai piccoli” ha detto l’arcivescovo di Agrigento. “Lucia rappresenta il sogno di un coraggio che dovremmo possedere, per vivere senza tentennamenti ciò in cui crediamo. Dio ci chiede di ribaltare costruire una società in cui ognuno si possa finalmente sentirsi a casa propria. Se guardiamo gli immigrati attraverso la lente del codice penale o civile, senz’altro sono individui che possono essere pericolosi, forse criminali o dei poco di buono. Visti con la lente del Vangelo sono uomini, creati anche loro a immagine di Dio, nel loro caso rassomigliano ad un Dio sfigurato, uomini scappati dalla loro patria e famiglia, e per di più maltrattati e umiliati”.
Il simulacro è stato portato in processione dai berretti verdi in piazza, dove ha avuto luogo il tradizionale lancio delle colombe, e poi nella chiesa di Santa Lucia alla Badia dove resterà  fino a domenica.
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…ero forestiero e mi avete accolto …

 La cerimonia della consegna delle chiavi della Cappella di Santa Lucia aprirà ufficialmente sabato 2 maggio i festeggiamenti della festa del patrocinio di Santa Lucia. “ … ero forestiero e mi avete accolto …”  il tema scelto dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia a 369 anni dal miracolo del 1646 quando a Siracusa divampò la carestia “interrotta” dall’arrivo nel porto di navi cariche di grano. A comunicare il miracolo fu una quaglia entrata all’interno del Duomo per comunicare alla popolazione l’avvenimento del miracolo. 
Il programma della festa è stato presentato dal presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione, e dal vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta.
Sabato mattina è prevista l’inaugurazione di una edicola votiva a Santa Lucia in piazza Minerva, l’inaugurazione della mostra del maestro Paolo Scirpa al Parlatoio delle monache, alle ore 11.45 la traslazione del simulacro all’altare maggiore, alle ore 12.30 l’inaugurazione di una lapide in Cattedrale in ricordo della visita del Corpo a dicembre scorso. Alle ore 19 la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo. Subito dopo riflessioni e testimonianze sul tema dell’immigrazione curate da Kairos.
Domenica 3, il pontificale alle ore 10.15 sarà tenuto dal cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento. Alle ore 12 processione del simulacro fino a Santa Lucia alla Badia e lancio dei colombi.
Tanti gli appuntamenti e le iniziative tra cui mercoledì 6 maggio avrà luogo la riapertura al culto della chiesa di Santa Maria della Concezione in via Roma. Domenica infine, nel giorno dell’ottava, alle ore 11.30 mons. Salvatore Marino presiederà la celebrazione eucaristica e alle ore 19 processione per le vie del centro storico che riporterà il simulacro in Cattedrale.
“Abbiamo scelto quest’anno il tema dei migranti – ha spiegato il presidente Piccione –. Non a caso avremo il cardinale Montenegro che da tantissimi anni si occupa di immigrazione. Ma sono tante le iniziative che vogliamo proporre proprio per sottolineare gli aspetti di carità ed il messaggio concreto di Lucia. Apriremo la chiesa di Santa Maria della Concezione, da sempre legata alla tradizione di Lucia, dove venivano conservate le scarpette ed il vestito. Due immobili di proprietà della Deputazione sono stati concessi in comodato d’uso per finalità sociali: alle suore Scalabrianiane, che si occupano di migranti, e all’associazione Amici di Francesco che si interessano di carcerati. E poi chiederemo ai fedeli di partecipare all’iniziativa con il Mac, Movimento apostolico ciechi, e l’Asp, dal titolo “Dona la luce”. Donare le cornee per far si che la festa di Santa Lucia diventi concreta”. 
“La pietà popolare è molto criticata perché si dice che si punta al momento emotivo e finisce lì – ha detto mons. Amenta –. Vogliamo proporre iniziative sono risposte ad un sentire della gente che conferma come la Provvidenza attraverso i Santi continua ad annunciare Cristo”.
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Corso di formazione per i ministri della comunione

Si terrà nei giorni 5, 13 e 20 maggio presso il Santuario Madonna delle Lacrime il corso di formazione annuale per i Ministri Straordinari della Comunione.
Gli appuntamenti di quest’anno approfondiranno alcuni eventi del percorso della Chiesa universale e italiana, in particolare il prossimo Sinodo ordinario dei vescovi sulla famiglia di ottobre 
2015 e il V Convegno ecclesiale nazionale di Firenze di novembre 2015.
Martedì 5 alle ore 18.30 presso il salone Giovanni Paolo II il professor Marco Fatuzzo, membro della delegazione diocesana che parteciperà al Convegno ecclesiale nazionale, introdurrà il tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, titolo del convegno stesso.
Mercoledì 13 alle ore 18.30 presso il salone Giovanni Paolo II i coniugi Rita e Andrea Scorsonelli, responsabili dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia, tratteranno il tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione – Eucaristia e missione”.
Mercoledì 20 alle ore 18.30 presso il salone Giovanni Paolo II l’incontro conclusivo sarà a cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano. 
 
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Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Giovedì 30 aprile, alle ore 10.15, nel salone della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, presentazione delle celebrazioni in onore di Santa Lucia, nella  festa del Patrocinio (2-10 maggio). 
Quest'anno sarà il cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento,
a presiedere la solenne celebrazione eucaristica di domenica 3 maggio.
Interverranno il vicario generale dell'Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, ed
il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione.
Sarà anche l'occasione per presentare il numero unico (rivista e dvd) "A Te Lucia"
realizzato dall'Arcidiocesi per ricordare la visita del Corpo di Santa Lucia nel dicembre scorso a Siracusa.
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Il card. Montenegro per Santa Lucia

Sarà il cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, a presiedere la solenne celebrazione eucaristica domenica 3 maggio, per la festa del patrocinio di Santa Lucia. Alle ore 10.15 nella Chiesa Cattedrale avrà luogo il pontificale e subito dopo l’uscita del simulacro della patrona.
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Il mare: un oceano di lacrime

 Avrà luogo martedì 28 aprile, alle 21.00 nel Santuario della Madonna delle Lacrime, un’ora di preghiera dedicata ai migranti morti in mare domenica 19 aprile.
“Centinaia di uomini donne bambini mentre tentavano la via del mare per raggiungere il miraggio di una vita libera e felice – ha scritto l’arcivescovo, monsignor Salvatore Pappalardo -. Notizie come questi impongono a noi discepoli del Cristo crocifisso e risorto il rispetto e il silenzio, l’astensione dai facili luoghi comuni e temerarie condanne, e soprattutto il dovere delle lacrime della preghiera. La nostra Chiesa intende unirisi al dolore di questi fratelli e dei loro familiari con l’unico strumento efficace che più le appartiene: la preghiera. Vivremo un momento di comunione ecclesiale e di fiducioso abbandono del disegno provvidente di Dio. Il Santuario, custode delle lacrime di Maria, è il luogo che raccoglie anche le lacrime di tutti gli uomini, certi che la vergine versi ogni goccia nell’otre di Dio in attesa che ciascuna venga per sempre cancellata dalla sua tenera mano di Padre”.
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Mediterraneo: culla di morte, porta dal cielo

 “Mediterraneo: culla di morte, porta del cielo”: un momento per pensare, pregare, cantare in ricordo dei migranti morti in mare nell’ultima tragedia. Per aprirci all’accoglienza, alla solidarietà, alla pace. Per restare umani.
L’appuntamento, promosso a staffetta in tante città italiane dal Movimento dei Focolari, è aperto a tutti: credenti delle varie religioni e persone non credenti o senza un preciso riferimenti religioso ma con il desiderio di costruire un mondo più unito a partire da noi. L’evento si terrà mercoledì 22 aprile alle ore 18,30 al monumento ai caduti, di fronte alla chiesa dei Cappuccini.
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La luce e la speranza

La luce e la speranza nelle lacrime di Maria” è il titolo dell’incontro che avrà luogo giovedì 16 aprile, alle ore 18.30 nel salone “Giovanni Paolo II “del centro convegni della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.
L’iniziativa, promossa dalla Biblioteca Alagoniana, prevede i saluti del rettore del Santuario, don Luca Saraceno, un’introduzione del direttore della Biblioteca Alagoniana, mons. Giuseppe Greco. Interverranno il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, su “E la Parola si fece lacrima” e il prof. Paolo Giansiracusa, storico dell’Arte, su “Il volto di Maria nell’arte delle antiche incisioni”. Modera i lavori il prof. Sebastiano Burgaretta.
All’interno del convegno, alla presenza dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, sarà presentato il volume intitolato “Giuseppe Greco scrive alla Madonna delle lacrime“, corredato da antiche stampe della Biblioteca. Le poesie saranno lette da Mirella Furnari. Le musiche sono di Salvatore Xibilia.

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Anno Santo della Misericordia

Nella Basilica di San Pietro in Vaticano, sabato 11 aprile in occasione della celebrazione dei Primi Vespri della Domenica della Divina Misericordia, è stata resa pubblica la Bolla d’Indizione del Giubileo della Misericordia. L’Anno Santo della Misericordia – come sottolinea una lunga nota esplicativa della Sala Stampa della Santa Sede – è stato annunciato (lo scorso 13 marzo) nel secondo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, durante l’omelia della celebrazione penitenziale con la quale il Santo Padre ha aperto l’iniziativa 24 ore per il Signore. Come l’anno scorso questa iniziativa, proposta dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione presieduto da monsignor Rino Fisichella, promuove in tutto il mondo l’apertura straordinaria delle chiese per invitare a celebrare il sacramento della riconciliazione. Il tema di quest’anno è preso dalla lettera di San Paolo agli Efesini «Dio ricco di misericordia» (Ef 2,4).

Il Concilio
L’apertura del prossimo Giubileo avverrà nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1965, e acquista per questo un significato particolare spingendo la Chiesa a continuare l’opera iniziata con il Vaticano II.

Il Vangelo della Misericordia
Nel Giubileo le letture per le domeniche del tempo ordinario saranno prese dal Vangelo di Luca, chiamato «l’evangelista della misericordia». Dante Alighieri lo definisce «scriba mansuetudinis Christi», «narratore della mitezza del Cristo». Sono molto conosciute le parabole della misericordia presenti nel Vangelo di Luca: la pecora smarrita, la dramma perduta, il padre misericordioso.

Le origini ebraiche
Anticamente presso gli Ebrei, il giubileo era un anno dichiarato santo che cadeva ogni 50 anni, nel quale si doveva restituire l’uguaglianza a tutti i figli d’Israele, offrendo nuove possibilità alle famiglie che avevano perso le loro proprietà e perfino la libertà personale. Ai ricchi, invece, l’anno giubilare ricordava che sarebbe venuto il tempo in cui gli schiavi israeliti, divenuti nuovamente uguali a loro, avrebbero potuto rivendicare i loro diritti. «La giustizia, secondo la legge di Israele, consisteva soprattutto nella protezione dei deboli» (San Giovanni Paolo II in «Tertio Millennio Adveniente, 13).

La storia dei Giubilei
La Chiesa cattolica ha iniziato la tradizione dell’Anno Santo con Papa Bonifacio VIII nel 1300. Bonifacio VIII aveva previsto un giubileo ogni secolo. Dal 1475 – per permettere a ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo – il giubileo ordinario fu cadenzato con il ritmo dei 25 anni. Un giubileo straordinario, invece, viene indetto in occasione di un avvenimento di particolare importanza.

Gli Anni Santi
Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi sono 26. L’ultimo è stato il Giubileo del 2000. La consuetudine di indire giubilei straordinari risale al XVI secolo. Gli ultimi Anni Santi straordinari, del secolo scorso, sono stati quelli del 1933, indetto da Pio XI per il XIX centenario della Redenzione, e quello del 1983, indetto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione.

Il senso del Giubileo
La Chiesa cattolica ha dato al giubileo ebraico un significato più spirituale. Consiste in un perdono generale, un’indulgenza aperta a tutti, e nella possibilità di rinnovare il rapporto con Dio e il prossimo. Così, l’Anno Santo è sempre un’opportunità per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana.

Il tema della Misericordia
Con il Giubileo della Misericordia Papa Francesco pone al centro dell’attenzione il Dio misericordioso che invita tutti a tornare da Lui. L’incontro con Lui ispira la virtù della misericordia.

La Porta Santa
Il rito iniziale del giubileo è l’apertura della Porta Santa. Si tratta di una porta che viene aperta solo durante l’Anno Santo, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una Porta Santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Il rito di aprire la Porta Santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un “percorso straordinario” verso la salvezza. Le Porte Sante delle altre basiliche verranno aperte successivamente all’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro.

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_letters/documents/papa-francesco_bolla_20150411_misericordiae-vultus.html

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