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Festa di Santa Lucia: diretta video

Si chiudono domenica 8 maggio i festeggiamenti per la festa del Patrocinio di Santa Lucia. Alle ore 11.30 Santa Lucia alla Badia: solenne concelebrazione presieduta dal Parroco della Cattedrale Mons. Salvatore Marino con la presenza della Comunità dei Diaconi permanenti dell’Arcidiocesi.
Alle ore 18.00 Santa Lucia alla Badia: Santa Messa celebrata da Mons. Salvatore Marino. Alle ore 19.00 processione delle Reliquie e del Simulacro della Santa Patrona attraverso il percorso storico per le vie di Ortigia: via Picherali, via Castello Maniace, lungomare Ortigia, via Roma, via del Teatro, piazza San Giuseppe, via della Giudecca, via delle Maestranze, via Roma, piazza Minerva, piazza Duomo. Accompagnerà il corteo religioso la banda musicale “Città di Siracusa”. È previsto in piazza Federico di Svevia l’omaggio della Comunità Romena Ortodossa della Parrocchia di San Paolo e Santa Lucia in Siracusa, in piazza San Giuseppe dell’Ufficio del Centro Storico del comune di Siracusa ed in piazza della Giudecca della comunità Parrocchiale di San
Giovanni all’Immacolata.
Alle ore 21,30 spettacolo pirotecnico eseguito dalla ditta Fuochi Chiarenza s.r.l. di Belpasso (Ct). Ingresso delle Reliquie e del Simulacro in Cattedrale e chiusura della nicchia della Cappella che custodisce il Simulacro.
L’Arcidiocesi di Siracusa comunica che il concerto di questa sera dalla sarà trasmesso in diretta ¿streaming sul canale You Tube della Diocesi di Siracusa (Arcidiocesi Siracusa) ¿(https://www.youtube.com/watch?v=VdEyftH_XWs).¿Anche la solenne celebrazione di domani mattina sarà trasmessa sempre sul canale You tube.
L’Arcidiocesi di Siracusa ringrazia le emittenti televisive Video 66 e Tris ed i quotidiani on¿line: Siracusanews, SiracusaOggi, Siracusa Times e Web Marte che trasmetteranno la ¿celebrazione in diretta dando così l’opportunità a quanti costretti a casa, o comunque non ¿nelle condizioni di recarsi in Cattedrale, di assistere alle celebrazioni.

Giubileo dei giornalisti in Sicilia

In  occasione dell’Anno Santo della Misericordia, voluto da Papa Francesco, e della 50esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, si celebrerà sabato 7 Maggio 2016 nella casa don Pino Puglisi a Modica, in provincia di Ragusa, il Giubileo Regionale dei Giornalisti.

L’evento celebrativo, inserito nella settimana delle Comunicazioni sociali e alla vigila della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, è promosso dall’Ufficio regionale per la Cultura e le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale siciliana, in collaborazione con gli uffici delle Comunicazioni sociali delle diocesi di Noto, Ragusa e dell’Arcidiocesi di Siracusa, con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana delegazione della Sicilia, dell’Ucsi, Unione cattolica della Stampa Italiana, sezione Sicilia, dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.

La giornata inizierà alle ore 9.15, nella sala del “Casa Puglisi” a Modica, con il corso di formazione continua dei giornalisti sul tema: “Comunicare per condividere, ascoltare e accogliere al tempo di Francesco”. Il corso, con il riconoscimento dei crediti formativi, verrà aperto con i saluti di don Giuseppe Rabita, Direttore dell’Ufficio per la Cultura e le Comunicazioni Sociali della C.E.Si., di Giuseppe Vecchio, delegato regionale Fisc, Federazione Italiana settimanali cattolici, Domenico Interdonato, Presidente Ucsi Sicilia, Riccardo Arena, Presidente Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Santino Franchina, vice presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. La relazione è affidata al prof. mons. Maurizio Aliotta, preside dello Studio teologico “San Paolo” di Catania e al prof. Maurilio Assenza, presidente Fondazione comunità “Val di Noto”. Concluderà S.E. Rev.ma mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto e delegato regionale della C.E.Si per le Comunicazioni sociali e la Cultura.

Alle ore 12.00, dopo il passaggio dalla Porta Santa della Casa di accoglienza “Don Puglisi”, seguirà la Santa Messa presieduta da mons. Antonio Staglianò e concelebrata da don Giuseppe Rabita, da don Paolo Buttiglieri, Consulente Ecclesiastico dell’Ucsi Sicilia, da don Giuseppe Lombardo, consulente ecclesiastico dell’Ucsi di Siracusa, insieme con i presbiteri e diaconi della Regione. 

La Gioventù francescana in Ortigia

Centinaia di ragazzi della Gioventù francescana sabato 7 e domenica 8 a Siracusa, in occasione della festa di Santa Lucia del Patrocinio.
Si comincia sabato sera, alle 20 45 con la preghiera nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia in piazza Duomo. Alle 21 GifrainFesta sul sagrato della Cattedrale e alle 21.30 evangelizzazione di strada per Ortigia. Alle 23.30 preghiera conclusiva in Cattedrale. Domenica alle 10 liturgia ed animazione in piazza Pancali. Alle 10.30 annuncio a cura del gruppo vocazionale dei frati minori Cappuccini di Siracusa; alle 12.45 pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna delle Lacrime. Alle 15 Gifrainfesta presso la Balza Acradina e alle 17 messa.

“La preghiera è la vera medicina per la nostra sofferenza”

Papa Francesco ha presieduto la Veglia di preghiera per asciugare le lacrime di “tutti coloro che hanno bisogno di consolazione”. L’intenso momento di preghiera si è tenuto nella basilica di San Pietro. Nel giorno in cui la Chiesa festeggia la solennità dell’Ascensione il calendario del Giubileo prevede questa novità assoluta voluta da Bergoglio.

La veglia è iniziata con tre testimonianze alternate da letture bibliche, con l’accensione ogni volta di una candela davanti al reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa, esposto per la circostanza alla venerazione dei fedeli nella basilica di San Pietro. Dopo la lettura del Vangelo, Papa Francesco ha pronunciato l’omelia. 

“Nei momenti di tristezza, nella sofferenza della malattia, nell’angoscia della persecuzione e nel dolore del lutto, ognuno cerca una parola di consolazione”, ha detto Francesco.

“Sentiamo forte il bisogno che qualcuno ci stia vicino e provi compassione per noi”, ha proseguito: “Sperimentiamo che cosa significhi essere disorientati, confusi, colpiti nel profondo come mai avevamo pensato. Ci guardiamo intorno incerti, per vedere se troviamo qualcuno che possa realmente capire il nostro dolore. La mente si riempie di domande, ma le risposte non arrivano. 

La ragione da sola non è capace di fare luce nell’intimo, di cogliere il dolore che proviamo e fornire la risposta che attendiamo. In questi momenti, abbiamo più bisogno delle ragioni del cuore, le uniche in grado di farci comprendere il mistero che circonda la nostra solitudine”. Il Signore, ha ricordato Francesco, “ha promesso ai suoi discepoli che non li avrebbe mai lasciati soli: in ogni situazione della vita Egli sarebbe stato vicino a loro inviando lo Spirito Consolatore che li avrebbe aiutati, sostenuti e confortati”.

“Quanta tristezza ci capita di scorgere su tanti volti che incontriamo. Quante lacrime vengono versate a ogni istante nel mondo; una diversa dall’altra; e insieme formano come un oceano di desolazione, che invoca pietà, compassione, consolazione”. 
È il quadro tracciato dal Papa nell’omelia della Veglia per “asciugare le lacrime”, in cui Francesco ha affermato: “Le più amare sono quelle provocate dalla malvagità umana: le lacrime di chi si è visto strappare violentemente una persona cara; lacrime di nonni, di mamme e papà, di bambini… Ci sono occhi che spesso rimangono fissi sul tramonto e stentano a vedere l’alba di un giorno nuovo”. 

Abbiamo bisogno di misericordia, della consolazione che viene dal Signore”, ha assicurato il Papa: “Tutti ne abbiamo bisogno; è la nostra povertà ma anche la nostra grandezza: invocare la consolazione di Dio che con la sua tenerezza viene ad asciugare le lacrime sul nostro volto”.

“In questo nostro dolore, noi non siamo soli”, è la certezza trasmessa da Francesco ai fedeli che hanno gremito la basilica vaticana. “Anche Gesù sa cosa significa piangere per la perdita di una persona amata”, ha ricordato citando “una delle pagine più commoventi del vangelo”: “Quando Gesù vide piangere Maria per la morte del fratello Lazzaro, non riuscì neppure lui a trattenere le lacrime. Fu colto da una profonda commozione e scoppiò in pianto”.

“Le lacrime di Gesù hanno sconcertato tanti teologi nel corso dei secoli, ma soprattutto hanno lavato tante anime, hanno lenito tante ferite”, ha fatto notare il Papa, nell’omelia della Veglia per asciugare le lacrime, in corso nella basilica di San Pietro per meditare una delle sette opere di misericordia: “Consolare gli afflitti”. “Anche Gesù ha sperimentato nella sua persona la paura della sofferenza e della morte, la delusione e lo sconforto per il tradimento di Giuda e di Pietro, il dolore per la morte dell’amico Lazzaro”, ha ricordato Francesco, ma Gesù “non abbandona quelli che ama”, come scrive sant’Agostino. 

“Se Dio ha pianto, anch’io posso piangere sapendo di essere compreso”, la tesi del Papa: “Il pianto di Gesù è l’antidoto contro l’indifferenza per la sofferenza dei miei fratelli. Quel pianto insegna a fare mio il dolore degli altri, a rendermi partecipe del disagio e della sofferenza di quanti vivono nelle situazioni più dolorose. Mi scuote per farmi percepire la tristezza e la disperazione di quanti si sono visti perfino sottrarre il corpo dei loro cari, e non hanno più neppure un luogo dove poter trovare consolazione”.

Il pianto di Gesù non può rimanere senza risposta da parte di chi crede in Lui”, ha ammonito Francesco: “Come lui consola, così noi siamo chiamati a consolare”.

La preghiera è la vera medicina per la nostra sofferenza”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Veglia per “asciugare le lacrime”, ha fatto notare che “nel momento dello smarrimento, della commozione e del pianto, emerge nel cuore di Cristo la preghiera al Padre”. “Anche noi, nella preghiera, possiamo sentire la presenza di Dio accanto a noi”, ha garantito Francesco: “La tenerezza del suo sguardo ci consola, la forza della sua parola ci sostiene, infondendo speranza”. Dobbiamo fare, allora, come Gesù, che “presso la tomba di Lazzaro pregò dicendo: ‘Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto”.

“Abbiamo bisogno di questa certezza: il Padre ci ascolta e viene in nostro aiuto”, ha esclamato il Papa: “L’amore di Dio effuso nei nostri cuori permette di dire che quando si ama, niente e nessuno potrà mai strapparci dalle persone che abbiamo amato”, come ci ricorda “con parole di grande consolazione l’apostolo Paolo” nella Lettera ai Romani. 

“La forza dell’amore trasforma la sofferenza nella certezza della vittoria di Cristo e nostra con Lui, e nella speranza che un giorno saremo di nuovo insieme e contempleremo per sempre il volto della Santissima Trinità”, ha concluso Francesco: “Vicino ad ogni croce c’è sempre la Madre di Gesù. Con il suo manto lei asciuga le nostre lacrime. Con la sua mano ci fa rialzare e ci accompagna nel cammino della speranza”.

Storie di vita, bagnate da lacrime e asciugate dalla fede

La famiglia Pellegrino toccata dal dramma del suicidio di un figlio; la storia di Felix Qaiser, un rifugiato politico, giornalista pakistano appartenente alla minoranza cattolica presente nel Paese, scappato in Italia per mettere al sicuro la sua famiglia; Maurizio Fratamico con il fratello gemello Enzo, la cui conversione segna anche la storia di Maurizio, che da giovane, pur avendo tutto in termini materiali, aveva smarrito il senso della vita e che solo la fede e le lacrime della madre e, successivamente un incontro, gli hanno permesso di ritrovare.
Sono queste le tre testimonianze che i protagonisti porteranno di fronte al Santo Padre in occasione della Veglia per “asciugare le lacrime” che avrà luogo giovedì 5 maggio alle ore 18.00 in Basilica Vaticana, in occasione della quale sarà esposto alla venerazione dei fedeli il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa, ad impetrare la materna protezione di Maria nel mese a lei dedicato.
Preghiera e storie di vita, bagnate da lacrime e asciugate dalla fede, scandiranno questa intensa veglia di preghiera per esprimere l’opera di misericordia spirituale “consolare gli afflitti”. Durante la celebrazione Papa Francesco farà distribuire ai presenti, come simbolo di conforto e speranza, l’Agnus Dei, un oggetto di devozione da lui benedetto.
Realizzato con cera bianca in forma di un ovale, l’Agnus Dei donato dal Papa reca da un lato l’impronta dell’Agnello Pasquale e dall’altro il logo del Giubileo della Misericordia. Il suo utilizzo, secondo alcuni risale al sec. IV, mentre è certamente documentato nel sec. IX, quando l’arcidiacono della chiesa romana il Sabato santo rompeva il cero pasquale in uso fino a quel giorno, e, sciolta la cera, vi univa dell’olio benedicendo la miscela, che veniva poi colata in stampi e distribuita nell’ottava di Pasqua ai fedeli. A partire dal 1470, con Papa Paolo II, l’Agnus Dei viene utilizzato anche durante gli anni Giubilari. 
A ricevere l’Agnus Dei direttamente dalle mani del Papa saranno 10 persone in rappresentanza di tutti coloro che portano sulle spalle storie umane di grande sofferenza: da chi, come la Presidente dell’Associazione “Figli in Cielo” ha perso prematuramente un figlio, a chi il figlio se l’è visto strappare da un incidente stradale, come la Presidente dell’associazione “Vittime della Strada”. Insieme a queste voci anche quelle di chi ha perso un congiunto durante lo svolgimento del proprio lavoro, portate dal Presidente dell’associazione “Vittime del dovere”. Con loro ci sarà anche il diacono Eugène, un giovane proveniente dal Ruanda, che nel corso del genocidio del 1994 ha perso molti famigliari; Angelo, che ha vissuto il dramma del carcere per reati legati alla camorra e alla malavita; Agostino, caduto vittima del gioco d’azzardo; e ancora Angelo, un ex-senza tetto. Accanto a queste testimonianze, le storie di lacrime asciugate e versate di donne, nel triplice ruolo di mogli, madri e nonne, rappresentate dalla Signora Mariella, e quelle delle religiose impegnate in varie missioni, come suor Suor Silvana, impegnata nel mondo della scuola. Infine un’infermiera, Alessia, che ogni giorno accudisce i malati terminali. Storie di drammi ma anche di rinascite, a partire proprio da quelle lacrime che, cadute nel terreno del dolore si sono impastate alla fede e hanno trasformato deserti esistenziali in giardini di speranza.
 
 

Festa di Santa Lucia: dirette video

L’Arcidiocesi di Siracusa comunica che il concerto dell’organo della Cattedrale di sabato sera, 30 aprile, sarà trasmesso in diretta streaming sul canale You Tube della Diocesi di Siracusa (Arcidiocesi Siracusa) (https://www.youtube.com/watch?v=VdEyftH_XWs) e sulla emittente televisiva Video 66.
Anche la solenne celebrazione di domenica mattina,1 maggio, sarà trasmessa sempre sul canale You tube.
L’Arcidiocesi di Siracusa ringrazia le emittenti televisive Video 66 e Tris ed i quotidiani on line: Siracusanews, 
SiracusaOggi, Siracusa Times e Web Marte che trasmetteranno la celebrazione in diretta dando così l’opportunità a quanti costretti a casa, o comunque non nelle condizioni di recarsi in Cattedrale, di assistere alle celebrazioni.

Festa del Patrocinio di Santa Lucia

Con la consegna delle chiavi della cappella di Santa Lucia da parte dei deputati al maestro di cappella e l’apertura della nicchia che custodisce il simulacro si sono aperti oggi i festeggiamenti per la festa del patrocinio di Santa Lucia.
Stamattina al Parlatoio delle Monache, Santa Lucia alla Badia, è stata inaugurata la mostra “Divina luce,
iconografia contemporanea per la martire Lucia” con le opere di Paolo Morando e Fabio Amato, a cura di Michele Romano e Dario Bottaro in collaborazione con l’associazione ImmAginazione. Si tratta di due dipinti di grandi dimensioni, quasi delle pale d’altare, che gli artisti doneranno a due chiese siracusane. Quella di Fabio Amato è un’immagine di Santa Lucia in Gloria, mentre quella di Morando è il Martirio di  Santa Lucia, molto più contemporanea nelle immagini. “Due aspetti diversi della visione di Santa Lucia –  ha spiegato il prof. Michele Romano -. Che però rimandano ad altri tempo, quando agli artisti venivano commissionate le opere per gli interni delle chiese. C’è anche una terza opera di piccole dimensioni, che  Morando ha donato alla Deputazione della Cappella di Santa Lucia che riguarda i simboli del martirio”. 
Alle 11,45 ha avuto luogo la traslazione del Simulacro di Santa Lucia dalla Cappella all’altare maggiore. Questa sera alle ore 19 in Cattedrale i vespri celebrati da mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo Metropolita di Siracusa. Subito dopo la celebrazione eucaristica, inaugurazione dell’organo della Cattedrale con il concerto eseguito dal maestro Diego Cannizzaro.
Domani alle 8 , i tradizionali 13 colpi di mortaio, poi alle 10,15 sarà il vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, segretario della Conferenza Episcopale Siciliana a presiedere la concelebrazione, con i canti liturgici della Schola Cantorum del Santuario della Madonna delle Lacrime. Alle 12, la processione in piazza Duomo delle reliquie e del simulacro verso la chiesa di Santa Lucia alla Badia e il tradizionale lancio delle colombe.
In piazza ci sarà anche il tradizionale discorso dell’arcivescovo Pappalardo dal balcone. Alle 19, la Santa Messa, seguita, nella chiesa di Santa Lucia alla Badia dalla lettura scenica “1646. Il Miracolo del Patrocinio”.

 

Concerto dell’organo della Cattedrale

Torna a suonare, dopo 30 anni. Un concerto unico che riprende in parte il programma del primo concerto del 1914. 
Oltre dodici mila componenti, dotato di 36 registri, per un totale di 2308 canne, che hanno dimensioni dai 5,50 metri di altezza fino ai 2 cm, l’organo della Cattedrale di Siracusa sabato 30 aprile, alle ore 21, sarà inaugurato con un concerto del maestro Diego Cannizzaro.
La serata sarà aperta da mons. Giuseppe Greco, presidente del Capitolo Metropolitano. Una introduzione teologica, alla quale seguirà l’intervento di Antonio Bovelacci, che insieme al figlio Alessandro, ha restaurato il prezioso strumento realizzato dai maestri artigiani Michele e Agostino Polizzi nel 1913. Un restauro durato poco più di due anni. 
Rita Drago Mortellaro si è occupata invece del restauro della cantoria, in particolare il prospetto ligneo settecentesco.
Prima del concerto sarà proiettato un video, curato da Fabio Fortuna, che ripercorre 
l’intero restauro: l’organo è stato smontato e rimontato in un laboratorio all’interno della 
Curia. Poi rismontato e montato al suo posto, accanto l’altare maggiore. 
Tre le fonti di finanziamento: il 60 per cento la Regione Siciliana, il 25 per cento la CEI e 
la restante parte è stata coperta con i proventi che derivano dalla fruizione turistica 
della Cattedrale. L’organo della Cattedrale di Siracusa è il secondo per grandezza della
produzione Polizzi. Porta il numero di catalogo 52. Come scrivono i collaudatori
dell’epoca si tratta di una vera e propria opera d’arte. Lo strumento è composto di due
tastiere, di 58 tasti cadauna, e di una pedaliera di 27 pedali. 

 
 

I sentieri educativi di mons. Giuseppe Costanzo

Otto relazioni che mons. Giuseppe Costanzo, Arcivescovo emerito di Siracusa, ha tenuto tra il 2013 e il 2014 su vari aspetti della questione educava. Gli interventi sono stati poi rielaborati e sviluppati per essere parte di una riflessione ampia e articolata. Sabato 30 aprile alle ore 18.30, al centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, sarà presentato il libro “Sentieri educativi” di mons. Costanzo.
Il tema educativo è preso in considerazione soprattutto nella sua dimensione di attualità, se non proprio di emergenza. Ne vengono affrontati vari aspetti: l’educazione vissuta nell’ambito della famiglia, il rapporto tra educazione e libertà individuale e sociale, il valore delle virtù come la giustizia e la fortezza, l’educazione delle nuove generazioni alla vita di fede, la responsabilità dei mass-media nella formazione di una coscienza libera e vera, l’educazione alla legalità, alla fraternità e alla pace.
Sono tutti temi che mostrano la sensibilità dell’autore a proposito di questioni
molto attuali, su cui la fede cristiana può dire una parola di chiarimento e di giuda.
Alla presentazione interverranno alcuni esperti ed amici di mons. Costanzo: Mons. Guglielmo Giombanco, vicario generale della diocesi di Acireale (diocesi di origine di mons. Costanzo), docente di Diritto canonico presso lo Studio Teologico S. Paolo di Catania; la prof.ssa Tina Buccheri, docente di Sociologia della religione presso l’ISSR San Metodio; il prof. Elio Cappuccio, docente di Storia della Filosofia presso l’ISSR e di Storia e Filosofia presso il Liceo classico Tommaso Gargallo di Siracusa; don Luca Saraceno, docente di Filosofia presso l’ISSR e lo Studio Telogico; la prof.ssa Mariangela Maresca, docente di Metodologia dello studio presso l’ISSR; la dott.ssa Luciana Ippolito, medico fisiatra; mons. Angelo Giurdanella, vicario generale della diocesi di Noto. A ciascuno è affidato il compito di mettere a fuoco un capitolo del libro, facendo naturalmente riferimento al suo autore.
Il volume è edito dalle Edizioni San Metodio, la casa editrice dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Siracusa, che ha voluto così omaggiare l’arcivescovo emerito in occasione del suo 40° anniversario di ordinazione episcopale, avvenuta il 4 aprile 1976.

 
 

Giornata diocesana Azione cattolica ragazzi

Si celebra domenica 24 aprile la Giornata diocesana dell’Azione cattolica ragazzi. L’appuntamento è alle ore 8,30 presso il campo scuola “Pippo Di Natale, dove partirà in tarda mattinata un corteo fino alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime dove si terrà la Celebrazione Eucaristica. Durante il pomeriggio altra attività itinerante che porterà i ragazzi presso la Basilica Santa Lucia al Sepolcro.
La Pasqua è, per noi cristiani, il tempo privilegiato per far festa.
“Per noi di Azione Cattolica sarà ancor di più un tempo speciale perché vivremo la nostra consueta Festa degli incontri. I ragazzi avranno la possibilità di visitare una speciale Città della Misericordia. Come per ogni viaggio anche questa volta i ragazzi vivranno un esperienza che potrà farli crescere nel loro cammino della vita. L’augurio è che la Misericordia diventi in loro quel segno particolare che li caratterizza”.