Archivi della categoria: Vescovo Francesco

Domenica 25 la messa con il rito della benedizione del cotone

Il card. Prevost al 71esimo anniversario della Lacrimazione

Sarà il cardinale Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi, a presiedere domenica 1 settembre la solenne celebrazione nell’ultimo giorno de’l 71esimo anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.

Il tema scelto quest’anno è ispirato alle parole del Santo Padre Francesco: «Maria piange per i suoi figli che soffrono» (06.04.2024).

I solenni pontificali delle ore 19.00 saranno presieduti il primo giorno, giovedì 29 agosto, dall’arcivescovo di Siracusa Mons. Francesco Lomanto; il secondo giorno, venerdì 30, dall’arcivescovo Emerito di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo; e il terzo giorno, sabato 31, dal Vescovo di Oria, Mons. Vincenzo Pisanello.

Fino a domenica 25 si potrà venerare la Madonna delle Lacrime attraverso la pedana che consente di pregare vicino all’effige della Madonnina.
Domenica 25, alle ore 19.00, messa presieduta dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto con il rito della Benedizione del cotone. Sarà aperta la teca che custodisce il quadretto del Cuore Immacolato di Maria che ha pianto lacrime umane e sarà poggiato il cotone sulla sacra effige. La celebrazione sarà trasmessa in diretta sul canale You Tube “Lacrimedamore”.
Mercoledì 28, la Lunga Notte del Santuario: davanti al quadretto dalle ore 21.00 alle ore 22.00 veglia a cura dei Gruppi del Santuario e dalle ore 22.00 alla mezzanotte staffetta del Santo Rosario.

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L’arcivescovo in missione in Madagascar

Visita dell’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nel Madagascar. Un incontro per portare aiuto, conforto e progetti concreti per le popolazioni. 

Mons. Lomanto e i vescovi di Ragusa mons. Giuseppe La Placa e di Forlì mons. Livio Corazza, accompagnati dai sacerdoti don Luca Bandiera, don Luigi Corciulo, don Alessandro Genovese, don Francesco Mallemi, don Alfredo Andronico, padre Francesco Vinci si sono recati a Sarodroa, villaggio del Madagascar di 335 abitanti situato su una catena montuosa e immerso nella natura. 

Hanno portato valigie con i medicinali che sono stati raccolti negli scorsi mesi dai Gruppi degli Amici del Madagascar e grazie alla sensibilità di tante persone e gruppi. 

Festa, musica, danze, preghiera hanno caratterizzato le giornata a Sarodroa. Dopo la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Gabriel Randrianantenaina, vescovo di Tsioroanomandidy, sono stati inaugurati tre nuovi Progetti: la casa degli insegnanti del villaggio, la risistemazione dei tetti e i nuovi bagni e le nuove docce del complesso scolastico St Michel.

“Nel significato nascosto nel nome di questo villaggio, a 2000 metri di altezza, c’è tutta l’avventura che viviamo ogni volta che ci rechiamo a visitare questo luogo – scrive don Luca Bandiera -: Saradroa significa due volte difficile da raggiungere. La gente del villaggio ci ha accolto con grande senso di accoglienza, di famiglia, di gioia, di gratitudine. Non è stato possibile trattenere le lacrime davanti a tantissimi cuori che ci hanno accolto dopo quasi tre ore di aver  camminato in una “non strada”. Ma l’accoglienza e l’abbraccio grato di questo villaggio ci ha fatto subito dimenticare la stanchezza del percorso per raggiungerlo”.

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Tutto pronto per l’anniversario della Lacrimazione della Madonna

Tutto pronto per il 71esimo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa. Il tema scelto è ispirato alle parole del Santo Padre Francesco, che in più occasioni durante il suo ministero petrino, ha sottolineato l’importanza del segno delle Lacrime della Madonna: «Maria piange per i suoi figli che soffrono» (06.04.2024).

L’Anniversario della Lacrimazione della Madonna, quest’anno si collega a due importanti ricorrenze: il 70° anniversario del Radiomessaggio del Venerabile Papa Pio XII con cui ebbe a dire «Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle Lacrime?» (17.10.1954) e il 30° anniversario della Consacrazione e Dedicazione del Santuario di Siracusa alla Madonna delle Lacrime (06.11.1994). 

Queste importanti ricorrenze – ha scritto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto – segnano il cammino della Chiesa Siracusana privilegiata dal Pianto della Madonna avvenuto nel cuore della città, all’interno dell’umile abitazione dei coniugi Iannuso, dove il Quadretto del Cuore Immacolato di Maria versò Lacrime umane, dal 29 agosto all’1 settembre 1953. (…) «Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre» (6 novembre 1994). (…)
Le Lacrime della Madonna di Siracusa parlano della tenerezza di Dio, della vicinanza della Madre e richiamano con dolcezza alla nostra conversione. La Madonna con le sue Lacrime ci dice che senza Dio la Storia non ha futuro. È necessario rimanere uniti in Gesù che è l’unica via della salvezza, la verità dell’amore di Dio e la vita che vince la morte generata dal peccato. Come l’Apostolo Giovanni, accogliamo Maria Santissima nella nostra storia, consacriamo la nostra vita al Suo Cuore Immacolato e Addolorato: siano le sue inesauribili Lacrime nutrimento d’amore che ci portano a Gesù“.

Sarà presentato anche lo Stemma della Basilica Minore del Santuario di Siracusa che racconta, con la tecnica della blasonatura, la storia della Madonna delle Lacrime attraverso i pronunciamenti di Papa Pio XII e di Papa Giovanni Paolo II.

I solenni pontificali delle ore 19.00 saranno presieduti dall’Arcivescovo di Siracusa Mons. Francesco Lomanto (29.08.2024); dall’Arcivescovo Emerito di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo (30.08.2024); dal Vescovo di Oria, Mons. Vincenzo Pisanello (31.08.2024) e dal Prefetto del Dicastero per i Vescovi, Sua Eminenza il Sig. Cardinale Robert Francis Prevost, O.S.A. (01.09.24). 

Il pellegrinaggio a piedi, il 29 agosto, alle ore 18.00,  aprirà solennemente le celebrazioni anniversarie dalla parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon, dove tutto ebbe inizio con il matrimonio dei coniugi Iannuso, il 21 marzo del 1953.
L’Arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha chiesto e ottenuto dalla Penitenzieria Apostolica un periodo di Indulgenza Plenaria per i pellegrini, che giungeranno il Santuario dal 15 agosto al 6 novembre 2024.

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Anniversario della morte di mons. Lauricella

O Dio, che hai affidato la cura pastorale della Chiesa siracusana al tuo servo l’arcivescovo Calogero, accoglilo nella dimora eterna e fa’ che riceva dalle mani del suo Signore il premio delle fatiche apostoliche.

Giovedì 20 giugno alle ore 19.00 presso la Cripta del Santuario della Madonna delle Lacrime l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà la Concelebrazione Eucaristica nel XXXV anniversario della morte del compianto mons. Calogero Lauricella.
Quanti non potessero concelebrare in Santuario sono invitati a voler curare un particolare ricordo e una preghiera di suffragio nelle SS. Messe che saranno celebrate.

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Ritorno delle sacre spoglie di Santa Lucia

L’Arcidiocesi di Siracusa, nell’apprendere che il consiglio comunale di Siracusa ha approvato una mozione per chiedere il ritorno definitivo delle sacre spoglie di Santa Lucia, ringrazia l’assemblea civica che ha voluto nell’Anno Luciano indetto dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto rendere così omaggio alla patrona per rispondere ad un legittimo desiderio dei siracusani.
La piena comunione ecclesiale che la nostra Chiesa vive con il Patriarcato di Venezia, sempre attento alle esigenze della devozione popolare verso S. Lucia, deve farci considerare che la vicenda storica relativa al Corpo della Patrona va contestualizzata nell’ambito che gli è proprio, quello cioè della prospettiva provvidenziale della storia, consegnando così il desiderio del popolo siracusano ai disegni di bene e di amore di Dio e all’intercessione della stessa S. Lucia.
L’Arcidiocesi auspica che il sentimento del popolo siracusano espresso dal Civico Consesso possa tradursi in concreti interventi volti alla valorizzazione del quartiere Santa Lucia che custodisce le testimonianze della martire siracusana.

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L'arcivescovo Lomanto nella solennità del Corpus Domini

“Impariamo ad amare da come ci ama”

“Gesù ci chiede di stare con lui, di realizzare una comunione perenne, di imparare ad amare da come ci ama, per essere segno vivo del suo amore. La prima verità, che dobbiamo professare con la nostra vita, è la consapevolezza della presenza di Dio nella nostra esistenza. È vera certamente la vita cristiana di coloro che ‒ umiliati, condannati, perseguitati ‒ sanno godere, perché vivono di Dio e in lui trascendono ogni avvenimento della vita presente. Se abbiamo fede, anche le situazioni più mortificanti possono diventare per noi un modo più puro e più grande di incontrarci con Dio”. Nella solennità del Corpus Domini, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, con la concelebrazione dei sacerdoti e la partecipazione dei fedeli della città.
“La presenza reale di Cristo è in ordine al dono e alla comunione. Cristo è presente per donarsi in un atto di amore e comunicarsi a noi. Dio è con noi, si fa pane eucaristico, nutrimento di salvezza per offrirci la sua stessa vita e introdurci nel suo mistero d’amore. In questo nostro tempo segnato da divisioni e da guerra, Gesù ci chiede di poter entrare nella nostra vita. A noi è concesso di vivere la pace di Gesù, la pace intima per trasformarla in pace sociale. La pace vera ‒ quella che Gesù dona a noi, «non come il mondo la dà» (Gv 14,27) ‒ deve iniziare nella nostra vita, nelle nostre scelte di bene e di perdono vicendevole. Animati dalla presenza del Risorto, vivendo davanti a Dio, trasferiti nel suo regno, siamo chiamati a renderlo visibile con il nostro essere, con il nostro impegno, con la nostra vita, con la nostra carità. Guardiamo in profondità nel mistero di Dio per scorgere e promuovere l’infinita dignità dell’uomo, la prossimità e il bene di tutti”.
Alla messa è seguita la processione eucaristica fino al Pantheon.
“L’amore non vive in te che crescendo, non vive in te che in quanto ti prende totalmente ed esige tutto da te. L’amore vero si realizza nel dono totale di sé, fino a dare la vita, come la donata Gesù per noi e per la nostra salvezza” ha detto l’arcivescovo che ha esortato tutti a vivere un rapporto personale con Dio nell’esperienza di fede e di dono totale a Dio nell’amore che cresce sempre più; ad essere promotori dell’autenticità della fede e della vita cristiana per rendere presente il mistero di Cristo, evitando una riduzione sociologica del mistero della Chiesa; a dare testimonianza di fraternità, di comunione e di pace che nascono, crescono e maturano in Dio.
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Festa della Repubblica, mons. Lomanto: la persona al centro

Una società che vuole essere umana deve mettere al centro la persona e l’incontro con gli altri. Dobbiamo scommettere e ritornare a costruire partendo dalla semplicità del cuore. Guardiamo in alto e in profondità nel mistero di Dio per scorgere l’infinita dignità dell’uomo“. E’ uno dei passaggi del messaggio che l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, ha inviato oggi nella giornata in cui si celebra la Festa della Repubblica. L’arcivescovo non ha potuto prendere parte alle cerimonie al Pantheon e in piazza Santa Lucia, ma ha voluto essere presente con una riflessione.
Quest’anno la Chiesa celebra in questa giornata la solennità del Corpus Domini manifestando anche pubblicamente la fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Facciamo nostre le parole del Santo Padre: “L’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino”.

Lo scorso anno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato “la centralità della persona, il riconoscimento della sua inviolabilità, la dignità, la libertà, la solidarietà” come “valori che appartengono a tutti i cittadini”. La politica deve essere sempre al servizio del bene comune, mirando a un’economia solidale e attenta verso chi è nel bisogno, perché se il più debole è tutelato ne guadagna tutta la società. È urgente progettare insieme, disegnare sentieri di pace, operare per il bene di tutti. Impegniamoci a piantare il seme della speranza nella nostra società, che rischia di smarrirsi.
Adoperiamoci per la costruzione di un mondo migliore, seminando il seme della risurrezione di Gesù negli ambienti in cui viviamo, amiamo e speriamo, per portare amore dove non c’è amore, affinché tutto si trasformi in amore (S. Giovanni della Croce)“.

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L'arcivescovo Francesco Lomanto ai ministri della comunione

“Portate la Parola della speranza, portando il dono di voi stessi”

Portate la Parola della speranza, la Parola della vita, portando il dono di voi stessi con una parola di conforto, con il segno vivo del vostro affetto e della vostra vicinanza agli altri. Coltivando lo spirito della preghiera: anzi intrecciando con gli ammalati soprattutto un rapporto di preghiera“. Lo ha detto mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, che ha presieduto la celebrazione eucaristica per l’annuale giornata diocesana dei ministri della santa Comunione, organizzata da don Massimo Di Natale, direttore dell’ufficio liturgico diocesano, presso la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
Dopo l’incontro formativo tenuto da don Alfio Li Noce, nel corso della celebrazione, l’Arcivescovo ha conferito il mandato ai nuovi ministri della santa comunione.

Raggiungete il cuore di Dio la preghiera degli umili: il vostro servizio delicato è molto significativo nella costruzione spirituale del grande tempio di Dio che è la Chiesa – ha detto mons. Lomanto –. Oggi il mondo ha bisogno di riscoprire la realtà del mistero di Dio. C’è il rischio di una riduzione sociologica del mistero della Chiesa. Voi ministri della comunione a contatto con Gesù Eucarestia, con la presenza del Risorto, siete chiamati a vivere e promuovere e a testimoniare il mistero di Cristo che è la nostra vita, la nostra salvezza. La Chiesa cammina nel tempo ma è guidata dallo Spirito. Siamo chiamati a vivere e a portare agli altri il mistero della nostra salvezza. Diventi segno visibile e concreto della presenza viva dell’amore di Cristo“.

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Si celebra la solennità del Corpus Domini

Domenica 2 Giugno si celebrerà la solennità del Corpus Domini. Alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, alle ore 18.30, l’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà il Solenne Pontificale a cui parteciperanno sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, associazioni ecclesiali, confraternite, gruppi, movimenti e fedeli laici di tutte le Parrocchie della città.

La Santa Messa continuerà con la processione Eucaristica verso la parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon, dove l’arcivescovo impartirà la benedizione ai partecipanti e alla Città di Siracusa. Nella processione lungo le vie della città, i cristiani testimoniano la fede nella presenza reale di Gesù Risorto nella Santissima Eucarestia.
L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto invita tutti a partecipare: «Camminiamo con Gesù Eucarestia nelle strade della nostra città dove vogliamo testimoniare il suo amore che si rivela e opera nella vita di chi lo accoglie». Nel pomeriggio di domenica a Siracusa non
saranno celebrate le Sante Messe.

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Mons. Lomanto si è rivolto ai fedeli della Chiesa di Siracusa

Visita ad Limina, l’arcivescovo scrive alla Diocesi

Lo scorso 18 Maggio, giorno di nascita di San Giovanni Paolo II, S.E.R. Mons. Francesco Lomanto ha scritto un messaggio alla Chiesa di Siracusa per raccontare della Visita ad Limina Apostolorum che i Vescovi delle Chiese di Sicilia hanno svolto dal 29 aprile al 3 maggio scorso.
Fra i punti trattati, l’Udienza con il Santo Padre dominata dai temi della pietà mariana e della misericordia, gli incontri con i vari Dicasteri e le prospettive pastorali, il percorso sinodale e il grande Giubileo del 2025.

“Creare reti e tessere legami per costruire la prossimità con l’altro, con ogni altro, per completare la propria dignità umana”; trasmettere la fede “per comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, rendendo vivo il messaggio di salvezza con la testimonianza personale del credente”. Ed ancora “intensificare l’opera di annuncio del Vangelo in tutti gli strati dell’umanità e trasformarla dal di dentro, partendo dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra loro e con Dio”. Ed infine “coltivare l’intimità della preghiera, della vita spirituale, della vicinanza concreta a Dio attraverso l’ascolto della Parola, la Celebrazione Eucaristica, il silenzio orante dell’adorazione, l’affidamento a Maria” ha scritto mons. Lomanto nel suo lungo messaggio. “Sono alcune indicazioni che Papa Francesco ha messo in rilievo offrendoci suggerimenti vari”.

Riguardo alle difficoltà di “trasmissione della fede” il Santo Padre ha raccomandato di riprendere l’esortazione apostolica di San Paolo VI Evangelii nuntiandi, per “evangelizzare la cultura e le culture dell’uomo in modo vitale, in profondità, con la testimonianza di vita – scrive ancora Lomanto -; per cogliere i valori innegabili della religiosità popolare ‒ che, come attesta la stessa esortazione apostolica, è meglio chiamare pietà popolare, cioè del popolo di Dio ‒ che può costituire un vero incontro con Dio in Gesù Cristo. Per questo ha sottolineato fortemente che «senza la devozione alla Madonna non si può compiere una vera evangelizzazione, perché Maria è la Madre di Gesù». Il Papa ha esortato a coltivare la pietà popolare”.

Papa Francesco ha ribadito l’importanza di «fare misericordia» “con i penitenti, evidenziando l’aspetto della misericordia che non ha confini; di accogliere e preparare – scrive l’arcivescovo – i padrini e le madrine che si impegnano ad accompagnare i battezzandi o i cresimandi; di indirizzare il ministero del diaconato permanente alla carità fraterna e sociale; di prestare attenzione ai migranti «che ‒ come ha espressamente detto ‒ vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati»; di sostenere le Chiese di Sicilia nell’educazione alla fede e nella proposta della vocazione alla santità come elemento costitutivo della vita della Chiesa e della missione pastorale, ma anche come sostegno alla legalità e come antidoto alle scelte di vita che inducono al crimine”.

Gli incontri con i vari Dicasteri hanno consentito di approfondire alcune tematiche e di ottenere orientamenti pastorali: “La fede cristiana vive non solo nell’atto del trasmettersi ma anche nell’originalità e nella specificità dell’adesione alla fede. C’è una sorta di «reinventarsi» del cristianesimo ad ogni generazione. Si pone sempre l’urgenza di pensare in modo nuovo l’esercizio del compito ecclesiale della trasmissione della fede, che oggi comporta certamente un linguaggio nuovo e adatto alle nuove generazioni”.

Mons. Francesco Lomanto ha richiamato all’azione dei laici per “elaborare linee comuni di testimonianza cristiana della Chiesa nel mondo. Occorre partire dall’educazione al rispetto reciproco, ai valori della cultura e della convivenza civile, a riscoprire la pietà popolare come riserva di valori per un nuovo umanesimo, a valorizzare la storia di santità “sociale”. La Vergine Santa, che veneriamo sotto il titolo di Madonna delle Lacrime, e Santa Lucia, nostra patrona, associate dal segno degli occhi, ci donino di guardare con fede la nostra storia per aprire orizzonti di speranza per il compimento della missione evangelizzatrice della Chiesa”.

 

 

A questo link è possibile scaricare il messaggio: Messaggio Arcidiocesi post visita ad limina

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