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Tutto pronto per l’anniversario della Lacrimazione della Madonna

Tutto pronto per il 71esimo anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa. Il tema scelto è ispirato alle parole del Santo Padre Francesco, che in più occasioni durante il suo ministero petrino, ha sottolineato l’importanza del segno delle Lacrime della Madonna: «Maria piange per i suoi figli che soffrono» (06.04.2024).

L’Anniversario della Lacrimazione della Madonna, quest’anno si collega a due importanti ricorrenze: il 70° anniversario del Radiomessaggio del Venerabile Papa Pio XII con cui ebbe a dire «Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle Lacrime?» (17.10.1954) e il 30° anniversario della Consacrazione e Dedicazione del Santuario di Siracusa alla Madonna delle Lacrime (06.11.1994). 

Queste importanti ricorrenze – ha scritto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto – segnano il cammino della Chiesa Siracusana privilegiata dal Pianto della Madonna avvenuto nel cuore della città, all’interno dell’umile abitazione dei coniugi Iannuso, dove il Quadretto del Cuore Immacolato di Maria versò Lacrime umane, dal 29 agosto all’1 settembre 1953. (…) «Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre» (6 novembre 1994). (…)
Le Lacrime della Madonna di Siracusa parlano della tenerezza di Dio, della vicinanza della Madre e richiamano con dolcezza alla nostra conversione. La Madonna con le sue Lacrime ci dice che senza Dio la Storia non ha futuro. È necessario rimanere uniti in Gesù che è l’unica via della salvezza, la verità dell’amore di Dio e la vita che vince la morte generata dal peccato. Come l’Apostolo Giovanni, accogliamo Maria Santissima nella nostra storia, consacriamo la nostra vita al Suo Cuore Immacolato e Addolorato: siano le sue inesauribili Lacrime nutrimento d’amore che ci portano a Gesù“.

Sarà presentato anche lo Stemma della Basilica Minore del Santuario di Siracusa che racconta, con la tecnica della blasonatura, la storia della Madonna delle Lacrime attraverso i pronunciamenti di Papa Pio XII e di Papa Giovanni Paolo II.

I solenni pontificali delle ore 19.00 saranno presieduti dall’Arcivescovo di Siracusa Mons. Francesco Lomanto (29.08.2024); dall’Arcivescovo Emerito di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo (30.08.2024); dal Vescovo di Oria, Mons. Vincenzo Pisanello (31.08.2024) e dal Prefetto del Dicastero per i Vescovi, Sua Eminenza il Sig. Cardinale Robert Francis Prevost, O.S.A. (01.09.24). 

Il pellegrinaggio a piedi, il 29 agosto, alle ore 18.00,  aprirà solennemente le celebrazioni anniversarie dalla parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon, dove tutto ebbe inizio con il matrimonio dei coniugi Iannuso, il 21 marzo del 1953.
L’Arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha chiesto e ottenuto dalla Penitenzieria Apostolica un periodo di Indulgenza Plenaria per i pellegrini, che giungeranno il Santuario dal 15 agosto al 6 novembre 2024.


Anniversario della morte di mons. Lauricella

O Dio, che hai affidato la cura pastorale della Chiesa siracusana al tuo servo l’arcivescovo Calogero, accoglilo nella dimora eterna e fa’ che riceva dalle mani del suo Signore il premio delle fatiche apostoliche.

Giovedì 20 giugno alle ore 19.00 presso la Cripta del Santuario della Madonna delle Lacrime l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà la Concelebrazione Eucaristica nel XXXV anniversario della morte del compianto mons. Calogero Lauricella.
Quanti non potessero concelebrare in Santuario sono invitati a voler curare un particolare ricordo e una preghiera di suffragio nelle SS. Messe che saranno celebrate.

Ritorno delle sacre spoglie di Santa Lucia

L’Arcidiocesi di Siracusa, nell’apprendere che il consiglio comunale di Siracusa ha approvato una mozione per chiedere il ritorno definitivo delle sacre spoglie di Santa Lucia, ringrazia l’assemblea civica che ha voluto nell’Anno Luciano indetto dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto rendere così omaggio alla patrona per rispondere ad un legittimo desiderio dei siracusani.
La piena comunione ecclesiale che la nostra Chiesa vive con il Patriarcato di Venezia, sempre attento alle esigenze della devozione popolare verso S. Lucia, deve farci considerare che la vicenda storica relativa al Corpo della Patrona va contestualizzata nell’ambito che gli è proprio, quello cioè della prospettiva provvidenziale della storia, consegnando così il desiderio del popolo siracusano ai disegni di bene e di amore di Dio e all’intercessione della stessa S. Lucia.
L’Arcidiocesi auspica che il sentimento del popolo siracusano espresso dal Civico Consesso possa tradursi in concreti interventi volti alla valorizzazione del quartiere Santa Lucia che custodisce le testimonianze della martire siracusana.

L'arcivescovo Lomanto nella solennità del Corpus Domini

“Impariamo ad amare da come ci ama”

“Gesù ci chiede di stare con lui, di realizzare una comunione perenne, di imparare ad amare da come ci ama, per essere segno vivo del suo amore. La prima verità, che dobbiamo professare con la nostra vita, è la consapevolezza della presenza di Dio nella nostra esistenza. È vera certamente la vita cristiana di coloro che ‒ umiliati, condannati, perseguitati ‒ sanno godere, perché vivono di Dio e in lui trascendono ogni avvenimento della vita presente. Se abbiamo fede, anche le situazioni più mortificanti possono diventare per noi un modo più puro e più grande di incontrarci con Dio”. Nella solennità del Corpus Domini, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, con la concelebrazione dei sacerdoti e la partecipazione dei fedeli della città.
“La presenza reale di Cristo è in ordine al dono e alla comunione. Cristo è presente per donarsi in un atto di amore e comunicarsi a noi. Dio è con noi, si fa pane eucaristico, nutrimento di salvezza per offrirci la sua stessa vita e introdurci nel suo mistero d’amore. In questo nostro tempo segnato da divisioni e da guerra, Gesù ci chiede di poter entrare nella nostra vita. A noi è concesso di vivere la pace di Gesù, la pace intima per trasformarla in pace sociale. La pace vera ‒ quella che Gesù dona a noi, «non come il mondo la dà» (Gv 14,27) ‒ deve iniziare nella nostra vita, nelle nostre scelte di bene e di perdono vicendevole. Animati dalla presenza del Risorto, vivendo davanti a Dio, trasferiti nel suo regno, siamo chiamati a renderlo visibile con il nostro essere, con il nostro impegno, con la nostra vita, con la nostra carità. Guardiamo in profondità nel mistero di Dio per scorgere e promuovere l’infinita dignità dell’uomo, la prossimità e il bene di tutti”.
Alla messa è seguita la processione eucaristica fino al Pantheon.
“L’amore non vive in te che crescendo, non vive in te che in quanto ti prende totalmente ed esige tutto da te. L’amore vero si realizza nel dono totale di sé, fino a dare la vita, come la donata Gesù per noi e per la nostra salvezza” ha detto l’arcivescovo che ha esortato tutti a vivere un rapporto personale con Dio nell’esperienza di fede e di dono totale a Dio nell’amore che cresce sempre più; ad essere promotori dell’autenticità della fede e della vita cristiana per rendere presente il mistero di Cristo, evitando una riduzione sociologica del mistero della Chiesa; a dare testimonianza di fraternità, di comunione e di pace che nascono, crescono e maturano in Dio.

Festa della Repubblica, mons. Lomanto: la persona al centro

Una società che vuole essere umana deve mettere al centro la persona e l’incontro con gli altri. Dobbiamo scommettere e ritornare a costruire partendo dalla semplicità del cuore. Guardiamo in alto e in profondità nel mistero di Dio per scorgere l’infinita dignità dell’uomo“. E’ uno dei passaggi del messaggio che l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, ha inviato oggi nella giornata in cui si celebra la Festa della Repubblica. L’arcivescovo non ha potuto prendere parte alle cerimonie al Pantheon e in piazza Santa Lucia, ma ha voluto essere presente con una riflessione.
Quest’anno la Chiesa celebra in questa giornata la solennità del Corpus Domini manifestando anche pubblicamente la fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Facciamo nostre le parole del Santo Padre: “L’Eucaristia è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino”.

Lo scorso anno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato “la centralità della persona, il riconoscimento della sua inviolabilità, la dignità, la libertà, la solidarietà” come “valori che appartengono a tutti i cittadini”. La politica deve essere sempre al servizio del bene comune, mirando a un’economia solidale e attenta verso chi è nel bisogno, perché se il più debole è tutelato ne guadagna tutta la società. È urgente progettare insieme, disegnare sentieri di pace, operare per il bene di tutti. Impegniamoci a piantare il seme della speranza nella nostra società, che rischia di smarrirsi.
Adoperiamoci per la costruzione di un mondo migliore, seminando il seme della risurrezione di Gesù negli ambienti in cui viviamo, amiamo e speriamo, per portare amore dove non c’è amore, affinché tutto si trasformi in amore (S. Giovanni della Croce)“.

L'arcivescovo Francesco Lomanto ai ministri della comunione

“Portate la Parola della speranza, portando il dono di voi stessi”

Portate la Parola della speranza, la Parola della vita, portando il dono di voi stessi con una parola di conforto, con il segno vivo del vostro affetto e della vostra vicinanza agli altri. Coltivando lo spirito della preghiera: anzi intrecciando con gli ammalati soprattutto un rapporto di preghiera“. Lo ha detto mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, che ha presieduto la celebrazione eucaristica per l’annuale giornata diocesana dei ministri della santa Comunione, organizzata da don Massimo Di Natale, direttore dell’ufficio liturgico diocesano, presso la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
Dopo l’incontro formativo tenuto da don Alfio Li Noce, nel corso della celebrazione, l’Arcivescovo ha conferito il mandato ai nuovi ministri della santa comunione.

Raggiungete il cuore di Dio la preghiera degli umili: il vostro servizio delicato è molto significativo nella costruzione spirituale del grande tempio di Dio che è la Chiesa – ha detto mons. Lomanto –. Oggi il mondo ha bisogno di riscoprire la realtà del mistero di Dio. C’è il rischio di una riduzione sociologica del mistero della Chiesa. Voi ministri della comunione a contatto con Gesù Eucarestia, con la presenza del Risorto, siete chiamati a vivere e promuovere e a testimoniare il mistero di Cristo che è la nostra vita, la nostra salvezza. La Chiesa cammina nel tempo ma è guidata dallo Spirito. Siamo chiamati a vivere e a portare agli altri il mistero della nostra salvezza. Diventi segno visibile e concreto della presenza viva dell’amore di Cristo“.

Si celebra la solennità del Corpus Domini

Domenica 2 Giugno si celebrerà la solennità del Corpus Domini. Alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, alle ore 18.30, l’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà il Solenne Pontificale a cui parteciperanno sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, associazioni ecclesiali, confraternite, gruppi, movimenti e fedeli laici di tutte le Parrocchie della città.

La Santa Messa continuerà con la processione Eucaristica verso la parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon, dove l’arcivescovo impartirà la benedizione ai partecipanti e alla Città di Siracusa. Nella processione lungo le vie della città, i cristiani testimoniano la fede nella presenza reale di Gesù Risorto nella Santissima Eucarestia.
L’arcivescovo mons. Francesco Lomanto invita tutti a partecipare: «Camminiamo con Gesù Eucarestia nelle strade della nostra città dove vogliamo testimoniare il suo amore che si rivela e opera nella vita di chi lo accoglie». Nel pomeriggio di domenica a Siracusa non
saranno celebrate le Sante Messe.

Mons. Lomanto si è rivolto ai fedeli della Chiesa di Siracusa

Visita ad Limina, l’arcivescovo scrive alla Diocesi

Lo scorso 18 Maggio, giorno di nascita di San Giovanni Paolo II, S.E.R. Mons. Francesco Lomanto ha scritto un messaggio alla Chiesa di Siracusa per raccontare della Visita ad Limina Apostolorum che i Vescovi delle Chiese di Sicilia hanno svolto dal 29 aprile al 3 maggio scorso.
Fra i punti trattati, l’Udienza con il Santo Padre dominata dai temi della pietà mariana e della misericordia, gli incontri con i vari Dicasteri e le prospettive pastorali, il percorso sinodale e il grande Giubileo del 2025.

“Creare reti e tessere legami per costruire la prossimità con l’altro, con ogni altro, per completare la propria dignità umana”; trasmettere la fede “per comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, rendendo vivo il messaggio di salvezza con la testimonianza personale del credente”. Ed ancora “intensificare l’opera di annuncio del Vangelo in tutti gli strati dell’umanità e trasformarla dal di dentro, partendo dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra loro e con Dio”. Ed infine “coltivare l’intimità della preghiera, della vita spirituale, della vicinanza concreta a Dio attraverso l’ascolto della Parola, la Celebrazione Eucaristica, il silenzio orante dell’adorazione, l’affidamento a Maria” ha scritto mons. Lomanto nel suo lungo messaggio. “Sono alcune indicazioni che Papa Francesco ha messo in rilievo offrendoci suggerimenti vari”.

Riguardo alle difficoltà di “trasmissione della fede” il Santo Padre ha raccomandato di riprendere l’esortazione apostolica di San Paolo VI Evangelii nuntiandi, per “evangelizzare la cultura e le culture dell’uomo in modo vitale, in profondità, con la testimonianza di vita – scrive ancora Lomanto -; per cogliere i valori innegabili della religiosità popolare ‒ che, come attesta la stessa esortazione apostolica, è meglio chiamare pietà popolare, cioè del popolo di Dio ‒ che può costituire un vero incontro con Dio in Gesù Cristo. Per questo ha sottolineato fortemente che «senza la devozione alla Madonna non si può compiere una vera evangelizzazione, perché Maria è la Madre di Gesù». Il Papa ha esortato a coltivare la pietà popolare”.

Papa Francesco ha ribadito l’importanza di «fare misericordia» “con i penitenti, evidenziando l’aspetto della misericordia che non ha confini; di accogliere e preparare – scrive l’arcivescovo – i padrini e le madrine che si impegnano ad accompagnare i battezzandi o i cresimandi; di indirizzare il ministero del diaconato permanente alla carità fraterna e sociale; di prestare attenzione ai migranti «che ‒ come ha espressamente detto ‒ vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati»; di sostenere le Chiese di Sicilia nell’educazione alla fede e nella proposta della vocazione alla santità come elemento costitutivo della vita della Chiesa e della missione pastorale, ma anche come sostegno alla legalità e come antidoto alle scelte di vita che inducono al crimine”.

Gli incontri con i vari Dicasteri hanno consentito di approfondire alcune tematiche e di ottenere orientamenti pastorali: “La fede cristiana vive non solo nell’atto del trasmettersi ma anche nell’originalità e nella specificità dell’adesione alla fede. C’è una sorta di «reinventarsi» del cristianesimo ad ogni generazione. Si pone sempre l’urgenza di pensare in modo nuovo l’esercizio del compito ecclesiale della trasmissione della fede, che oggi comporta certamente un linguaggio nuovo e adatto alle nuove generazioni”.

Mons. Francesco Lomanto ha richiamato all’azione dei laici per “elaborare linee comuni di testimonianza cristiana della Chiesa nel mondo. Occorre partire dall’educazione al rispetto reciproco, ai valori della cultura e della convivenza civile, a riscoprire la pietà popolare come riserva di valori per un nuovo umanesimo, a valorizzare la storia di santità “sociale”. La Vergine Santa, che veneriamo sotto il titolo di Madonna delle Lacrime, e Santa Lucia, nostra patrona, associate dal segno degli occhi, ci donino di guardare con fede la nostra storia per aprire orizzonti di speranza per il compimento della missione evangelizzatrice della Chiesa”.

 

 

A questo link è possibile scaricare il messaggio: Messaggio Arcidiocesi post visita ad limina


Storia della venerazione a santa Lucia

Santa Lucia tra storia e venerazione. Per capire come è nato il culto di Santa Lucia, con documenti originali rispetto alla storia e alla festa. E sul martirio.
Si intitola “Storia della venerazione a santa Lucia” la due giorni di studio, organizzata per l’Anno Luciano indetto dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto, per venerdì 17, con inizio alle ore 17.30, e sabato 18, con inizio alle ore 9.30, in Arcivescovado, piazza Duomo a Siracusa.
Venerdì, interverranno mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa; dom Vittorio Rizzone, Abate di San Martino delle Scale, che si soffermerà sulla chiesa siracusana ai tempi di Lucia; mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa, che invece parlerà della nascita e dello sviluppo della venerazione a santa Lucia.
Sabato, Marco Leonzio dell’Archivio storico diocesano spiegherà le fonti documentali della devozione luciana; e don Massimo Naro, della Facoltà Teologica di Sicilia, parlerà del martirio cristiano oggi. Modera mons. Maurizio Aliotta, direttore dell’Ufficio cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa.
L’incontro è promosso dall’Arcidiocesi di Siracusa, in collaborazione con il parco culturale ecclesiale Terre dell’invisibile, la Deputazione della Cappella di Santa Lucia e la Kairos.
Sabato 18, alle ore 11.30, sarà inaugurato il percorso artistico luciano “Sarausana jè Lucia e Siracusa, una storia di fede, devozione e identità“. Si tratta di un itinerario attorno alla patrona, per scoprire documenti inediti, ma anche opere di devozione ed ex voto che non sono mai stati esposti. La devozione popolare declinata secondo varie forme in luoghi unici come la Cappella Sveva o la Biblioteca Alagoniana.

Giornata del Seminario

Domenica 19 maggio, solennità di Pentecoste, si celebra la giornata diocesana per il Seminario. Il tema scelto per quest’anno è tratto dal messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: seminatori di speranza.
Una lettera ai presbiteri è stata inviata dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto: “In occasione dell’Anno Luciano ho più volte sottolineato lo strettissimo legame tra vocazione e santità. Nella mia lettera pastorale vi invitavo a guardare alla santità non solo in chiave di perfezione ma soprattutto in un’ottica relazionale. Dio Padre in Cristo Gesù per l’azione dello Spirito ci cerca, ci sveglia, ci stimola e primariamente ci chiama. Mi piace ricordare con gratitudine, soprattutto in questa occasione, tutti i presbiteri – scrive ancora mons. Lomanto – che quotidianamente e generosamente rispondono a questo appello attraverso il loro ministero pastorale. La testimonianza gioiosa è il primo compito nei confronti dei giovani in discernimento e in formazione (…). La lieta narrazione del Regno attraverso il servizio ministeriale diventi feconda seminagione di speranza e di pace per la nostra Chiesa siracusana.  (…) Affido alle singole comunità parrocchiali la cura preziosa, generosa e instancabile, del dono della vocazione e consegno l’intera comunità diocesana alla potenza rinnovatrice dello Spirito Santo”.
In allegato una proposta di Adorazione Eucaristica