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NUOVA SEDE PER “LA CASA DI SARA E ABRAMO”

‘Il povero ci interpella, abbiamo il dovere di assisterlo. Noi non possiamo chiudere la porta’. L’arcivescovo Salvatore Pappalardo vede la sua iniziativa crescere: a Siracusa fino a tre anni fa non esisteva un ricovero notturno per senzatetto. La Diocesi di Siracusa decise di aprire la ‘Casa di Sara e Abramo’ per un intervento nell’emergenza, dopo la morte di un senzatetto polacco all’interno di un vagone ferroviario abbandonato che prese fuoco. Una prima ospitalità temporanea per alcune persone senza un alloggio, poi i primi 8 posti (ufficiali) in locali annessi ad un Istituto di suore. Oggi la Diocesi ha aperto un luogo (circa 300 metri quadrati, su un terreno di mille metri quadrati) che punta alla reale accoglienza, intravedendo tra qualche anno un altro tassello del progetto che prevede il reinserimento sociale. I locali, in via Monte Renna, sono stati ristrutturati anche con l’aiuto di Caritas Italiana: potranno accogliere 25 persone che la sera, dalle 18.30 troveranno un luogo dove potersi lavare, cenare e dormire. L’indomani la colazione e poi tutti gli ospiti lasciano la Casa. All’inaugurazione è intervenuto anche il prefetto Armando Gradone che ha ricordato la situazione di disagio sociale. L’arcivescovo Pappalardo ha ringraziato tutti i volontari che a turno permettono il buon funzionamento quotidiano della Casa. Il responsabile di ‘Casa Sara e Abramo’ Marcello Munafò ha sottolineato che sono tanti i siracusani, così come gli extracomunitari che chiedono aiuto, e la convivenza non è sempre facile. La Diocesi ha un obiettivo più ambizioso: ‘Pensiamo al social housing – ha detto il vicario generale Maurizio Aliotta -, lavorando sul lungo periodo e sul reinserimento sociale’.

PELLEGRINAGGIO DELLA DIOCESI DI CATANIA IN SANTUARIO

Nell’ambito del Sessantesimo anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa, è arrivato martedì 29 al Santuario della Madonna delle Lacrime, il pellegrinaggio dalle Diocesi di Sicilia. Di mattina i pellegrini dell’Arcidiocesi di Catania, guidati dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina, hanno iniziato il pellegrinaggio davanti al Reliquiario contenente le Lacrime di Maria. Subito dopo una riflessione in cripta e la visione del documentario. Nel pomeriggio raduno sul sagrato della Cripta e il cammino verso l’Oratorio in via degli Orti e preghiera del Santo Rosario con i Misteri della Consolazione. Infine concelebrazione Eucaristica in Basilica presieduta dall’Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina con l’arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo.

NUOVA SEDE PER LA “CASA DI SARA E ABRAMO”

Nuova sede per la ‘Casa di Sara e Abramo’, la struttura dell’Arcidiocesi di Siracusa che accoglie i senzatetto.
Domani, mercoledì 30 ottobre, alle ore 12,00, sarà inaugurata la nuova sede della “Casa di Sara e Abramo”, in via Monte Renna 25, nel quartiere Epipoli. Interverranno l’Arcivescovo, Mons. Salvatore Pappalardo, ed il Prefetto, dott. Armando Gradone. La ‘Casa di Sara e Abramo’, voluta da Mons. Pappalardo per accogliere i tanti senza tetto della città ma anche gli immigrati che non hanno un posto dove dormire, è stata istituita in un momento di emergenza: prima si trovava nella Casa della Carità, successivamente in un alcuni locali in via Monte Genuardo. Da domani finalmente troverà la migliore sistemazione nei locali Caritas di via Monte Renna, che possono accogliere fino a trenta persone. Responsabile della Casa è Marcello Munafò.

ORDINAZIONE DIACONALE

Venerdì 18 ottobre, alle ore 18.00, nella parrocchia Sant’ Antonio di Padova a Siracusa, nel giorno della festa di San Luca Evangelista, l’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo ordinerà Diacono l’accolito Marco Ramondetta.

SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA DI BASE “GIOVANNI XXIII”

‘Possa quest’anno di studi, contribuire a formare cristiani, come dice papa Francesco, non attratti da un cristianesimo da pasticceria: vogliamo sporcarci le mani lavando i piedi, volgiamo credere a un amore che, nei sacramenti, mi raggiunge e mi cambia, muta il mio modo di pregare e mi fa vivere, e non solo, dire, che sono figlio di Dio’. Queste le parole utilizzate da don Salvatore Spataro, direttore della Scuola di Formazione Teologica di Base ‘Beato Giovanni XIII’, nella prima lezione del secondo anno ciclico della Scuola. Una Scuola Teologica Diocesana voluta dall’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo per approfondire la formazione teologica degli operatori pastorali. ‘Vogliamo cogliere il pressante invito dell’illuminato magistero di papa Francesco – ha continuato don Spataro -, a rivalutare la natura pastorale della teologia, impegnandoci, come Chiesa, nello studio delle verità rivelate per una autentica testimonianza di vita e di servizio all’uomo del nostro tempo. Così iniziamo comunitariamente questo cammino di crescita, per un qualificato servizio pastorale, da rendere con evidente competenza e indispensabile passione, la passione che anima il cuore dei discepoli che voglio conoscere sempre meglio il loro Maestro, per saperlo sempre più annunciare ad un mondo ormai troppo spesso distratto, e mancante di autentiche e rispettose verità’. Quest’anno sarà trattato il tema ‘Celebrare la fede’, proseguendo il cammino iniziato con l’aspetto della ‘proclamazione della fede’. ‘La fede va anche celebrata e ogni celebrazione della fede muove la fede, non solo la presuppone, ma la nutre e la cura, la fa crescere e la irrobustisce, la rafforza e la rinvigorisce. Dal mistero di amore della morte e risurrezione del Cristo per far evincere che ogni sacramento scaturisce da esso e ad esso conduce. In quella che è stata definita l’ultima enciclica di Benedetto XVI e la prima di papa Francesco, la Lumen fidei, troviamo proprio il significato di quello che ci proponiamo di approfondire quest’anno: la fede in Gesù è luce, e questa luce illumina il senso di ogni vita umana. Solo una fede autenticamente celebrata può incidere nella vita delle persone: questa è la fede che nasce dall’incontro col Dio vivente, non da un precetto sempre meno domenicale, che abbiamo ridotto a mezz’ora di impegno, se va bene settimanale. La celebrazione autentica della fede, dunque, ci viene insegnata e diventa compito di ciascun credente, urgenza in termini di annuncio e di testimonianza. In questo inscindibile legame tra fede e sacramenti, allora, è la scommessa educativa che la Scuola di Formazione Teologica di Base vuole cogliere per contribuire a formare cristiani autentici, battezzati che vivono la vita nuova come vita teologale. Studieremo insieme che la santità non è opera umana, ma dello Spirito di Dio. Ci impegneremo a significare ecclesialmente il servizio fraterno dei discepoli a immagine del servizio di Cristo al quale il discepolo è unito sacramentalmente, ‘un servizio da schiavo’. Si, perché colui che agisce così è chiamato a rinunciare a se stesso a vantaggio dell’altro divenuto suo padrone, suo punto di riferimento, sua ragion d’essere. Questo ci insegna Gesù lavando i piedi ai suoi apostoli. Il servizio di amore che nasce dalla fede celebrata, quella fede che noi volgiamo maturare e approfondire, è la novità stessa del comandamento dell’amore: suo fondamento è l’amore stesso del Figlio nel quale anche noi siamo figli. La fede che celebriamo è, dunque, quella della lavanda dei piedi, servizio da schiavo, annuncio del dono della vita sulla croce. In Gesù, Signore e Maestro, infine, l’amore di Dio si costituisce metro di paragone e luogo sorgivo dell’amore dei fratelli. Come discepoli siamo invitati a servire i fratelli secondo la radicalità di Gesù, attingendo all’identico amore di cui ci nutriamo nei sacramenti, specialmente nell’Eucarestia’. Dopo l’introduzione del direttore, l’Arcivescovo Salvatore Pappalardo ha presieduto la Celebrazione Eucaristica. ‘Questa nostra iniziativa, sebbene non sia certamente l’unica e, forse, neppure quella prioritaria per risvegliare la fede del popolo di Dio, si pone tuttavia come un’attività di qualificato spessore pastorale per conseguire le suddette finalità indicate dal Papa. Papa Francesco nella Lettera enciclica Lumen fidei scrive che «fa parte della teologia l’umiltà che si lascia ‘toccare’ da Dio, riconosce i suoi limiti di fronte al Mistero e si spinge ad esplorare, con la disciplina propria della ragione, le insondabili ricchezze di questo Mistero» (36). L’atteggiamento fondamentale, dunque, con il quale ci si deve accostare allo studio della teologia è l’umiltà. Questa virtù, mentre da una parte ci fa riconoscere i nostri limiti ‘costituzionali’ di fronte al Mistero di Dio, il quale trascende l’umana comprensione, dall’altra però, a motivo della rivelazione stessa da parte di Dio, ci impegna ‘ad esplorare, con la disciplina propria della ragione, le insondabili ricchezze di questo Mistero’. L’umiltà vera poi apre il nostro spirito alla preghiera. Sapendo, infatti, di ‘dover esplorare le insondabili ricchezze del Mistero di Dio’, ci è necessario, e perciò doveroso, chiedere la luce dall’alto. Noi stasera vogliamo invocare lo Spirito Santo, con i suoi sette doni – sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza e timore di Dio – perché, mentre ci accostiamo allo studio e all’approfondimento delle verità che sono oggetto della scienza teologica, possiamo godere della luce e della forza del medesimo Spirito in maniera tale che la nostra fede progredisca sempre nella conoscenza del mistero di Dio e la nostra vita spirituale riceva più abbondante il nutrimento di quella grazia che ci introduce alla comunione con Dio e alla contemplazione del suo volto. Lo studio della teologia allora vi stimoli ad essere fedeli alla grazia della santificazione e della comunione in Cristo, vi renda più capaci di dare efficace testimonianza della vostra fede, responsabilmente professata, celebrata e coerentemente vissuta. Vi aiuti lo studio della teologia a maturare la vostra vocazione ministeriale all’interno della comunità ecclesiale e, soprattutto, renda più forti le ragioni della vostra speranza perché dinnanzi agli uomini siate autentici testimoni di quella civiltà dell’amore che è preludio all’avvento del regno di Dio’. La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima di 1/3 di assenze, all’esame conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano. Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00 Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa) Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta) Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini) Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo).

AL VIA LA SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA DI BASE

Lunedì 14, alle ore 18,00 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, avrà luogo l’inaugurazione della Scuola di Formazione Teologica. Prevista una introduzione a cura del direttore, don Salvatore Spataro, e alle ore 19.00 la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Salvatore Pappalardo.
La scuola Teologica “Beato Giovanni XXIII” è un servizio pastorale dell’Arcidiocesi volto a promuovere maggiormente la formazione teologica dei fedeli.
Tutti i laici e i religiosi, soprattutto gli operatori pastorali impegnati nelle nostre comunità, sono invitati ad approfondire, con gli strumenti propri della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un arricchimento personale e di un qualificato servizio ecclesiale.
La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima di 1/3 di assenze, all’esame
conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano.
Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00
Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa)
Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta)
Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini)
Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo)
 

IN TRE MILA A SIRACUSA PER LA GIORNATA REGIONALE DEI GIOVANI

I vescovi di Sicilia hanno consegnato il mandato missionario ai giovani di Sicilia. Oltre tre mila, provenienti da tutta la Regione, riuniti nel Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. Si è conclusa con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, la “Giornata Regionale dei Giovani”, dal titolo “Se credi puoi’! – La fede sfida il futuro, il futuro sfida la fede”. Presenti i diciotto vescovi di Sicilia che nella giornata di sabato hanno animato la catechesi. “Ogni vescovo si è confrontato con un gruppo di giovani appartenente ad un’altra diocesi – ha spiegato don Dario Mostaccio, direttore regionale dell’Ufficio di pastorale giovanile -. Domande libere, risposte chiare da parte dei vescovi per cercare di aiutare i giovani nel loro cammino di fede”.
Ed i giovani sono rimasti entusiasti della catechesi, nel corso della quale si è parlato anche di immigrazione, e di Papa Francesco: “Ci parla al cuore – dice Luca della Diocesi di Siracusa -. E’ un Papa che sa comunicare con noi in maniera diretta e sa farsi comprendere”. La tragedia di Lampedusa in primo piano: “Mi piacerebbe poter fare qualcosa – dice Emanuela della Diocesi di Caltanissetta -. Purtroppo molte leggi oggi limitano anche certe azioni, fosse per me li accoglierei tutti”. “E’ un accoglienza continua – spiega Monica della Diocesi di Agrigento -. Noi come diocesi siamo stati particolarmente interessati al fenomeno: ci adoperiamo continuamente per aiutarli, ma ci rendiamo conto che non è facile ed ogni vita persa in mare e una sconfitta da ricordare”.
Ieri sera in piazza Santa Lucia, la Festa annuncio introdotta dal sindaco Giancarlo Garozzo e dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo: canti, balli e la messa in scena del musical su Maria ‘Eccomi, son qui’ a cura dell’associazione culturale ‘Metanoeite’ di Caltanissetta. Stamane la celebrazione Eucaristica in Santuario. “La fede in Gesù Cristo ci mette in movimento, ci indica un cammino da seguire – ha detto il card. Romeo nel corso della sua omelia -. Anche quando esso sembra un cammino in comprensibile o apparentemente inutile ma è durante il cammino nel corso di questo fiducioso abbandono che la fede si trova e porta il suo frutto. Il nostro rapporto con Dio deve andare bene al di là delle cose che chiediamo, dalla fede alla gratitudine per ciò che nasce dalla Fede: questa è salvezza. In questo “cuore mariano” della nostra bella Sicilia non possiamo non guardare a Maria che prima di tutto è modello della fede. La fede di Maria la rende discepola, la fa camminare dietro al figlio Gesù. Da Maria impariamo che nella sede possiamo muoverci. Maria è modello di un’accoglienza fiduciosa dei piani di Dio. La vergine Maria e anche modello di fedeltà. La fedeltà al progetto di Dio si misura nella sfida del quotidiano e Maria prova il dramma di questa sfida nel suo cuore nella sua umanità. Maria ci insegna quella fedeltà quotidiana al nostro dovere che si esprime nella responsabilità che da uomini e donne abbiamo di fronte a questa società. Maria e anche madre che piange lacrime di compassione per la famiglia umana segnata da tante ferite di odio discriminazione povertà perversione violenza. Sono lacrime che indicano lo sbocco della fede: lavorare per l’unità della famiglia umana vivendo la carità. Il compimento del nostro credere, ritrovarci insieme a condividere il cammino nelle difficoltà. È il forte messaggio lanciato da Papa Francesco nella recente visita a Lampedusa quest’estate: “siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere: domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza”. Saper piangere sulle povertà dell’uomo, sui drammi sociali, sulle difficoltà del cammino comune con la consapevolezza che nessun fratello ci è estraneo e la nostra fede non ci garantisce un quieto vivere di egoismo ma diventa impegno d’amore, servizio per il bene dell’altro il bene comune”.
 
Per la Giornata, Papa Francesco ha inviato il seguente telegramma:
‘Il santo padre Francesco rivolge il suo affettuoso saluto ai giovani della Sicilia, riuniti a Siracusa presso il Santuario della Madonna delle Lacrime insieme con tutti i Vescovi delle Diocesi siciliane. Sua Santità esorta a vivere sempre alla luce della fede in Cristo, camminando gioiosamente alla sua sequela e testimoniando ovunque il suo amore, attraverso un generoso impegno di promozione umana nella condivisione con le persone più deboli e, mentre chiede di pregare per lui e per il suo ministero, invia di cuore la benedizione apostolica, quale incoraggiamento a portare a tutti il messaggio di speranza del signore risorto’.

IN TRE MILA A SIRACUSA PER LA GIORNATA REGIONALE DEI GIOVANI

Circa tre mila giovani sono attesi a Siracusa provenienti da tutta la Sicilia. Sabato e domenica i giovani di Sicilia, insieme ai loro Vescovi, si ritroveranno ai piedi del quadretto della Madonna delle Lacrime. Siracusa ospita la ‘Giornata Regionale dei Giovani’, in occasione del Sessantesimo Anniversario della Lacrimazione di Maria. Il programma sarà articolato in tre momenti: l’incontro-dialogo dei giovani con i Vescovi; la Festa annuncio di sabato sera in piazza Santa Lucia e la celebrazione Eucaristica di domenica nel Santuario della Madonna delle lacrime e al termine il conferimento del ‘Mandato missionario ai giovani di Sicilia’. Il titolo dell’incontro è ‘Se credi puoi’! – La fede sfida il futuro, il futuro sfida la fede’.
Questa mattina la conferenza stampa di presentazione dell’evento alla quale hanno preso parte il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo; mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone e delegato dalla CESi per i giovani e la famiglia; il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo; don Dario Mostaccio, Direttore Ufficio regionale per i giovani; don Claudio Magro, Direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile della Diocesi di Siracusa.
‘Sono contento di poter accogliere questi giovani – ha detto il sindaco Giancarlo Garozzo – che al di là dei numeri porteranno sicuramente un entusiasmo nell’affrontare la vita. Dovremmo fermarci più spesso e interrogarci invece che farci travolgere dalla quotidianità’.
Il vescovo delegato, mons. Calogero Peri, ha spiegato che l’incontro a Siracusa rappresenta una continuazione ideale della Giornata mondiale della Gioventù di Rio alla quale molti giovani, vista la distanza, non hanno potuto partecipare. ‘Il tema è chiaro: molti giovani oggi non si pongono il problema della fede. Vuole essere un richiamo ed al tempo stesso un interrogativo. I giovani hanno la speranza di risorgere, sono linfa nuova in questa terra’.
Don Dario Mostaccio è entrato nei dettagli della due giorni: ‘I giovani troveranno ospitalità nelle parrocchie. Il vescovo incontrerà i giovani di un’altra diocesi per un momento di catechesi, ma anche di confronto e dialogo. I vescovi proveranno a dare risposte alle domande importanti. In piazza Santa Lucia, sabato sera, vivremo una festa, con canti e riflessioni ed un musical sulla vita di Maria’. ‘Naturalmente è un evento aperto a tutta la città – ha aggiunto don Claudio Magro -. Mi auguro che i giovani possano veramente trovare risposta ai loro dubbi. Saremo in piazza Santa Lucia, e la giovane martire siracusana è un primo esempio da seguire’.
Infine il cardinale Paolo Romeo: ‘Siamo pronti ad accogliere le domande dei giovani che si ritrovano insieme riscoprendo l’amore del Signore, condividendo le pesantezze di ognuno. In questo anno di fede, nel sessantesimo anniversario della Lacrimazione, tutte le diocesi di Sicilia sono state pellegrine a Siracusa: vogliamo lasciarci interpellare dalle lacrime di una madre. La situazione nel mondo oggi non è tanto migliore di quella del passato. Accogliamo la sfida di queste lacrime oggi. I giovani sono alla ricerca. E’ un’occasione per ritrovarci insieme e vivere il mandato che Papa Francesco ha dato ai giovani ad essere testimoni con la loro vita. Giovanni Paolo II ha invitato i giovani ad essere sentinelle, attraverso la loro vita. La sentinella vede, è sempre allerta. Noi non vogliamo solo parlare ai giovani ma anche ascoltarli. Vogliamo conoscere le problematiche ma anche le cose belle. Vogliamo sapere quello che si aspettano. Il giovane vuole una comunità cristiana più trasparente, più viva. Il giovane oggi vuole la fedeltà di un amore. Noi vogliamo proporre Cristo, il Vangelo, autenticamente. Come Papa Francesco ci invita a mettere sul tavolo la nostra vita cristiana. Dobbiamo mostrare il vero volto della Chiesa. Siamo a Siracusa per guidarli’.

AL VIA LA SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICA DI BASE “GIOVANNI XXIII”

La Diocesi di Siracusa continua la sua opera di formazione dei fedeli. La scuola Teologica di Base ‘Beato Giovanni XXIII’, nata lo scorso anno, è un servizio pastorale dell’Arcidiocesi volto a promuovere maggiormente la formazione teologica dei fedeli. Tutti i laici e i religiosi, soprattutto gli operatori pastorali impegnati nelle nostre comunità, sono invitati ad approfondire, con gli strumenti propri della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un arricchimento personale e di un qualificato servizio ecclesiale. Il direttore, don Salvatore Spataro, ha spiegato che si tratta di un progetto triennale che vedrà coinvolti soprattutto gli operatori pastorali delle comunità parrocchiali.
La Scuola di Formazione Teologica è una preziosa opportunità. L’inaugurazione avrà luogo giorno 14 ottobre alle ore 18,00 nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime. Prevista una introduzione a cura del direttore, don Spataro, e la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Pappalardo.
 
La Scuola Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso al termine dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di merito. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la sogliamassima di 1/3 di assenze, all’esame conclusivo. In ogni Vicariato dell’Arcidiocesi è costituita una équipe di docenti coordinata da un Direttore diocesano.
 
Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle 18.30 alle 20.00
Siracusa: SS. Salvatore, San Metodio (Vicariato di Siracusa)
Augusta: Cappuccini, Santa Lucia; Melilli: Chiesa Madre (Vicariato di Augusta)
Lentini: Cristo Re; Carlentini: Santa Tecla (Vicariato di Lentini)
Canicattini Bagni: Oratorio parrocchiale; Palazzolo: Sant’Antonio (Vicariato di Palazzolo)
L’Iscrizione alla Scuola Teologica di Base va effettuata presso la propria parrocchia. La domanda di iscrizione deve essere controfirmata dal Parroco di residenza o dove si svolge la propria attività pastorale.
 
 

RIPRENDE LA VISITA PASTORALE DI MONS. PAPPALARDO

Riprende domenica 29 settembre la Visita Pastorale dell’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, in Diocesi. La Visita è iniziata dieci mesi fa, l’8 novembre del 2012, dal territorio di Augusta. Mons. Pappalardo si è recato in visita nelle diverse parrocchie del territorio ed ha incontrato i rappresentanti delle varie realtà ecclesiali. In questi mesi ha visitato diversi centri della Diocesi, privilegiando le città della provincia siracusana, e domenica 29 riprende la Visita che dovrebbe durare almeno tre anni, dalla città di Siracusa. E’ stata scelta la parrocchia Maria SS. Addolorata a Grottasanta.
Domani, alle ore 11.30, la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo aprirà la visita nella Festa dell’Addolorata, patrona della parrocchia. Nel corso della Visita, che si concluderà domenica 20 ottobre, mons. Pappalardo avrà modo di incontrare la comunità parrocchiale, i diversi gruppi e movimenti che animano la chiesa di Grottasanta, ma visiterà anche il territorio e quindi gli istituti superiori e gli istituti comprensivi della zona, ma anche gli uffici comunali, e le case di riposo e i centri di riabilitazione per dare una parola di conforto ad anziani e diversamente abili.