Via Crucis cittadina
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L’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e custodia del creato promuove anche quest’anno la “Pasqua dei lavoratori”.
Dodici messe di Pasqua all’interno della zona industriale siracusana celebrate dall’arcivescovo monsignor Salvatore Pappalardo.
“Dio è misericordia” e il tema scelto quest’anno da don Angelo Saraceno, direttore dell’Ufficio diocesano. “Signore Gesù Cristo tu ci hai insegnato ad essere misericordiosi come il padre celeste e ci hai dato che chi vedete vede lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi” (Papa Francesco).
Prima celebrazione 8 marzo a Pedagaggi alla Colleroni. Si prosegue poi a Francofonte, Priolo, Carlentini, Augusta per concludere martedì 22 marzo al centro Caritas di Augusta. Prima della messa presieduta dall’arcivescovo saranno presenti diversi sacerdoti a disposizione per le confessioni.
Il recente dibattito italiano sulle unioni civili ha portato alla ribalta la tematica fondata sulla teoria del “gender”, che rivendica il diritto a definire il genere sessuale a prescindere dalla connotazione uomo-padre e donna-madre.
Per approfondire un tema così attuale l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” ha organizzato un incontro dal titolo “La questione del gender” che si terrà giovedì 10 marzo, alle ore 18.30, al centro Convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime. Relatore sarà padre Maurizio Faggioni, ordinario di Bioetica presso la Pontificia Accademia Alfonisana di Roma e membro di alcune Congregazioni della Santa Sede che espliciterà gli aspetti etici fondamentali della questione del gender.
L’incontro sarà introdotto da don Salvatore Spataro, docente di Teologia morale e di Bioetica dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio.
Il modello di famiglia fondato sull’amore reciproco tra due persone di sesso complementare
viene così ad essere accostato ad ulteriori legami, che misconoscono e appiattiscono la
differenza sessuale e l’essenziale ruolo di genitorialità della coppia.
Queste le premesse per un approfondimento di estrema attualità: si avvia così la riflessione
odierna sulla possibilità di educare i figli bambini riguardo al loro orientamento sessuale
che, secondo tale teoria, è posteriore e non-predefinibile.
“Queste sorelle – ha detto l’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo – che costituiranno la comunità monastica sono già in possesso del Rescritto della Santa Sede che autorizza l’apertura: siamo veramente felici di accompagnare questo pellegrinaggio verso la Porta Santa del monastero”.
Una solenne celebrazione eucaristica e il rito di insediamento, presieduto dall’arcivescovo Metropolita di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo. Hanno concelebrato il ministro provinciale dei Cappuccini fra Gaetano La Speme, il ministro provinciale del Tor fra Filippo Todaro, il vicario generale mons. Sebastiano Amenta, il parroco don Roberto Garro, diversi sacerdoti religiosi cappuccini e del Tor. Presente il sindaco Michelangelo Giansiracusa, e l’Ordine Francescano secolare. Il monastero è costituito nel convento cappuccino di Ferla.
“Un nuovo monastero, nell’anno giubilare della misericordia – ha detto mons. Pappalardo – si deve intendere uno speciale dono della divina provvidenza per tutta la Chiesa, ma in modo particolare per il Popolo santo di Dio che vive nella Diocesi di Siracusa. Tutti beneficeremo di questa incessante presenza orante di lode, di intercessione e di supplica. È un luogo di intensa spiritualità, dove si incarnerà l’amore per Dio nella ferialità del quotidiano, nel silenzio e nel nascondimento, come fu per il Signore Gesù, in seno alla Santa Famiglia di Nazareth, nei trent’anni prima del suo ministero pubblico. Una testimonianza per tutti i fedeli, che vogliono vivere una spiritualità dell’ordinario nell’umiltà”.
Questa presenza di grazia, a vantaggio di tutta la comunità diocesana e che si caratterizzerà per l’adorazione eucaristica giornaliera, è stata affidata dall’arcivescovo di Siracusa all’attenzione e alle cure di tutti i fedeli che potranno unirsi alla preghiera pubblica delle monache e farsi per loro strumento della carità di Dio.