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Concerto dell’organo della Cattedrale

Torna a suonare, dopo 30 anni. Un concerto unico che riprende in parte il programma del primo concerto del 1914. 
Oltre dodici mila componenti, dotato di 36 registri, per un totale di 2308 canne, che hanno dimensioni dai 5,50 metri di altezza fino ai 2 cm, l’organo della Cattedrale di Siracusa sabato 30 aprile, alle ore 21, sarà inaugurato con un concerto del maestro Diego Cannizzaro.
La serata sarà aperta da mons. Giuseppe Greco, presidente del Capitolo Metropolitano. Una introduzione teologica, alla quale seguirà l’intervento di Antonio Bovelacci, che insieme al figlio Alessandro, ha restaurato il prezioso strumento realizzato dai maestri artigiani Michele e Agostino Polizzi nel 1913. Un restauro durato poco più di due anni. 
Rita Drago Mortellaro si è occupata invece del restauro della cantoria, in particolare il prospetto ligneo settecentesco.
Prima del concerto sarà proiettato un video, curato da Fabio Fortuna, che ripercorre 
l’intero restauro: l’organo è stato smontato e rimontato in un laboratorio all’interno della 
Curia. Poi rismontato e montato al suo posto, accanto l’altare maggiore. 
Tre le fonti di finanziamento: il 60 per cento la Regione Siciliana, il 25 per cento la CEI e 
la restante parte è stata coperta con i proventi che derivano dalla fruizione turistica 
della Cattedrale. L’organo della Cattedrale di Siracusa è il secondo per grandezza della
produzione Polizzi. Porta il numero di catalogo 52. Come scrivono i collaudatori
dell’epoca si tratta di una vera e propria opera d’arte. Lo strumento è composto di due
tastiere, di 58 tasti cadauna, e di una pedaliera di 27 pedali. 

 
 

I sentieri educativi di mons. Giuseppe Costanzo

Otto relazioni che mons. Giuseppe Costanzo, Arcivescovo emerito di Siracusa, ha tenuto tra il 2013 e il 2014 su vari aspetti della questione educava. Gli interventi sono stati poi rielaborati e sviluppati per essere parte di una riflessione ampia e articolata. Sabato 30 aprile alle ore 18.30, al centro convegni del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, sarà presentato il libro “Sentieri educativi” di mons. Costanzo.
Il tema educativo è preso in considerazione soprattutto nella sua dimensione di attualità, se non proprio di emergenza. Ne vengono affrontati vari aspetti: l’educazione vissuta nell’ambito della famiglia, il rapporto tra educazione e libertà individuale e sociale, il valore delle virtù come la giustizia e la fortezza, l’educazione delle nuove generazioni alla vita di fede, la responsabilità dei mass-media nella formazione di una coscienza libera e vera, l’educazione alla legalità, alla fraternità e alla pace.
Sono tutti temi che mostrano la sensibilità dell’autore a proposito di questioni
molto attuali, su cui la fede cristiana può dire una parola di chiarimento e di giuda.
Alla presentazione interverranno alcuni esperti ed amici di mons. Costanzo: Mons. Guglielmo Giombanco, vicario generale della diocesi di Acireale (diocesi di origine di mons. Costanzo), docente di Diritto canonico presso lo Studio Teologico S. Paolo di Catania; la prof.ssa Tina Buccheri, docente di Sociologia della religione presso l’ISSR San Metodio; il prof. Elio Cappuccio, docente di Storia della Filosofia presso l’ISSR e di Storia e Filosofia presso il Liceo classico Tommaso Gargallo di Siracusa; don Luca Saraceno, docente di Filosofia presso l’ISSR e lo Studio Telogico; la prof.ssa Mariangela Maresca, docente di Metodologia dello studio presso l’ISSR; la dott.ssa Luciana Ippolito, medico fisiatra; mons. Angelo Giurdanella, vicario generale della diocesi di Noto. A ciascuno è affidato il compito di mettere a fuoco un capitolo del libro, facendo naturalmente riferimento al suo autore.
Il volume è edito dalle Edizioni San Metodio, la casa editrice dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Siracusa, che ha voluto così omaggiare l’arcivescovo emerito in occasione del suo 40° anniversario di ordinazione episcopale, avvenuta il 4 aprile 1976.

 
 

Festa di Santa Lucia del Patrocinio

Avrà luogo sabato 23 aprile, alle ore 10.45, nel Parlatoio delle Monache, accanto la chiesa di Santa Lucia alla Badia, la presentazione delle celebrazioni in onore di Santa Lucia, patrona di Siracusa, nella Festa del Patrocinio (1-8 maggio). Quest’anno sarà mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo di Ragusa, a presiedere la solenne celebrazione eucaristica di domenica 1 maggio.
Interverranno il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione, mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale e Benedetto Ghiurmino, Maestro di Cappella.

Ordinazione presbiterale

Lunedì 4 aprile alle ore 19.00, nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime a Siracusa, l’arcivescovo monsignore Salvatore Pappalardo ordinerà presbitero Carmelo Scalia della parrocchia di San Corrado Confalonieri a Siracusa. 
Inoltre monsignor Pappalardo ordinerà diaconi Filippo Barrale della parrocchia di San Salvatore a Siracusa e Salvatore Cannizzaro della parrocchia Maria SS. della Misericordia e dei Pericoli a Siracusa. 
Il novello sacerdote Carmelo Scalia presiederà per la prima volta l’Eucaristia martedì 5 alle ore 19.00 nella parrocchia San Corrado Confalonieri.

“Testimoniare la misericordia ogni giorno”

“Vorrei che la Chiesa e quanti si dicono cristiani sappiano testimoniare la misericordia: Papa
Francesco ci ha indicato gli atteggiamenti da assumere che qualificano la nostra condotta 
come misericordiosa”. E’ l’augurio di Pasqua rivolto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore 
Pappalardo, che ha incontrato stamane giornalisti ed operatori della comunicazione.
“Possiamo anche noi essere più attenti e misericordiosi – ha detto il Pastore della Chiesa siracusana -. 
Auguri a chi porta la sofferenza nel cuore nella certezza di Gesù Cristo crocifisso, morto per loro. 
La Pasqua è la rivelazione della misericordia di Dio. Augurare buona Pasqua è fare esperienza 
della misericordia di Dio. Il Papa ci ricorda l’insegnamento di Gesù: voglio augurare una Pasqua che sia 
esperienza di gioia , serenità, consolazione, a motivo dell’amore di Dio e che ci faccia aprire il 
cuore alle necessità dei fratelli che vivono momenti di sconforto desolazione e disperazione. Che la 
nostra testimonianza possa essere motivo di serenità”.
L’arcivescovo ha comunicato la conclusione due giorni fa della Visita pastorale: “Ho iniziato la 
Visita pastorale nel 2011, il Giovedì Santo. E l’ho conclusa ufficialmente proprio il Giovedì Santo.
La dichiaro ufficialmente conclusa e rendo grazie al Signore per quanto Egli mi ha dato di poter 
conoscere ed apprezzare della vita di ogni singola comunità; prego altresì il Signore di concedermi
luce e sapienza così da far tesoro di questa ricca esperienza pastorale da saperla ora valorizzare 
per crescita spirituale di tutta la Comunità diocesana. 
La Chiesa non è chiamata a risolvere i problemi società, ma a far si che i cristiani siano 
nella società fermento e sale che possa dare sapore evangelico. Purtroppo ci sono tanti problemi: 
donne che mi dicono che da 4, 5 mesi il marito non riceve lo stipendio. La povertà si tocca con 
mano. Le difficoltà delle famiglie sono tante e tutto questo deve farci aprire gli occhi.
La Visita pastorale mi ha permesso di conoscere tante belle e nascoste iniziative di carità: 
sappiamo ci sono le mense in Ortigia e al Pantheon, ma devo dire che in molte parrocchie 
c’è l’esercizio della carità e l’attenzione ai poveri. Sono stato insieme ai giovani a distribuire il cibo. 
C’è una carità spicciola e silenziosa ma molto diffusa. Alla Mazzarrona i fedeli spesso vanno in 
chiesa per la celebrazione col sacchetto della spesa. Io l’ho chiamato Altare della carità, come al 
Santuario, per legare il gesto con la celebrazione eucaristica che sta a fondamento dello stile cristiano”.
Mons. Pappalardo ha voluto comunicare l’abbondante messe di vocazioni al Presbiterato e al 
Diaconato in quest’Anno giubilare. “Sei presbiteri saranno ordinate, il primo giorno, 4 aprile, 
nel Santuario della Madonna delle Lacrime. E poi almeno una quindicina di diaconi permanenti. 
In totale saranno 35, una presenza significativa in diocesi, un segno della misericordia del Signore.
I numeri devono farci prendere consapevolezza della nostra missione nella Chiesa. Forse il Signore
chiede a noi maggiore attenzione nel testimoniare la misericordia”.

 

Mons. Pappalardo: “Correggiamo i modi di pensare e agire”

“Vescovo, Presbiteri e Diaconi, come corresponsabili della Chiesa locale, dobbiamo vivere e testimoniare la misericordia di Dio. Abbiamo davvero da esaminare la nostra condotta e, chissà, da rivedere e correggere tanti nostri modi di pensare ed agire”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, durante la celebrazione della Messa del Crisma, nel giorno del Giovedì Santo, nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
Durante la solenne liturgia sono stati benedetti gli oli santi. L’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi e l’olio del Crisma.
Nel corso della sua omelia, l’arcivescovo ha ricordato l’Anno Santo della Misericordia: “Lo stiamo celebrando nella ordinarietà della vita liturgica e pastorale propria delle nostre comunità ecclesiali, non trascurando, però, di percorrere quelle piste indicateci dal Papa che mirano a farci aprire il cuore alla misericordia divina per divenire noi stessi “misericordiosi come il Padre”. Anche entrando in Santuario, abbiamo attraversato la Porta Santa, quella vera, che è Gesù Cristo. Pellegrini verso il traguardo della piena comunione con il Signore, abbiamo lasciato le nostre case e, simbolicamente, tutto ciò che ci è di ostacolo o di peso nel nostro cammino di fedeltà al Vangelo; ascoltando ora con docilità di cuore la Parola e celebrando i santi segni voluti dal Signore, partecipiamo alla mensa del suo corpo e sangue perché la sua vita diventi la nostra vita. Perdonati e amati da Dio, diventiamo capaci di relazioni nuove con il nostro prossimo; divenuti membra del corpo di Cristo e attingendo alla carità del suo Cuore, le nostre relazioni con il prossimo e in specie con i poveri non possono che essere relazioni di compassione e di piena solidarietà”.
Poi mons. Pappalardo ha aggiunto: “La celebrazione con la benedizione degli Oli è un momento particolarmente significativo dell’Anno Giubilare. Gli Oli, con il loro specifico simbolismo, stanno a significare che la misericordia di Dio ci raggiunge nella nostra condizione di sofferenza, di lotta contro il male, di elezione e partecipazione alla missione di Cristo Sacerdote, Re e Profeta. Mi piace riascoltare con voi un brano della Lettera di Indizione del Giubileo. Scrive il Papa: «In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta» (MV 15). La degna celebrazione del Giubileo non mira tanto a farci porre i prescritti gesti rituali, pur significativi, quali sono il pellegrinaggio e il passaggio della porta santa, quanto piuttosto a farci aprire davvero il cuore alla personale esperienza della misericordia di Dio e a renderci più attenti e misericordiosi nei confronti del prossimo, specialmente dei fratelli più poveri mediante l’esercizio delle opere di misericordia corporale e spirituale”.  
L’arcivescovo si è rivolto ai presbiteri e ai diaconi: “Se Gesù è il volto della Misericordia del Padre e il Vangelo è l’annunzio di questo amore di Dio che raggiunge ogni uomo, è ovvio che il nostro ministero non può non essere finalizzato che ad annunciare e celebrare la misericordia di Dio; e il nostro stile di vita, personale e comunitario, deve necessariamente adeguarsi a questa missione”.
Venerdì 25, alle ore 17.00, in Cattedrale azione liturgica della Passione e Morte del Signore.
Infine sabato, alle ore 21.30, in Cattedrale, celebrazione della Veglia Pasquale e domenica 27, giorno di Pasqua, alle ore 11,30 nella Chiesa Cattedrale, celebrazione eucaristica.

Gli auguri dell’Arcivescovo

Sabato prossimo, 26 marzo, alle ore 10.00, l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, incontrerà i giornalisti e gli operatori della comunicazione per il consueto scambio di auguri e per condividere una riflessione alla vigilia della celebrazione della Pasqua.

Settimana Santa in Diocesi

Al via domani i riti della Settimana Santa. Alle 9.30 sarà l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, a presiedere la celebrazione della Messa del Crisma, nel giorno del Giovedì Santo. Quest’anno la celebrazione si terrà nella Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.
Durante la solenne liturgia saranno benedetti gli oli santi. L’olio dei catecumeni, col quale si ungono sul petto i battezzandi prima del lavacro battesimale per infondere la forza, segno della lotta contro il male; l’olio degli infermi col quale si ungono sulla fronte e sulle mani i cristiani ammalati per infondere forza e sollievo nella malattia; l’olio del Crisma, olio misto a balsamo, con cui vengono unti sul capo i battezzati, sulla fronte i cresimati, sulle mani i sacerdoti, sul capo i vescovi come segno della consacrazione dello Spirito Santo.
L’Arcivescovo, sempre domani alle ore 19.00, presiederà nella Chiesa Cattedrale la celebrazione eucaristica in coena domini. Venerdì 25, alle ore 17.00, in Cattedrale azione liturgica della Passione e Morte del Signore.
Infine sabato, alle ore 21.30, in Cattedrale, mons. Pappalardo presiederà la celebrazione della Veglia Pasquale e domenica 27, giorno di Pasqua, alle ore 11,30 nella Chiesa Cattedrale, la celebrazione eucaristica.
 

Gli auguri di mons. Salvatore Pappalardo

Sabato prossimo, 26 marzo, alle ore 10.00, l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, incontrerà i giornalisti e gli operatori della comunicazione per il consueto scambio di auguri e per condividere una riflessione alla vigilia della celebrazione della Pasqua.

Riconsegna della Basilica di San Giovanni

Sarà ufficialmente riconsegnata domenica 20 marzo, alle ore 10.00,
la Basilica di San Giovanni Evangelista. Saranno presenti l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, con il parroco don Giuliano Gallone, e la soprintendente ai beni culturali, Rosalba Panvini, insieme al direttore dei lavori Aldo Spataro ed al responsabile unico del procedimento Paolo Tiralongo.
I lavori di restauro, consolidamento e valorizzazione del complesso di San Giovanni alle catacombe in Siracusa, nell’ambito del finanziamento
POFESR Sicilia 2007-2013, sono costati  € 1.748.000,00.  Iniziati nel giugno 2014 e consegnati all’inizio di quest’anno. Il progetto è stato redatto dall’arch. Giovanna Susan e dal geom. Febronio Politino, la direzione dei lavori è stata dell’arch. Aldo Spataro e del geom. Sebastiano Sirugo.
Inoltre è stato redatto il progetto di restauro della Cripta di San Marciano per 
€ 300.000,00. I lavori sono stati consegnati ad agosto scorso e sono durati cinque mesi.
“E’ la prima Cattedrale di Siracusa – ha detto mons. Sebastiano Amenta, vicario 
generale dell’Arcidiocesi -. L’intero complesso, con la cripta e le catacombe, evoca
la Chiesa delle origini e aiuta i cristiani a riscoprire la propria identità e le proprie 
radici. Secondo la tradizione, San Marciano, discepolo di San Pietro, è il primo vescovo. 
Una Chiesa che annovera anche la sosta dell’apostolo Paolo”.
“Sono pienamente soddisfatta dei lavori alla Basilica ed all’intero complesso – ha detto
la soprintendente Rosalba Panvini – che hanno permesso anche di far ritornare nell’antico
splendore l’affresco con la raffigurazione di san Marciano”.
Il progetto ha interessato uno dei siti più importanti della cristianità siracusana, la prima 
Cattedrale di Siracusa.
In tutta l’area si è svolto uno scavo archeologico con il ritrovamento di numerose tombe
a deposizione singola e multipla, dentro le quali sono stati ritrovati frammenti ceramici
di vari periodi storici, monete greche e bizantine ed accessori quali fibbie, spille, che 
hanno permesso la datazione di alcuni livelli stratigrafici.
La difficoltà dell’intervento si è palesata sia nel ritrovamento di stratificazioni archeologiche
che vanno dalla fase paleocristiana, alla bizantina fino a quella normanna; che nelle 
trasformazioni subite dalla Basilica nel 1400 e, soprattutto, dopo il sisma del 1693 
quando è stata riedificata con una rotazione dell’impianto originario.