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L'arcivescovo Lomanto scrive alla comunità diocesana

Nei messaggi alla chiesa di Siracusa l’insegnamento del Santo Padre

“In questo momento di grande dolore per la notizia della morte del nostro caro Papa Francesco, con spirito di fede nella certezza della risurrezione, Lo affidiamo a Dio, Padre delle Misericordie, che, proprio oggi nel Giorno di Pasqua, apre a Lui la Porta Santa del Giubileo del Cielo, per coronarlo nella gloria della Santissima Trinità. Papa Francesco, guidando la Chiesa nel ministero petrino, ha innalzato la lode per Cristo nello Spirito Santo al Padre, insegnandoci che la «misericordia è l’architrave che sorregge la vita della Chiesa» (Misericordiae Vultus, 10), promuovendo il cammino sinodale attraverso il quale «la Chiesa si rinnova continuamente e perfeziona la sua sacramentalità» (Intervento alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 2.10.2024), prodigandosi per gli ultimi, i poveri, gli emarginati, gli immigrati…, e implorando costantemente il dono della pace per le popolazioni martoriate dal flagello della guerra. Con viva gratitudine ricordiamo i tre messaggi che Egli ha voluto inviare alla Chiesa di Siracusa – nella Lettera per il 70° anniversario della lacrimazione della Madonna (7.12.2023), nel Discorso ai Membri della Fondazione Sant’Angela Merici (6.4.2024), nella Lettera alla Chiesa di Siracusa in occasione della traslazione temporanea del Corpo di Santa Lucia (13.12.2024) – nei quali ha messo in luce la certezza e la tenerezza delle Lacrime della Madonna («Sono le lacrime di Maria»), la sua vicinanza di Madre («Accompagna il cammino della Chiesa con il dono delle sue Sante Lacrime») e il grande insegnamento di «stare dalla parte della luce», lasciandoci educare «al pianto, alla compassione e alla tenerezza» che «sono le virtù confermate dalle Lacrime della Madonna».
Per questi messaggi – che conserviamo nel cuore per trasfonderli nella vita – per l’intero magistero, per la sua testimonianza evangelica, per il servizio umile e sapiente alla Chiesa, rendiamo grazie a Dio, mentre eleviamo la nostra preghiera di suffragio cristiano e ci impegniamo a camminare insieme nella gioia del Vangelo con stile sinodale e con spirito missionario.
Il Signore risorto, che Egli contempla ora faccia a faccia, doni al nostro amato Papa Francesco il premio e la gioia della Sua Presenza, la comunione dei Santi e la gloria del Paradiso”.

  Francesco Lomanto
Arcivescovo

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Il messaggio dell'arcivescovo Francesco Lomanto per la Pasqua

Rigeneriamo i nostri legami: il nostro rapporto con Dio, le relazioni con gli altri

“Desidero rivolgere un cordiale saluto a tutti e l’augurio di una santa Pasqua di pace, di bene, di gioia nel Signore risorto.
Viviamo tempi difficili a livello personale, nelle famiglie, nella società, nel mondo, dove manca la pace, la pace vera.
La risurrezione del Signore ci offre motivo per accogliere il dono della Sua Pasqua, il dono della presenza del Signore Gesù che dà vita, forza, energia, gioia e speranza al nostro cammino. 
Da parte nostra rinnoviamo, rigeneriamo i nostri legami, il nostro rapporto prima con Dio, poi le nostre relazioni con gli altri e la nostra attenzione e cura del creato, delle cose, per rinnovarci nello Spirito e nella missione. Dinanzi alle difficoltà che si presentano sappiamo mettere uno spirito di fede, di speranza e di carità per affrontare ogni cosa da risorti e portare ovunque, alle famiglie, alla società, profumi di risurrezione.
Un ricordo particolare riservo al mondo del lavoro, alle tante famiglie, a ciascun dipendente o lavoratore che esprime nel suo servizio l’indole secolare di testimonianza del Vangelo, della sua fede. 
Ciascuno, nel proprio campo, nel proprio servizio, nella propria attività sociale, lavorativa, anche politica, sappia riscoprire la dimensione della propria vocazione per corrispondere a Dio, alla chiamata del Signore, dando un’autentica testimonianza di fede cristiana. 
Auguro di cuore a tutti una Santa Pasqua di pace, di bene e di gioia. Il Signore risorto infonda fiducia e speranza ai nostri cuori, alla nostra vita, alle nostre famiglie e all’intera società. 
Buona Pasqua a tutti!”
Mons. Francesco Lomanto
Arcivescovo Metropolita di Siracusa
Ecco il video messaggio per la Pasqua 2025
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Le parole dell'arcivescovo mons. Francesco Lomanto

La Pasqua è un dono, riscopriamo Dio nella nostra vita

Il Giubileo, la santità ed il servizio. Su queste tre parole si è sviluppata la riflessione dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che stamane ha incontrato i giornalisti e gli operatori della comunicazione per uno scambio di auguri.

“Viviamo la Pasqua del Signore disponendo il nostro animo, il nostro cuore, la nostra mente ad accogliere i misteri che la liturgia ci offre in questi giorni e anche impegnandoci a vivere le esigenze della Chiesa oggi per rispondere al cambiamento d’epoca cui assistiamo – ha detto mons. Lomanto -. Il primo pensiero voglio dedicarlo all’importanza del giubileo che stiamo vivendo. Per poter celebrare il giubileo è necessario che crediamo che il Signore ci sta offrendo un momento di grazia. Non si tratta di celebrare dei momenti di aggregazione, di categorie, di gruppi ma viverlo spiritualmente”.

Poi l’impegno in un percorso di santità: “La santità non è un optional o solo per qualcuno. La santità è per tutti, già noi siamo santi, con il battesimo siamo santi, ma dobbiamo divenire santi. E’ come quando nasce un bambino: è già un uomo, ma deve diventare un uomo con il suo cammino. Per cui viviamo profondamente questo tempo di grazia. Abbiamo celebrato diversi giubilei e anche diversi precetti nelle fabbriche, il giubileo con il mondo della politica e anche qualche visita a scuola. Il servizio è quello in cui siamo impegnati a esprimere noi stessi o il ruolo che ci è stato affidato e deve diventare una forma alta di carità. Perché in tutto quello che noi facciamo dobbiamo pensare al bene degli altri, al benessere degli altri, alla cura dell’altro, alla cura del creato, alla costruzione dei rapporti sociali, civili, proprio per contribuire al bene di tutti. E dunque ogni professione diventa via ordinaria per la nostra santificazione. A volte il ruolo può essere più difficile, può essere difficile amministrare il bene pubblico, perché ci può essere il rischio di sporcarsi le mani, di sporcarsi il cuore. I rischi sono ovunque. Certamente Papa Francesco dice che è una forma di martirio vivere questo contrasto. Ma è necessario continuare a fare il bene, andare avanti e se qualche mancanza c’è si ricade, si riprende il cammino e si continua a fare il bene”.

L’arcivescovo di Siracusa ha invitato a vivere la fede: “La Pasqua è un dono, è la presenza del Risorto. Perché vivere la fede non è soltanto partecipare a dei momenti di incontro celebrativo, certamente ci vogliono anche quelli, ma la fede prima di tutto è scoperta profonda di Dio, è contatto con Lui, sentire che Dio abita la nostra vita. Se non riscopriamo questa realtà profonda della nostra fede c’è il rischio di ridurre la nostra fede e la vita della Chiesa a una dimensione soltanto sociale o umanitaria che ci vuole e ci deve essere, ma deve essere sostenuta e fondata nel mistero dell’amore di Cristo, che è dono, che è servizio. Viviamo il nostro tempo, la nostra vita, con le nostre gioie, con la gioia della Pasqua, affrontando anche le tribolazioni, le difficoltà, le croci che incontriamo, portando profumi di risurrezione. Per fare vivere di risurrezione, di rigenerazione, di vita, di gioia, di felicità a tutti”.

Il segretario provinciale di Assostampa, Prospero Dente, ha ricordato il ruolo dei giornalisti oggi: “Credo che la nostra categoria, sia una di quelle che spende la propria quotidianità al servizio degli altri. Lo spirito che spinge tutti noi a continuare è questa voglia di servire i nostri lettori, i nostri telespettatori, proprio per cercare di trasferire tutto quello che la società racconta nel bene e purtroppo anche nel male. Sono aspetti che anche il Santo Padre ha voluto rimarcare parlando di “disarmare le informazioni”. Che non significa togliere la voce a noi giornalisti. Ma disarmare quell’informazione cattiva, che ormai è preda anche dell’eccessiva rincorsa di like che sono poco credibili e che fondamentalmente poi offrono una disinformazione a chi legge. Rinnoviamo la totale disponibilità ad essere in qualche modo servitori di quella speranza di cui i cittadini purtroppo ancora oggi, in questo cambio epocale a cui lei ha fatto riferimento all’inizio, hanno sempre maggiore bisogno e necessità”.

Il presidente provinciale dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) di Siracusa, Alberto Lo Passo, ha sottolineato il rischio di ricordarci di certi valori solo durante le festività: “Il rischio è che quando passa Natale, passa la Pasqua, passano i momenti in cui ci si riunisce e si riflette, ma schiavi dell’orologio torniamo a correre. Dovremmo sempre tenere presente di avere amore per il prossimo, per gli altri che ci stanno intorno, soprattutto in questo momento in cui la cronaca purtroppo diventa storia per via di questi conflitti. Nel mondo ci sono circa una cinquantina di scenari di guerra. Dobbiamo contraddistinguerci giornalmente e non solo in determinate occasioni”.

Infine Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’UCSI: “Le parole oggi consegnate a noi sono un dono. Le sue parole arrivano dritte al cuore perché questa Pasqua sia una Pasqua che cambi dentro anche il modo della nostra visione. I giornalisti hanno una cassetta di attrezzi con gli strumenti per raccontare la verità, per narrare la storia, per consegnare ai lettori un racconto che sia vero e dritto al cuore. Tutto questo ci porta anche a sintetizzare un’informazione che non sia un’informazione del grido, un’informazione superficiale. Le sue parole siano una riscoperta di noi stessi e di come vogliamo raccontare nel rispetto dell’uno dell’altro. La sua è una presenza che vigila anche su come noi vogliamo raccontare, per farci raccontare con le nostre fragilità la storia del territorio”.

Come tradizione i giornalisti hanno donato del pane ad alcune famiglie bisognose: in particolare 60 chili di pane sono andati a famiglie assistite dalla Caritas del Santuario della Madonna delle Lacrime.

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La Settimana Santa

Giovedì, alle ore 9.30, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto presiederà la messa crismale e il Giubileo dei sacerdoti e diaconi alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Nel pomeriggio nella Chiesa Cattedrale, alle ore 18.30 messa in Coena Domini.
Venerdì, 18 aprile, alle ore 18.30, celebrazione della Passione del Signore presieduta dall’arcivescovo.  Sabato 19 aprile, alle ore 10.00, l’Ora della Madre alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.
Alle ore 22.00, nella chiesa Cattedrale, la solenne Veglia pasquale presieduta dall’arcivescovo.
Domenica 20, Pasqua del Signore, alle ore 10.30, in Cattedrale santa messa pontificale presieduta dall’arcivescovo Lomanto.

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Via Crucis cittadina al teatro greco

Lacrime e Speranza nella Croce di Gesù” è il tema della Via Crucis cittadina che si terrà venerdì 11 aprile alle ore 19.30 al Teatro Greco di Siracusa.

La direzione del Parco Archeologico e paesaggistico di Siracusa-Eloro-Villa del Tellaro-Akrai ha accolto l’iniziativa delle Parrocchie del Vicariato di Siracusa di organizzare il percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione all’interno della zona archeologica.

Quest’anno i fedeli avranno la possibilità di vivere il cammino con Gesù, pregare e meditare all’interno dell’antica cavea. Grazie alla collaborazione con gli allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico della Fondazione Inda sarà possibile vivere un momento unico e suggestivo all’interno del Teatro Greco che sarà scenario delle stazioni della Via Crucis.

L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che guiderà la preghiera, ha scritto: «Le quindici Stazioni della Via Crucis vengono scandite dal dolore e dalla speranza, dalle nostre lacrime di pentimento e dalla prospettiva di redenzione. Gesù si è identificato con chi soffre ingiustamente. E il nostro pensiero corre nell’attualità dei maltrattamenti di chi viene umiliato, violentato, vilipeso, torturato, calpestato nella sua dignità umana».

A tutti i partecipanti sarà donato il libretto contenente preghiere, commenti, canti della Via Crucis arricchita dalle immagini esposte nel Parco della Basilica~Santuario della Madonna delle Lacrime, opera dell’artista Giorgio Orefice.

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La pellicola del 1953 trasformata in digitale

“Rivive” il filmato della Lacrimazione di Maria

L’inconfutabile prova filmica interroga ancora oggi la scienza che ha verificato il formarsi prodigioso del liquido sugli occhi della Madonnina e ha confermato con l’analisi scientifica la natura umana di quelle lacrime. La lacrimazione del quadretto, pur non aggiungendo nulla di nuovo alla fede, tuttavia tiene aperto l’importante dialogo con chi è alla ricerca della verità: Tutti possiamo vedere e scrutare il fenomeno del pianto del quadretto del Cuore Immacolato di Maria”. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, è il custode di quelle lacrime umane che dal 29 agosto al 1 settembre 1953 sgorgarono dall’effigie in gesso del Cuore Immacolato di Maria, posta a capo del letto nell’abitazione di due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto in via degli Orti di San Giorgio alla Borgata a Siracusa.
Il secondo giorno, domenica 30 agosto 1953, il testimone oculare Nicola Guarino registrò con la sua cinepresa da 9,5mm eccezionali particolari della Madonna che stava piangendo.

Quel video originale è stato proiettato nella sala Vittorini dell’hotel Lanterne Magiche in versione digitale grazie alla Cineteca dello Stretto, realtà siracusana impegnata nella preservazione, digitalizzazione e diffusione del patrimonio audiovisivo, alla presenza delle autorità civili e militari.

Il filmato rappresenta una prova filmica straordinaria – ha spiegato il rettore del Santuario Madonna delle Lacrime don Aurelio Russo. E’ una grandissima sensazione: ci viene consegnato un video che ha fatto la storia, una testimonianza importante. Dai testimoni oculari alle foto, quella della ripresa filmica è un documento straordinario e oggi viene espresso con una definizione alta e bella che dà una grande sensazione”.

La Cineteca dello Stretto è impegnata nella preservazione, digitalizzazione e diffusione del patrimonio audiovisivo, nella promozione della cultura cinematografica e delle arti visive in tutte le loro forme. “Per noi è stato un onore – ha spiegato Maurilio Forestieri. Abbiamo ispezionato la pellicola a fondo per capire se potesse essere digitalizzata. Il nostro archivio è attivo dal 2023 ed è dotato di un laboratorio di restauro cinematografico all’avanguardia. Grazie a passa-film e scanner professionali di ultima generazione, la Cineteca è in grado di digitalizzare e restaurare pellicole cinematografiche con i più elevati standard di qualità. La conservazione delle pellicole avviene in ambienti climatizzati con temperatura e umidità controllate“.

La pellicola originale della Lacrimazione, in formato 9.5mm, è stata sottoposta a un’attenta ispezione preliminare per verificare l’integrità del supporto e prepararla alla digitalizzazione nelle migliori condizioni possibili. Per proteggere il film da polvere e microrganismi e garantirne un passaggio sicuro nello scanner, sono state applicate code di conservazione all’inizio e alla fine della pellicola. Il film è stato acquisito fotogramma per fotogramma alla massima risoluzione possibile (4K+), con un over-scan che ha catturato l’intera area del fotogramma, comprese le perforazioni, assicurando una riproduzione fedele e completa del materiale originale.

Prima di assistere alla visione del filmato storico gli studenti del liceo scientifico “Luigi Einaudi” di Siracusa hanno presentato un video sui quattro giorni della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, realizzato partendo dal fumetto della Lacrimazione. Come ha spiegato la studentessa Emma Carla Messina il progetto “Siracusa e l’evento storico-scientifico-culturale della Lacrimazione della Madonna” ha coinvolto gli studenti delle classi V AS e V C che, partendo dalla storia dell’Evento, hanno effettuato un’analisi del contesto cittadino, dei protagonisti, degli atti processuali, contenenti le testimonianze di quanti assistettero. Hanno incontrato il testimone oculare Antonio Davì e approfondito il video del documentario storico. Infine hanno realizzato il doppiaggio del fumetto storico della Lacrimazione.
Abbiamo avuto anche l’opportunità di visionare da vicino l’effigie – ha detto la studentessa Messina –. Nel nostro viaggio a tappe ci siamo raccolti in momenti di riflessioni che trascendono la religiosità. Da siracusani ci siamo resi conti che conosciamo poco della Madonna delle Lacrime. Abbiamo compreso che la sua grandezza sta proprio nella sua piccolezza“.

La Madonna ha voluto dare a tutti i figli di Dio, credenti e non, un segno inequivocabile del suo amore – ha concluso mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa –. La Madre di Dio che ai piedi della Croce ha accettato la vocazione di essere Madre dell’umanità, con le sue lacrime ha confermato la sua materna premura nella storia travagliata dell’umanità e nel cammino profetico della Chiesa“.

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Il video della Lacrimazione in versione digitale

Il video originale che riprende la lacrimazione di Maria a Siracusa proiettato in versione digitale.
Sarà presentato lunedì 24 marzo, alle ore 16.45, nella sala Vittorini dell’hotel Lanterne Magiche in via Alagona 51 a Siracusa, il progetto che ha visto il passaggio del filmato storico dalla pellicola al digitale.

La Lacrimazione della Madonna è avvenuta a Siracusa, dal 29 agosto all’1 settembre 1953. Il secondo giorno, domenica 30 agosto 1953, il testimone oculare Nicola Guarino registrò con la sua cinepresa da 9,5mm eccezionali particolari della Madonna che stava piangendo.
La Basilica Santuario Madonna delle Lacrime nel corso degli anni ha custodito quella pellicola, riportandola nel documentario che milioni di pellegrini in oltre 70 anni hanno avuto la possibilità di vedere.
Grazie alla Cineteca dello Stretto, realtà siracusana impegnata nella preservazione, digitalizzazione e diffusione del patrimonio audiovisivo e nella promozione della cultura cinematografica e delle arti visive in tutte le sue forme, il filmato è stato portato in hd.
Alla proiezione sarà presente l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto.
Il filmato rappresenta una prova filmica straordinaria, che per la prima volta verrà proiettata integralmente così come è stata registrata dal cineamatore Guarino – ha spiegato il rettore del Santuario Madonna delle Lacrime don Aurelio Russo -. Questo passaggio ha fatto acquistare alle immagini maggiore nitidezza e qualità. E sarà fondamentale per la conservazione negli anni”.

La visione della pellicola sarà introdotta dai docenti e dai giovani studenti del liceo scientifico “Luigi Einaudi” di Siracusa, che presenteranno un video sui quattro giorni della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, prodotto in collaborazione con la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime.

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La Scuola della Parola in Cattedrale

Sabato 15, alle ore 21.00 nella Chiesa Cattedrale, l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto terrà la Scuola della Parola.
L’iniziativa promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio in collaborazione con il Seminario arcivescovile di Siracusa e l’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, sul tema “Questo è il mio corpo” (Mt 26,26).
La Scuola della Parola è un momento che si rivolge soprattutto ai più giovani voluto fortemente dall’arcivescovo.

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Assemblea sinodale della Chiesa di Siracusa

Assemblea sinodale della Chiesa di Siracusa a conclusione del cammino intrapreso negli ultimi mesi.

Giovedì 13 marzo, alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, alle ore 18.30, la comunità diocesana si ritrova attorno al Pastore, mons. Francesco Lomanto, per “ridire il nostro sì e rendere concrete le scelte possibili, individuate in virtù del discernimento comunitario compiuto negli ultimi mesi”.
Verrà richiesto a ciascuno dei soggetti coinvolti (parrocchie, Consiglio pastorale diocesano, Consiglio presbiterale.) di offrire una frase, una parola, che possa simboleggiare il cammino e la riflessione compiuti, in modo da rendere visibile la comunione tra le diverse realtà”. 

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Messaggio per il Tempo di Quaresima

L’arcivescovo Lomanto: “Camminiamo insieme nella speranza”

Trasmettiamo la speranza agli altri – specialmente agli ultimi, ai poveri e ai bisognosi – con un atteggiamento cordiale e accogliente, con una parola efficace di luce e di sostegno, con un incontro reale e profondo, con un abbraccio sincero e fraterno. Un atto di carità, unito all’opera di Cristo, assume un peso immenso nella storia, perché trasmette l’amore di Dio e semina speranza di vita e gioia di salvezza“.
E’ l’invito che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, rivolge ai fedeli della Chiesa di Siracusa per il tempo di Quaresima.
Nel messaggio inviato ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi, ai seminaristi ed all’intera comunità, l’arcivescovo evidenzia l’importanza del cammino quaresimale che “ci conduce alla celebrazione del mistero pasquale del Crocifisso Risorto che è l’autore della nostra fede e il garante della nostra speranza“. Gesù è “la luce che ci sorprende ogni qual volta attraverso le nostre povertà, le nostre fragilità e le nostre fatiche raggiunge gli altri per ravvivare anche in loro la gioia della speranza“.
Mons. Lomanto ha ricordato i tre segni del cammino quaresimale: preghiera, digiuno e carità: “La speranza è la forza del cammino, la fede è la condizione per entrare in questo santo viaggio, la carità è la pace dell’incontro con Dio. La speranza è la virtù che ci fa progredire. Senza la speranza non si cammina, perché la speranza ci muove verso un bene più alto che è ancora da raggiungere. In questo cammino l’uomo vive il suo rapporto con Dio che si accompagna a noi nella via come forza vitale e come sostegno continuo al nostro progresso verso di Lui“.
L’arcivescovo di Siracusa ha sottolineato: “La speranza implica la povertà e apre al vero senso della preghiera. Si spera per quello che non si possiede. La speranza umana si fonda su quello di cui si dispone. La speranza cristiana non si sostiene su quello che si ha, ma sulle promesse di Dio”.
Ed ancora: “Finché la speranza dell’uomo non trova un fondamento sicuro al di fuori di sé rimane vuota, cieca, senza ragione. Ma la speranza cristiana ha un linguaggio: la preghiera. La preghiera è l’atto della speranza, perché la preghiera è l’unico atto attraverso cui l’uomo entra in rapporto vero con Dio e si slancia verso Colui che dona stabilità, pace e felicità alla sua vita. E la preghiera accresce il vuoto dell’uomo per prepararlo ad accogliere pienamente Dio. La speranza deve animare il nostro essere, la nostra vita, le nostre azioni, donando forza, gioia e pace al nostro cuore, per intraprendere con fiducia e serenità il cammino di ogni giorno, affrontando le avversità, i problemi e ogni situazione critica“.
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