Archivi della categoria: Diocesi news

Paolo Pandolfo dimesso dallo stato clericale

Il sacerdote Paolo Pandolfo, incardinato nell’Arcidiocesi di Siracusa, è stato dimesso dallo stato clericale. Lo ha comunicato il Vicario generale, mons. Sebastiano Amenta, che ha reso noto il decreto del 20 giugno scorso del Dicastero per il Clero della Santa Sede. 
“All’esito del procedimento canonico che ha interessato il rev. sac. Paolo Pandolfo, il Dicastero per il Clero, con Suprema e inappellabile decisione, ha dimesso lo stesso dallo stato clericale”. Il decreto è stato notificato all’interessato il 30 giugno scorso.

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A Siracusa l’annual conference della EABS

Siracusa si prepara ad accogliere 500 studiosi provenienti da tutta Europa, Israele, Stati Uniti e Brasile per la Annual Conference della EABS, European Association of Biblical Studies. EABS è una associazione internazionale non confessionale, che promuove studi di livello accademico sulla Bibbia e sulle tematiche affini. I suoi membri sono studiosi della Bibbia di tutto il mondo, docenti ordinari e giovani ricercatori. L’Annual Conference è il convegno annuale in cui i membri condividono le novità scientifiche nell’ambito degli studi biblici e interdisciplinari.

Dal 10 al 13 luglio, Ortigia, centro storico di Siracusa, diventerà sede del prestigioso evento che quest’anno fa registrare un’affluenza straordinaria con partecipanti in presenza ed anche on line per seguire le oltre 200 “unità di programma” previste.

La conferenza annuale si tiene ogni anno in grandi città universitarie e capitali europee: da Lisbona ad Helsinki, da Copenhagen a Vienna, da Berlino ad Amsterdam solo per citarne alcune. Lo scorso anno si è svolta a Tolosa, in Francia. E proprio in quella sede è stato dato l’annuncio della sede di Siracusa per il 2023.
Erano presenti a Tolosa don Dionisio Candido, sacerdote della diocesi di Siracusa, docente di Esegesi Biblica e Critica Testuale dell’Antico Testamento presso l’ISSR San Metodio e presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Salisburgo (Austria), il dott. Danilo Verde, ricercatore di Ebraico biblico presso la Facoltà di Teologia cattolica di Lovanio (Belgio) e la dott.ssa Mariangela Maresca, segretaria e docente di Metodologia dello studio presso l’ISSR San Metodio di Siracusa, i tre responsabili dell’evento siracusano.
Una scelta dettata dalla presenza dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio, ente ospitante, che ha modo di esprimere anche così il suo ruolo accademico di riferimento per la formazione dei laici in ambito biblico, teologico, filosofico e umanistico” spiega la prof. Mariangela Maresca dell’ISSR San Metodio. “La novità principale rispetto a tutte le altre edizioni dell’Annual Conference di EABS è senz’altro il concetto di “sede”: si tratta non di un unico edificio o cittadella universitari, ma di una sede dinamica e diffusa, che coinvolge quattro edifici di rilievo storico e accademico per la città: la sede dell’ISSR, il Seminario Arcivescovile, il Teatro Comunale e l’Accademia dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Ortigia diventa così l’ambiente ideale per sviscerare lo studio e la ricerca sulla Bibbia, al crocevia di millenni di storia, di popoli e di culture“.
A Tolosa è stato lanciato un video di presentazione, che ha sicuramente contribuito alla grande affluenza prevista nella città di Archimede. “L’Annual Conference è anche fraternità e incontro: come per tutti gli aspetti tecnici (dall’allestimento delle sedi alla connettività), così anche per i momenti di convivialità sono stati coinvolti i migliori professionisti locali, con la prerogativa di valorizzare il territorio; anche la dimensione storico-artistica trova il suo spazio nelle visite guidate, nella musica e nel teatro, in momenti pensati e dedicati ai convegnisti” ha concluso la prof. Maresca.
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L'arcivescovo mons. Francesco Lomanto parlando ai giornalisti

Non dobbiamo temere di affermare la verità

“La comunicazione deve essere rispettosa attenta e cordiale nei confronti dell’interlocutore. Non dobbiamo temere di affermare la verità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto parlando ai giornalisti nel salone del centro congressi del Santuario “Madonna delle Lacrime”, nell’incontro promosso per la 57esima giornata mondiale delle Comunicazioni a livello regionale. L’arcivescovo Francesco Lomanto, vescovo delegato CESi per le Comunicazioni Sociali, ha aperto i lavori della prima sessione del convegno “Il coraggio di parlare con il cuore per dire la verità” mettendo in risalto le parole del Papa nel messaggio agli operatori della comunicazione: “I giornalisti esercitino la loro professione con cuore puro, etica, discernimento e missione”.
Mons. Lomanto si è soffermato sulla “vocazione del giornalista e del comunicatore, cioè ricercare e condividere la verità con cuore puro. Sapere discernere la verità oltre l’apparenza”. Sulla dimensione etica: “la comunicazione deve essere rispettosa attenta e cordiale nei confronti dell’interlocutore. Non dobbiamo temere di affermare la verità”. E sulla missione “per costruire con la dignità nella professione un autentico cammino di civiltà e di progresso promuovendo la corresponsabilità a servizio del bene comune”.

L’incontro, alla presenza di don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio regionale per le comunicazioni sociali della Cesi, e di Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Ucsi e tesoriere dell’Ordine dei giornalisti, è stato moderato da Alessandro Ricupero, vice direttore UCS Siracusa. Alessandro Gisotti, vice direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede,  ha sottolineato le sfide per i giornalisti oggi: “Il Papa non parla di una comunicazione buonista o sentimentalista. L’informazione è una missione. “Siamo ciò che comunichiamo” (san Francesco di Sales), quindi non disabituiamoci ad avere una bussola di valori e principi per orientarci nel mondo giornalistico. Nella verità – continua – lasciamoci sorprendere dall’ incontro di volti e sguardi. La Comunicazione, in questo modo, si fa prossima agli altri. In alcuni interventi Papa Francesco ha parlato di missione alzando il livello valoriale di una professione che non è soltanto un lavoro ma che ha un compito sociale e civile. Rispetto alle tante difficoltà che viviamo, Papa Francesco anche con questa dimensione della comunicazione del cuore cioè della persona, ci sta dicendo che è ancora bello intraprendere la professione giornalistica e viverla come servizio agli altri. Nella necessità di una professione che deve rispettare i suoi codici e le sue dinamiche che sia sempre al servizio delle comunità e non autoreferenziale”.

Luigi Ferraiuolo, giornalista e redattore TV2000, ha evidenziato:  “La comunicazione non è statica. Il giornalismo da desk blocca la veridicità e la bellezza della notizia. I giornalisti per il Papa sono ‘sacerdoti’ aggiunti chiamati a raccontare le storie. Riprendendo Socrate e la sua maieutica, i giornalisti hanno il compito di far partorire storie significative dal cuore degli uomini”. La sfida odierna della Chiesa è abitare il continente digitale per annunciare il Vangelo con uno stile “in presenza”.

L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha firmato il quaderno rosso, iniziativa del giornalista e scrittore Luigi Ferraiuolo con la quale sta girando l’Italia per raccogliere le firme per chiedere a Papa Francesco di elevare a martire il sacerdote ucciso dai Casalesi, don Peppe Diana. Il giornalista di TV2000 ha raccontato alcuni episodi che hanno caratterizzato la vita di don Diana e la sua rivoluzione nel territorio di Casal di Principe. Ed anche dell’eredità umana lasciata dal sacerdote. “Don Peppe era una figura straordinaria – ha detto Ferraiuolo -. I ragazzi che stavano con don Peppe sono diventati in questi anni grandi eroi. Personaggi che hanno cambiato il territorio di Casal di Principe. E quando le persone che sono schiacciate hanno il coraggio di ridere dell’oppressore, la camorra e la mafia sono sconfitte. E’ tempo che la Chiesa gli dia merito. Un gruppo di giornalisti, credenti non credenti, ha deciso di portare in giro in Italia il quaderno rosso di don Peppe per spiegare il suo lavoro e spiegare che contro le mafie si può vincere e chiede di riconoscerlo come martire”.

 

 

 

 

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Giornata diocesana per il Seminario

Si celebra domenica 28, in occasione della Solennità di Pentecoste, la Giornata diocesana per il Seminario.
Già in occasione della messa crismale l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha invitato a pregare per le vocazioni ed a sostenere con la preghiera il Seminario.
E’ mio vivo desiderio che questa richiesta giunga a tutti voi soprattutto in questi giorni – ha scritto mons. Lomanto rivolgendosi alla comunità diocesana -. La preghiera concorde farà maturare l’intima convinzione che la dimensione vocazionale appartiene a tutte le comunità che non solo generano, ma anche accompagnano, servono, curano, rendono testimonianza, evangelizzano e chiamano. I nostri giovani in discernimento hanno bisogno di essere accompagnati in «un cammino di libertà che porta alla luce quella realtà unica di ogni persona, quella realtà che è così sua, così personale, che solo Dio la conosce» (Chrisuts Vivit, 295). La risposta originale deve essere concretamente sostenuta perché il cammino diventi corrispondenza piena, coraggiosa e creativa, al dono che viene dall’alto e che orienta verso la misura alta della fede. La nostra fede ci rassicura che il respiro dello Spirito darà alla Chiesa energie nuove ed entusiasmo per aderire ai desideri di Dio prontamente. Affido alle singole comunità parrocchiali la cura preziosa del dono della vocazione e rinnovo la consegna dell’intera comunità diocesana al soffio dello Spirito”.

 

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Incontro con i candidati a sindaco

“E’ necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità. Chi vuole servire e amministrare la Polis non può mai prescindere dall’avere a cuore “i piccoli”, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza. Ed infine la scelta della cura del creato, la nostra casa comune, che Dio ci ha donato”. Dalle parole che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha utilizzato nel suo discorso dal balcone nel giorno della festa del patrocinio di Santa Lucia scaturisce l‘incontro con i candidati a sindaco della città di Siracusa che si terrà martedì 23, alle ore 18,30 nel salone della chiesa di Bosco Minniti a Siracusa.

L’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e la Cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa hanno promosso un incontro con gli otto candidati a sindaco di Siracusa. All’incontro hanno aderito l’Agesci zona Aretusea, l’Anspi, Azione Cattolica, settimanale Cammino, Comunione e Liberazione, Forum delle Associazioni familiari, Movimento dei Focolari, Movimento politico per l’Unità, parrocchia Sacra Famiglia e parrocchia Bosco Minniti.

Si tratta di un’azione di cittadinanza attiva che il mondo cattolico vuole portare avanti per percepire l’impegno che ogni candidato sindaco vuole manifestare nei confronti della città – ha spiegato don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro -. Partiremo dalle parole dell’arcivescovo, dal suo discorso dal balcone in piazza Duomo per la festa del patrocinio di Santa Lucia, per capire l’impegno che ogni candidato metterà in campo avendo cura delle persone fragili, dell’ambiente, e delle situazioni precarie del territorio, e dei giovani“.

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Casa Sara e Abramo si rinnova

Casa Sara e Abramo, la struttura di accoglienza della Diocesi che si trova in via Monte Renna a Siracusa, si rinnova. A giorni prenderanno il via i lavori di ristrutturazione per rendere ancora più confortevole l’accoglienza temporanea di chi si trova a vivere un momento di difficoltà dal punto di vista abitativo.
Nata nel gennaio del 2011 dall’emergenza freddo, Casa Sara e Abramo non è un dormitorio ma uno spazio di accoglienza dove i volontari accolgono persone in difficoltà, cercando di ritrovare insieme un nuovo modo per avere nuovamente un ruolo attivo nella società. “Un luogo di sosta e ripartenza” è stato definito dal responsabile Marcello Munafò, che coordina i tanti volontari che accolgono senzatetto o persone che precipitano in una crisi improvvisa imprevista e temporaneamente possono trovare accoglienza in maniera del tutto gratuita.

La Casa riesce a dare ospitalità a circa 25 persone al giorno. L’attività quotidiana avviene con la supervisione di Caritas diocesana. “Anche in Casa Caritas  – spiega il direttore, don Marco Tarascioaccogliamo persone senza fissa dimora oppure li aiutiamo con l’opportunità dell’housing first, in accordo con i Comuni della provincia. Casa Sara e Abramo chiuderà per un mese circa per alcuni problemi strutturali che riguardano in particolare i tetti ed i servizi igienici. Per i lavori stiamo utilizzando i fondi dell’8 X 1000. Naturalmente tutti gli ospiti sono stati avvisati per tempo ed è stata trovata un’adeguata sistemazione. Purtroppo alcuni di loro sono diventati stanziali. Ma la struttura nasce proprio per un’accoglienza provvisoria. Stiamo lavorando per dare un servizio migliore nella mission di accoglienza”.

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Incontri di formazione per ministri straordinari

Incontri di formazione rivolti ai Ministri Straordinari della Santa Comunione nei giorni 16, 17 e 18 maggio nel salone Giovanni Paolo II del Santuario Madonna delle Lacrime.

Il direttore dell’Ufficio liturgico don Massimo Di Natale ricorda che martedì 16 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 – Dimensione liturgica – L’Ufficio liturgico diocesano presenterà i contenuti della Lettera Apostolica «Desiderio Desideravi» del Santo Padre papa Francesco sulla formazione liturgica del popolo di Dio; mercoledì 17 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 – Dimensione pastorale – I sacerdoti don Michele Lentini, parroco della parrocchia Maria SS. della Stella in Pedagaggi e cappellano presso l’Ospedale di Lentini, e fra Gabriele Falzone O.F.M. parroco e cappellano presso l’Ospedale Umberto I di Siracusa guideranno nella tematica “Ruolo e Identità del Ministro Straordinario della Comunione in parrocchia e in ospedale”;  giovedì 18 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 – Dimensione teologico-ecclesiale – don Pietro Damiano Scardilli, Vicario Generale della diocesi di Nicosia, svilupperà il tema “Sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale: funzione cultuale e testimoniale!”; don Alfredo Andronico, parroco della parrocchia S. Tecla in Carlentini e vicario foraneo, approfondirà la tematica “Sacramenti dell’iniziazione e vita cristiana”.

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L’attenzione ai poveri e all’accoglienza

Il periodo di campagna elettorale che la nostra Città sta vivendo vede i vari candidati esporre il proprio programma, citando il cosiddetto turismo religioso in merito al quale non si può che rilevare l’assenza di un’adeguata progettualità di ampio respiro che non può che partire dalla tutela del nostro patrimonio artistico e storico di carattere sacro. Spesso, in questo senso, viene citata anche la struttura di Casa del Pellegrino. In merito a quest’ultima, e al solo scopo di fornire utili chiarimenti all’opinione pubblica, si precisa quanto segue.

È attualmente pendente presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa il ricorso avanzato dall’Amministrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime circa il contenuto del comodato d’uso stipulato tra il Santuario Madonna delle Lacrime e il Comune di Siracusa la cui naturale scadenza è prevista per l’anno 2047. Nelle more della definizione del ricorso, il Comune ha elaborato un progetto a valere sui fondi del P.N.R.R. volto ad utilizzare Casa del Pellegrino per l’accoglienza di soggetti fragili allocando in essa i relativi servizi di assistenza. Ciò cambierebbe la destinazione d’uso dell’immobile costruito con fondi pubblici esclusivamente per l’ospitalità dei pellegrini.
Considerato l’alto valore sociale del progetto comunale, che si aggiungerebbe alle attività caritative della Diocesi come le mense della Caritas, Casa Caritas con i servizi ivi presenti, l’alloggio per i senza fissa dimora di Casa Sara e Abramo e i vari sostegni assicurati a famiglie in difficoltà abitativa, in linea con gli orientamenti pastorali del nostro Arcivescovo mons. Francesco Lomanto, il Rettore del Santuario si è reso disponibile insieme alla Caritas Diocesana ad una interlocuzione che consentisse di trovare le soluzioni possibili nel rispetto dei diritti dei soggetti istituzionali interessati. Occorre preliminarmente infatti considerare la finalità per la quale Casa del Pellegrino è stata costruita ed affidata al Santuario e che è insita nella sua stessa denominazione. La Casa del Pellegrino, infatti, è un servizio che accomuna tutti i grandi santuari che offrono una sobria e dignitosa ospitalità a chi non può sostenere il costo ordinario di un albergo.
Il progetto elaborato dal Comune e presentato al Santuario prevedeva l’utilizzazione del piano terra della struttura, lasciando il primo piano dell’originaria struttura e la sezione retrostante dell’immobile, quest’ultima costruita a cura del Santuario stesso e che si eleva per quattro piani, per l’accoglienza dei pellegrini meno abbienti.
In questi frangenti, nell’attesa della concretizzazione del progetto comunale, la struttura è stata gravemente vandalizzata, come può evincersi dalle denunce presentate dal Rettore del Santuario all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Inoltre, dalle ultime interlocuzioni, è emerso che le sezioni d’immobile che erano state concordate adesso si stanno rivelando insufficienti per il progetto comunale.
Nel rispetto del libero giudizio al quale ognuno può pervenire sulla vicenda, si precisa che la Chiesa di Siracusa in tutte le sue articolazioni è orientata verso i poveri. In questa direzione, ai mezzi limitati di cui si dispone si aggiunge il patrimonio inestimabile di volontariato e di carità svolto nel silenzio in tutte le nostre parrocchie.
Il nostro Santuario, con il messaggio che porta con sé, non può che porsi in questa linea.
In questo senso, si ribadisce che non è intendimento dell’Amministrazione del Santuario cambiare la destinazione d’uso di Casa del Pellegrino. La disponibilità all’uso congiunto è stata manifestata al solo scopo di sostenere la realizzazione di alcuni servizi essenziali a favore di soggetti fragili senza cambiare radicalmente la finalità della struttura e, proprio per agevolare l’attività assistenziale prevista, l’Amministrazione del Santuario si è resa disponibile anche a concedere le infrastrutture realizzate all’interno della Casa del Pellegrino nel corso degli anni.
Infine, data l’importanza della tematica e considerando il momento favorevole offerto dalle provvidenze messe a disposizione dall’Europa, non possiamo che esortare quanti rivestono incarichi pubblici, o si apprestano ad assumerli, ad impegnarsi nella programmazione di azioni di solidarietà sociale simili a quella progettata per Casa del Pellegrino anche per le altre strutture di proprietà pubblica che giacciono non utilizzate.

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Giornata per le vocazioni, veglia a Solarino

Veglia di preghiera in occasione della 60esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. L’iniziativa, promossa dal Centro diocesano vocazioni, avrà luogo sabato 29 alle ore 20.30 nella parrocchia Madonna delle Lacrime di Solarino.

Domenica 30, IV Domenica del Tempo Pasquale, celebreremo la 60a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che quest’anno avrà come tema Un meraviglioso poliedro, che vuole porre l’attenzione alla pluralità delle vocazioni e la loro complementarietà – ha detto don Daniele Lipari, direttore del Centro diocesano vocazioni -. Siamo invitati in questa domenica a intensificare la nostra preghiera per le vocazioni, perché il Signore continui a chiamare uomini e donne che possano spendersi per il Regno di Dio, nella specificità di ogni vocazione. In occasione di questa Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni vorremo vivere un momento di preghiera diocesano con una Veglia vocazionale, sabato presso la parrocchia Madonna delle Lacrime in Solarino, presieduta dal nostro arcivescovo mons. Francesco Lomanto“.
Nei giorni 11-12-13 agosto avrà luogo per i giovani, a partire dai 16 anni, un campo vocazionale presso il convento dei frati Cappuccini a Mellili.

«Quando lo sguardo amorevole e creativo di Dio ci raggiunge in modo del tutto singolare in Gesù la nostra vita cambia. E nella misura in cui lo accogliamo «tutto diventa un dialogo vocazionale, tra noi e il Signore ma anche tra noi e gli altri. Un dialogo che, vissuto in profondità, ci fa diventare sempre più quelli che siamo: nella vocazione al sacerdozio ordinato, per essere strumento della grazia e della misericordia di Cristo; nella vocazione alla vita consacrata, per essere lode di Dio e profezia di una nuova umanità; nella vocazione al matrimonio, per essere dono reciproco e generatori ed educatori della vita» (Francesco, Messaggio per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, Roma 8 maggio 2022).

La tematica che l’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni ha pensato di proporre vuole cogliere l’invito di papa Francesco e richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa. È l’orizzonte proposto anche dalla Esortazione Apostolica post-sinodale rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio quando insegna: «La pastorale [giovanile] non può che essere sinodale, vale a dire capace di dar forma a un ‘camminare insieme’ che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa attraverso un dinamismo di corresponsabilità […]. In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie» (Francesco, Christus vivit, 206-207).

Approfondire la vocazione non soltanto per ricomprendere la sua essenziale caratteristica comunitaria – già lo abbiamo sottolineato nell’anno 2021 – ma soprattutto per mettersi alla ricerca di quel singolare annuncio di vita evangelica affidato a ognuna delle vocazioni, che sono a servizio le une delle altre. In altre parole, se esiste una vocazione dell’intero corpo ecclesiale che è la missione di annunciare il Vangelo e portare a tutte le genti la Salvezza che viene dal Signore, se esiste la vocazione personale di ciascuno dei suoi membri che rende carne e fa prendere corpo alla chiamata universale della Chiesa stessa, esiste anche una parola che risuona nel reciproco e complementare annuncio tra le forme della vocazione, a servizio di tutti coloro che lo vogliono ascoltare.

Le vocazioni nella Chiesa, infatti – la vita consacrata, il ministero ordinato, il matrimonio e il laicato vissuto a servizio del Vangelo – non demarcano territori esclusivi ma sottolineano aspetti complementari dell’unica vita cristiana che è la vita di Cristo donata per il mondo (cf. Gv 6,51). Cristo, infatti, è forse diviso? (cf. 1Cor 1,13). «L’intima vocazione della Chiesa» (Lumen gentium, 51) e la sua opera a servizio del mondo non si realizza attraverso una distinzione di compiti ma ciascuna vocazione, occupandosi di un aspetto particolare della vita cristiana senza tralasciare l’insieme, ne richiama l’importanza e la bellezza alle altre vocazioni e porta un annuncio di salvezza ad ogni uomo, come in un meraviglioso poliedro.

Scarica qui il pdf con i testi della preghiera.

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Ordinazione diaconale in Santuario

Lunedì 24 aprile alle ore 18.00 nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, presiederà la Santa Messa e conferirà l’ordinazione diaconale all’accolito Gabriele Conti della comunità parrocchiale Cristo Re in Lentini.

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