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Celebrazioni in onore di Sant’Agata

Nell’ambito delle celebrazioni in onore di Sant’Agata a Catania, l’Arcidiocesi etnea ha invitato una delegazione della Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Domenica scorsa, nella chiesa di S. Agata la Vetere, esposizione delle reliquie di Sant’Agata e di Santa Lucia e celebrazione della messa, in occasione del pellegrinaggio al sepolcro di Sant’Agata delle delegazioni di S. Lucia di Siracusa, Carlentini, Belpasso, Aci Catena, S. Lucia al Fortino, S. Lucia in Ognina. A presiedere la celebrazione è stato mons. Sebastiano Amenta, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa. Presente il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione, ed il maestro di Cappella Benedetto Ghiurmino. 

Successo per i presepi del Sant’Angela Merici

Successo per gli splendidi presepi allestiti dalla Fondazione Sant’Angela Merici. 
Alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime, all’interno di una cappella del tempio superiore, si può ammirare il Presepe di pietra: un’opera realizzata dagli utenti dell’Istituto Sant’Angela Merici di Canicattini bagni, frutto di un lungo percorso abilitativo sviluppato all’interno del laboratorio  artistico del maestro Angelo Moncada. La tecnica utilizzata è essenziale: tingendo con un colore scuro il maestro segna sulla pietra le parti da eliminare e calibra, sulla base delle caratteristiche dell’assistito, il tipo di attrezzo da utilizzare per realizzare la scultura. Nel corso degli anni molti artisti si sono avvicendati nel laboratorio di scultura, mettendo a frutto il proprio talento personale: Seby Calafiore, Luca Corso, Alessandro Di Mauro, Andrea Fazzino, Pinella Fazzino, Giovanni Fusca, Enzo Gigliuto, Franco Gurciullo, Valentina La Bruna, Pippo La Terra, Christian e Vincenzo Lauretta, Carmelo Licata, Salvo Liistro, Salvatore Lombardo, Lucia Matera, Nunzio Miceli, Luigi Occhipinti, Marcella Palazzolo, Salvatore Peluso, Giovanna Raeli, Tiziana Scatà, Salvatore Tivisini, Massimo Velasco, Antonio Vinci. Questa esperienza rientra nel programma di attività abilitative e riabilitative della Fondazione, presieduta da mons. Giovanni Accolla.

Ed ancora per qualche giorno saranno esposti, nei diversi spazi dell’Istituto in via Ada Meli a Siracusa, anche i presepi provenienti da vari Stati del mondo Bolivia, Colombia, Cile, Perù, Turchia, Giordania, Germania, Nigeria e Italia, realizzati con svariati materiali: conchiglie, vetro di Murano, corallo di Trapani, legno del Cadore, madreperla della Terra Santa, legno d’ulivo della Palestina, terracotta dipinta e ceramica di Caltagirone, cartapesta e “carta e stoffa” dell’Alto Adige e dell’Austria. L’esposizione di presepi è stata allestita alla Fondazione Sant’Angela Merici. Sarà possibile ammirare presepi, montati in monoblocco, con un’ambientazione realizzata con materiali poveri e di scarto appositamente recuperati, modellati e adattati. In biblioteca numerosi presepi di tutti i continenti, di varie dimensioni (anche piccolissimi) e di svariati materiali dalla terracotta all’argento. Particolari anche i presepi dell’Inghilterra e quelli in ceramica dell’Alto Adige e di Capodimonte, nonché alcune curiosità: il presepe nel televisore e poi quelli nella noce di cocco, nell’uovo, nel libro, nella noce. Pezzi pregiati della mostra sono i quattro presepi di maggiori dimensioni: il “Presepe Del Prado”; il presepe di Caltagirone; il presepe di legno d’ulivo della Palestina; il presepe americano di Jim Shore.  Ingresso libero dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 19.30.

 

Al via la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Al via la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18 al 25 gennaio). 
Verrà celebrata in tutte le parrocchie e comunità ecclesiali e avrà per tema l’espressione tratta dalla Prima Lettera di Pietro (cap. 2, versetto 9): «Chiamati ad annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio». 
Due gli appuntamenti diocesani promossi dall’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso: martedì 19 gennaio, alle ore 19.00, nella chiesa Madre di Floridia, su invito dell’Azione Cattolica, don Nisi Candido, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Religioso, terrà un incontro proprio 
sulla Prima Lettera di Pietro. “Nonostante le fatiche tuttora presenti tra confessioni cristiane, uno sguardo ecumenico aiuta tutti a respirare un sentire universale – ha detto don Nisi Candido -. Il tema di quest’anno consente di riprendere alcuni capisaldi della fede in Cristo, che accomuna tutte le confessioni cristiane: la chiamata alla santità, il dono del battesimo in cui si manifesta la volontà del Padre di riconoscerci tutti
come figli, e la testimonianza delle meraviglie che il Signore ancora oggi
non smette di compiere”. 
Il secondo appuntamento, organizzato in collaborazione con il Movimento dei 
Focolari, avrà luogo sabato 23 gennaio alle ore 19.30 quando si celebrerà una 
veglia di preghiera per la pace nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime 
a Siracusa. Il tema della veglia ricalca quello del messaggio di Papa Francesco per 
la giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2016: Vinci l’indifferenza e conquista
la pace. La veglia vedrà tra l’altro la partecipazione e la testimonianza di un imam, 
a testimonianza della volontà di tutti gli uomini di buona volontà e di ogni credo,
di impegnarsi per un mondo più giusto in cui regni la pace.

Intanto domenica 17 ha avuto luogo la Giornata del dialogo tra Cattolici ed Ebrei. Un momento
significativo sul piano dei rapporti con l’Ebraismo giunto ormai alla sua ventesima edizione. 
Quest’anno si è chiuso un cammino durato dieci anni, durante i quali si è messo a 
tema di volta in volta un comandamento del Decalogo. Il decimo comandamento, 
tratto dal versetto 17 del capitolo 20 del libro dell’Esodo recita: «Non desidererai 
la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo
né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al 
tuo prossimo». È un invito rivolto a tutti per la purificazione del cuore, al fine di 
apprendere l’arte di una relazionalità fraterna e scevra da egoismi, invidie e soprusi. 
È quindi anche un messaggio di fiducia nella capacità dell’uomo di orientare la propria
vita verso il bene per sé e per gli altri. Un aspetto particolare della giornata del 2016
è la prossimità con il 50° anniversario della promulgazione della dichiarazione 
Nostra Aetate (28 ottobre 1965) del Concilio Vaticano II. 
In serata l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio ha organizzato un  
cineforum sul film “Train de vie”, del regista franco-rumeno Radu Mihaileanu, e il contributo 
di Moni Ovadia alla sceneggiatura, introdotto dalla professoressa Mariangela Maresca, 
docente di Metodologia presso il San Metodio. 
La giornata è stata preceduta sabato 16 dalla conferenza di don Carmelo Raspa, 
docente di Ebraico ed Esegesi dell’Antico Testamento presso lo Studio Teologico San
Paolo di Catania, su Ebrei e cristiani a 50 anni dalla Nostra Aetate.

Apre il Bazar della solidarietà

Inaugurato il “Bazar della solidarietà” presso la struttura “Casa Caritas” (ex Istituto Buona Fanciulla) di via Riviera Dionisio il Grande, 101, a Siracusa.
Il Progetto “Il Bazar della Solidarietà” vuole essere una testimonianza concreta affinché vengano diffusi i valori dell’accoglienza, della solidarietà e della gratuità. Un emporio sociale all’interno del quale verrà effettuata la distribuzione di beni correlati a tipologie di bisogni divenuti oramai primari ed irrinunciabili (igiene della persona e dell’abitazione, il diritto allo studio) a persone singole e nuclei familiari. Nel bazar non ci sarà alcun tipo di moneta. Ma solo una card a punti che sarà rilasciata dalla Caritas, in base alle necessità dopo un colloquio con i volontari del Centro di Ascolto. “Il Bazar della Solidarietà – ha spiegato don Marco Tarascio, responsabile dei progetti Caritas – nasce dall’esigenza di contrastare le nuove povertà emerse a seguito della crisi economico-sociale che ha colpito, in maniera più o meno grave, diverse fasce della popolazione. Accanto alle “vecchie” forme di emarginazione, si sono sviluppate nuove condizioni di povertà che costringono un numero crescente di famiglie a vivere il loro disagio in uno status di solitudine. Emerge il pessimismo con cui si guarda al futuro, un pessimismo dettato da vari fattori, a cominciare dall’aumento costante dei prezzi d’acquisto di beni di prima necessità e di altre tipologie di beni correlati a bisogni oramai ritenuti primari. Con il Bazar apriamo anche la Casa della Caritas che ospiterà altre nostre iniziative”. Responsabile della Casa Caritas è il diacono Salvo Caia. Oggi purtroppo anche chi ha la fortuna di avere un lavoro non riesce puntualmente a far fronte agli effetti della crisi: si pensi  ai “nuovi lavoratori” assunti con tipologie contrattuali precarie ed ai lavoratori in nero, sottopagati e sfruttati. Ciò ha generato il fenomeno dei “working poors”, ovvero coloro che, pur lavorando, gravitano attorno alla soglia di povertà. I soggetti appartenenti a questa condizione e le loro famiglie costituiscono una fascia sociale in continua espansione. 
“Il primo ringraziamento va alla Compagnia Sant’Angela Merici (non la Fondazione) che si è occupata in passato dell’aiuto alle ragazze in difficoltà – ha detto il vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta –. La Compagnia ha messo a disposizione della Diocesi questi locali per i progetti della Caritas. Il Bazar è un progetto che coinvolgerà le nostre parrocchie. Cerchiamo di avere un’attenzione costante alle esigenze del territorio per esprimere al meglio quel concetto di solidarietà ovvero promuovere il bene comune ognuno con il proprio credo”. “È stato creato  un emporio sociale – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana, Filippo Villaruel -, all’interno del quale verrà effettuata la distribuzione di beni correlati a tipologie di bisogni divenuti oramai primari ed irrinunciabili (igiene della persona e dell’abitazione, il diritto allo studio) a persone singole e nuclei familiari che, per diverse ragioni, non riescono a far fronte alle necessità, sopravvenute o già esistenti”. Il progetto coinvolgerà le persone e le famiglie (in qualità di destinatari dei servizi offerti), ma anche le comunità parrocchiali, le imprese e le associazioni che potranno fornire il loro contributo attraverso variegate modalità di partecipazione. “L’emporio sociale non è “solo” uno spazio dedicato alla distribuzione di beni, ma anche un luogo in cui si produce solidarietà, un luogo in cui ci si mette a disposizione degli altri sulla base delle proprie possibilità, donando il proprio tempo attraverso attività di volontariato oppure effettuando donazioni economiche o di beni utili al rafforzamento delle scorte da distribuire ai beneficiari dell’iniziativa progettuale”. I volontari impegnati nelle attività concernenti il Progetto saranno 10; sarà possibile accedere al Bazar attraverso i Centri d’ascolto territoriali all’interno del Vicariato urbano
La valuta di scambio all’interno del Bazar non sarà rappresentata dall’euro, bensì da un sistema a punti che verranno caricati su card personalizzate: ad ogni acquisto effettuato presso l’emporio, verranno “scaricati” i punti corrispondenti alla spesa effettuata. Il quantitativo di punti assegnato ad ogni singola card dipenderà dalla gravità del disagio riscontrato in sede di ascolto ed alla composizione del nucleo familiare (nel caso di famiglie con minori e/o studenti si potrà acquistare anche il materiale didattico consumabile – ad esempio: quaderni, penne, matite, gomme). Una volta esauriti i punti a disposizione, essi potranno essere reintegrati prestando attività di volontariato presso le Parrocchie della Diocesi. 
“La richiesta della card da parte della famiglia o del singolo individuo verrà valutata attraverso un colloquio mirato ad approfondire le condizioni generali del richiedente e del suo nucleo familiare – ha spiegato il responsabile del Bazar, Stefano Caia -. In sede di ascolto, si cercherà di conoscere e valutare i fattori di criticità sociale che hanno portato la persona a richiedere l’accesso al servizio (es. problematiche abitative, problematiche familiari e relazionali, disabilità con annessi disagi sanitari, precarietà lavorativa o disoccupazione, ecc..). L’intento sarà quello di far emergere, attraverso la “semplice” richiesta della card, una serie di problematiche più complesse connesse alla reale condizione socio-economica dei destinatari”. Saranno coinvolte aziende locali (contributors) operanti nei settori casalinghi e cartoleria in grado di donare prodotti in eccedenza o in prossimità di scadenza ed organizzate raccolte di beni e prodotti per il Bazar o donazioni in denaro.

 

Dedicazione della Chiesa Cattedrale

In occasione dell’anniversario della Dedicazione della Chiesa Cattedrale (9 gennaio 1927)l’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo ha deciso di proporre per oggi pomeriggio alle ore 17.30 l’Assemblea diocesana, venendo così incontro alle esigenze di quanti nella giornata di domani saranno impegnati in attività pastorali.  Una riflessione sarà tenuta da fra Paolo Messina sul tema “Il Giubileo nella Sacra Scrittura”.
Seguiranno i Vespri che saranno presieduti dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo.
Da domani, 9 gennaio, alle ore 7.30 fino a giorno 13 gennaio, la Deputazione della Cappella di Santa Lucia ha disposto l’apertura straordinaria della Cappella e la solenne esposizione del simulacro di Santa Lucia.
 

La Caritas Diocesana presenta i progetti 8xmille

Quattro nuovi progetti per il 2015 dedicati alle nuove povertà ma anche due 
iniziative rivolte ai detenuti ed 
agli anziani. 
La Caritas Diocesana fornisce alcuni numeri sull’aumento delle povertà e presenta

la nuova progettualità con i fondi CEI 8xmille.
“E’ doveroso portare a conoscenza di tutti i progetti che sono sostenuti con il contributo di Caritas Italiana, 8xmille, e dell’Arcidiocesi – ha spiegato il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta -. A queste risorse si aggiunge un patrimonio non determinabile rappresentato dal servizio generoso di tanti volontari che dedicano parte del loro tempo a chi vive situazioni di necessità. Voglio ricordare che i fondi dell’8xmille sono tra le risorse più controllate nella loro utilizzazione. Ritengo però che sotto la spinta di tante informazioni e tante situazioni non chiare, l’universo 8xmille porta ad una deresponsabilizzazione: la carità è dovere primario
della Chiesa e di ciascun credente, il condividere. Da tempo sembra emergere una tendenza
a delegare alla Chiesa, che fruisce dell’8xmille, ogni forma di carità. Può portare a delegare
ad altri la testimonianza della carità. Io spero in un futuro dove il povero sia sostenuto in
un cammino virtuoso di uscita dalla sua situazione di povertà e questo potrà avvenire solo
se tutti faremo la nostra parte”.
Il direttore della Caritas diocesana, Filippo Villaruel, ha ricordato il punto di partenza, 
il progetto Rifondiamoci, per raccogliere dati ed analizzare nuove povertà: “Il 2013 è stato 
per la Caritas diocesana di Siracusa un anno cruciale: ha preso il via una programmazione
strutturata rivolta agli ultimi, le fasce deboli, i soggetti vulnerabili, i poveri in generale; 
ma anche ai volontari, che operano in ambito caritativo a livello parrocchiale e diocesano. 
Nella definizione di tale percorso, si è tenuto conto, partendo da uno studio attento
e capillare del territorio, sia delle difficoltà afferenti alle vecchie povertà radicate
nel territorio, sia delle difficoltà riferite alle nuove ed emergenti povertà. Punto di partenza 
è stato il Progetto Fondo CEI 8xmille Italia 2013 Rifondiamoci co-finanziato dall’Arcidiocesi 
di Siracusa. Il progetto ha permesso la creazione di quattro Centri d’ascolto (Ortigia, Casa
della Carità, San Metodio, Mazzarrona), eroganti servizi specifici di accompagnamento,
sostegno al reddito, orientamento, consulenza, supporto psicologico/relazionale. I volontari 
impegnati sono stati 45. Tutti questi dati ci hanno permesso di preparare una progettazione
nuova nell’ambito della dispersione scolastica, per incrementare l’ascolto delle persone 
nel Vicariato di Lentini, Carlentini e Francofonte; puntare al progetto immigration start up, 
che sarà vissuto nel territorio; infine il bazar della solidarietà”.
Il responsabile dei progetti Caritas, don Marco Tarascio, ha ricordato la grande generosità
di tante persone che quotidianamente aiutano, o dedicando il loro tempo o anche con un
contributo economico. “Oggi ci sono almeno mille famiglie con gravissime difficoltà. Poi
ci sono le famiglie che ogni tre mesi circa lamentano la mancanza di beni di prima necessità.
Ci sono situazioni difficili: vivere 18 in 40 metri quadrati sembra impossibile ed invece
accade”. Don Marco ha ricordato che in sei mesi i Centri d’ascolto territoriali hanno 
intercettato 405 persone (utenti diretti), ma 1591 persone (utenti complessivi). 
Sono emerse problematiche di tipo reddituale (96,7%), scolastiche (91,1%), occupazionali 
(86,5%), familiare (52,1%), abitativo (34,8%) e poi di salute, psicologico/relazionali e 
problemi legati a dipendenze.
“I nuovi progetti sono Il Bazar della Solidarietà; Immigration Start-Up; Ci 
interessiamo a Te; Ascoltare si può. Il progetto “Il Bazar della Solidarietà” permetterà la 
realizzazione di un emporio sociale, all’interno del quale verrà effettuata la distribuzione 
di beni correlati a tipologie di bisogni divenuti oramai primari ed irrinunciabili (igiene della 
persona e dell’abitazione). Il progetto “Immigration’ Start-Up” si prefigge l’obiettivo
di potenziare il comparto dei servizi e della reti d’interazione afferenti al fenomeno 
immigrazione a sostegno degli ultimi e delle fasce deboli.
Il progetto “Ci interessiamo a Te” nasce dall’esigenza di contrastare il fenomeno della 
dispersione scolastica e, contestualmente, sostenere il successo formativo degli studenti
della Diocesi di Siracusa, in una prospettiva in cui la formazione venga valorizzata come
risorsa fondamentale per la crescita dell’alunno e per il suo futuro inserimento sociale e 
lavorativo. Da un punto di vista operativo, il progetto si fonda sulla creazione di uno 
“Sportello Giovani”, in piazza San Metodio, per erogare servizi finalizzati al sussidio ed 
al sostegno delle famiglie incapaci di poter garantire ai propri figli la prosecuzione o il 
mantenimento degli studi scolastici e/o universitari. Infine il progetto “Ascoltare si può”
che prevede  il potenziamento delle attività svolte dal Centro d’Ascolto Territoriale Caritas
nel comune di Carlentini e dei servizi di sostegno agli ultimi, le fasce deboli, i nuovi poveri”.
 
 

Dal Messico otto suore del Terz’ordine Francescano in Diocesi

Otto monache provenienti dal Messico. Estato inaugurato a Ferla il Monastero delle Suore francescane del TerzOrdine regolare di San Francesco dedicato alla “Madonna delle Lacrime. Dopo 145 anni di assenza a Ferla, piccolo paesino del siracusano, sono tornate le suore claustrali.

“Queste sorelle – ha detto l’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo – che costituiranno la comunità monastica sono già in possesso del Rescritto della Santa Sede che autorizza l’apertura: siamo veramente felici di accompagnare questo pellegrinaggio verso la Porta Santa del monastero”.

Una solenne celebrazione eucaristica e il rito di insediamento, presieduto dall’arcivescovo Metropolita di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo. Hanno concelebrato il ministro provinciale dei Cappuccini fra Gaetano La Speme, il ministro provinciale del Tor fra Filippo Todaro, il vicario generale mons. Sebastiano Amenta, il parroco don Roberto Garro, diversi sacerdoti religiosi cappuccini e del Tor. Presente il sindaco Michelangelo Giansiracusa, e l’Ordine Francescano secolare. Il monastero è costituito nel convento cappuccino di Ferla. 

“Un nuovo monastero, nell’anno giubilare della misericordia – ha detto mons. Pappalardo – si deve intendere uno speciale dono della divina provvidenza per tutta la Chiesa, ma in modo particolare per il Popolo santo di Dio che vive nella Diocesi di Siracusa. Tutti beneficeremo di questa incessante presenza orante di lode, di intercessione e di supplica. È un luogo di intensa spiritualità, dove si incarnerà l’amore per Dio nella ferialità del quotidiano, nel silenzio e nel nascondimento, come fu per il Signore Gesù, in seno alla Santa Famiglia di Nazareth, nei trent’anni prima del suo ministero pubblico. Una testimonianza per tutti i fedeli, che vogliono vivere una spiritualità dell’ordinario nell’umiltà”.

Questa presenza di grazia, a vantaggio di tutta la comunità diocesana e che si caratterizzerà per l’adorazione eucaristica giornaliera, è stata affidata dall’arcivescovo di Siracusa all’attenzione e alle cure di tutti i fedeli che potranno unirsi alla preghiera pubblica delle monache e farsi per loro strumento della carità di Dio.

Un 2016 ricco di serenità

“Se il nostro cuore è raggiunto dall’amore di Dio, allora dobbiamo mirare ad essere misericordiosi come ci invita il Santo Padre”. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, augura un 2016 ricco di serenità ricordando che “il figlio di Dio si accosta ad ognuno di noi per darci pace e serenità. Gesù Cristo è il volto della Misericordia del Padre”.
L’arcivescovo ha trascorso il giorno di Natale al carcere di Brucoli “proprio per stare con quelle persone che hanno più bisogno. E testimoniare loro la misericordia di Dio. Ogni uomo di buona volontà può farsi strumento di vicinanza a chi è nel bisogno. Questa la premessa per vivere il 2016 nella piena serenità. Il Signore condivide la nostra condizione. Mi auguro che il 2016 sia segnato da questa serenità interiore: anche in mezzo alle tribolazioni della vita c’è un Dio che ci è vicino e sa capire le nostre miserie. Il Natale spinge la fantasia della carità, direbbe Giovanni Paolo II, a moltiplicare i segni di attenzione verso le persone più bisognose. Ci sono tante fasce di persone bisognose che hanno necessità di sentirsi amati e quindi da parte di tutti noi è necessaria nell’Anno della Misericordia questa attenzione nei loro confronti”.
Nel giorno di Capodanno mons. Pappalardo ha celebrato nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.
 
 
 
 
 

Don Fortunato direttore della Pastorale giovanile

L’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, ha nominato don Santo Fortunato, nuovo direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Giovanile. Don Santino, parroco della Chiesa Madre di Dio, sarà affiancato da due giovani incaricati laici: Damiano Restuccia, responsabile del Gruppo TeenLIFE e direttore della Corale “Jobel”, e Marisa Miraglia, educatrice di Azione Cattolica della parrocchia SS. Salvatore di Siracusa.

Laudato Si: una lettura con l’occhio dello scienziato

Venerdì 15 gennaio, alle ore 18.30 al centro congressi del Santuario della Madonna delle Lacrime avrà luogo un incontro con Daniele Spadaro, astronomo dell’Osservatorio astrofisico di Catania, sul tema “Laudato sì’: una lettura con l’occhio dello scienziato”. 
Si tratta di un’iniziativa dell’Ufficio pastorale per la cultura e le comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siracusa.