L'arcivescovo al giubileo dei club service

Costruiamo l’unità, la concordia e la pace

Costruiamo l’unità, la concordia e la pace. E’ questo l’invito che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha rivolto ai rappresentanti dei club service che hanno celebrato il Giubileo della speranza nella Basilica Santuario della Madonna delle lacrime. Presenti anche la comunità di San Sebastiano e Antonio di Padova, della parrocchia Maria di Porto Salvo e le associazioni culturali e religiose. Presenti il Kiwanis; il Rotary; la Fidapa; i Lions; il Soroptimist. l’Inner Wheel.
I brani biblici della festa della Visitazione della Beata Vergine Maria – ha detto l’arcivescovo – ci offrono significativi insegnamenti su tre aspetti fondamentali della vita cristiana e della missione della Chiesa, che illuminano gli scopi umanitari, sociali, culturali e educativi dei club service. Gli scopi umani, i vincoli di amicizia e di comprensione reciproca. Scopi sociali, il bene civico e morale della comunità. Scopri culturali educativi: riflessioni aperte di interesse pubblico, promozione dell’efficienza degli atti valori di etica nelle attività pubbliche e private“.
Prendendo spunto dalla prima lettura, l’arcivescovo ha ricordato che il “Signore è presente in mezzo a noi per rinnovarci con il suo amore. Il credente consacrandosi a Dio nella verità che è Cristo diviene una sola cosa con Lui, vive alla presenza di Gesù, entra nell’intimità del suo amore, realizzo un rapporto personale con Lui, un contatto vero, profondo, reale. (…) Il Signore vuole da noi una fede assoluta, pronta e generosa per donarci a Lui con tutto quello che siamo e che abbiamo. Altrimenti egli non potrà donarsi a noi, non potrà colmarci con il suo amore, non potrà servirsi di noi. Dio si dona a noi nella misura della nostra fede, e la fede ci dona la gioia anche nelle difficoltà e nelle prove, perché con noi è il Signore ed è anche questo il senso delle Beatitudini“.

Il secondo messaggio è l’invito ad amarci: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Abbiamo considerato il rapporto con Dio, consideriamo adesso il rapporto tra noi. La nostra unione con Dio è tanto più vera, tanto più viva, quando si realizza in una comunione d’amore nei fratelli. Cristo è presente laddove c’è uno che ama e che accoglie il suo amore, altrimenti Dio non può abitare in noi. Volerci bene non è soltanto un atteggiamento di amore, di carità verso l’altro, ma è la condizione essenziale, fondamentale, per accogliere Dio nella nostra vita. Portiamo tutto il mondo davanti a Dio e nella carità che non ritiene nulla estraneo a sé. Costruiamo l’unità, la concordia e la pace.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. Camminiamo insieme nell’amore, nella luce e nella verità, per rimanere in Cristo e per consentire a Dio di abitare in noi“.
E infine, il terzo aspetto: la necessità di una Chiesa missionaria, come ha ribadito Papa Leone XIV. “Per essere missionari non bisogna andare nelle terre lontane, anche a casa nostra, nel nostro ambiente, nella nostra città possiamo vivere da missionari, perché tutti siamo mandati. Una Chiesa missionaria capace di raggiungere tutti gli uomini e di offrire l’amore di Dio senza pregiudizi, con la massima apertura. Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda per persone deboli e poco intelligenti. Sono contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere. Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato o al massimo sopportato o compatito. Eppure proprio per questo sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, le crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco. In tal senso, la vostra testimonianza, la testimonianza dei club service e la vostra missione può portare la luce della fede in un mondo che ha bisogno di speranza e di un senso di unità perché è spesso segnato dalla crisi della famiglia e da tante altre ferite. Il vostro ruolo umanitario, sociale, di testimonianza, l’opera educativa, aiuta certamente a tradurre nella cultura, nella vita delle persone dell’uomo di oggi, I valori fondamentali che hanno la loro radice nel Vangelo“.
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