“Con gioia incontro la comunità della Fondazione Sant’Angela Merici. Un momento per stare insieme e condividere la nostra attività ma anche farci carico dei disagi, dei problemi e delle sofferenze dei nostri fratelli. La carità ci insegna a uscire da noi stessi per andare incontro al prossimo e insieme lavorare per il bene comune per sentirci più forti, per sperimentare insieme l’amore di Dio. Perché nell’unità l’amore di Dio è perfetto“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha salutato gli ospiti della Fondazione Sant’Angela Merici durante una breve visita nel corso della quale sono stati anche benedetti tre nuovi pulmini per il servizio di trasporto delle persone con disabilità. L’arcivescovo è stato accolto dal presidente della Fondazione, don Alfio Li Noce, e dagli ospiti del centro di riabilitazione e della casa di riposo di via Peppino Impastato.
“La vostra gioia è la mia gioia – ha detto l’arcivescovo Lomanto -. Sono contento di essere qui per incontrarvi, per vivere questo giorno di festa insieme. I pulmini sono segno di attenzione al prossimo. Dobbiamo sempre uscire da noi stessi per andare a cercare l’altro. Stiamo insieme ed insieme operiamo come comunità ecclesiale. Uniti come persone e come comunità, chiamati a compiere il cammino che ci porta all’incontro con Gesù. Il desiderio in ciascuno di voi di andare avanti, di creatività, può crescere solo nella misura in cui ci vogliamo bene, ci amiamo. L’amore di Dio in noi è perfetto. La gioia nasce dall’amore che ci unisce“.
Presenti mons. Giuseppe Costanzo, arcivescovo emerito, ed anche don Salvo Spataro e don Alessandro Genovese e gli altri componenti del consiglio di amministrazione insieme al direttore sanitario Francesco Rametta e a tutto il personale medico e di assistenza. L”Arcivescovo ha voluto fare un giro nella struttura per avere la possibilità di raggiungere tutti con la sua benedizione.
“Oggi condividiamo la gioia come comunità al servizio per la qualità della vita – ha detto il presidente don Alfio Li Noce -. La Fondazione si adegua sotto il profilo tecnologico e strutturale. Un lavoro che ci fa essere presenza significativa, che lavora come espressione di Chiesa. Consegniamo al vescovo la gioia: festa, colori e canti. La nostra gioia per la visita del nostro Pastore alla famiglia della Fondazione. Oggi sottolineiamo la crescita, concretizzata in questo ulteriore impegno per l’acquisto di tre nuovi pulmini equipaggiati. Siamo un centro di riabilitazione: ogni piccolo progresso aggiunge qualcosa. Tre pulmini collegano la fondazione alle case, e viceversa. Raggiungiamo le famiglie: piccola chiesa domestica. Vogliamo essere una chiesa in uscita, che non si ferma. Che va sulle strade e raggiunge la periferia. Dove c’è bisogno la fondazione è presente. Ed infine la qualità del servizio svolto dalla nostra Fondazione a servizio della persona, della salute e della vita secondo standard tecnologici, strutturali, organizzativi e di personale“.
Alcuni ospiti hanno ringraziato l’arcivescovo per la sua “presenza e vicinanza che ci da forza e voglia andare avanti“. E lo hanno salutato con le parole di Madre Teresa di Calcutta: “Dona perché hai tutto ciò che serve al prossimo, ama perchè l’amore è l’unica cosa che ti riempirà la vita“.