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La Caritas in rete per aiutare i poveri

“Vogliamo ridare una speranza. Non siamo assistenti sociali, ma vogliamo mappare le nuove povertà e grazie alla creazione di una rete tra parrocchie affrontare, e se possibile risolvere, i problemi”. Don Marco Tarascio, segretario della Caritas diocesana, spiega in sintesi l’obiettivo di “Rifondiamoci”, il progetto gestito dalla Caritas Diocesana di Siracusa e cofinanziato attraverso i fondi della Cei 8xmille e con il contributo dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Quattro centri d’ascolto, 35 volontari adeguatamente formati, un unico obiettivo: aiutare l’altro.
“Il progetto – ha detto Rodolfo Dierna, direttore della Caritas diocesana – si porrà come punto di partenza per dare il via ad una rifondazione, strutturale ed organizzativa, dei servizi Caritas. I centri d’ascolto, di pertinenza territoriale, erogheranno servizi specifici di ascolto, accompagnamento, sostegno al reddito, orientamento, consulenza, supporto psicologico/relazionale posizionati in zone strategiche della città di Siracusa, a sostegno degli ultimi, delle fasce deboli e dei nuovi poveri”.
I Centri d’ascolto territoriali si trovano in Ortigia – zona sud Siracusa, c/o sede Caritas diocesana di Ronco Capobianco; Centro d’ascolto Territoriale Casa della Carità – zona Centro Città di Siracusa, c/o Basilica Madonna delle Lacrime; Centro d’ascolto Territoriale Panaghia – zona Nord/Ovest Città di Siracusa, c/o parrocchia San Metodio; Centro d’ascolto Territoriale Mazzarrona – zona Nord/Est Città di Siracusa, c/o parrocchia San Corrado Confalonieri.
I volontari impegnati, di 13 parrocchie di Siracusa, saranno 35, tutti con competenze specifiche acquisite mediante un corso di formazione ed esperienze maturate sul campo.
In questo momento storico – ha continuato Francesco Mudanò, tutor del progetto –  avere a disposizione degli strumenti qualitativamente e quantitativamente consoni risulta essere assolutamente necessario. Come prima azione, si è deciso di ripensare all’importanza ed al ruolo dei Centri d’Ascolto, come luoghi pastorali precipui a sostegno dei poveri presenti all’interno del territorio cittadino”.
I dati raccolti ed analizzati e relativi agli utenti rivoltisi al Centro d’Ascolto diocesano hanno evidenziato come:

  • dal 2010 al 2013, il numero degli utenti diretti sia aumentato del 48%;
  • dal 2010 al 2013, l’incremento annuale medio degli utenti diretti è stato del 16%
  • dal 2010 al 2013, il numero degli utenti complessivi* è aumentato del 89,2%;
  • dal 2010 al 2013, l’incremento annuale medio degli utenti complessivi è stato del 29,7%

Il progetto si porrà come punto di partenza per dare il via ad una Rifondazione, strutturale ed organizzativa, dei servizi Caritas mediante l’utilizzo di un metodo e di strumenti specifici, atti a migliorare la qualità dei servizi; l’avvio di una serie di nuovi di servizi integrati pensati ad hoc, frutto di una conoscenza capillare del territorio; la valorizzazione della rete di interazione tra le realtà Caritas e gli attori sociali presenti sul territorio.
Sarà creata una “rete” tra i Centri d’Ascolto, le Parrocchie della città di Siracusa e gli attori sociali presenti sul territorio, atta a promuovere forme di attiva collaborazione e scambio di informazioni.

 

Maria fonte della speranza

«Sono venuto per dirvi: non rimanete ripiegati su voi stessi! Alzatevi e levate il capo! (Lc 21,28). Sono venuto per seminare speranza, una speranza creativa, fondata sulla coscienza del vostro impegno e del compito che la storia vi affida. Alla Vergine delle Lacrime affido fin d’ora questo mio pellegrinaggio. Chiedo a Lei di ottenere per Siracusa e per l’intera Nazione italiana quella rinascita morale e sociale da tutti auspicata».

Furono queste le prime parole che papa Giovanni Paolo II pronunciò, rivolgendosi alla cittadinanza di Siracusa, sabato 5 novembre 1994. La comunità della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime ha voluto ricordare il 20° anniversario della visita pastorale di papa Giovanni Paolo II a Siracusa e la dedicazione del tempio da lui consacrato domenica 6 novembre 1994 alla materna intercessione della Vergine delle Lacrime.

«Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della madre»: furono queste alcune delle sue toccanti parole dettate nel corso della omelia, rimasta scolpita in modo indelebile nei cuori di tantissimi fedeli, molti dei quali, allora presenti, desiderano oggi ricordare la visita e il passaggio di un santo in questa città.

Sì, perché l’anniversario di questo anno assume un tono di particolare rilievo a motivo della recente canonizzazione di papa Giovanni Paolo II avvenuta lo scorso 27 aprile. “Un santo ha consacrato il nostro Santuario!”: è questo il commento di giubilo che si ode dai più.

«Oggi con un solo sguardo amiamo guardare la nostra cara Madonna delle Lacrime e, accanto a Lei, il Santo Papa Giovanni Paolo II. Questa vicinanza non è certo dettata dalle immagini fotografiche che ritraggono il Papa assiso proprio qui, sotto lo sguardo della Madonnina, nell’atto di presiedere la celebrazione eucaristica: è la vicinanza spirituale, quella speciale relazione filiale, espressa dal motto Totus tuus, con cui San Giovanni Paolo II ha voluto vivere la sua vocazione di cristiano e ha voluto caratterizzare altresì il suo ministero episcopale. Come la Madonna, anche Giovanni Paolo II ha accolto nella sua vita il Figlio di Dio e lo ha annunciato a tutti invitando a spalancare le porte a Cristo». Così l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo ha voluto ricordare, durante l’omelia nella celebrazione eucaristica, l’anniversario che unisce il Santuario e la figura di san Giovanni Paolo II.

Al termine dell’Eucarestia, un incontro dal titolo Un santo tra noi: la città, Maria e la santità, ha voluto ricordare tre aspetti fondamentali del ministero in generale del papa santo e della sua visita a Siracusa in particolare.

«Vengo in questa città che fu una delle più vaste e popolose metropoli dell’epoca antica e diede i natali a forti personalità nel campo della poesia, dell’arte, della scienza. Saluto in voi, cittadini di Siracusa, gli eredi di questo glorioso passato e i custodi di un patrimonio di civiltà che occorre far fruttificare anche nel nostro tempo. A voi il compito di interpretare con sensibilità moderna il messaggio sempre attuale della classicità».

A ricordare queste forti espressioni di papa Giovanni Paolo è stato il prof. Marco Fatuzzo, laico impegnato e già dirigente scolastico, che nel novembre 1994, nelle vesti di primo cittadino, accolse il papa santo. Il prof. Fatuzzo, tra l’altro, ricordava il discorso inaugurale del pontefice alla città: «Al termine del mio intervento di benvenuto, Giovanni Paolo II mi ha ringraziato,  sussurrandomi parole di conforto e di incoraggiamento: ci siamo abbracciati ed anche baciati. Certo, un po’ fuori dal protocollo ufficiale, ma tant’è: il papa si  faceva uno con le modalità relazionali in uso qui in Sicilia con le persone con cui si ha grande familiarità. Poi Giovanni Paolo II ha pronunciato il suo discorso alla cittadinanza di Siracusa, e nel suo intervento ha toccato tutti i temi che gli erano stati prospettati nella presentazione della realtà della città».

Don Dioniso Candido, presbitero dell’Arcidiocesi di Siracusa, dopo un suo ricordo personale legato alla visita pastorale quando allora incontrò il papa da giovane seminarista, ha tracciato un breve itinerario sul legame di Giovanni Paolo II alla figura di Maria. Don Candido si è soffermato particolarmente sulla omelia di Giovanni Paolo II tenuta in Santuario e in particolare sul passaggio: I racconti evangelici non ricordano mai il pianto della Madonna.

«Non udiamo il suo gemito né nella notte di Betlemme, quando era giunto il tempo di dare alla luce il Figlio di Dio, e neppure sul Golgota, quando stava ai piedi della croce. Non ci è dato di conoscere neppure le sue lacrime di gioia, quando Cristo risuscitò. Anche se la Sacra Scrittura non accenna a questo fatto, parla tuttavia in favore di ciò l’intuizione della fede». Così commenta il presbitero di Siracusa: «Questa prospettiva è importante. Giovanni Paolo II affianca alla testimonianza fondativa della Sacra Scrittura, quella che lui chiama l’intuizione della fede».

«Qui la posta in gioco è alta: si tratta dei rapporti lontani e non sempre sereni tra Scrittura e Tradizione. In questo, Giovanni Paolo II si inserisce nella scia ben chiara di altri illustri predecessori, come Pio IX, autore della Ineffabilis Deus (8 dicembre 1954), la Costituzione con cui si dichiarava il dogma dell’Immacolata Concezione; oppure di Pio XII, autore della Munificentissimus Deus (1 novembre 1950) con cui si dichiarava il dogma dell’Assunzione al cielo di Maria in anima e corpo. Analogamente, anche a Siracusa Giovanni Paolo II dice: “Le lacrime di Maria compaiono nelle apparizioni, con cui Ella, di tempo in tempo, accompagna la Chiesa nel suo cammino sulle strade del mondo”».

Infine Wlodzimierz Redzioch, vaticanista polacco che per 25 anni è rimasto a stretto contatto con papa Wojtyla, impossibilitato a prendere parte all’iniziativa siracusana a causa del maltempo che ha imperversato per l’intero giorno in tutto il mezzogiorno d’Italia, ha voluto rendersi presente con un suo breve scritto, frutto di ricordi personali del Papa santo e raccolti nel libro presentato in occasione della recente canonizzazione Accanto a Giovanni Paolo II. Gli amici e i collaboratori raccontano.

«Quando scompare una persona che per 25 anni era per te Papa, ma anche un padre e un punto di riferimento sicuro, lascia un grande vuoto. Io tentavo in vari modi di riempirlo. Anche intervistando delle persone che gli sono state vicine. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Sua Santità Benedetto XVI, che nella sua generosità ha risposto positivamente alla mia richiesta d’intervista. La frase che mi ha colpito di più riguarda la santità di Papa Wojtyla: “Che Giovanni Paolo II fosse un santo, negli anni della collaborazione con lui mi è divenuto di volta in volta sempre più chiaro”».

«Per me la grande rivoluzione è andare alle radici, riconoscerle e vedere quello che queste radici hanno da dire al giorno d’oggi». Questa frase che Papa Francesco ha concesso in una recente intervista al giornale spagnolo La Vanguardia ben sintetizza il senso fecondo di una memoria: ricordare la dedicazione del Santuario per le mani, le parole, la preghiera e i gesti di San Giovanni Paolo II, significa andare alle radici della nostra storia e scoprire che la santità è il terreno fertile a cui queste attingono.

(tratto da Zenit.org)
 

Visita delle sacre spoglie di Santa Lucia

A poco più di un mese dall’arrivo delle sacre spoglie di Santa Lucia a Siracusa si sta definendo il programma dell’evento che avrà luogo dal 14 al 22 dicembre prossimo. Tanti eventi religiosi e momenti collaterali nel corso degli otto giorni che vedranno, a distanza di dieci anni, il ritorno delle sacre spoglie della vergine e martire siracusana.
Riunioni operative in vista dell’evento per definire nei minimi dettagli l’accoglienza. Sono attesi a Siracusa migliaia di pellegrini provenienti da tutte le parti della Sicilia e d’Italia. Santa Lucia è conosciuta e amata in tutto il mondo, ed in particolare per la festa del 13 dicembre e per l’arrivo delle spoglie è attesa una delegazione dall’Argentina.
Il corpo della martire siracusana si trova custodito nella chiesa dei Santi Lucia e Geremia a Venezia.
Nel dicembre 2004, grazie alla comunione di intenti tra il patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, e l’arcivescovo di Siracusa, mons. Giuseppe Costanzo, fu possibile vivere un evento storico. Un evento che si ripeterà quest’anno, nel decennale, grazie alla disponibilità del patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, come ha voluto sottolineare l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, nel suo annuncio alla comunità diocesana. Una visita nel segno della comunione tra le due Chiese di Siracusa e Venezia.
Il Corpo di Santa Lucia verrà traslato a Siracusa nel primo pomeriggio di domenica 14 dicembre 2014.  La prima tappa sarà il Santuario della Madonna delle Lacrime dove è prevista una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia al termine della quale processionalmente il Corpo della Santa Patrona sarà traslato nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro. L’urna sosterà nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro dalla sera di domenica 14 al pomeriggio di sabato 20, ottava della festa. Alle ore 16.00 del 20 dicembre avrà inizio la tradizionale processione dalla Basilica di S. Lucia al Sepolcro verso la Cattedrale. L’urna con il Corpo di Santa Lucia precederà il Simulacro. Lunedì 22, alle ore 10.30, mons. Salvatore Pappalardo presiederà la concelebrazione eucaristica.

 

Le reliquie di Santa Lucia ad Augusta

Da domenica 19 a domenica 26 ottobre, la parrocchia Sacro Cuore di Gesù ad Augusta ospita le reliquie di Santa Lucia.
Una visita intitolata “… aspettando Santa Lucia” in preparazione all’arrivo delle sacre spoglie provenienti da Venezia. “La nostra diocesi – scrive il parroco don Davide di Mare – attende con viva fede trepidazione l’arrivo delle reliquie del corpo di Santa Lucia custodite a Venezia e concesse dal Patriarca nel decennale della storica visita del dicembre 2004. Per prepararci a quest’evento con gioia e fervore spirituale, la nostra città avrà il privilegio di accogliere le reliquie della Santa custodite a Siracusa. L’esempio della nostra martire, la sua intercessione ci facciano maturare propositi di autentica vita cristiana: sarà questo il frutto migliore della visita delle reliquie in città”.
Domenica, solenne celebrazione presieduta dal vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Sebastiano Amenta. Da lunedì diverse scuole si recheranno in chiesa. Lunedì 20 la messa sarà presieduta da monsignor Pietro Paolo di Domenico, cappellano militare del Quirinale; martedì da monsignor Luigi Bommarito, Arcivescovo emerito di Catania; mercoledì da padre Angelo Lipari del Terz’Ordine regolare dei Frati francescani; giovedì da fra Salvatore Calleri, guardiano del convento di Santa Lucia al sepolcro di Siracusa; venerdì da monsignor Angelo Frigerio, vicario generale della Diocesi dell’Ordinariato militare con la presenza del comandante di MariSicilia Roberto Camerini; sabato da monsignor Angelo Giurdanella, vicario generale della Diocesi di Noto. Infine domenica 26 ottobre la chiusura con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa.

Scuola teologica “Giovanni XXIII”

“Vivere la fede in maniera autentica. Il messaggio cristiano così può arrivare al cuore di ogni uomo e la Chiesa si può fare autentica portatrice della volontà salvifica di Dio che in Cristo, per mezzo dello Spirito, inaugura un Regno che non avrà mai fine”. Con queste parole don Salvatore Spataro ha aperto al Santuario della Madonna delle Lacrime la Scuola di Formazione teologica di base “Giovanni XXIII”.
Un’iniziativa voluta dall’Arcivescovo, Salvatore Pappalardo, per promuovere la formazione teologica dei fedeli che ha riscosso un’ottima partecipazione nei primi due anni. Gli operatori pastorali sono invitati ad approfondire, con gli strumenti della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un qualificato servizio ecclesiale. Sul tema “Chiesa e Regno di Dio nella escatologia delle Costituzioni Conciliari Lumen Gentium e  Gaudium et spes”, don Spataro ha spiegato:Come Chiesa, membra di un unico corpo e parte di un unico popolo, rifletteremo, sulle tematiche del Regno di Dio in una prospettiva che presenteremo come esigenza del Vivere la fede. La Chiesa non è mai chiusa in se stessa, ma è aperta al perenne vivendo la storia presente, un tempo che impegna tutti i suoi membri in cammino di conformazione a Cristo, di impegno nella vita temporale per la salvezza oltre il tempo. La Chiesa entra così nelle questioni antropologiche di grande rilievo e su queste essa è chiamata ad essere sempre “segno profetico”, maestra e testimone della bellezza di ogni vita umana in cammino verso il suo pieno compimento. Il Magistero esprime che la Chiesa deve essere anch’essa “pastorale”. Il messaggio cristiano così può arrivare al cuore di ogni uomo e la Chiesa si può fare autentica portatrice della volontà salvifica di Dio che in Cristo, per mezzo dello Spirito, inaugura un Regno che non avrà mai fine”.

Le lezioni della Scuola di Formazione Teologica di Base, distinta in tre anni di corso, si terranno ogni lunedì nei quattro vicariati.

Primo appuntamento con la catechetica

Venerdì 17 ottobre, alle ore 18.00, riparte la Scuola di Catechetica, promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”, in collaborazione con l’Ufficio Catechistico Diocesano di Siracusa. Interverrà don Alfio Corritore che si soffermerà sul Vaticano II e la Gravissimum educationis.
Le lezioni si svolgono all’Istituto in via della Conciliazione. Per altre informazioni su www.sanmetodio.eu

 

Al via la Scuola di Formazione teologica

Sarà inaugurata, lunedì 13 ottobre, alle ore 18,00, nel salone Giovanni Paolo II del Santuario della Madonna delle Lacrime, la Scuola di Formazione teologica di base “Giovanni XXIII”. Introdurrà il direttore don Salvatore Spataro, seguirà la celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, nella Basilica Santuario.
La scuola di Formazione Teologica di Base “Giovanni XXIII” si prefigge di promuovere la formazione teologica dei fedeli. In particolare gli operatori pastorali sono invitati ad approfondire, con gli strumenti propri della scienza teologica, la conoscenza della dottrina cristiana in vista di un arricchimento personale e di un qualificato servizio ecclesiale.
La Scuola di Formazione Teologica di Base è articolata in tre distinti anni di corso ai termini dei quali sarà rilasciato, a seguito di una verifica finale, un attestato di meritoLa frequenza ai corsi è obbligatoria ed abilita, se non viene superata la soglia massima 1/3 di assenze, all’esame conclusivo.
L’iscrizione è possibile solo per coloro che hanno già frequentato il 1 e il 2 anno ciclico.
Le lezioni si svolgeranno di lunedì dalle ore 18.30 alle ore 20.00.

VICARIATO DI SIRACUSA
Siracusa 1: SS. Salvatore, Salone parrocchiale
Siracusa 2: San Metodio, Salone parrocchiale
VICARIATO DI AUGUSTA
Augusta: Santa Lucia, Salone Caritas
Melilli: Chiesa Madre, Salone parrocchiale
VICARIATO DI LENTINI
Lentini: Cristo Re, Salone parrocchiale
VICARIATO DI PALAZZOLO
Floridia: S. Lucia, Salone parrocchiale

 

Le reliquie di Santa Lucia ad Isernia

Migliaia di pellegrini hanno accolto l’arrivo delle Sacre reliquie di Santa Lucia a Isernia. Una delegazione composta dal vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, dal presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione, e dal maestro di Cappella Benedetto Ghiurmino, ha portato per tre giorni nel Santuario diocesano Santa Maria della Pace a Fragnete- Isernia le reliquie della martire siracusana.
“Ci hanno accolto in maniera splendida – ha detto il presidente Piccione -. Ed è bellissimo vedere due comunità che si incontrano nel nome di Lucia”.
Ad accogliere la delegazione siracusana è stato il vescovo della Diocesi, monsignor Camillo Cibotti. Nella parrocchia San Pietro Celestino, Santuario diocesano Santa Maria della Pace hanno avuto luogo le messe solenni con la partecipazione dell’Unione italiana ciechi. Ed ancora l’adorazione coloristica animata dalle comunità parrocchiali di Scapoli e Castelnuovo. Ma anche dall’Unitàlsi e dal gruppo Rinnovamento nello Spirito. A coordinare l’accoglienza il parroco Domenico Veccia. Centinaia le persone che hanno voluto rendere omaggio alle reliquie e hanno partecipato ai diversi momenti di preghiera organizzati.
Tra le istituzioni presenti il vicesindaco di Isernia, ed i sindaci di Villa Santa Lucia (Frosinone) e Capracotta (Isernia).

Scuola per la formazione al politico

Al via oggi “Per le strade di Ninive” giunta ormai al terzo anno, promossa dall’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato dell’Arcidiocesi di Siracusa.
Stamattina, con inizio alle ore 9.30, al Santuario della Madonna delle lacrime a Siracusa, si terrà l’incontro su “Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città”. Relatore sarà don Nisi Candido, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio. Seguirà il dibattito su: Nelle nostre città si muore sempre più di cancro.
All’incontro sono stati invitati tutti i sindaci della Diocesi ed i consiglieri comunali.
Ma oggi la Diocesi di Siracusa celebra anche la 9 Giornata della custodia del creato (1 settembre 2014). L’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato dell’Arcidiocesi di Siracusa come consuetudine posticipa la data di un mese per la concomitanza con i festeggiamenti della Madonna delle Lacrime.
 “Rinnovo l’invito a sensibilizzare alle tematiche sulla Dottrina Sociale della Chiesa perché diventi catechesi ordinaria nell’itinerario di formazione cristiana ed in particolare incoraggiare la partecipazione alla Scuola diocesana per la formazione al sociale e al politico che quest’anno ha come titolo “Educare alla cittadinanza responsabile” – ha scritto nel suo invito il direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato, don Angelo Saraceno –. Colgo altresì l’occasione per stimolare, vista la tematica del Messaggio della custodia del creato, a collaborare più attivamente al rilevamento in occasione dei funerali nelle nostre chiese, delle cause di decesso attingendo direttamente alle informazioni familiari e trasmetterle in questo Ufficio tramite apposita scheda a suo tempo inviata. Quanto prima sarà inviato un rilevatore ufficiale di questo ufficio per questa iniziativa. Certo tale rilevamento non ha nessuna pretesa di scientificità ma vuole essere un segno di una piccola attenzione al dramma che il nostro popolo sta vivendo con una percentuale ormai altissima. Forse questo nostro interesse può creare una maggiore attenzione per le nostre autorità a salvaguardare la vita umana difendendola in ogni modo”.
In totale sono dieci gli incontri organizzati nell’ambito della Scuola Diocesana di formazione al Sociale e al Politico. Si terranno sempre il sabato mattina dalle 9.30 nel centro Caritas di via Pietro Frixa ad Augusta.

 

Mons. Amenta nominato vicario generale

L’Arcivescovo di Siracusa, Monsignor Salvatore Pappalardo, ha nominato il nuovo vicario generale dell’Arcidiocesi.
Mons. Sebastiano Amenta prende il posto di mons. Maurizio Aliotta, Docente stabile dello Studio Teologico “San Paolo” di Catania, che stato nominato Preside dell’Istituzione accademica etnea.
Mons. Amenta, ordinato nel dicembre del 2000, attualmente è direttore dell’ufficio amministrativo diocesano e direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del turismo e dello sport. E’ delegato per l’Ente Cattedrale e recentemente è stato nominato dall’arcivescovo delegato per la Visita delle Sacre spoglie di Santa Lucia a Siracusa.

“Il Gran Cancelliere della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia – scrive l’arcivescovo alla comunità diocesana –, ha nominato Preside dello Studio Teologico “San Paolo” di Catania il nostro carissimo don Maurizio. Con tale nomina sono state riconosciute la preparazione culturale nonché le doti umane e spirituali di don Maurizio. Perciò, mentre ci congratuliamo con lui, gli formuliamo i migliori auguri per questo nuovo incarico ecclesiale: ne saranno beneficiari i seminaristi allievi del “San Paolo” ma anche le Comunità diocesane. Non essendo compatibile il nuovo ufficio di Preside con quello di Vicario Generale dell’Arcidiocesi, ho accettato le dimissioni da questo incarico di don Maurizio, manifestandogli nel contempo i miei personali sentimenti di gratitudine per la sua piena e schietta collaborazione prestatami in questi primi anni del mio episcopato a Siracusa. Ho chiesto al Signore di illuminarmi per scegliere un’altra persona. La scelta è caduta sul carissimo mons. Sebastiano Amenta, che con gioia presento a voi e per il quale chiedo a tutti di accoglierlo cordialmente e di sostenerlo nel suo ministero con la vostra perseverante preghiera”.
L’arcivescovo Mons. Pappalardo ha nominato anche i quattro Vicari Foranei. Si tratta di mons. Salvatore Marino (Siracusa), padre Salvatore Vinci (Augusta-Melilli),
padre Salvatore Siena (Lentini), e mons. Salvatore Garro (Palazzolo).