Avrà luogo sabato 23 aprile, alle ore 10.45, nel Parlatoio delle Monache, accanto la chiesa di Santa Lucia alla Badia, la presentazione delle celebrazioni in onore di Santa Lucia, patrona di Siracusa, nella Festa del Patrocinio (1-8 maggio). Quest’anno sarà mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo di Ragusa, a presiedere la solenne celebrazione eucaristica di domenica 1 maggio.
Interverranno il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione, mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale e Benedetto Ghiurmino, Maestro di Cappella.
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Ordinazione presbiterale
Inoltre monsignor Pappalardo ordinerà diaconi Filippo Barrale della parrocchia di San Salvatore a Siracusa e Salvatore Cannizzaro della parrocchia Maria SS. della Misericordia e dei Pericoli a Siracusa.
Il novello sacerdote Carmelo Scalia presiederà per la prima volta l’Eucaristia martedì 5 alle ore 19.00 nella parrocchia San Corrado Confalonieri.
“Testimoniare la misericordia ogni giorno”
“Vorrei che la Chiesa e quanti si dicono cristiani sappiano testimoniare la misericordia: Papa
Francesco ci ha indicato gli atteggiamenti da assumere che qualificano la nostra condotta
come misericordiosa”. E’ l’augurio di Pasqua rivolto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore
Pappalardo, che ha incontrato stamane giornalisti ed operatori della comunicazione.
“Possiamo anche noi essere più attenti e misericordiosi – ha detto il Pastore della Chiesa siracusana -.
Auguri a chi porta la sofferenza nel cuore nella certezza di Gesù Cristo crocifisso, morto per loro.
La Pasqua è la rivelazione della misericordia di Dio. Augurare buona Pasqua è fare esperienza
della misericordia di Dio. Il Papa ci ricorda l’insegnamento di Gesù: voglio augurare una Pasqua che sia
esperienza di gioia , serenità, consolazione, a motivo dell’amore di Dio e che ci faccia aprire il
cuore alle necessità dei fratelli che vivono momenti di sconforto desolazione e disperazione. Che la
nostra testimonianza possa essere motivo di serenità”.
L’arcivescovo ha comunicato la conclusione due giorni fa della Visita pastorale: “Ho iniziato la
Visita pastorale nel 2011, il Giovedì Santo. E l’ho conclusa ufficialmente proprio il Giovedì Santo.
La dichiaro ufficialmente conclusa e rendo grazie al Signore per quanto Egli mi ha dato di poter
conoscere ed apprezzare della vita di ogni singola comunità; prego altresì il Signore di concedermi
luce e sapienza così da far tesoro di questa ricca esperienza pastorale da saperla ora valorizzare
per crescita spirituale di tutta la Comunità diocesana.
La Chiesa non è chiamata a risolvere i problemi società, ma a far si che i cristiani siano
nella società fermento e sale che possa dare sapore evangelico. Purtroppo ci sono tanti problemi:
donne che mi dicono che da 4, 5 mesi il marito non riceve lo stipendio. La povertà si tocca con
mano. Le difficoltà delle famiglie sono tante e tutto questo deve farci aprire gli occhi.
La Visita pastorale mi ha permesso di conoscere tante belle e nascoste iniziative di carità:
sappiamo ci sono le mense in Ortigia e al Pantheon, ma devo dire che in molte parrocchie
c’è l’esercizio della carità e l’attenzione ai poveri. Sono stato insieme ai giovani a distribuire il cibo.
C’è una carità spicciola e silenziosa ma molto diffusa. Alla Mazzarrona i fedeli spesso vanno in
chiesa per la celebrazione col sacchetto della spesa. Io l’ho chiamato Altare della carità, come al
Santuario, per legare il gesto con la celebrazione eucaristica che sta a fondamento dello stile cristiano”.
Mons. Pappalardo ha voluto comunicare l’abbondante messe di vocazioni al Presbiterato e al
Diaconato in quest’Anno giubilare. “Sei presbiteri saranno ordinate, il primo giorno, 4 aprile,
nel Santuario della Madonna delle Lacrime. E poi almeno una quindicina di diaconi permanenti.
In totale saranno 35, una presenza significativa in diocesi, un segno della misericordia del Signore.
I numeri devono farci prendere consapevolezza della nostra missione nella Chiesa. Forse il Signore
chiede a noi maggiore attenzione nel testimoniare la misericordia”.
Mons. Pappalardo: “Correggiamo i modi di pensare e agire”
Durante la solenne liturgia sono stati benedetti gli oli santi. L’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi e l’olio del Crisma.
Nel corso della sua omelia, l’arcivescovo ha ricordato l’Anno Santo della Misericordia: “Lo stiamo celebrando nella ordinarietà della vita liturgica e pastorale propria delle nostre comunità ecclesiali, non trascurando, però, di percorrere quelle piste indicateci dal Papa che mirano a farci aprire il cuore alla misericordia divina per divenire noi stessi “misericordiosi come il Padre”. Anche entrando in Santuario, abbiamo attraversato la Porta Santa, quella vera, che è Gesù Cristo. Pellegrini verso il traguardo della piena comunione con il Signore, abbiamo lasciato le nostre case e, simbolicamente, tutto ciò che ci è di ostacolo o di peso nel nostro cammino di fedeltà al Vangelo; ascoltando ora con docilità di cuore la Parola e celebrando i santi segni voluti dal Signore, partecipiamo alla mensa del suo corpo e sangue perché la sua vita diventi la nostra vita. Perdonati e amati da Dio, diventiamo capaci di relazioni nuove con il nostro prossimo; divenuti membra del corpo di Cristo e attingendo alla carità del suo Cuore, le nostre relazioni con il prossimo e in specie con i poveri non possono che essere relazioni di compassione e di piena solidarietà”.
Poi mons. Pappalardo ha aggiunto: “La celebrazione con la benedizione degli Oli è un momento particolarmente significativo dell’Anno Giubilare. Gli Oli, con il loro specifico simbolismo, stanno a significare che la misericordia di Dio ci raggiunge nella nostra condizione di sofferenza, di lotta contro il male, di elezione e partecipazione alla missione di Cristo Sacerdote, Re e Profeta. Mi piace riascoltare con voi un brano della Lettera di Indizione del Giubileo. Scrive il Papa: «In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta» (MV 15). La degna celebrazione del Giubileo non mira tanto a farci porre i prescritti gesti rituali, pur significativi, quali sono il pellegrinaggio e il passaggio della porta santa, quanto piuttosto a farci aprire davvero il cuore alla personale esperienza della misericordia di Dio e a renderci più attenti e misericordiosi nei confronti del prossimo, specialmente dei fratelli più poveri mediante l’esercizio delle opere di misericordia corporale e spirituale”.
L’arcivescovo si è rivolto ai presbiteri e ai diaconi: “Se Gesù è il volto della Misericordia del Padre e il Vangelo è l’annunzio di questo amore di Dio che raggiunge ogni uomo, è ovvio che il nostro ministero non può non essere finalizzato che ad annunciare e celebrare la misericordia di Dio; e il nostro stile di vita, personale e comunitario, deve necessariamente adeguarsi a questa missione”.
Venerdì 25, alle ore 17.00, in Cattedrale azione liturgica della Passione e Morte del Signore.
Infine sabato, alle ore 21.30, in Cattedrale, celebrazione della Veglia Pasquale e domenica 27, giorno di Pasqua, alle ore 11,30 nella Chiesa Cattedrale, celebrazione eucaristica.
Gli auguri dell’Arcivescovo
Settimana Santa in Diocesi
Durante la solenne liturgia saranno benedetti gli oli santi. L’olio dei catecumeni, col quale si ungono sul petto i battezzandi prima del lavacro battesimale per infondere la forza, segno della lotta contro il male; l’olio degli infermi col quale si ungono sulla fronte e sulle mani i cristiani ammalati per infondere forza e sollievo nella malattia; l’olio del Crisma, olio misto a balsamo, con cui vengono unti sul capo i battezzati, sulla fronte i cresimati, sulle mani i sacerdoti, sul capo i vescovi come segno della consacrazione dello Spirito Santo.
L’Arcivescovo, sempre domani alle ore 19.00, presiederà nella Chiesa Cattedrale la celebrazione eucaristica in coena domini. Venerdì 25, alle ore 17.00, in Cattedrale azione liturgica della Passione e Morte del Signore.
Infine sabato, alle ore 21.30, in Cattedrale, mons. Pappalardo presiederà la celebrazione della Veglia Pasquale e domenica 27, giorno di Pasqua, alle ore 11,30 nella Chiesa Cattedrale, la celebrazione eucaristica.
Gli auguri di mons. Salvatore Pappalardo
Riconsegna della Basilica di San Giovanni
Sarà ufficialmente riconsegnata domenica 20 marzo, alle ore 10.00,
la Basilica di San Giovanni Evangelista. Saranno presenti l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, con il parroco don Giuliano Gallone, e la soprintendente ai beni culturali, Rosalba Panvini, insieme al direttore dei lavori Aldo Spataro ed al responsabile unico del procedimento Paolo Tiralongo.
I lavori di restauro, consolidamento e valorizzazione del complesso di San Giovanni alle catacombe in Siracusa, nell’ambito del finanziamento
POFESR Sicilia 2007-2013, sono costati € 1.748.000,00. Iniziati nel giugno 2014 e consegnati all’inizio di quest’anno. Il progetto è stato redatto dall’arch. Giovanna Susan e dal geom. Febronio Politino, la direzione dei lavori è stata dell’arch. Aldo Spataro e del geom. Sebastiano Sirugo.
Inoltre è stato redatto il progetto di restauro della Cripta di San Marciano per
€ 300.000,00. I lavori sono stati consegnati ad agosto scorso e sono durati cinque mesi.
“E’ la prima Cattedrale di Siracusa – ha detto mons. Sebastiano Amenta, vicario
generale dell’Arcidiocesi -. L’intero complesso, con la cripta e le catacombe, evoca
la Chiesa delle origini e aiuta i cristiani a riscoprire la propria identità e le proprie
radici. Secondo la tradizione, San Marciano, discepolo di San Pietro, è il primo vescovo.
Una Chiesa che annovera anche la sosta dell’apostolo Paolo”.
“Sono pienamente soddisfatta dei lavori alla Basilica ed all’intero complesso – ha detto
la soprintendente Rosalba Panvini – che hanno permesso anche di far ritornare nell’antico
splendore l’affresco con la raffigurazione di san Marciano”.
Il progetto ha interessato uno dei siti più importanti della cristianità siracusana, la prima
Cattedrale di Siracusa.
In tutta l’area si è svolto uno scavo archeologico con il ritrovamento di numerose tombe
a deposizione singola e multipla, dentro le quali sono stati ritrovati frammenti ceramici
di vari periodi storici, monete greche e bizantine ed accessori quali fibbie, spille, che
hanno permesso la datazione di alcuni livelli stratigrafici.
La difficoltà dell’intervento si è palesata sia nel ritrovamento di stratificazioni archeologiche
che vanno dalla fase paleocristiana, alla bizantina fino a quella normanna; che nelle
trasformazioni subite dalla Basilica nel 1400 e, soprattutto, dopo il sisma del 1693
quando è stata riedificata con una rotazione dell’impianto originario.
Via Crucis cittadina
Pasqua in fabbrica
L’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia, pace e custodia del creato promuove anche quest’anno la “Pasqua dei lavoratori”.
Dodici messe di Pasqua all’interno della zona industriale siracusana celebrate dall’arcivescovo monsignor Salvatore Pappalardo.
“Dio è misericordia” e il tema scelto quest’anno da don Angelo Saraceno, direttore dell’Ufficio diocesano. “Signore Gesù Cristo tu ci hai insegnato ad essere misericordiosi come il padre celeste e ci hai dato che chi vedete vede lui. Mostraci il tuo volto e saremo salvi” (Papa Francesco).
Prima celebrazione 8 marzo a Pedagaggi alla Colleroni. Si prosegue poi a Francofonte, Priolo, Carlentini, Augusta per concludere martedì 22 marzo al centro Caritas di Augusta. Prima della messa presieduta dall’arcivescovo saranno presenti diversi sacerdoti a disposizione per le confessioni.