«Cuori ardenti, piedi in cammino», è il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale prendendo spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca. “Ci sentiamo chiamati a fare nostra, come comunità ecclesiale, l’esperienza di questi due discepoli che, nell’incontro con il Cristo risorto, sono trasformati in testimoni missionari” ha spiegato l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto rivolgendosi alla Comunità Diocesana. Nel suo messaggio Papa Francesco richiama il primato della Parola di Dio per la vita di noi battezzati: «La conoscenza della Scrittura è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo»; «Gesù infatti è la Parola vivente, che sola può far ardere, illuminare e trasformare il cuore».
“Mi piace sottolineare e condividere con voi – scrive ancora mons. Lomanto -, la forza di un secondo passaggio del messaggio del Santo Padre dove si sottolinea l’importanza dell’Eucarestia: «Occorre ricordare che un semplice spezzare il pane materiale con gli affamati nel nome di Cristo è già un atto cristiano missionario. Tanto più lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza, perché I ‘Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa». L’immagine dei “piedi in cammino ‘ del tema della Giornata Missionaria esprime bene ciò che ho voluto consegnarvi lo scorso 26 settembre nelle Linee guida per la Fase sapienziale del cammino sinodale “Lungo il cammino”, dove indicavo fra gli ambiti privilegiati della nostra azione pastorale l’approfondimento della dimensione missionaria della Chiesa (con particolare riferimento a Lumen Gentium e Ad gentes), attraverso:
- i momenti ordinari di preghiera della comunità (specialmente l’adorazione eucaristica, contemplazione e azione):
- la valorizzazione delle giornate dedicate come la giornata missionaria mondiale e quelle dei missionari martiri e dell’infanzia missionaria.
Sono contento di come questo mese di ottobre, sia stata l’occasione per tante comunità parrocchiali di accogliere questa indicazione. Siamo chiamati tutti, nessuno escluso, a far crescere sempre più in noi lo spirito missionario e la vicinanza, attraverso la preghiera, il sacrificio e il sostegno materiale all’azione missionaria della Chiesa”.
L’arcivescovo ha invitato la Comunità Diocesana a unirsi in preghiera partecipando alla Veglia Diocesana missionaria il 21 ottobre a Solarino e nelle celebrazioni Eucaristiche delle comunità parrocchiali domenica 22 “esprimendo con la nostra generosità il sostegno a quelle Chiese, sparse per il mondo, che possono camminare soltanto con la nostra partecipazione e con il nostro aiuto”.




A seguire la relazione introduttiva di don Massimo Naro, teologo e docente presso la Facoltà teologica di Sicilia. Descrivendo l’icona di Emmaus che ci consegna il Vangelo di Luca, ha tracciato il “quando” facendo riferimento al “cambio d’epoca” che Chiesa e società si trovano a vivere; è entrato nelle pieghe profonde della crisi di discernimento, parlando del “come“; ha terminato con il “cosa“, ponendo “tre questioni aperte“, “tre criticità da affrontare“. La prima è “la questione educativo-formativa, da cui dipende l’annuncio del Vangelo e la trasmissione della fede ai nostri giorni“. Don Massimo Naro ha detto del “dialogo sostenuto dall’ascolto“: “Si dialoga innanzitutto ascoltando e, in sede sinodale, ascoltandosi reciprocamente. Si dialoga col mondo, mettendosi in ascolto di esso. E una Chiesa che sa ascoltare (e ascoltarsi) è pure una Chiesa che riesce poi a farsi ascoltare“. La seconda “questione aperta” segnalata “è quella sacramentale, da cui dipende in rilevante misura la qualità spirituale della vita ecclesiale“. La terza è quella socio-politica, “che – per don Naro – ha pure a che fare con l’episodio evangelico di Emmaus. I due discepoli, infatti, avevano sperato che il liberatore del loro popolo fosse il Maestro di Nazaret: era stato un fraintendimento del suo messianismo. Ma ciò – ha detto – non significa che le nostre Chiese non debbano dare un loro contributo al rinnovamento della società, elaborando a tal fine una loro visione del mondo“.

“Corresponsabili nella missione”. Cuore dell’Assemblea saranno i tavoli sinodali, attorno ai quali siederanno e si confronteranno i delegati di tutte le Diocesi, ma anche alcuni ospiti: autorità rappresentative della politica, del mondo giudiziario, della società civile, e non necessariamente legati al mondo ecclesiale siciliano. 






