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“Maria piange e veglia nel cuore della famiglia umana”

Non si terrà nel Santuario di Siracusa la programmata Giornata Sacerdotale Mariana dei presbiteri della Sicilia, prevista per martedì 9 giugno. Per l’occasione i Vescovi della CESi – Conferenza Episcopale Siciliana hanno fatto sentire la loro vicinanza a tutti i Sacerdoti della Sicilia inviando una lettera: “Sentiamo l’esigenza di lasciarci interrogare da quelle lacrime. Le lacrime indicano condivisione, sofferenza, compassione, purificazione. Le lacrime interpellano, scuotono, piegano i cuori più induriti. Maria ha pianto accanto a una donna ammalata, nel cuore di una famiglia. Anche oggi piange e veglia nel cuore della famiglia umana per sostenere e consolare tutti coloro che hanno perso i loro cari a causa della pandemia. Con Maria, l’Odigitria, Colei che ci indica la Via, corriamo ancora più velocemente come atleti per giungere alla meta e conquistare il premio, Cristo Gesù” (Cesi, 31 maggio 2020).

“La vita si fa storia”: incontro con Francesco Giorgino

Il giornalista Francesco Giorgino sarà  il protagonista dell’incontro organizzato per lunedì 18 maggio, alle ore 16.30 in occasione della 54esima giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Siamo esseri narranti” dice Papa Francesco nel suo messaggio divulgato nel giorno della festa di San Francesco di Sales, per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebra domenica 24 maggio sul tema “Perchè tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia. La narrazione genera senso, tesse le trame della memoria di chi si è e di cosa si è stati, crea orizzonti valoriali.

L’ufficio Pastorale delle Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siracusa, l’Ucsi Sicilia, l’Ucsi Siracusa e l’Assostampa di Siracusa hanno promosso un dibattito sul tema: “La Comunicazione al Tempo del Coronavirus” che si svolgerà domani in diretta facebook e You Tube, con Francesco Giorgino, professore della Luiss in Comunicazione e Marketing. Dopo i saluti di Alessandro Ricupero, vice direttore dell’Ufficio per la Pastorale delle Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siracusa, e di Salvatore Di Salvo, presidente provinciale Ucsi Siracusa e componente della Giunta Nazionale Ucsi, converseranno con il relatore Michela Di Trani, giornalista, Domenico Interdonato, presidente Ucsi Sicilia, Prospero Dente, segretario provinciale dell’Assostampa Siracusa e Orazio Mezzio, direttore del settimanale “Cammino”  L’incontro potrà  essere seguito, in diretta, sulle pagine facebook dell’Arcidiocesi di Siracusa, di Assostampa Siracusa, di Ucsi Sicilia, di Radiounavocevicina e sui canali You Tube dell’Arcidiocesi di Siracusa e di Radio Una Voce Vicina.

Per non smarrirci – dice papa Francesco nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni sociali -, abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano“, mentre raccomanda di non usare storie a fini strumentali, ma di raccontare il bello che ci abita, rivelare l’intreccio di fili che legano gli uni agli altri.

Un video a più voci per raccontare la storia della martire

La vita ed il martirio di Santa Lucia

La vita ed il martirio di Santa Lucia nel racconto di diverse categorie che rappresentano la città di Siracusa. E’ il video che è stato realizzato dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia e dalla società Kairos in occasione della Festa del Patrocinio di Santa Lucia appena trascorsa. Un’introduzione, una voce narrante e poi i diversi personaggi: le voci si alternano diventando comunità per condividere la storia di Lucia in una lettura che vuol essere preghiera di tutta la città. Ci sono volontari, medici, infermieri, religiosi.
In questo tempo distante lasciamo spazio a chi desidera sentire vicina la patrona della nostra città, lei che è un segno di speranza. Ricordando la vita e il martirio della nostra patrona le rendiamo omaggio per sentirla fra noi affidandolo a lei le nostre vite, le nostre voci, la voce della nostra Siracusa” viene spiegato nel video. Il video è stato appositamente realizzato in maniera “artigianale”, girato solo con i cellulari, e naturalmente ognuno dalla propria abitazione o dal proprio posto di lavoro nel rispetto delle normative per l’emergenza sanitaria.

 

 

Emergenza Covid-19: i numeri della Caritas

I beneficiari totali, il numero degli interventi effettuati, le derrate alimentari distribuite e i pasti somministrati. Sono alcuni dei numeri della Caritas Diocesana nella prima fase dell’emergenza Covid 19 che saranno forniti sabato 9 maggio, alle ore 12.15 nel corso di una conferenza stampa da parte del direttore della Caritas Diocesana, don Marco Tarascio.

Numeri e percentuali per quantificare quanto è stato fatto nella fase 1 dell’emergenza sanitaria ma anche il numero dei volontari che sono stati coinvolti. Poco meno di due mesi durante i quali la Caritas Diocesana, in considerazione degli importanti stravolgimenti di carattere sociale, economico, sanitario, relazionale e culturale generati dall’emergenza, ha dovuto reinventarsi.

 

Come vivere la famiglia in emergenza sanitaria

Come vivere la famiglia in piena emergenza sanitaria? E come la famiglia sta vivendo la pandemia? Sono alcune delle domande alle quali ha provato a rispondere la tavola rotonda promossa dall’Ufficio per la Pastorale Familiare dell’Arcidiocesi di Siracusa alla quale hanno preso parte, in video collegamento, un centinaio di partecipanti da varie località della Sicilia.
Nel corso della storia, la Chiesa ha sempre avuto una particolare attenzione verso le famiglie e il popolo di Dio, in particolare nei momenti di difficoltà dopo il Concilio Vaticano II il popolo di Dio si manifesta e si materializza attraverso le attività parrocchiali” ha detto mons. Salvatore Marino, delegato episcopale per la Pastorale Familiare della diocesi di Siracusa. Salvo Sorbello, presidente del Forum delle Associazioni Familiari della provincia di Siracusa, da sempre impegnato alla difesa e alla promozione della Famiglia, ha focalizzato il suo intervento sulla triste situazione demografica e sull’impegno da parte del Forum a promuovere il Patto per la Natalità e l’assegno unico per figlio. Sorbello ha ricordato un importante appuntamento che il Forum Nazionale ha promosso per domenica scorsa facendo affacciare i bambini sui balconi per fare un po’ di gioiosa baldoria “per un applauso a quei genitori diventati insegnanti e assistenti informatici, attenti agli anziani, ai bambini privati dei parchi giochi e della loro libertà di correre, a tutte le famiglie italiane”.
I moderatori, i coniugi Maria Grazia Sostegno e Salvatore Cannizzaro, direttori dell’Ufficio per la Pastorale Familiare della diocesi di Siracusa, hanno cercato di legare tra loro i vari interventi dei relatori. “L’emergenza Covid-19 ha “quintuplicato” la povertà e con essa l’impegno della Caritas, considerando che senza tempestivi interventi da parte dello stato ci prepariamo a vivere momenti più difficili, fino ad arrivare alla povertà assoluta per molte famiglie” ha spiegato don Marco Tarascio, direttore della Caritas Diocesana. A tal proposito è stato fatto riferimento all’intervento di papa Francesco sulla piaga sociale dell’usura “che schiaccia intere famiglie e che avanza sempre più per mancanza di lavoro”, a causa dell’attuale crisi che sta mettendo in ginocchio le piccole e medie imprese. Marco Fatuzzo, già sindaco della città di Siracusa e dirigente scolastico, ha dato un messaggio di speranza parlando di economia di comunione o economia del dare, un tema affrontato dai diversi papi, a partire da Paolo VI fino a papa Francesco: “Si tratta di superare la povertà di aziende, tra le aziende: quelle più ricche si privano di un piccolo capitale per donarlo a quelle più povere affinché queste non scompaiano”. Non è mancato il riferimento alla scuola. Angela Gullì, presidente dell’AIMC della provincia di Siracusa, ha fatto un’analisi su come interagiscono scuola e famiglie, nel contesto dell’attuale emergenza e sull’attualizzazione della didattica a distanza promossa dal MIUR, mettendo in risalto i fattori positivi e le criticità e sottolineando l’importanza dell’istituzione scuola nella società e per le famiglie.  Don Massimo Di Natale, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, ha evidenziato che a causa dell’emergenza “è venuto meno uno dei cardini del Vaticano II: la presenza del popolo di Dio durante la celebrazione eucaristica”, e poi ha ricordato la lettera dell’arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo, in occasione della santa Pasqua, dove manifesta vicinanza e incoraggiamento ai fedeli, privati di partecipare fisicamente alla Santa Messa. Ha pure sottolineato quanto sia stata valorizzata, in questo periodo, la preghiera in famiglia, piccola chiesa, preghiera supportata dai sussidi che in questa emergenza i vescovi italiani hanno preparato, auspicando che tale buona pratica continui anche dopo l’emergenza. Rita Marino, presidente dell’AIMC della sezione di Siracusa, ha raccontato la sua esperienza di insegnante in questo tempo, dove è la scuola a entrare nelle case e a interagire con le famiglie in maniera del tutto nuova, mettendo in evidenza i valori ritrovati e le difficoltà delle famiglie ad affrontare le nuove tecnologie funzionali alla didattica a distanza. L’incontro si è concluso con un messaggio di speranza che ognuno dei relatori ha dato alla comunità, seguito dalla preghiera di papa Francesco alla Santa Famiglia di Nazaret in Amoris Laetitia.

Vivere la famiglia nel tempo della pandemia

Si intitola “Vivere la famiglia nel tempo della pandemia” la tavola rotonda promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare per giovedì 30 a partire dalle ore 18.30. Il sottotitolo della conferenza è “La civitas … nella casa: il lavoro, la scuola, la Chiesa domestica, il tempo libero – Quali novità? Quale futuro?”.
All’incontro interverranno mons. Salvatore Marino, delegato episcopale per la Pastorale familiare; Salvo Sorbello, Presidente del Forum associazioni familiari della provincia di Siracusa; Marco Fatuzzo, già sindaco della città di Siracusa; don Marco Tarascio, direttore della Caritas Diocesana; Angela Gulli, presidente AIMC della provincia di Siracusa; don Massimo Di Natale, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano; Rita Marino, presidente AIMC della sezione di Siracusa. Moderano la tavola rotonda Maria Grazia e Salvatore Cannizzaro, direttori dell’Ufficio pastorale familiare.

 

Il collegamento avverrà via Cisco Webex (Numero di riunione: 147 915 187 – Password: csPes)

 

 

 

 

 

 

 


La Caritas diocesana si reinventa

Sul sito di Caritas Italiana è stato pubblicato un articolo che descrive come la Caritas di Siracusa ha re-inventato il suo modo di fare ed agire all’interno del contesto della Arcidiocesi di Siracusa in una situazione ove le difficoltà di natura economica si fanno sempre più gravi e potenzialmente pericolose a livello sociale, il prezioso ed encomiabile contributo offerto dai tanti volontari, dalle diverse realtà afferenti al mondo ecclesiale e civile, da aziende e privati che hanno profuso interventi solidali di grande impatto, ha permesso e permette di portare avanti attività quotidiane a sostegno di migliaia di famiglie e persone in condizione di povertà e fragilità…in attesa di “poter tornare a sorridere insieme di nuovo a viso scoperto” Syrako Rugby Club Siracusa 1989
Roberto, 37 anni, è il mediano di mischia. È il più piccolo e anche il più veloce e per questo, nonostante i suoi 90 chili, è chiamato il Pinscher. Gianni, 45 anni, è il secondo centro. Per i compagni è l’Homo sapiens perché è l’intellettuale del gruppo, quello che decide la strategia. Entrambi giocano nella Syrako rugby, la squadra di Siracusa che milita nel campionato regionale. Già a febbraio, in anticipo su altre discipline, la federazione ha sospeso le competizioni. Niente partite. Niente allenamenti. Tra smart working e cassa integrazione, rimaneva molto tempo libero. Così, quando sul giornale locale Roberto e Gianni hanno letto che la Caritas diocesana cercava volontari, si sono fatti avanti, trascinandosi appresso il resto del team, come spesso succede quando devono andare a meta. «Il primo insegnamento del rugby è non scoraggiarsi: ogni volta che l’avversario ti butta già, ci si rialza per strappargli ancora qualche metro. Il secondo è la solidarietà: si avanza passando la palla indietro al compagno. Ed è stato forse per queste ragioni che, in questi giorni difficili, nonostante le preoccupazioni che ognuno di noi ha, ci è venuto spontaneo pensare a chi sta peggio», raccontano i due atleti.
In effetti, di persone che arrancano in città ce ne sono parecchie. In Sicilia il lockdown per arginare il Coronavirus è arrivato proprio quando la stagione turistica stava per cominciare. Per Siracusa è stato un disastro. Il Teatro Greco, che da maggio a luglio attira visitatori da tutto il mondo, ha dovuto cancellare gli spettacoli in cartellone. Sono stati costretti a rimborsare le prenotazioni gli alberghi, le case vacanza, i B&B che si stavano preparando ad accogliere i primi ospiti. L’Ortigia, il quartiere barocco nel cuore della città, con i ristoranti, i locali, i bar più eleganti, ha chiuso i battenti. Ferme le attività, cuochi, camerieri e addetti alle pulizie – lavoratori per lo più precari, assunti con contratti brevi, addirittura a chiamata – sono rimasti a casa senza stipendio.
Per dare un’idea degli effetti collaterali della quarantena, basti pensare che per i buoni-spesa in comune sono arrivate poco meno di 4mila domande. «Dei 400 milioni stanziati dal governo e passati ai sindaci a fine marzo per le famiglie indigenti, a Siracusa sono arrivati 901mila euro, vuol dire in media 238 euro a famiglia – fa il calcolo don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana –. Quella cifra era però uguale per tutti, anche per chi ha dieci figli, e non sono casi poi così rari. Era evidente che quelle risorse non sarebbero state sufficienti».
 
Occasione per le mafie
Non potendo contare sugli aiuti pubblici, la gente si è rivolta alle parrocchie. In poche settimane le richieste di aiuti alimentari sono quadruplicate, proprio in un momento in cui la rete di assistenza era in difficoltà per il regime d’isolamento imposto ai volontari, per lo più anziani.
La soluzione è venuta in mente a un giovane operatore, Antonio Mudanò, bloccato a Fiumicino, dove era andato a trovare la fidanzata. «Bisognava individuare un luogo dove raccogliere le domande di aiuto urgenti, che non fosse più uno spazio fisico com’è il centro di ascolto. Allora ho pensato di utilizzare la piazza virtuale dove c’è più gente. Di tutto il resto, si è occupato don Marco», racconta.
Oggi sulla pagina Facebook della Caritas di Siracusa si possono richiedere beni alimentari e farmaci salvavita, semplicemente compilando un form con i propri dati anagrafici e reddituali ricavati dalla dichiarazione Isee. Gli operatori dei centri di ascolto, dalle proprie case, verificano i requisiti. Lo stesso Mudanò, anche lui da remoto, gestisce gli ordini. I rugbisti e gli altri volontari che hanno risposto all’appello del direttore della Caritas si occupano della consegna. L’organizzazione messa in piedi in piena crisi fa arrivare a 2.200 famiglie un pacco viveri ogni 8 giorni.
«Questa è una terra difficile – spiega don Tarascio – Tradizionalmente, dove non arriva lo stato, si presenta la mafia. Un momento così drammatico per tante famiglie è un’occasione strepitosa per le organizzazioni criminali. Non possiamo permetterlo».
 
Lo abbiamo disegnato sopra
Tuttavia, nonostante i problemi e le ombre che si allungano sul futuro, a chi s’impegna per gli altri non viene meno il buonumore. Lo si capisce dalla cura persino per certi dettagli che parrebbero minori. «Vorremmo portare a chi aiutiamo non solo delle confezioni di pasta e dei barattoli di pelati, ma se possibile un po’ di serenità – racconta Roberto –. Con il volto coperto della mascherine è un po’ difficile farlo e allora il nostro sorriso, che è nascosto sotto, lo abbiamo di disegnato sopra. Vorremmo fosse un segno di buon auspicio per quando potremo tornare a ridere insieme. Di nuovo a viso scoperto».
Francesco Chiavarini
(Dal sito di Caritasitaliana.it)

Uffici di Curia chiusi fino a domenica 3 maggio

Gli uffici di Curia saranno chiusi al pubblico fino a domenica 3 maggio.
Il provvedimento si è reso necessario in considerazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19. Proprio per motivi precauzionali legati all’emergenza sanitaria in corso è stato necessario prorogare la chiusura degli uffici di curia, ma per eventuali comunicazioni sarà possibile contattare gli uffici telefonicamente (al centralino dell’Arcidiocesi 0931.66571) o tramite posta elettronica all’indirizzo protocollo@arcidiocesi.siracusa.it.

Giornata bambini vittime di abusi. Meter: pedofilia online in aumento

La pedofilia non si ferma. Lo ribadisce don Fortunato Di Noto, che sollecita ad una maggiore attenzione e tutela nei riguardi dei bambini dentro e fuori ogni famiglia. A distanza di 24 anni torna la Giornata per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e contro la pedofilia. L’emergenza coronavirus ha obbligato ad un distanziamento sociale necessario, ma il rimanere a casa non implica necessariamente la sicurezza dei bambini, per i quali il rischio di cadere vittime di violenza è in crescita.

“Bisogna fare di più, le vittime sono tante, milioni, e non possiamo più tollerare tali nefandezze (…) Non c’è una omogeneità delle leggi negli Stati del mondo, e non c’è nessuno Stato escluso”, si legge in un comunicato diffuso da Meter. La Giornata bambini vittime, nata nel 1995, vuole scuotere le coscienze e attivare le comunità ecclesiali cattoliche e di altre confessioni, e quelle civili, per contrastare più efficacemente il triste fenomeno. Nell’intervista a Vatican News lo stesso don Fortunato Di Noto spiega come sarà l’edizione di quest’anno:

R. – La Giornata si terrà, ma si terrà alla luce anche delle emergenze sanitarie del virus e quindi di conseguenza non potremo fare delle attività esterne. Di solito ogni anno tutta la settimana era caratterizzata da iniziative nelle scuole, nelle piazze e nei teatri e si concludeva sempre a piazza San Pietro per ricevere il messaggio e il saluto del Santo Padre. L’anno scorso abbiamo avuto l’occasione anche direttamente di incontrarlo ed è stato veramente un evento importantissimo. Questa volta saremo presenti tramite i Social e inviteremo le famiglie a viverla con noi. Per tutta la settimana cercheremo di capire la situazione dei bambini perché la violenza sui bambini è un dramma perdurante. Non è vero che la violenza si è fermata, al contrario i dati e i numeri dimostrano una drammatica recrudescenza del fenomeno in tutto il mondo, e non c’è nazione al mondo o luogo al mondo dove i bambini non vengano vessati e abusati.

Ecco c’è pericolo per i bambini di essere adescati ma forse c’è anche il pericolo per gli adulti di cadere in questo crimine approfittando di un’offerta che viene prodotta e servita, diciamo, sul piatto proprio attraverso internet visto che anche gli adulti ci passano tanto tempo…

R. – Abbiamo bambini vulnerabili davanti a internet, ma ci sono anche adulti vulnerabili che possono cadere nella trappola del ricatto, nella trappola dell’eccessiva esposizione di sé. Penso alle ragazzine, alle diciottenne o ventenni che magari inconsapevolmente utilizzano questi mezzi esponendo troppo se stesse, cadendo nel ricatto e in situazioni molto dannose per la loro vita e il loro equilibrio. Non bisogna demonizzare i nuovi media, ma tenere sempre alta la vigilanza e l’attenzione. La solitudine, poi, l’incapacità di mantenere relazioni, trovarsi in una situazione magari di frustrazione, tutto questo può favorire la ricerca nel mondo virtuale di ciò che nel mondo reale magari non si riesce ad avere. Ripeto, ci vuole vigilanza, prudenza e rispetto di se e dell’altro.

“Nella XXIV GBV preghiamo per il Popolo di Dio affinché promuova con coerenza la difesa, la tutela, la protezione e la cura dei piccoli violati nel corpo e nello spirito e assuma iniziative per la loro salvaguardia in famiglia, nella società e nella scuola. (Preghiera suggerita da Meter)”

Vuol darci qualche dato, tra quelli più recenti, che anche la vostra Associazione ha raccolto riguardo alla pedofilia e alla pedopornografia?

R. – Posso dirle che da marzo a metà aprile due segnalazioni ci hanno portato a denunciare più di 37mila immagini e video che corrispondono a 30mila bambini coinvolti già abusati, quindi dove il danno è già stato fatto. Se poi pensiamo al Report dello scorso anno che presenteremo dopo il 4 maggio, ne esce un quadro veramente agghiacciante che coinvolge tutto il mondo con milioni e milioni di bambini che già hanno subito violenza o che sono a rischio di subirla. Ecco perché questa XXIV Giornata ha lo scopo di attirare l’attenzione e fare di tutto per evitare questo dramma perché è diventato veramente un crimine contro la ‘piccola umanità’ che lascia ferite profondissime per tutta la vita.

Il lavoro di tanti anni, questa è la XXIV Giornata, sicuramente è servito a sensibilizzare, ma c’è ancora molto da fare. Si aspettava una risposta maggiore?

R. – Io mi aspetto sempre di più. Infatti da parte dei media, da parte della gente comune e non comune mi aspetto maggiore mobilitazione per promuovere questa Giornata, perchè non è una giornata di Meter, è un’iniziativa che è diventata patrimonio ormai di tutta l’umanità. Nel tempo si è sviluppata, è diventata un punto di riferimento per migliaia di persone che riflettono, che pregano. Ma si può fare di più. E io vorrei che molti non mettessero la testa sotto la sabbia come gli struzzi dicendo non è un problema che mi riguarda la violenza sui bambini. Come ad esempio si fa attenzione al fenomeno del femminicidio, così anche per i bambini. Che differenza c’è con la violenza barbara che viene fatta sui neonati, su bambini piccolissimi da parte di adulti? Perché non c’è un’attenzione più grande che non sia solo quella di un’associazione come la nostra? Questo è un appello per tutti e questa non è una Giornata che finisce, ma che continua poi nella vita di ogni giorno con la tutela dei bambini.

Adriana Masotti – Città del Vaticano
(Da Vatican News)

La Fondazione Sant’Angela Merici per gli ultimi

Siamo quotidianamente impegnati nel delicato servizio di custodia e assistenza della vita delle persone che accogliamo, tutti soggetti fragili e particolarmente a rischio. Questa donazione vuole essere un segno di partecipazione per quel necessario e rinnovato impegno comune che unisce gli intenti, consolida gli sforzi e aumenta la speranza per generare e ristabilire una santa pace”. Con queste parole il presidente della Fondazione Sant’Angela Merici onlus, don Alfio Li Noce, ha presentato la donazione all’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa di due ventilatori polmonari, strumenti necessari e fondamentali in questa fase di emergenza da coronavirus. La Fondazione è un Ente ecclesiastico della Diocesi di Siracusa che opera secondo i principi che incarnano i valori cristiani e da tanti anni è particolarmente attrezzato e specializzato nella vicinanza morale e materiale, nel sostegno e nella cura e nell’opera di abilitazione e riabilitazione delle persone più fragili.

A nome di tutta la Fondazione, delle persone anziane e con disabilità assistite, e su input del nostro Arcivescovo, mons Salvatore Pappalardo, mi faccio portavoce nel manifestare la nostra Identità e renderla concreta – ha scritto don Alfio Li Noce al direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra -, donando all’autorità sanitaria locale due ventilatori polmonari. Desideriamo continuare la nostra missione anche in questo modo, nel farci prossimi a chi soffre e sempre fecondi di ogni forma di servizio a supporto e a sostegno della Vita. Conosciamo bene lo spirito di abnegazione ed il sacrificio condiviso dagli operatori sanitari”.

Il presidente della Fondazione Sant’Angela Merici ha ricordato gli utenti del’Istituto che “non possono al momento fruire dei servizi riabilitativi erogati attraverso il regime di ambulatorio, domicilio e semi residenziale, sospesi dallo scorso 17 marzo. A questi si aggiunge l’interruzione di altre attività che consentono alla Fondazione di prendersi cura integrale della persona attraverso percorsi di eccellenza nel pieno rispetto dei valori etici”. Don Alfio Li Noce pone l’accento sullo stato di “sofferenza e sulle difficoltà vissute dalle famiglie e dalle persone con disabilita che hanno dovuto rinunciare ai necessari servizi. Nonostante lo sforzo e l’impegno del nostro personale per mettere in atto un’azione compensativa di supporto, patiscono la sospensione delle prestazioni riabilitative necessarie per la qualità della loro vita”. L’augurio è che presto la situazione possa tornare alla normalità: “Una soluzione per il bene di tutti ritornando al lavoro quotidiano che la Fondazione mette in atto affinché la “persona” possa essere non solo curata e guarita ma soprattutto “rigenerata” in uno “spazio d’amore” in cui si accoglie e si solleva l’uomo”.

#chiciseparera