La vocazione della Terra Santa è per la pace, ma è un territorio ancora oggi di fatto segnato da sofferenza e rivalità. Siamo chiamati a dilatare il cuore, perché sia capace di raggiungere gli estremi confini della terra, soprattutto laddove l’ingiustizia allontana la pace e la guerra causa dolore e morte. E’ iniziata così la veglia di preghiera per la pace alla Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, realizzata in in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso.
Tantissimi i fedeli che hanno voluto pregare, dalle parole del Vangelo in ascolto delle riflessioni sulla parola di Dio: “Bisogna imparare a leggere la città con occhio caritatevole, paziente, misericordioso, amico, propositivo, cordiale. Bisogna riconoscere il bene profondo che c’è nel cuore di tanta gente della città e l’ansia o il bisogno di Dio che, consciamente o inconsciamente, sono in molti”. Ed ancora: “Da questo momento c’è un po’ di terra di Gerusalemme anche nella nostra città. Ma, più in profondità, in ogni città del mondo è arrivato il Vangelo del Regno di Dio, che duemila anni fa Gesù di Nazaret ha annunciato percorrendo le strade della Palestina. Solo alla luce di quelle sue parole, anche le nostre città potranno vivere una pace veramente evangelica”. A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore e nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall’altra la comunità mondiale. Ogni credente deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione con Dio. Le recenti notizie e le immagini dei tanti focolai di guerra nel mondo non possono lasciare insensibile la comunità cristiana, i credenti di ogni religione e tutte le persone di buona volontà. Ucraina, Medioriente, Iraq, per non parlare delle tante guerre dimenticate in Africa e in Asia, che causano morti e migranti che scappano dalla violenza e dalla fame. Quando il cammino verso la giustizia e la pace universale si fa più arduo, gli uomini sono chiamati ad un sostegno reciproco più deciso: questa meta si raggiunge insieme. Da Gerusalemme, città in cui Gesù è morto e risorto per la salvezza di tutti, abbiamo raccolto alcuni semi di pace. Quella Terra Santa è parte della nostra terra: ci impegniamo ad accogliere nelle nostre vite di credenti e di persone di buona volontà il coraggio della croce e lo stile della risurrezione”.
Author:
“Abbiamo bisogno delle vostre preghiere”
“Non posso non pensare alla violenza religiosa, che si traduce in scritte offensive e minacce, che spesso si vedono sui muri delle chiese e dei conventi in tutta la Terra Santa; al processo di pace in Medio Oriente, che vede nel conflitto israelo-palestinese uno dei nodi più aggrovigliati; al terrorismo di Al Qaida e dell’Isis in Iraq e Siria, inizialmente supportato dalla Comunità internazionale e che ormai fa paura a tutto il mondo”. E’ uno dei passaggi dell’omelia che Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, ha tenuto alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime per il 61 anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Ad accoglierlo è stato l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo: “Siamo partecipi alle sofferenze del tuo popolo – ha detto – e lo affidiamo alle preghiere della Madonna delle Lacrime”. Presenti il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, Mons. Gianbattista Diquattro, nunzio apostolico in Bolivia, e Mons. Giuseppe Costanzo, Arcivescovo emerito di Siracusa. Tra i fedeli il Luogotenente dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Russo, oltre alle autorità civili e militari.
“Come sono attuali le lacrime in questo tempo periodo tanto tormentato! Tempo di crudeltà e malvagità. Tempo di violenza e prepotenza. «Siamo alla terza guerra mondiale», ha detto di recente papa Francesco”. Il Patriarca di Gerusalemme ha parlato della sua terra: “A noi Pastori del Medio Oriente, vedendo tutta la crudeltà degli uomini, vedendo i continui massacri di Gaza, la persecuzione dei cristiani per la loro fede, a noi che ci troviamo sulle orme di Gesù, non rimane che pregare, aspettare e piangere, guardando il mondo umiliato, perché incapace di fermare la violenza e tanto orrore. Oggi parlare di morte, di sofferenza, di malattie ci fa paura perché non abbiamo fede, e non avendo fede, non troviamo la risposta a tante domande. Anche oggi non mancano i cristiani, fedeli a Cristo, che nel Medio Oriente hanno preferito la morte, l’esodo e la spogliazione di tutto, ma mai hanno accettato di convertirsi all’Islam per aver salva la vita…
In Terra Santa viviamo un conflitto che non sembra trovare una soluzione a breve termine, e che pesa fortemente su tutti i suoi abitanti, compresi i cristiani. Questa dolorosa realtà solleva molte domande sul nostro futuro in questo paese, ed è fonte di profonda preoccupazione. Abbiamo bisogno della risposta della fede. La risposta non è né l’emigrazione, né il chiuderci in noi stessi. La risposta è rimanere, vivere e morire in Terra Santa. La nostra terra è santa e in quanto tale, le dobbiamo una risposta di fedeltà, perché la nostra permanenza è una vocazione divina, una benedizione, un privilegio”.
Infine il Patriarca ha fatto riferimento alla terra di Sicilia: “Ma molte lacrime vengono versate anche in questa terra, nell’amata Sicilia. Sono le lacrime di coloro che sono arrivati in quest’Isola, in fuga dalla propria terra e ora sono lontani dalla loro patria. Molti di loro hanno scelto la cara Sicilia come luogo di transito, e molti si trovano sepolti in questa terra e in questo mare. Quante lacrime sono versate da coloro che vengono rifiutati, respinti, non accolti! La Madonna di Siracusa piange con noi e su di noi! Noi, come Chiesa Madre di Gerusalemme, oltre ai numerosi problemi sociali e politici che ci sommergono quotidianamente, siamo anche alle prese con le migliaia di rifugiati che hanno abbandonato le loro case in Siria e in Iraq, per scappare dai combattimenti che infuriano in quel paese. La Caritas giordana, sostenuta anche dalla Caritas Italiana, è mobilitata per aiutare questi nostri fratelli. Abbiamo aperto le nostre scuole per accogliere i bambini siriani. Abbiamo aperto le porte del Centro Regina della Pace, per accogliere tante famiglie cristiane dalla Siria e dall’Iraq. Questo deve essere il vero volto della nostra Chiesa: umile, debole, povera, che si sente realmente al servizio di ogni uomo, e che si apre nella carità a tutti coloro che hanno bisogno. Questo per noi è un tempo propizio per spalancare lo sguardo del nostro cuore, verso i fratelli più bisognosi, condividendo con loro quanto noi possediamo. In questi tempi duri, Maria piange con noi e su di noi… Le lacrime della Madonna ci guariscano, ci ridiano la vista”.
Strepitus Silentii, notti alle catacombe
Ultimi appuntamenti per il viaggio notturno all’interno della catacomba di San Giovanni, “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”.
Anche la decima edizione del progetto della società Kairòs ha fatto registrare il tutto esaurito, e purtroppo non è stato possibile accontentare tutte le richieste. Siracusani e turisti sono rimasti affascinati dalle catacombe, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini. Il visitatore non è semplicemente accompagnato lungo il percorso ma la forma teatralizzata consente momenti di riflessione e meditazione sul percorso della vita cristiana. Una visita alle catacombe con maggior consapevolezza che crea stimoli e domande sul senso della vita cristiana agli albori del cristianesimo. Ogni angolo della Catacomba è un’immersione nella storia. A distanza di secoli, il silenzio profondo di questo luogo “grida” con il suo linguaggio altamente evocativo. Gli scavi archeologici hanno messo in luce percorsi affascinanti, che si prestano alla teatralizzazione delle vicende del primo Cristianesimo, ma anche alle testimonianze degli archeologi che hanno scavato con frutto il sito.
Anche quest’anno il ricavato di “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, promosso dall’Ufficio per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e dalla Custodia della Catacomba di San Giovanni, dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” e con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell’Assessorato regionale all’agricoltura, sarà devoluto in beneficienza, in particolare ad un progetto dedicato agli immigrati che a migliaia sbarcano da mesi sulle coste siciliane e soprattutto ai tanti minori non accompagnati.
Voci recitanti sono Lorenzo Maria Faletti, Marinella Scognamiglio e Doriana La Fauci, accompagnati dal flauto da Romualdo Trionfante.
“Strepitus Silentii” termina a Siracusa ma continua a Roma. La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha chiesto alla Kairos di trasferire il progetto per tre serate eccezionali alla catacomba di San Callisto. L’appuntamento è per il 19-20-21 settembre.
La fabbrica delle Lacrime
Si può raccontare l’evento prodigioso della Lacrimazione ai più piccoli? Come si può tradurre il messaggio delle Lacrime ai bambini? A queste domande ha risposto la
Kairos che ha messo in scena “La fabbrica delle Lacrime”, teatro-laboratorio concepito per bambini e famiglie andato in scena ieri sera nell’ambito dei festeggiamenti per il
Sessantunesimo Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
“La fabbrica delle Lacrime” diventa un’esperienza densa di emozioni per trasmettere il messaggio delle Lacrime di Maria a Siracusa, attraverso un linguaggio che attiri l’attenzione: da una parte la rappresentazione teatrale cerca di narrare la storia della lacrimazione attraverso personaggi della fantasia, cioè Lacrima (Marinella Scognamiglio),
La fata dei colori ( Giorgia D’Acquisto) e il Robot Gocciolo (Archimede) realizzato e guidato da Tiziano Rovella ( la voce di Giorgia D’Acquisto). I tre personaggi, in dialoghi
serrati e divertenti, intrisi di note magiche e fantasia, hanno annunciato la bellezza delle Lacrime di Siracusa. Lacrime che parlano in modo unico dell’immenso amore che Dio
prova per ciascuno di noi. Non è mancato il coinvolgimento: i bambini hanno provato, attraverso l’aspetto dell’esperienza laboratoriale, ad analizzare le emozioni che le Lacrime possono esprimere e a confrontarsi con quel pianto avvenuto sessantuno anni fa in quella casa in via degli Orti. Quel racconto che diventa “favola vera” dalle parole dei testimoni.
Iniziano le celebrazioni del 61 Anniversario
Entrano nel vivo domani le celebrazioni per il 61. Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Domani, primo giorno della Lacrimazione (29 agosto-1 settembre), sarà l’Arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo a presiedere la celebrazione eucaristica alle ore 8.00 all’Oratorio in via degli Orti. Subito dopo l’Arcivescovo dedicherà una via a Mons. Ottavio Musumeci, primo segretario pro-erigendo Santuario.
Alle ore 18.00, raduno dei fedeli delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo in via degli Orti – Processione con il Reliquiario verso il Santuario. Alle ore 19.00 solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo. Saranno presenti anche le dame, i barellieri e gli amici dell’Unitalsi e il gruppo diocesano “Movimento Apostolico Ciechi”.
Alle ore 21.30 Sport e fede “Pedalando nella storia con Maria”, con la partecipazione della compagnia teatrale Comica di Siracusa (raduno ai piedi della scalinata della Basilica a partire dalle 21.00); alle ore 21.30 tradizionale pellegrinaggio della Parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon guidato dal parroco padre Paolo Manciagli.
“Gesù ci invita a non piangere e lo chiede attraverso il pianto di sua Madre – ha scritto l’Arcivescovo nel suo messaggio -. L’appello a non piangere evidentemente presuppone le varie situazioni di dolore e di sofferenza in cui versano molte delle nostre vite. Non si tratta di un superficiale invito a dimenticare le difficoltà o a soprassedervi, ma a volgere con speranza lo sguardo ad una via d’uscita dalle strettoie della sofferenza: la gioia del Signore che diventa la nostra forza”.
Oltremare: per comprendere il Mediterraneo
Comprendere e amare il Mediterraneo: esperienze a confronto tra Siracusa e Pozzallo il 5 e il 6 settembre. “Oltremare” è il festival organizzato dalla Fondazione di Comunità Val di Noto, con il sostegno di Fondazione con il Sud e Caritas Italiana, in partenariato con Borderline Sicilia, la cooperativa sociale Don Giuseppe Puglisi, la cooperativa sociale L’Arcolaio, Libera, la rivista di geopolitica Limes, l’associazione A Misura di Sguardo, Siracusa d’Amare, e con il patrocinio del Comune di Pozzallo e del Comune di Siracusa. L’obiettivo del Festival, hanno spiegato il vice presidente della Fondazione di Comunità Val di Noto don Maurizio Aliotta, il consiglio direttivo della Fondazione e il curatore del festival Marco Napolitano, è avviare una comprensione critica delle dinamiche geopolitiche mediterranee da cui dipendono fenomeni a noi vicini. Tra questi, in
particolare, il riversarsi sulle coste italiane di un numero sempre maggiore di migranti, con i tragici naufragi che ne conseguono, e le sfide identitarie portate dalla responsabilità di accogliere e capire l’altro, la sua storia, le sue ragioni.
Mons. Aliotta ha ricordato il giornalista ucciso in Iraq James Foley,ribadendo la necessità “di riflettere sul Mediterraneo e sugli avvenimenti che ci sembrano così lontani ma che invece sono così vicini”. Ed è l’obiettivo della Fondazione quello di creare la cultura del dialogo e del confronto anche su temi come quello dell’immigrazione.
Marco Napolitano ha illustrato le due giornate di Oltremare. Il festival inizierà a Siracusa venerdì 5 settembre dalle 18 alle 20,30 in Arcivescovado con le conferenze a cui parteciperanno esperti studiosi e attivisti, con l’obiettivo di consegnare al pubblico la possibilità di acquisire una più ampia e consapevole visione del panorama storico, istituzionale, giuridico ed economico relativo al Mediterraneo, senza dimenticare di dar voce alla concretezza del vissuto di coloro che scelgono di rischiare la vita, attraversandolo. Parteciperanno Mattia Toaldo, policy fellow presso lo European council on foreign relations di Londra e consigliere scientifico della rivista di geopolitica Limes del Gruppo Espresso che parlerà di “Alfabeto Mediterraneo. Piccola guida geopolitica dopo le rivolte arabe” Gianluca Solera, attivista e scrittore, già coordinatore della Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il dialogo tra le culture con un intervento sul tema “Per una cittadinanza Mediterranea”; Paolo Ottaviano, avvocato membro fondatore di Borderline Sicilia Onlus che lavora per la difesa dei diritti dei migranti su “La Sicilia confine d’Europa: migranti e richiedenti asilo tra accoglienza e violazione dei diritti”; Luigino Bruni, ordinario di economia politica presso l’Università di Roma Lumsa su “Economia e Mediterraneo: come trasformare le antiche e nuove ferite in prosperità? (Solo il 5 settembre a Siracusa); Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica presso l’università di Roma “Tor Vergata” che parlerà di “Il contributo dell’economia civile alla soluzione della crisi” (Solo il 6 settembre a Pozzallo); Carmelo Chiaramonte, cuciniere errante su “Magna Siracusa…senza cacio e senz’altro untume” a Siracusa; “Felicità Mediterranea, la tavola iblea” a Pozzallo.
Spazio poi al percorso aromatico dalle 20,30 nel cortile dell’Arcivescovado con la presentazione e degustazione di alcune pietanze della Sicilia greca e romana, in collaborazione con la cooperativa sociale L’Arcolario e le cucine della Casa circondariale di Siracusa, a cura dello chef Carmelo Chiaramonte. Le degustazioni da un lato comunicheranno al pubblico del festival i valori e le idealità fondanti di queste realtà solidali già fortemente radicate nel territorio, e, dall’altro, favoriranno, al termine delle
conferenze, l’elaborazione, il dialogo e l’incontro.
In serata, dalle 21,30 in piazza Minerva, spazio alla musica, con “Afro –Eurasian Ensemble”, Talèh, “Matrimia” e al reading dal titolo “Il Mediterraneo alveo di differenze, tra trasfigurazione memoriale e impegno civile”, con letture di brani poetici e drammatici declamati dall’attore Andrea Tidona.
“Non siate indifferenti”
Non possiamo non pensare al pianto della Madonna come ad un forte richiamo alla nostra coscienza. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi ha detto il Papa in occasione del suo viaggio apostolico a Lampedusa, ci rende insensibili alle grida degli altri. La miseria, il dolore, la morte di tanti uomini e donne non può lasciarci indifferenti, noi che ci proclamiamo discepoli del Signore Gesù”.
L’arcivescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo, nel primo giorno dell’anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa si interroga sul significato di quelle lacrime. Il Pastore della Chiesa siracusana presiede la celebrazione all’Oratorio in via degli Orti, proprio davanti quell’abitazione che fu teatro dell’evento prodigioso. “Ricordiamo e riviviamo le emozioni degli eventi straordinari accaduti in quei giorni, ma, soprattutto, riflettiamo e continuiamo ad interrogarci sul significato religioso di quel segno,
che la Madonna Santissima ha voluto si verificasse all’interno della casa di una famiglia della nostra città, affidando alla Chiesa di Siracusa il compito di custodirne la memoria
e di diffonderne il messaggio. Quale era il significato religioso di quelle lacrime? Perché la Madonna si è voluta manifestare a noi con questo segno? Quale messaggio ha voluto
comunicarci? Erano queste le domande che i testimoni dell’evento si posero fin dagli inizi. Anche noi continuiamo ad interrogarci: cosa dicono a noi, oggi, le lacrime della Madonna?”.
Mons. Pappalardo ha provato a rispondere: “Possiamo affermare che le lacrime della Madonna, come le lacrime di ogni madre, sono segno particolarmente espressivo della sua materna presenza e partecipazione alla nostra condizione di figli. Il pianto di una madre esprime l’intensità dei propri sentimenti dinanzi alla condizione dei figli: sono lacrime di gioia; talvolta, di dolore; sempre lacrime di speranza. Possiamo legittimamente pensare che anche le lacrime della Madonna, la più tenera delle madri, siano segno eloquente della sua divina maternità, della sua misericordia verso ciascuno di noi, suoi figli amatissimi. In questo anno, durante il quale sono state versate tante e tante lacrime di sangue da parte di uomini e donne, bambini ed anziani costretti dalla guerra, dalla persecuzione, dalla miseria a lasciare la loro terra per intraprendere viaggi di speranza che, talvolta, purtroppo, per molti di essi si sono tramutati in percorsi di morte, non possiamo non pensare al pianto della Madonna come ad un forte richiamo alla nostra coscienza. Il Papa, in occasione del suo viaggio apostolico a Lampedusa, lo scorso anno, ci metteva in guardia da quell’atteggiamento da lui definito “globalizzazione dell’indifferenza” di cui, purtroppo, noi non siamo esenti. Per la verità, i rappresentanti delle Istituzioni civili si sono lodevolmente adoperati per offrire accoglienza alle diverse decine di migliaia di profughi approdati nel nostro territorio ed anche numerosi volontari delle nostre parrocchie hanno generosamente collaborato per renderne più confortevole l’accoglienza; purtroppo, però, dobbiamo riconoscerlo, nell’animo di molte persone è diffuso il senso dell’indifferenza se non, addirittura, della diffidenza e della insofferenza per queste presenze che in qualche modo vengono a turbare il nostro quieto vivere. Le lacrime della Madonna, la nostra Madre santissima, ci ottengano, cari fratelli e sorelle, di sapere versare lacrime di conversione autentica, lacrime di compassione e di misericordia, che aprano il nostro cuore alla solidarietà verso tutti i nostri fratelli più poveri”.
Oggi alle ore 18.00, raduno dei fedeli delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo in via degli Orti, processione con il Reliquiario verso il Santuario. Alle ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo.
Domani alle ore 19.00 la Solenne Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da Sua Ecc.za António Augusto Dos Santos Marto, Vescovo di Leiria-Fatima e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Lentini. Durante la Celebrazione sarà offerto il servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura della Sezione Provinciale ENS di Siracusa che permetterà la partecipazione della Comunità Sorda ore 20.30 Pellegrinaggio interparrocchiale delle Famiglie Francescane di Siracusa (Ordine Frati Minori, Terz’Ordine Regolare, Padri Cappuccini, Ordine Francescano Secolare) che si concluderà con la celebrazione Eucaristica in Basilica.
Alle ore 21.30 Arte e fede (sul sagrato della Cripta). «Davanti alla bottega dell’orefice», tratta dall’omonima opera teatrale di Karol Wojtyla – Regia di Claudia Koll. Realizzazione a cura della Star Rose Academy di Roma.
Al via il 61 Anniversario della Lacrimazione
“Ci tenevamo ad incontrare la città. Un momento per “parlare” delle lacrime di Maria a Siracusa, attraverso un linguaggio differente che usa il vocabolario dell’arte nelle sue più diverse espressioni dalla musica, al canto, alla recitazione, alla danza. Le lacrime di Maria si vestiranno delle performance dei nostri ospiti per incontrare la città, per riflettere insieme, per rivivere le emozioni vissute nel 1953″. Don Luca Saraceno, rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime, presenta la serata di apertura del 61. Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Al via da stasera, appuntamento alle ore 21.00 in piazza Duomo, i festeggiamenti per ricordare l’evento prodigioso: quelle lacrime umane che per quattro giorni, dal 29 agosto al 1 settembre, apparvero sul quadretto in gesso del Cuore Immacolato di Maria, posto come capezzale nella casa dei coniugi Iannuso.
“Il programma del 61. anniversario cerca di trasmettere la bellezza del messaggio evangelico come quello comunicato dalle lacrime versate a Siracusa nel 1953 – dice don Luca -, tentando di coniugare due aspetti fondamentali, due modi d’espressione differenti: quello liturgico e quello artistico-culturale. Sarà l’arte a farsi mezzo per annunciare la bellezza di un messaggio. Ringrazio gli artisti che saranno con noi e che ci aiuteranno ad entrare dentro il racconto della Lacrimazione e grazie all’amministrazione comunale che ci ha sostenuto”. Il vicesindaco e assessore alle politiche culturali, Francesco Italia, ha ricordato: “E’ dovere di una amministrazione mostrare vicinanza e ricordare con piccoli gesti. Siracusa è una città benedetta, che è stata toccata da un evento straordinario che va vissuto. Noi come amministrazione non possiamo e non vogliamo sottrarci nel dare il nostro sostegno”.
Stasera il giornalista Salvo La Rosa intervisterà alcuni artisti e presenterà alcuni eventi collaterali alle celebrazioni. Le incursioni musicali saranno del Coro Lirico Siciliano, diretto dal maestro Francesco Costa, con la solista Giovanna Collica. E alla serata interverranno anche la pianista Annalisa Mangano e la ballerina Silvia De Nizza.
“Circa dieci anni fa sono stata al Santuario della Madonna delle Lacrime – ha detto Tosca, che quando canterà sarà accompagnata dal pianista Ruggiero Mascellino -. Sono stata contenta di tornare. Credo molto nell’umanizzazione di Maria, vederla non come un’icona ma come una figura semplice. Quanto le donne sono importanti per la vita della Chiesa lo ha messo in evidenza Giovanni Paolo II. A Siracusa porto la mia testimonianza attraverso la musica ed il mio dialogo con Sebastiano. Un racconto
attraverso emozioni. Il mio è un messaggio e trasversale e può arrivare a tutti a prescindere”.
Sebastiano Lo Monaco, siracusano, il primo incontro con la Madonnina lo ha avuto quando aveva solo 8 anni: “E sono rimasto emozionato. Non partecipo come attore, ma come persona. Che legge dei testi bellissimi. Papa Francesco ci invita a cercare nella memoria il senso del nostro futuro. Io sono convinto che questa città ha due strade: la cultura classica, con la sua incredibile storia; e la cultura cristiana, con San Paolo, Santa Lucia e la Madonnina”.
Domani, alle ore 19.00, celebrazione eucaristica con la benedizione del cotone presieduta da Mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni Liturgiche Pontificie.
Domani sera, alle ore 21.30 sulla scalinata del Santuario, Piantidiversi a cura della Kairos.
Oltremare: un festival tra Siracusa e Pozzallo
Comprendere e amare il Mediterraneo: è il sottotitolo scelto per Oltremare, il festival organizzato dalla Fondazione di Comunità Val di Noto, che avrà luogo tra Siracusa e Pozzallo, i prossimi 5 e 6 settembre. Sarà proposto – a Siracusa presso l’Arcivescovado e a Pozzallo presso lo Spazio Cultura “Meno Assenza” – un ciclo di conferenze tenuto da esperti studiosi e attivisti, con la chiara finalità di consegnare al pubblico la possibilità di acquisire una più ampia e consapevole visione del panorama storico, istituzionale, giuridico ed economico relativo al Mediterraneo, senza dimenticare di dar voce alla concretezza del vissuto di coloro che scelgono di rischiare la vita, attraversandolo.
L’evento è realizzato con il sostegno di Fondazione con il Sud e Caritas Italiana, in partenariato con Borderline Sicilia, la cooperativa sociale Don Giuseppe Puglisi, la cooperativa sociale L’Arcolaio, Libera, la rivista di geopolitica Limes, l’associazione A Misura di Sguardo, Siracusa d’Amare, e con il patrocinio del Comune di Pozzallo e del Comune di Siracusa.
Il programma risponde all’urgenza di un esercizio collettivo di comprensione critica delle dinamiche geopolitiche mediterranee da cui dipendono fenomeni a noi vicini. Tra questi, in particolare, il riversarsi sulle coste italiane di un numero sempre maggiore di migranti, coi tragici naufragi che ne conseguono, e le sfide identitarie portate dalla responsabilità di accogliere e capire l’altro, la sua storia, le sue ragioni.
Le due serate si concluderanno in Piazza Minerva a Siracusa e in Piazza Municipio a Pozzallo, con le esibizioni di diverse realtà musicali siciliane attente alla contaminazione e al multiculturalismo. A condividere il palco con i musicisti sarà l’attore modicano Andrea Tidona che, durante l’avvicendamento tra un’ensemble e l’altra, leggerà brani estratti da una selezione di poesie, saggi, racconti. La conferenza stampa di presentazione del festival si svolgerà mercoledì 27 agosto nella sede della Fondazione di Comunità Val di Noto a Siracusa in Ronco Capobianco 5 alle 10,30. Alla presentazione parteciperanno il vice presidente della Fondazione don Maurizio Aliotta, il consiglio direttivo e il curatore del festival Marco Napolitano.
“Maria incontra Siracusa”
Mancano pochi giorni all’inizio dei festeggiamenti per il 61. Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Sono già centinaia i fedeli che stanno per arrivare al Santuario della Madonna delle Lacrime per vivere intensamente le celebrazioni che rievocano l’evento del 1953 quando per quattro giorni, dal 29 agosto al 1 settembre, un quadretto in gesso del Cuore Immacolato di Maria pianse lacrime umane. Tanti anche i momenti collaterali che sono stati organizzati.
Il primo, d’apertura dell’anniversario, avrà luogo sabato 23, alle ore 21.00 in piazza Duomo. La presentazione dell’evento, che vedrà la partecipazione tra gli altri di Tosca e Sebastiano Lo Monaco, e del Coro Lirico Siciliano diretto dal maestro Francesco Costa, avverrà sabato prossimo, 23 agosto, alle ore 11.00, nei saloni del Santuario della Madonna delle Lacrime. Si tratta di una serata organizzata dalla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime e dal Comune di Siracusa. Saranno presenti il rettore, don Luca Saraceno; il vicesindaco e assessore alle politiche culturali, Francesco Italia; e gli artisti Tosca e Sebastiano Lo Monaco.