Il processo quale strumento per rendere giustizia e ristabilire la pace, che si fonda sull’accertamento della verità. Questo è il tema che farà da sfondo all’incontro organizzato dall’Osservatorio giuridico dell’Arcidiocesi di Siracusa, dall’Ordine degli Avvocati di Siracusa e dall’Unione giuristi cattolici di Siracusa che avrà luogo sabato 24 maggio dalle ore 9:00 alla Fondazione Sant’Angela Merici in via Meli a Siracusa.
L’incontro, intitolato “Verità e processo“, prevede una prima sessione e a seguire una tavola rotonda nella quale si parlerà dei ruoli e funzioni nel processo: indipendenza della magistratura e separazione delle carriere.
Dopo i saluti dell’avv. Antonio Randazzo, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa, nella prima parte, moderata dall’avv. Ottavio Palazzolo, interverranno il professor Salvatore Amato, docente emerito di filosofia del diritto; il dottor Gabriele Patti, magistrato ordinario del Tribunale di Siracusa; don Gianluca Belfiore, direttore dell’Osservatorio giuridico diocesano.
Alla tavola rotonda interverranno il professor Francesco Paterniti, associato di Diritto costituzionale all’Università di Catania; il dottor Marco Bisogni, componente del Consiglio Superiore della Magistratura; l’avvocato Giuseppe Gurrieri, presidente della Camera Penale di Siracusa; il dottor Andrea Palmieri, Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa; l’avvocato Valerio Vancheri; il dottor Calogero Commandatore, primo referendario del Tar Sicilia. L’incontro sarà moderato dalla dottoressa Concetta Grillo.
“Nell’interesse interordinamentale che muove l’Osservatorio giuridico diocesano c’è la tematica del processo, quale strumento per rendere giustizia e ristabilire la pace, che trova varia regolamentazione negli Ordinamenti secolari ed ecclesiastico – spiega don Gianluca Belfiore –. Il processo, per sua stessa natura, si fonda sull’accertamento della verità della vicenda portata alla cognizione del giudice, elemento questo propedeutico al rendere giustizia. Nell’Ordinamento romano il “suum cuique tribuere” costituiva fondamento dello “ius dicere” e, chiaramente, importava che prima si stabilisse il “suum” per poi “tribuere” quanto era stato rilevato di spettanza di una delle parti.
La questione della verità, poi, per la delicatezza delle posizioni in gioco, assume una particolare coloritura nel processo penale che vede sul tavolo la libertà della persona, da una parte, l’offesa al singolo e alla società, dall’altra. In tal senso – conclude il direttore dell’Osservatorio giuridico diocesano -, la questione delle posizioni nel processo viene da ultimo in rilievo nel pubblico dibattito, specie in relazione alla c.d. “separazione delle carriere” in magistratura, che viene presentata da alcuni quale presidio di giustizia, dall’altra come lesione delle prerogative costituzionali della magistratura”.
L’Osservatorio giuridico si propone di favorire “un dialogo fra i protagonisti della giustizia che, partendo dalla chiarificazione della tensione veritativa del processo, consenta un focus sulla posizione dei singoli attori del medesimo“. L’incontro sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube dell’Arcidiocesi di Siracusa.