Una riflessione sulla preghiera. Una preghiera che anima la dimensione pastorale. Presentato “Preghiere a Maria e ad alcuni Santi venerati nell’Arcidiocesi di Siracusa”, volume che raccoglie le preghiere composte dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto in questi ultimi anni curato da mons. Giuseppe Greco che ha scritto l’introduzione e le ha accompagnate con un commento.
Una serata promossa dal Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale che ha visto la presenza del prof. don Massimo Naro, docente della Facoltà Teologica di Sicilia. “Queste preghiere – ha detto don Massimo Naro – diventano espressioni non solo della fede popolare ma anche della fede ecclesiale. Questa corrispondenza tra fede dogmatica e pietà popolare è colta e segnalata da mons. Greco. E’ una preghiera che anima la dimensione pastorale. Le preghiere sono testimonianza della cura pastorale dell’arcivescovo. Sono da intendere come una peregrinatio orans, come un pellegrinaggio orante nel territorio diocesano assecondando le ricorrenze religiose e pastorali che scandiscono la vita diocesana: il vescovo prega seguendo la vita della sua Chiesa facendosene carico, recandosi agli appuntamenti comunitari in cui incontra il popolo ecclesiale e si associa alle speranze, alla devozione, alle preoccupazioni e alle gioie. Mons. Greco nella sua introduzione sottolinea un importante binomio che viene ripreso nelle preghiere di mons. Lomanto: giustizia e verità. (…) Le preghiere non si limitano ad invocare l’azione dall’alto ma dichiarano l’importanza e l’urgenza di quell’azione dal basso operata dai credenti in corrispondenza all’offerta di grazia da parte del Signore”. Un appello continuo “alla conversione, all’impegno credente, alla responsabilità personale e comunitaria”. Le preghiere “non solo invocano l’azione di Dio ma provocano all’azione gli oranti: la conversione, l’impegno nella carità, l’assunzione di responsabilità sono tutte espressioni della testimonianza credente che chi prega deve essere disposto a rendere nella e con la propria vita. Non a caso queste preghiere, oltre che alla Madonna, sono rivolte principalmente ai martiri. Mons. Lomanto indica nel martirio un connotato peculiare della diocesi siracusana. Giustizia e verità sono le caratteristiche tipiche del martire”.
Mons. Greco ha spiegato che le preghiere dell’arcivescovo sono “preghiere che nascono dal Silenzio, generate dalla contemplazione del mistero di Dio e dalla rivelazione dell’Amore divino. Sono Preghiere che hanno un afflato biblico perché provengono dalla meditazione della Parola di Dio, che apre spazi di speranza per le necessità degli uomini. Sono anche Preghiere che nascono dal profondo della sete di salvezza di ogni persona umana. Preghiere di incontro con Dio che va alla ricerca dell’uomo. Preghiere che rivelano una profonda sete di Dio che l’anima prova nella sua perenne inquietudine. Per comprendere la struttura fondamentale di queste Preghiere, è necessario partire dalla constatazione che l’Arcivescovo pone a fondamento delle sue Preghiere il mistero trinitario”. Alla luce del mistero trinitario l’Arcivescovo apre il suo cuore alla preghiera: “una preghiera fondata sulle tre virtù teologali: fede, speranza e carità”. Mons. Greco ha sottolineato come “il valore della intercessione dei Santi ci manifesta il senso della “comunione dei Santi”. Siamo tutti “santificati” dal Sangue di Cristo. Non solo noi preghiamo questi Santi, ma anche questi Santi pregano il Signore per noi. E inoltre essi costituiscono un modello di vita per la nostra Chiesa. La Chiesa siracusana, in cammino con il proprio Arcivescovo, prega e la sua preghiera, come quella indicata dall’Apocalisse, è speculare alla preghiera che i Santi nel cielo elevano al Signore per noi. Come si congiungono la preghiera sulla terra e la preghiera nel cielo, così si congiungono la preghiera personale e la preghiera della Chiesa. La preghiera dell’Arcivescovo è una preghiera nella Chiesa e per la Chiesa. È una preghiera con il popolo e per il popolo. È una preghiera illuminata e nello stesso tempo è in sintonia con la pietà popolare. È una preghiera che anima la dimensione pastorale. Tutte queste preghiere sono semi di speranza, versati nei solchi della nostra terra. Germoglieranno. E fioriranno”.