Le parole dell'arcivescovo mons. Lomanto per la festa della patrona

Chi usa violenza verso una donna commette violenza contro Santa Lucia

“È doloroso e umiliante assistere ancora oggi a tanta viltà e prepotenza di chi offende o addirittura uccide l’altro. Chi usa violenza verso una donna, o verso una persona indifesa o verso gli altri, commette violenza contro Dio, contro Santa Lucia e contro ogni persona. In ogni donna umiliata e aggredita viene offesa la dignità di ciascuno di noi”. Le parole dell’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, rimbombano forti in una piazza Duomo gremita da migliaia di fedeli. E’ il giorno di Santa Lucia, la vergine e martire siracusana, celebrata in tutto il mondo. Nel tradizionale discorso dal balcone l’arcivescovo pone l’accento sulla “barbarie della violenza” e ”la piaga del femminicidio che riempiono le pagine dei giornali dei nostri giorni”. E poi denuncia: “Chi mortifica una donna, non offende solo quella donna, ma oltraggia anche ogni madre, ogni sorella, ogni figlia e figlio di Dio. Nell’altro non c’è solo mio fratello e mia sorella, ma c’è Dio stesso. Mentre festeggiamo Santa Lucia, diciamo basta a ogni forma di violenza e di sopraffazione. Anche Santa Lucia ha sperimentato tempi di persecuzione e di violenza per la sua fede in Dio, vivendo sulla sua pelle le conseguenze del peccato e della insensatezza umana, senza mai perdere, tuttavia, la speranza in Dio”. Infine anche un riferimento alla pace come valore “da custodire ogni giorno. La pace di Dio deve diventare lo stile della nostra vita e delle nostre scelte, seminando il bene e rigettando ogni forma di male e di violenza. La pace, dono di Dio, si costruisce ogni giorno, rispettando tutti e ciascuno, tutelando deboli e indifesi, seminando bontà e bellezza. La pace di Dio deve diventare pace sociale e pace familiare”.

Al mattino il Pontificale in Cattedrale presieduto dall’arcivescovo Lomanto che ha indetto l’Anno Luciano. E’ stato il vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Sebastiano Amenta, all’inizio della celebrazione, a leggere il decreto di indizione dell’Anno Luciano che si concluderà nel dicembre 2024 con l’arrivo a Siracusa del corpo della martire custodito nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia a Venezia. La Deputazione della Cappella di Santa Lucia, guidata dal presidente Pucci Piccione, sta organizzando una serie di iniziative che coinvolgano tutti i siracusani. 

“Santa Lucia testimonia il coraggio della fede, la forza della speranza e l’operosità della carità” ha detto Lomanto che ha richiamato l’esempio di Santa Lucia “che nella carità verso Dio e verso i poveri ha concretizzato l’autenticità dell’amore” e ci invita alla “pratica del dono, a mostrare un atteggiamento accogliente, a rivolgere una parola gentile, a compiere un qualsiasi piccolo gesto di pace e amicizia, di sostegno all’identità comune e alla collettività, per costruire la civiltà dell’amore”.

Alle 15.30 l’uscita del simulacro e delle reliquie dalla Cattedrale: la processione ha percorso le vie cittadine e lungo tutto il tragitto migliaia di siracusani hanno atteso il passaggio del simulacro per una preghiera. In serata è giunto nella Basilica Santuario di Santa Lucia al Sepolcro dove è stato accolto dal rettore fra Daniele Cugnata che dopo aver letto un brano del Codice Papadopulo sul martirio della santa ha presieduto la messa. Il simulacro resterà per l’Ottavario nella Basilica che ospita il quadro del Caravaggio, il seppellimento di Santa Lucia. Oggi alle 17 nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, l’artista Nicola Samorì presenterà l’omaggio che ha realizzato per Santa Lucia: un dipinto che si ispira al Martirio di Santa Lucia (1579) di Deodato Guinaccia, esposto sull’altare maggiore della chiesa. L’artista dialogherà con Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e Demetrio Paparoni, curatore.

Mercoledì 20 il simulacro argenteo di Santa Lucia rientrerà in Cattedrale. Durante la processione ci saranno le due soste al Santuario della Madonna delle Lacrime e in ospedale.

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