Una preghiera dei ministri della comunione è stata composta e donata dall’arcivescovo mons. Francesco Lomanto al Giubileo degli operatori di Liturgia. Una preghiera “per aiutarvi a vivere questo ideale e questo particolare servizio” ha spiegato l’arcivescovo rivolgendosi ai ministri della comunione nel corso della celebrazione eucaristica nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Un dono a chi svolge un servizio necessario per la comunità.
Il Giubileo degli operatori di Liturgia: Arte, Musica e Liturgia, ha coinvolto i cori parrocchiali, i ministri straordinari della comunione, i ministranti adulti, i lettori, gli accoliti, i sacristi, gli ingegneri, gli architetti, i professionisti operanti nel settore e i gruppi liturgici delle comunità parrocchiali.
“Santa dimora, canto di gioia e comunione nello Spirito sono i temi della celebrazione eucaristica che ci vedono riuniti nel Giubileo degli operatori di liturgia” ha detto mons. Lomanto. “La Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, nella quale ci siamo raccolti, è già un messaggio di autocomprensione che la Chiesa siracusana ha di se stessa e che intende promuovere con la sua azione pastorale. La forma architettonica di una grande lacrima di cemento e la pianta circolare dell’aula dell’assemblea liturgica esprimono la particolare devozione alla Madonna delle Lacrime e il mistero di comunione nella Chiesa.
La luce naturale, che dal cielo entra dalle ventidue fenditure verticali come da prisma luminoso e dagli infissi orizzontali della base ‒ oltre ad assicurare rilevanti effetti estetici e appropriati livelli di luminosità funzionale ‒ concorre ad esprimere il mistero di luce e di salvezza che discende dall’alto, da Dio, e nel Verbo Incarnato, vera luce del mondo, si fa visibile per raggiungere la comunità ecclesiale che nella celebrazione eucaristica accoglie lo splendore del Risorto ed eleva il sacrificio di lode con Cristo, luce senza tramonto, nello Spirito al Padre, luce da luce. L’immagine della Madonna delle Lacrime alla sommità della svettante architettura è il segno della singolare volontà salvifica realizzata perfettamente in Maria e al contempo l’indicazione del modello esemplare di vita cristiana per il nostro sì a Dio. Sappiamo vedere nell’arte un mezzo per giungere a Dio, per raggiungere la santità, che è bellezza divina, trasfigurazione in Dio, per offrire vie ancora oggi percorribili per l’annuncio evangelico e la promozione della vera dignità dell’uomo. La bellezza spirituale è invito alla contemplazione della bellezza divina per entrare nel mondo di Dio ed è il farsi presente Dio nello sparire dell’uomo e nella riconsacrazione delle cose a Dio“.
L’arcivescovo ha toccato il secondo tema: il canto di gioia: “Cantare per la gloria di Dio vuol dire invocare Dio perché scenda e rinnovi il mistero dell’Incarnazione nel cuore dell’assemblea e consenta al popolo di entrare nel mistero di Dio e di esprimere all’unisono ‒ nella lode, nel ringraziamento e nell’adorazione ‒ il supremo amore per Dio. La musica genera armonia «educando all’ascolto, all’attenzione e allo studio, elevando le emozioni, i sentimenti e i pensieri», aprendo alla contemplazione del mistero di Cristo. Crea comunione nella quale «ciascuno partecipa con le proprie capacità e offre il proprio contributo, suonando o cantando la sua “parte”, e ritrovando così la propria unicità arricchita dalla sinfonia della comunione». Alimenta la gioia, favorendo la partecipazione «oltre che con la voce, anche con la mente e con il cuore alle liturgie», consentendo di vivere «con entusiasmo i contenuti giorno per giorno» nella sempre più alta «elevazione felice del cuore a Dio, che con il suo amore attrae, illumina e trasforma tutto» (Papa Francesco, ai partecipanti al IV Incontro internazionale delle corali, 8.6.24)”.
Infine il ministero della comunione: “Il ministro della comunione testimonia con la sua vita il mistero che vive nella celebrazione eucaristica, in modo speciale ogni domenica, pasqua della settimana; si lascia informare da una spiritualità eucaristica, che ispira la vita di preghiera, apre al servizio comunitario, rende disponibile ad animare l’adorazione eucaristica parrocchiale e le multiformi iniziative di carità. È chiamato in modo speciale a rimanere con Gesù, a donarsi con lui, a servire con carità i fratelli e le sorelle infermi, a realizzare il mistero di un solo corpo e di un solo spirito nella Chiesa.
Per aiutarvi a vivere questo ideale e questo particolare servizio, consegno a tutti la seguente preghiera dei ministri della comunione:
Signore Gesù,
mirabilmente presente
nel Sacramento dell’Eucaristia,
rimani con noi,
affinché noi possiamo rimanere in te.
Signore Gesù,
che ti sei fatto Pane di vita
e ti sei immolato in un atto di donazione totale,
fa’ che noi possiamo rispondere al tuo sacrificio
col dono di noi stessi agli altri.
Signore Gesù,
che sei farmaco di immortalità,
aiutaci a vivere il mistero della tua presenza,
e portare con fede il tuo Santissimo Corpo
e servirti con carità negli anziani, ammalati e bisognosi.
Signore Gesù,
unito in tutto al Padre e allo Spirito Santo,
fa’ che, nel nostro servizio di ministri della comunione,
possiamo diventare un solo corpo e un solo spirito,
nella pietà di un solo amore. Amen!