L'arcivescovo al pontificale dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino a Lentini

Lomanto: portare la luce del Vangelo al mondo

La devozione ai tre santi martiri alimenti in noi la fede nel Risorto, l’intimità e la comunione di tutti con Dio, l’impegno di portare la luce del vangelo, la speranza del Risorto e la carità di Dio al mondo per costruire ponti tra noi e per l’umanità, per promuovere tra noi e per il nostro mondo la giustizia sociale, la fraternità universale e la vera pace e il vero amore“. Così l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che ha presieduto il solenne Pontificale dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino a Lentini.
Il presule ha trattato tre aspetti della vita cristiana e della missione della Chiesa. Innanzitutto “il nesso intimo di comunione tra Gesù Buon pastore e il gregge. «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna… nessuno può strapparle dalla mano del Padre» (Gv 10,27-29). I Tre Santi Martiri, attestano con la loro vita e con il dono di se stessi che la fede non è un ricordo storico, non è un’idea, l’esito di una speculazione filosofica, scientifica, teologica, ma è una persona che ha dato la vita per noi e per la nostra salvezza.
Consacrandosi nella verità a Dio, i Santi Martiri divengono una cosa sola con Cristo, vivono alla presenza di Gesù, entrano nell’intimità del suo amore, realizzano un rapporto personale con lui, un contatto reale con lui, un incontro mistico di fede. Consento a Dio di iniziare in loro una storia, la storia dell’incontro di Dio con noi, della sua presenza nella nostra vita, del rimanere in me ed io in voi”.
L’arcivescovo ha evidenziato “la piena intimità e la comunione di tutti con Dio“. “L’atto della moltitudine immensa di stare davanti a Dio e l’azione dell’Agnello di stendere la sua tenda nei confronti dei suoi eletti esprime la piena intimità e la comunione di tutti con Dio. (..) Non si può prescindere dall’ascolto, dalla partecipazione, dalla comunione, dalla corresponsabilità e dall’impegno di tutti a ricostruire un mondo più umano e più giusto, se si vogliono costruire ponti stabili e duraturi di pace nella carità di Cristo“.
Infine il terzo aspetto: “Portare la luce del vangelo, la speranza del Risorto e la carità di Dio al mondo“.
Camminiamo nella fede in Cristo Risorto, per realizzare in noi la Chiesa che vive il mistero di un solo corpo e di un solo spirito, che porta la speranza, la carità e la gioia del Vangelo che ‒ come ci ha ricordato papa Leone ‒ «costruisce i ponti, il dialogo» ed è «sempre aperta» e pronta ad accogliere tutti, per divenire «sempre più città posta sul monte (cfr Ap 21,10), arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo»”.
condividi su