“E’ necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità. Chi vuole servire e amministrare la Polis non può mai prescindere dall’avere a cuore “i piccoli”, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza. Ed infine la scelta della cura del creato, la nostra casa comune, che Dio ci ha donato”. Dalle parole che l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto ha utilizzato nel suo discorso dal balcone nel giorno della festa del patrocinio di Santa Lucia scaturisce l‘incontro con i candidati a sindaco della città di Siracusa che si terrà martedì 23, alle ore 18,30 nel salone della chiesa di Bosco Minniti a Siracusa.
L’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e la Cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa hanno promosso un incontro con gli otto candidati a sindaco di Siracusa. All’incontro hanno aderito l’Agesci zona Aretusea, l’Anspi, Azione Cattolica, settimanale Cammino, Comunione e Liberazione, Forum delle Associazioni familiari, Movimento dei Focolari, Movimento politico per l’Unità, parrocchia Sacra Famiglia e parrocchia Bosco Minniti.
“Si tratta di un’azione di cittadinanza attiva che il mondo cattolico vuole portare avanti per percepire l’impegno che ogni candidato sindaco vuole manifestare nei confronti della città – ha spiegato don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro -. Partiremo dalle parole dell’arcivescovo, dal suo discorso dal balcone in piazza Duomo per la festa del patrocinio di Santa Lucia, per capire l’impegno che ogni candidato metterà in campo avendo cura delle persone fragili, dell’ambiente, e delle situazioni precarie del territorio, e dei giovani“.