“Era un desiderio emerso lo scorso anno: non celebrare solo la giornata per le persone con disabilità ma con le persone con disabilità. E’ stato un impegno, è stata una scommessa e dobbiamo dire è stato un ottimo successo“. Nelle parole del presidente della Fondazione S.Angela Merici, padre Alfio Li Noce, il senso dell’iniziativa promossa dalla Fondazione nella sua sede di via Ada Meli a Siracusa che ha coinvolto gli ospiti di tutti i Centri di Riabilitazione della Fondazione, tra Siracusa e Canicattini Bagni. Una giornata per ribadire l’impegno a valorizzare tutte le differenze.
La Fondazione Sant’Angela Merici di Siracusa ha celebrato così la Giornata mondiale delle persone con disabilità, indetta dalle Nazioni Unite dal 1981 per aumentare la consapevolezza verso la comprensione dei problemi connessi alla disabilità e l’impegno per garantire la dignità, i diritti e il benessere delle persone con disabilità. “Obiettivo della giornata sin dalla sua istituzione da parte dell’Onu – ha detto don Alfio – è ribadire il concetto di dignità della persona, di diritti e di benessere. Obiettivo di questa giornata è stato un incontro creativo e generativo di scoperta, nel suono, nel coinvolgimento, nel ritmo nella capacità di stare insieme e partecipare come unica famiglia e dall’altra l’apprendimento. La riscoperta di un’arte antica che ha coinvolto in piccoli laboratori i nostri ragazzi. Guardiamo alla persona, fondamento di ogni cosa. Guardiamo all’altro, che è come me, mi appartiene“.
Ha avuto luogo un laboratorio dal nome Ntrizzi e Cunti del maestro Claudio Romano e Rossella Di Brigida. Il laboratorio ha dato vita ad una narrazione con utilizzo di tamburi, e ad un laboratorio di intreccio per la realizzazione di cannistri. Il cantastorie narrerà di usi e costumi della nostra terra, attraverso letture e canzoni in lingua dialettale. Coordinatore dell’iniziativa è stato Gaetano Migliore, pedagogista clinico della Fondazione: “C’è un passaggio che mi ha particolarmente colpito, quando i ragazzi hanno detto che a loro piace sognare. I limiti esistono soltanto nell’animo di chi è a corto di sogni. A noi piace sognare ed immaginare un mondo inclusivo dove tutte le distanze vengono annullate. Il nostro operato cerca di migliorare la qualità di vita di questi ragazzi perché è un lavoro dove devi mettere, oltre alla professionalità, amore e grande passione, ingredienti importanti per il conseguimento di tanti obiettivi per i nostri ragazzi“.