Si festeggia San Sebastiano, modello di misericordia

“San Sebastiano è modello di misericordia. Un Santo che aiuta le persone, ha curato la peste. Lo celebriamo nella naturale continuazione del cammino di quest’anno”. Così mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale, ha presentato la festa di San Sebastiano, compatrono di Siracusa.
“Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri. Se non dipende soltanto da noi seguirlo nel martirio, possiamo e dobbiamo seguirlo in quello che egli ha fatto per sostenere i fratelli, cristiani e pagani, dentro e fuori dal carcere diventando così per noi vero modello di misericordia”.
Ieri l’apertura della nicchia nella chiesa di Santa Lucia alla Badia e la traslazione del simulacro di San Sebastiano. In serata l’inaugurazione della mostra “Le immagini della devozione a San Sebastiano nella diocesi di Siracusa” nel Parlatorio delle Monache.
Stamane la messa celebrata da don Nisi Candido, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose “San Metodio” di Siracusa con gli aspiranti diaconi. Questa sera, alle ore 20, concerto in onore di San Sebastiano del maestro Danilo Pistone al violino accompagnato al pianoforte da Francesco Drago. Da domani a giovedì, ogni giorno, una celebrazione eucaristica alle ore 18.00. 
Venerdì 20, giornata della festa, alle ore 10.30 la messa presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo. Parteciperà il Corpo della polizia municipale di Siracusa. 
Domenica 22, alle ore 11.30, messa presieduta da monsignor Sebastiano Amenta, vicario generale
dell’Arcidiocesi di Siracusa. Alle ore 17.00, processione del simulacro di San Sebastiano per le vie di
Ortigia. All’arrivo tradizionale asta dei doni offerti in onore di San Sebastiano. Da lunedì a venerdì 
saranno celebrate le messe alle 18.00. Venerdì 27 alle ore 19.00 chiusura della nicchia di San Sebastiano. Quest’anno il campanellaio è Luigi Cavarra.

A presentare la mostra al Parlatoio delle Monache, è stato il prof. Michele Romano: “In questo 
spazio legato da continuità culturale e cultuale, abbiamo raccolto alcune immagini di San Sebastiano
rappresentato in mille sfaccettature 
nelle chiese della Diocesi. Le basiliche a lui dedicate documentano
momenti di riflessione cristiana. A Melilli, Palazzolo Acreide e Ferla, l’iconografia di San Sebastiano 
ha seguito i dettami di una catechesi quasi controriformata dove la Chiesa predilige un’iconografia
cultuale comunitaria. Un percorso devozionale nella provincia che si arricchisce con una tela di 
Fabio Amato, giovane artista che ha voluto fare questo dono al Comitato. Sicuramente Amato è 
legato alla pittura del Caravaggio: vediamo San Sebastiano sdraiato a terra, nel momento del 
passaggio quando riceve la luce divina. Una tecnica di olio su tela con una reinterpretazione 
contemporanea, potrebbe essere un giovane dei nostri tempi”. 

Gaetano Romano del Comitato di San Sebastiano ha sottolineato come la festa dedicata al compatrono
da qualche anno si è ritagliata un suo specifico spazio, aprendosi soprattutto a tanti giovani. E diversi
sono i momenti in cui la città partecipa alla festa del santo compatrono.