AUGURI DI NATALE DELL’ARCIVESCOVO MONS. SALVATORE PAPPALARDO

‘Papa Francesco traduce il Vangelo, la lieta notizia, parlando della gioia. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo non può escludere nessuno. Quella gioia che l’angelo annunzia ai pastori. Dio, facendosi uomo, condivide la condizione anche di sofferenza e miseria dell’uomo. Dio che non è lontano da noi, ma condivide la nostra condizione.
Noi dobbiamo sapere imitare il Signore e quindi moltiplicare quei gesti che diventano servizio agli altri, quindi una speranza vissuta, una speranza testimoniata, una speranza che può contagiare l’animo di chi si trova in difficoltà’.
L’Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo invita a farsi illuminare dall’annuncio del Vangelo per superare le situazioni di sofferenza. Riprendendo le parole utilizzate dal Papa nell’Esortazione apostolica ‘Evangelii gaudium’, Mons. Pappalardo ha spiegato: ‘Il Santo Padre scrive: ‘La gioia del Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con questa esortazione sempre nasce e rinasce la gioia’.
Tutte le situazioni di sofferenza possono essere trasformate. Ci lasciamo illuminare da queste espressioni per valutare le situazioni presenti che viviamo. L’ultimo atto di violenza riguarda il giovane ucciso il giorno dell’Ottava di Santa Lucia: una sofferenza provocata e che sofferenza anche nell’animo di chi ha compiuto il gesto di violenza’.
L’Arcivescovo ha parlato di disperazione, la stessa che ha portato nel nostro territorio migliaia di migranti.
‘Se facciamo un passo indietro, torniamo al fenomeno cui si è fatto fronte per accogliere i migranti. Siamo sotto il peso di una situazione di sofferenza, ma c’è la speranza di Dio che non ci lascia soli. Dio con noi è l’annunzio da trasmettere in questo nostro tempo segnato da tante sofferenze’. Poi rivolgendosi ai giornalisti ha detto: ‘Mi auguro che nel vostro servizio quotidiano mettiate in evidenza non solo le ragioni di sofferenza, ma anche quelle di speranza. Quando noi ci relazioniamo agli altri non dobbiamo avere atteggiamenti di superiorità ma metterci a livello degli altri, ascoltare, mettersi in dialogo. Dobbiamo sapere imitare il Signore che viene per la nostra salvezza e quindi moltiplicare quei gesti nella nostra vita che diventano servizio agli altri, quindi una speranza vissuta, una speranza testimoniata, una speranza che può contagiare l’animo di chi si trova in difficoltà. Incontrando Cristo si ha la gioia del Vangelo. Cristo creduto nella fede, riconosciuto nel fratello bisognoso, testimoniato nel servizio’.
L’Arcivescovo, che domani sera parteciperà alla cena per i poveri nella chiesa del Carmine, ha lasciato la parola a don Marco Tarascio, segretario della Caritas diocesana, che ha fornito alcuni dati in merito alle nuove povertà. ‘La Diocesi interviene in tanti modi per cercare di porre un argine e partecipa anche al tavolo tecnico istituito dal Comune, ma non è semplice. Nel 2013 sono stati 539 gli utenti diretti che si sono rivolti al centro d’ascolto diocesano, anche se sono stati ben 1357 il numero complessivo, comprensivi dei rispettivi nuclei familiari, seguiti dal centro d’ascolto. Rispetto al 2012 c’è stato un aumento delle quasi 30% degli utenti diretti e del 20% degli utenti complessivi. Dei 539 utenti diretti, quasi 300 sono immigrati e 240 sono invece gli italiani. Rispetto al 2012 però mentre la percentuale di incremento di immigrati è del 13,7 %, quella degli immigrati addirittura del 56,1%. L’aumento del numero degli italiani è da considerarsi un fatto straordinario e sintomatico dell’acuirsi della situazione di crisi. Le problematiche riscontrate sulla base delle fasi di ascolto e di accompagnamento sono state di tipo reddituale il 98%, di tipo occupazionale – precarietà lavorativa il 90%, di tipo scolastico l’80%, di tipo familiare (separazioni, divorzi, solitudine) il 36%, di tipo abitativo il 27%. Le principali richieste inoltrate al centro d’ascolto sono state di beni di prima necessità il 97% (generi alimentari/farmaci), richieste di lavoro il 55%, richieste di contributi-sussidi economici il 42%, richieste di orientamento e consulenze il 35%. La Caritas diocesana è scesa in campo somministrando oltre 3500 interventi’.
 
Nel corso dell’incontro, presente il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti Santo Gallo, è intervenuto il direttore dell’Ufficio della Pastorale scolastica, don Giuseppe Lombardo, che ha parlato di ‘problema culturale’ e della necessità di ‘una maggiore attenzione ai minori. La nostra città ha il primato di dispersione scolastica, siamo più indietro di tutti nell’educazione, dobbiamo intervenire’.
Quindi Aldo Mantineo, segretario provinciale dell’Assostampa, ha voluto sintetizzare l’anno appena trascorso in una parola: ‘Forse quella parola che maggiormente caratterizza quest’anno appena trascorso è ‘bisogno’, alimentare e culturale.
Forse è necessaria maggiore capacità di ascolto nella quotidianità’ e il presidente provinciale dell’Ucsi, Salvatore Di Salvo, gli ha fatto eco evidenziando le ‘parole spesso spese per cose futili, tralasciando le vere emergenze’.
Mantineo e Di Salvo hanno quindi rinnovato all’Arcivescovo il ringraziamento per l’azione caritatevole quotidiana, omaggiandolo con la forma di un pane in segno del gesto di carità che Assostampa e Ucsi hanno fatto nei confronti della ‘Casa Sara e Abramo’, la struttura della Diocesi che accoglie ogni sera venticinque senzatetto. 
Quel gesto concreto di cui oggi c’è maggiormente bisogno.