Archivi della categoria: Primo piano

Santa Lucia nell’Anno della Misericordia

 “Nell’Anno della Misericordia, Papa Francesco ci ha ricordato di compiere le opere di misericordia corporali e spirituali. Cose che Lucia ha fatto:  l’attenzione a sua madre ammalata; il pellegrinaggio verso gli altri santi e poi la distribuzione dei suoi beni ai poveri. Poi c’è la dimensione di donarsi al Signore. E’ un cammino di impegno verso il Signore”. Nelle parole di mons. Salvatore Marino, parroco della Cattedrale, il senso della Festa di Santa Lucia 2015.
Intenso il programma di quest’anno, anche nei diversi eventi collaterali. Frutto, come ha ricordato il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione, di collaborazioni gratuite e spontanee.
“Ci sono segnali importanti che dimostrano come la testimonianza di Santa Lucia sia attualissima nell’Anno Santo della Misericordia. Come Deputazione stiamo concedendo tre immobili: alle suore Scalabriniane, per la loro attività verso i migranti e gli ultimi; all’associazione Amici di San Francesco che si occupa dei carcerati e poi il terzo immobile lo stiamo dando alla Caritas: ci sarà una Casa del sollievo e della misericordia dedicata a Santa Lucia dove tanti volontari professionisti, avvocati, commercialisti, renderanno assistenza alle persone che soffrono”. Piccione ha ricordato: “Da anni la festa di Santa Lucia ha una sua sobrietà e si basa sulle collaborazioni: nel programma ci sono diversi appuntamenti, con la Società Siracusana di storia patria, l’Avis che si occupa di testimonianza nell’Africa, l’Istituto Federico II che prepara la cuccia. Un contributo che viene dato alla festa in maniera gratuita e spontanea. Ci è stato chiesto dai pallanotisti dell’Ortigia di portare il simulacro. In piazza Duomo un pezzettino di percorso sarà fatto da loro. E ci era stato chiesto anche dai dipendenti del Santuario: sono segnali belli e nuovi che si inseriscono in una devozione sempre più profonda e radicata”.
Nessun allarme, ma quest’anno ci saranno maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine.
Mercoledì 9, alle ore 7.30 cerimonia della consegna delle chiavi della Cappella di Santa Lucia da parte dei Deputati al Maestro di Cappella con apertura della nicchia che custodisce il simulacro. Sabato 12 alle ore 11.,30 la Traslazione del Simulacro di Santa Lucia dalla cappella all’altare maggiore e alle ore 19 i vespri officiati da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa con l’offerta della cera da parte del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo.
Il prof. Salvatore Sparatore ha ricordato l’evento “Note per Lucia” giunto alla nona edizione. Sabato 12, alle ore 21 in  Cattedrale “Note per Lucia” in collaborazione con Kairos ed ISSR San Metodio – concerto “Duo Armoniae”: Giulio Mattioli (arpa e voce) e Rossella Pirrotta (violino).
Domenica 13 alle ore 10.15 in Cattedrale apertura della Porta Giubilare e Solenne concelebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo che presiederà il Pontificale. Alle ore 15.30, processione delle Reliquie e del Simulacro della Santa Patrona dalla Cattedrale alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro.
Tra gli eventi collaterali giovedì 17 dicembre alle ore 18,30 nel Tempietto del Sepolcro di Santa Lucia: incontro su “Profughi e misericordia –  testimonianza dal Sudan” in collaborazione con l’Avsi Onlus. “Dal 14 al 19 dicembre – ha concluso il prof. Sparatore – sarà possibile visitare la catacomba di Santa Lucia anche in orario serale con visite alle ore 20,30 ed alle ore 21,30 abbinate ad una spiegazione  delle notizie storiche, artistiche e religiose del Simulacro in collaborazione con Kairos”.
 
 
condividi su

Festa di Santa Lucia 2015

Avrà luogo sabato 5 dicembre, alle ore 9.45, al Parlatoio delle Monache (accanto la chiesa di Santa Lucia alla Badia) in Ortigiala conferenza stampa di presentazione dei festeggiamenti di Santa Lucia a Siracusa.  Saranno presenti il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, avv. Giuseppe Piccione, ed il parroco della Cattedrale e  componente della Deputazione, mons. Salvatore Marino.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il programma della Festa, e gli eventi collaterali che sono stati organizzati.  Il tema della festa è la misericordia, secondo le indicazioni del Santo Padre Francesco.

 

condividi su

Festa dell’Immacolata

Domenica 29 novembre inizieranno ufficialmente i festeggiamenti per la festa dell’Immacolata Concezione. Alle ore 5, la Santa messa solenne e la svelata del simulacro della Vergine Santissima Immacolata. Dal 30 novembre al 7 dicembre solenne novenario.
Martedì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: alle ore 10.30 il pontificale presieduto dall’arcivescovo monsignor Salvatore Pappalardo. Alle 17 uscita trionfale del simulacro della Beata Vergine Maria e la processione per le vie di Ortigia.
Già inaugurata la mostra “Piena di Grazia – il volto materno della misericordia” a cura della Confraternita dell’Immacolata e di Cultur’arte Santa Lucia.
condividi su

Scuola di formazione teologica di base “Giovanni XXIII”

 La scuola di formazione teologica di base “Giovanni XXIII” promuove la formazione teologica dei fedeli. Gli operatori pastorali sono invitati ad approfondire la conoscenza della dottrina cristiana.
La scuola, coordinata da don Salvatore Spataro, è articolata in tre anni al termine dei quali sarà rilasciato un attestato di merito. Le lezioni si svolgono il lunedì dalle ore 18.30 alle ore 20.00, nei quattro vicariati di Siracusa, Augusta, Lentini e Palazzolo.
Il primo anno prevede come tema “La Dei Verbum e la Sacrosanctum Concilium”. Per informazioni è possibile telefonare allo 093166571.
 
 
condividi su

Un sostegno concreto ai sacerdoti

Celebrata la Giornata Nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte dal nome significativo “Insieme ai sacerdoti” sono in vigore da più di 25 anni, ma le conoscono ancora in pochi. Sono destinate non solo al proprio parroco ma a tutti i 36 mila sacerdoti diocesani che in Italia dedicano la propria vita all’annuncio del Vangelo e al servizio del prossimo e vengono raccolte dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero (I.C.S.C.). Si tratta di un’opportunità per formare le comunità sul valore solidale di questa forma di partecipazione alla vita della Chiesa, scaturita dalla revisione concordataria del 1984. Infatti da ormai 30 anni i sacerdoti non ricevono più la “congrua” dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso queste donazioni che sono anche deducibili.
La Chiesa attraverso le sue molteplici attività pastorali e sociali, e soprattutto attraverso la presenza dei suoi sacerdoti, è molto importante per il bene del nostro territorio. Diventa fondamentale educare le comunità al senso di comunione fraterna, di partecipazione attiva e di reale corresponsabilità ecclesiale.
Le Offerte Insieme ai sacerdoti vengono raccolte a livello nazionale e contribuiscono ad assicurare il necessario a tutti i preti diocesani in Italia, in particolare a coloro che prestano il proprio ministero pastorale nelle comunità più piccole e bisognose, e a quelli anziani e malati. Ma anche a 500 fidei donum, i preti diocesani italiani che annunciano la Buona Novella nei Paesi più poveri del mondo.
Nel 2014 sono state raccolte 110.831 Offerte, per un totale di 10 milioni e 546 mila euro. L’iniziativa è promossa dal Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica e si avvale del supporto di una rete di 231 incaricati diocesani con la collaborazione dei referenti parrocchiali.
condividi su

La giustizia riparativa di Gherardo Colombo

 Il rapporto tra giustizia e perdono. Il perdono responsabile o la cosiddetta “giustizia riparativa”, che propone percorsi concreti di riconciliazione anche per persone che si sono rese colpevoli di crimini gravi. Questo il tema della prolusione tenuta da Gherardo Colombo, magistrato, protagonista della stagione di Tangentopoli, con l’inchiesta Mani Pulite, ma anche di altre inchieste celebri che hanno segnato la storia contemporanea d’Italia, all’inaugurazione dell’anno accademico  2015/16 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”. Prima la concelebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo, poi la prolusione di Gherardo Colombo alla quale è seguita la presentazione dell’anno accademico da parte del direttore dell’ISSR don Nisi Candido. 
Colombo, che dal 2007 ha lasciato la magistratura, si dedica alla sensibilizzazione civile su temi etici come la legalità, la responsabilità civile, i valori della Costituzione, la democrazia. “L’ISSR San Metodio – ha spiegato il direttore dell’ISSR don Nisi Candido – dedica questo anno accademico al tema “pensare il perdono”. La scelta si pone in sintonia con l’indizione dell’imminente Anno giubilare della Misericordia da parte di Papa Francesco. Il perdono è un tema tipicamente evangelico e religioso, ma ha anche una ricaduta laica, sociale, antropologica”. 
“Premesso che chi è pericoloso deve stare da un’altra parte, non in mezzo alla società civile – ha affermato Gherardo Colombo – è comunque interesse della cittadinanza che le persone che abbiano commesso un reato vengano recuperate piuttosto che escluse. Ma questo, oggi, non succede. Si può educare al bene attraverso il male? Quali sono le alternative alla punizione e alle pene tradizionali?”. Queste le domande che hanno guidato Colombo. Che ha continuato: “È un metodo sbagliato cercare di educare una persona facendole del male – ha esordito Colombo -. Il nostro sistema detentivo non permette di recuperare nella società chi ha commesso dei crimini, ma fa maturare, con le privazioni che infligge, sentimenti di aggressività verso gli altri esseri umani, che portano il 68% dei carcerati a ricommettere un reato una volta ottenuta la libertà: questo va anche a discapito dei cittadini che non si sentono sicuri una volta che questa gente esce di prigione. La giustizia è una parola ambigua: perché significa amministrazione della giustizia ma è anche un punto di riferimento, un valore. Il perdono è una disponibilità a recuperare le relazioni in generale. Purtroppo noi pensiamo che il male si affronta attraverso la restituzione del male. Ma il male si ferma proprio quando non lo restituiamo”.
Chi è affidato ai servizi sociali torna a delinquere una volta su cinque. In Italia ci sono 56 mila detenuti. E la condizione è di 4 persone in una cella di 12 metri quadrati. “Prima delle leggi e delle regole viene la cultura – ha detto Colombo -. La Costituzione ci parla di un modello educativo diverso da quello che usa grandemente la punizione come strumento di correzione, quello dell’educazione all’obbedienza. La Carta invece richiede un’educazione alla responsabilità. Ma se il male non serve per correggere il male, e se tutte le persone hanno uguale dignità in quanto esseri umani, a prescindere dagli atti che commettono, allora occorre trovare una soluzione alternativa per combattere il male, occorre combattere il male con il bene, garantendo la sicurezza dei cittadina senza ledere la dignità del reo. Una soluzione possibile – ha concluso Colombo – è la pena riparativa, che mette a confronto la vittima con il condannato, nella ricerca di possibili soluzioni agli effetti dell’illecito e nell’impegno concreto per la riparazione delle sue conseguenze. In tal modo la vittima si vede riconosciuta e riesce ad avere un risarcimento morale, mentre il reo prende atto delle sue responsabilità e pone in essere le azioni necessarie a ricomporre il confitto e a rafforzare il senso di sicurezza collettivo. Purtroppo l’Italia ha ancora molto lavoro da fare in questo campo, ma sono fiducioso che con il tempo si potrà applicare».
condividi su

Gherardo Colombo al San Metodio

Sarà Gherardo Colombo a tenere la prolusione all’inaugurazione dell’anno accademico 2015/16 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” di Siracusa.
L’appuntamento è per giovedì 5 novembre al Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. Il programma prevede alle ore 18.00, nella Cripta del tempio mariano, la concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo. Alle ore 19.00 al Centro Convegni, la prolusione di Gherardo Colombo su Giustizia e perdono. Seguirà la presentazione dell’a.a. da parte del direttore dell’ISSR, don Nisi Candido.
condividi su

Mons. Corrado Lorefice è il nuovo arcivescovo di Palermo

Papa Francesco ha nominato il nuovo arcivescovo di Palermo, successore del Cardinale Paolo Romeo. Il neo Arcivescovo è don Corrado Lorefice. Ad annunciarlo, contemporaneamente, sono stati il cardinale Romeo a Palermo e il vescovo mons. Antonio Staglianò a Noto.
Don Corrado, nato a Ispica il 12 ottobre 1962, è parroco nella Chiesa Madre di S. Pietro e nella Parrocchia di S. Paolo al Carmine nel Vicariato di Modica, Vicario Episcopale per la Pastorale, nonchè docente di Teologia morale presso lo Studio Teologico S. Paolo di Catania.
“Ho potuto in questi anni beneficiare della collaborazione di don Corrado – ha dichiarato nel suo messaggio augurale il Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò – verificando più da vicino, anzitutto il suo amore per Gesù e per la Chiesa, poi, la sua passione e dedizione all’evangelizzazione, infine la sua schietta amicizia, fraterna e filiale, nel portare avanti senza stancarsi, le fatiche pastorali della nostra Diocesi”.
 
condividi su

Convocazione straordinaria del cardinale Paolo Romeo

Il Card. Paolo Romeo ha convocato tutto il Popolo Santo di Dio per stamane alle ore 12.00, presso il Salone Filangeri del Palazzo Arcivescovile.
Allo stesso orario il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, ha convocato nella Basilica Cattedrale di Noto, un’assemblea straordinaria di tutti i presbiteri, i diaconi, i consacrati, i religiosi, le comunità parrocchiali
.
condividi su

Migranti in Italia? Nessuna invasione

Favorire in ogni singola persona la riconquista dell’autonomia personale e l’emancipazione dal bisogno stesso di accoglienza, a partire dai soggetti più vulnerabili, tra cui i minori stranieri non accompagnati; adottare standard unici in ogni contesto di accoglienza; creare una regia territoriale; favorire e accompagnare l’inserimento sociale ed economico di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria; prevedere politiche e programmi specifici per facilitare l’inserimento socio-economico-abitativo; rafforzare le azioni di accompagnamento ai percorsi di inclusione sociale. 
Sono alcune delle raccomandazioni che Cristina Molfetta, referente dell’area progetti e rifugiati dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, ha consegnato agli oltre duecento partecipanti al termine della presentazione del Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia. Il documento, presentato alcune settimane fa all’Expo di Milano, è stato al centro dell’incontro organizzato dall’Ufficio Pastorale Migrantes dell’Arcidiocesi di Siracusa al Centro Sprar gestito dalle Suore del Cenacolo Domenicano a Solarino. Dopo il saluto del vicario generale dell’Arcidiocesi, mons. Sebastiano Amenta, alla presenza del vice prefetto Giuseppe Sindona e dei sindaci di Solarino e Pozzallo, Sebastiano Scorpo e Luigi Ammatuna. 
Cristina Molfetta ha fornito un quadro chiaro, evidenziando i numeri del fenomeno raccolti da Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e Sprar, in collaborazione con Unhcr. Se è vero, ad esempio, che i rifugiati in gran parte provengono dai paesi in via di sviluppo, è anche vero che altri paesi in via di sviluppo accolgono l’86% del totale dei rifugiati. Meno del 10% arriva in Europa, e di questi meno del 3% arriva in Italia, ovvero meno del 3 per mille del totale. Fino al 31 agosto 2015, sono giunti in Italia circa 115.500 migranti, perlopiù eritrei, nigeriani, somali, sudanesi, siriani. Il Rapporto evidenzia, ad esempio, come soltanto un minore non accompagnato su cinque è in una struttura dello Sprar, mentre la maggioranza è accolta in strutture di prima accoglienza inadeguate. Lo Sprar è l’unico modello di accoglienza. L’emanazione del prossimo bando dello Sprar prevede la disponibilità di ulteriori 10 mila posti che si aggiungono agli attuali 20 mila, con l’obiettivo di allargare la rete dei Comuni che ne fanno parte. Non possiamo che lavorare per una prospettiva che veda un progetto Sprar sul territorio di ciascuno degli 8 mila Comuni italiani. Solo così si potrà davvero superare la gestione emergenziale del fenomeno. Allo stesso tempo è importante incidere sulla riduzione dei tempi di attesa per la presentazione della domanda di protezione internazionale e sulle relative decisioni. Inoltre è necessario affiancare strategie e programmi comuni per evitare le conflittualità sui territori e per accompagnare e favorire l’inserimento sociale ed economico per coloro che hanno avuto il riconoscimento dello status di richiedenti asilo e rifugiati. Società civile, comunità locali, istituzioni e l’intera comunità internazionale devono fare sistema, non solo nell’accoglienza, ma per rimettere in cima alle priorità la difesa e la protezione dei diritti e della vita. 
“Nel 2014 sono arrivate 170 mila persone – ha spiegato Cristina Molfetta –, ma solo 66 mila sono rimaste. E di ben 60 mila non sono state prese le impronte digitali. Le domande di asilo in Italia: solo 45 mila. Diciamo che una persona su tre resta in accoglienza. Sono numeri gestibili, non mi sembra ci troviamo di fronte ad una invasione”. Discorso a parte per i minori: “Nel 2014 sono arrivati 13 mila minori non accompagnati. Di ben 3700 non si sa che fine abbiano fatto. E’ indegno”.

Quella europea è soprattutto una crisi di rifugiati. La grande maggioranza di coloro che arrivano in Europa provengono da zone di conflitto come la Siria, l’Iraq o l’Afghanistan e sono in fuga per salvarsi la vita. Solo attraverso una risposta unitaria e comune di tutta l’Europa si può affrontare questa situazione. E necessario aumentare le opportunità per i rifugiati di poter accedere a vie legali verso l’Europa, che includono il reinsediamento, le ammissioni per motivi umanitari, il ricongiungimento familiare e il rilascio di visti per motivi di studio.

 
condividi su