La parola di Dio, la preghiera e la premura per i poveri e gli ultimi. Queste le linee direttrici che hanno caratterizzato l’azione pastorale dell’arcivescovo emerito di Siracusa Giuseppe Costanzo, scomparso due giorni fa all’età di 92 anni. Un episcopato contraddistinto dal suo motto “Enarrare mirabilia Dei” che lo ha portato da subito a svolgere il servizio dell’annuncio della parola di Dio. L’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, presiede la messa esequiale nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa. Sono presenti il cardinale Paolo Romeo, il vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale Siciliana Antonino Raspanti, i vescovi di Sicilia ed anche il vicario generale di Nola, che rappresenta il vescovo Francesco Marino che ha inviato un messaggio di “devota gratitudine”.
Ad aprire la messa sono state le parole del cardinale Pietro Parolin: “Il Santo Padre Papa Leone XIV nel ricordare il solerte servizio alla Chiesa implora per intercessione della Madonna delle Lacrime il premio eterno promesso ai fedeli servitori del Vangelo”. Poi le parole del segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, Giuseppe Baturi, che ha ricordato l’incarico di vicepresidente Cei dell’arcivescovo emerito. Ed infine la presenza dell’Azione cattolica, con l’ex presidente Franco Miano e l’assistente nazionale giovani don Michele Martinelli. Ed il cordoglio dell’Istituto buddista italiano. Migliaia le persone presenti nel tempio, siracusani, ma anche fedeli provenienti da Acireale (sua città natale), da Nola (dove era stato vescovo) e da altre parti d’Italia.
Nel corso della sua omelia, il Pastore della chiesa siracusana ha ricordato come l’arcivescovo Costanzo “vivesse e proponesse l’esercizio delle opere di giustizia e del precetto cristiano dell’amore. Ricordiamo la sua vicinanza ai lavoratori, alla realtà della vasta area del Polo industriale siracusano, alle aziende di produzione agricola e metalmeccanica: mons. Costanzo si adoperò per una capillare pastorale del lavoro raggiungendo operai e dirigenti sul posto di lavoro. E poi portò a compimento la costruzione del Santuario per la Madonna delle Lacrime, che il 6 novembre 1994 fu consacrato da San Giovanni Paolo II”.
Inoltre ha promosso “la diffusa devozione del popolo siracusano alla patrona Santa Lucia, recandosi fino in Argentina, dove portò agli emigrati siracusani le reliquie della Santa e nel 2004 in occasione del 1700 anniversario del martirio di Santa Lucia indisse un anno Luciano per il quale chiese ottenne dal patriarca di Venezia il ritorno del corpo della martire Siracusana, anche se solo per pochi giorni. È stato un evento storico per tutta la Chiesa”. Ed ancora nel 2005 l’anno vocazionale “per sensibilizzare il popolo alla preghiera” e nel 2007 “un anno dedicato a San Paolo, l’apostolo delle genti”. Ha istituito la Scuola della Parola per avvicinare i giovani il sabato sera e ha promosso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio. L’arcivescovo Costanzo ha “guidato la sua Chiesa con la luce della parola attraverso lettere pastorali, meditazioni, esercizi spirituali, i messaggi natalizi al Tribunale di Siracusa e i discorsi dal balcone dell’arcivescovado rivolti alla città durante le feste di Santa Lucia: ha coniugato l’evangelizzazione con la promozione della dignità dell’uomo”. La salma esce dalla Basilica portata a spalla dai sacerdoti che lui ha ordinato.
Domani mattina la messa in suffragio nella Chiesa Cattedrale. E subito dopo la tumulazione nella cappella del Crocifisso.