“Chiediamo a Gesù che le nostre strade siano le sue strade, che la nostra vita sia penetrata dalla sua presenza”. Così l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, nella sua riflessione nel piazzale del Pantheon nella solennità del Corpus domini. Un momento di preghiera al termine della processione dalla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime dove il pastore della Chiesa siracusana aveva presieduto la celebrazione eucaristica.
“Abbiamo portato in processione il SS.mo Sacramento per alcune strade della nostra città. Affidiamo la nostra città, tanto bella e ricca di storia, ma segnata anch’essa dalle fragilità proprie di questo tempo. Anche nella nostra città, infatti, si registrano le nuove povertà di cui i vari mass media quotidianamente ci danno notizia: crescono di numero le persone umiliate nella loro dignità perché prive di lavoro, non mancano gli anziani che, costretti da varie circostanze, conducono una vita di amara solitudine; talvolta, le cronache registrano qualche episodio di violenza fisica a carico delle donne e, in questo contesto, non possiamo certo tacere sullo spettacolo delle donne schiavizzate nella loro dignità femminile; sulle nostre strade, inoltre, incrociamo spesso tanti immigrati: sono nostri fratelli in umanità venuti tra noi con la speranza di dignitosa accoglienza, ai cui figli, però, seppur nati in Italia, è negato il diritto di cittadinanza. Queste povertà, materiali e morali, e le tante altre che meno conosciute ma altrettanto dolorose che affliggono molte famiglie, noi, stasera, le poniamo sotto lo sguardo misericordioso e benedicente di Gesù Eucaristia”.
Mons. Pappalardo ha invocato la benedizione del Signore sulla città: “Facciamo in modo che la nostra vita di cristiani, discepoli di quel Gesù che, come attesta il libro degli Atti degli apostoli, passò in mezzo a noi facendo del bene e risanando coloro che erano sotto il potere del diavolo (cfr. At 10,38), sia davvero una presenza benefica per la vita della città. Attraversare la città in processione eucaristica ricorda a ciascuno di noi che non siamo separati dal mondo né viviamo una storia diversa da quella dei nostri concittadini. Anzi, a noi cristiani è chiesto di testimoniare la forza dirompente dell’Eucaristia, che è la forza dell’amore, della solidarietà, del servizio, della speranza”.
“Abbiamo portato in processione il SS.mo Sacramento per alcune strade della nostra città. Affidiamo la nostra città, tanto bella e ricca di storia, ma segnata anch’essa dalle fragilità proprie di questo tempo. Anche nella nostra città, infatti, si registrano le nuove povertà di cui i vari mass media quotidianamente ci danno notizia: crescono di numero le persone umiliate nella loro dignità perché prive di lavoro, non mancano gli anziani che, costretti da varie circostanze, conducono una vita di amara solitudine; talvolta, le cronache registrano qualche episodio di violenza fisica a carico delle donne e, in questo contesto, non possiamo certo tacere sullo spettacolo delle donne schiavizzate nella loro dignità femminile; sulle nostre strade, inoltre, incrociamo spesso tanti immigrati: sono nostri fratelli in umanità venuti tra noi con la speranza di dignitosa accoglienza, ai cui figli, però, seppur nati in Italia, è negato il diritto di cittadinanza. Queste povertà, materiali e morali, e le tante altre che meno conosciute ma altrettanto dolorose che affliggono molte famiglie, noi, stasera, le poniamo sotto lo sguardo misericordioso e benedicente di Gesù Eucaristia”.
Mons. Pappalardo ha invocato la benedizione del Signore sulla città: “Facciamo in modo che la nostra vita di cristiani, discepoli di quel Gesù che, come attesta il libro degli Atti degli apostoli, passò in mezzo a noi facendo del bene e risanando coloro che erano sotto il potere del diavolo (cfr. At 10,38), sia davvero una presenza benefica per la vita della città. Attraversare la città in processione eucaristica ricorda a ciascuno di noi che non siamo separati dal mondo né viviamo una storia diversa da quella dei nostri concittadini. Anzi, a noi cristiani è chiesto di testimoniare la forza dirompente dell’Eucaristia, che è la forza dell’amore, della solidarietà, del servizio, della speranza”.