“Nessun cambiamento di rilievo è intervenuto circa le restrizioni anti Covid-19 già date nel corso dell’ultimo anno per le feste patronali“. Lo ha scritto il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta, ribadendo quanto già scritto nell’aprile e nel maggio scorso. Il vicario ha sottolineato che:
- è tuttora in vigore il decreto dell’Episcopato Siciliano emanato nel mese di giugno del 2020 circa la sospensione di tutte le processioni esterne, ivi comprese pellegrinaggi ed ogni forma di manifestazioni religiose che provochino assembramenti.
- sono tuttora in vigore le prescrizioni circa il distanziamento interpersonale ed il numero massimo di fedeli che possono essere ammessi in chiesa specie durante le celebrazioni liturgiche così come gli obblighi di igienizzazione delle mani già all’ingresso, della mascherina e della sanificazione degli ambienti;
- sia evitata ogni forma alternativa di processione/manifestazione come – ad esempio – esporre i simulacri dei Santi sui sagrati o al portone centrale delle chiese o traslare gli stessi con automezzi o altri apparati meccanici di locomozione lungo le vie cittadine.
“A margine della presente, mi permetto di citare, ad esempio, i recenti festeggiamenti in onore di San Paolo Apostolo a Palazzolo Acreide che sono stati organizzati e gestiti nell’osservanza delle regole date, con il servizio d’ordine e la celebrazione di SS. Messe in numero adeguato al notevole afflusso di pellegrini – ha spiegato mons. Amenta –.Con la sua Lettera sulla pietà popolare, data il 18 aprile scorso dal nostro Arcivescovo circa le Feste patronali, mons. Lomanto ci ha indicato la via da percorrere.
Ne cito solo un brano: «…anche quest’anno non sarà possibile esprimere la nostra devozione con le processioni religiose esterne, ma certamente potremo intensificare la preghiera con la pratica sacramentale della Confessione e della Comunione, con i gesti concreti di carità e di vicinanza verso chi è in difficoltà. Ad imitazione dei nostri padri, accorriamo all’altare del Signore con animo penitente ed orante, elevando al Cielo suffragi per quanti sono morti a causa dell’epidemia o di altri mali che affliggono la nostra vita».