Il programma delle celebrazioni pasquali di Augusta ricalca in effetti quanto avveniva in Sicilia durante il periodo della dominazione spagnola. La tradizione locale potrebbe essere datata sul finire del XVI secolo con l’istituzione delle Quarantore in preparazione alla grande solennità del Giovedì Santo. Nonostante le dinamiche del corso dei secoli e la revisione legata alle direttive conciliari del Vaticano II, il canovaccio è rimasto pressoché uguale.
Il giovedì precedente la domenica delle palme, nella vigilia dell’antica festività dei sette dolori, nella chiesa di S.Francesco si recitano i vespri e si intona lo Stabat Mater di anonimo augustano del 700 dinanzi il seicentesco simulacro dell’Addolorata (si tratta di una antica statua della tipologia da vestire. La vestizione avviene secondo un rituale che si perde nella notte dei tempi e prevede la partecipazione esclusiva di donne).
Il venerdì di passione si celebra la solenne festività dell’Addolorata con il panegirico.
Dalla domenica delle Palme inizia la grande Settimana Augustana. Nel pomeriggio in chiesa Madre viene esposto il SS. Sacramento per l’Adorazione con i turni di adorazione delle Confraternite che di fatto sono espressione delle antiche corporazioni d’arte e mestieri.
Dal pomeriggio della Domenica delle Palme alla tarda sera del mercoledì Santo tutte le Confraternite di Augusta, secondo un ordine prestabilito nei secoli, si recano in chiesa madre con le proprie insegne: abito penitenziale (tunica, cingolo, cappuccio e mantellina colorata che identifica la categoria) e il simulacro del S.Protettore.
I fercoli sono seguiti dalla banda musicale e preceduti da bambini vestiti da Santi comunemente venerati in Augusta (S.Giuseppe, S.Domenico, S.Antonio, S.Andrea) o dalla Vergine Maria (Immacolata, Addolorata, Provvidenza, Carmine, Rosario).
Il Giovedì Santo nella chiesa di S.Giuseppe viene esposto il simualcro del Cristo morto e la sera viene intonato il tradizionale Stabat Mater.
Durante la notte si rinnova il tradizionale rituale della “cerca” con due strumenti musicali: tromba e tamburo. Poco prima dell’alba del venerdì ha luogo la visita di adorazione all’Eucarestia esposta in tutte le chiese del centro storico da parte della Confraternita di S.Giuseppe che reca in processione un venerato simulacro del Cristo morto.
Nel pomeriggio la processione liturgica con il simulacro del Cristo morto a cura della Confraternita dell’Immacolata seguita dal simulacro dell’Addolorata.
La colonna sonora della lunga giornata del Venerdì Santo è costituita dalle marce eseguite dal corpo bandistico di Augusta. Si tratta di marce composte dai maestri che hanno diretto l’istituzione musicale nel corso del Novecento. Ogni marcia viene eseguita in un determinato punto del centro urbano essendo legata a personaggi o fatti che hanno caratterizzato la vita della città.
Con l’abolizione del rito della calata a tila (1928) la pasqua di Augusta si conclude con la breve procesisone del Cristo risorto ripristinata negli anni scorsi con la finalità di aggregare tutte le confraternite della città a conclusione di una settimana che le vede protagoniste indiscusse per quella che è rimasta l’unico momento sentito di autentica devozione e genuina pietà popolare.