Sabato sera la veglia in Cattedrale e domenica il villaggio

La Festa della Missione

Avrà luogo sabato 26 marzo alle ore 20.00, nella Chiesa Cattedrale “Voce del Verbo”, la Veglia per i Missionari Martiri, organizzata da Missio Siracusa insieme a Caritas diocesana, Ufficio per la pastorale giovanile, Ufficio per la pastorale del turismo, Fondazione Migrantes e Centro Diocesano Vocazioni.
La veglia di preghiera sarà presieduta dall’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto; durante la giornata sarà osservato digiuno e preghiera in memoria dei Missionari Martiri.
La Festa della Missione vuole offrire come un momento di incontro e di confronto, nel tentativo di raggiungere una maggiore comprensione di sé stessi, di noi e del presente, condividendo la speranza che batte nel cuore, negli sguardi e in quella vita resa più umana da uomini e donne, missionarie e missionari che hanno il coraggio di essere “noi”.

La Festa della missione si svolgerà sabato e domenica. “Viviamo in un tempo complesso, ne siamo consapevoli, allora ci sembra opportuno
seminare quell’ “audacia missionaria” evocata da papa Francesco: «Questo è il tempo propizio per trovare il coraggio di una nuova immaginazione del possibile, con il realismo che solo il Vangelo ci può offrire». Questa iniziativa – spiega Missio Siracusa – vorrebbe diventare uno “spazio di vita” in cui offrire tempi di riflessione e di coinvolgimento attorno agli sviluppi futuri della Missione (evangelizzazione e promozione umana) e al ruolo delle nostre missionarie e dei nostri missionari italiani all’estero, più di 5.000, oggi più che mai protagonisti nella Cooperazione internazionale del nostro Paese.
Per questo ci affidiamo allo Spirito che, come diceva il Card. Martini: «arriva prima di noi, lavora più di noi e meglio di noi. A noi non tocca né seminarlo, né svegliarlo, ma anzitutto riconoscerlo, accoglierlo, assecondarlo e seguirlo». Immaginiamo e vi proponiamo un itinerario all’interno del “Villaggio della missione” per darvi la possibilità di ascoltare e di incontrare esperienze diverse, mettendo insieme alcuni elementi fondamentali dello stile missionario: lo sguardo contemplativo, attraverso l’Adorazione e la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione; lo sguardo attivo, stimolato dalle testimonianze missionarie, che confluiscono nell’amore per il mondo, un amore che va educato, allenato all’incontro con l’altro, alla condivisione, al rispetto.
È difficile poter affrontare un viaggio se non si parte dall’interiorità, da un cuore riconciliato, attraverso un esame di coscienza, prima di dirigersi verso gli altri, prima di partire per un viaggio nei mondi: “Siate missionari dal profondo del cuore”, dice padre Gigi Maccalli, così la missione è al tempo stesso un viaggio nel mondo interiore e un movimento di fraternità universale con tutti i popoli e con il creato.

Rinnoviamo allora il nostro invito – scrive ancora il Centro Missionario Diocesano – a “prendere il largo” e a percorrere un itinerario che vi porti a: cambiare il cuore per cambiare il mondo. Il sacramento della riconciliazione riletto in chiave «missionaria»: la Missione è testimonianza della Riconciliazione con Dio, con sé stessi e con il mondo; il sacramento della Riconciliazione come possibilità di purificare e far crescere l’amore, dono ricevuto e condiviso.
Cambiare lo sguardo. L’Adorazione: uno sguardo contemplativo che riconosce il legame di amore tra tutte le cose, fratelli, Dio, mondo, creato.
Ascoltare il grido del mondo. Facendo un giro tra i continenti attraverso l’incontro con realtà, storie, testimonianze”

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