Giornata bambini vittime di abusi. Meter: pedofilia online in aumento

La pedofilia non si ferma. Lo ribadisce don Fortunato Di Noto, che sollecita ad una maggiore attenzione e tutela nei riguardi dei bambini dentro e fuori ogni famiglia. A distanza di 24 anni torna la Giornata per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e contro la pedofilia. L’emergenza coronavirus ha obbligato ad un distanziamento sociale necessario, ma il rimanere a casa non implica necessariamente la sicurezza dei bambini, per i quali il rischio di cadere vittime di violenza è in crescita.

“Bisogna fare di più, le vittime sono tante, milioni, e non possiamo più tollerare tali nefandezze (…) Non c’è una omogeneità delle leggi negli Stati del mondo, e non c’è nessuno Stato escluso”, si legge in un comunicato diffuso da Meter. La Giornata bambini vittime, nata nel 1995, vuole scuotere le coscienze e attivare le comunità ecclesiali cattoliche e di altre confessioni, e quelle civili, per contrastare più efficacemente il triste fenomeno. Nell’intervista a Vatican News lo stesso don Fortunato Di Noto spiega come sarà l’edizione di quest’anno:

R. – La Giornata si terrà, ma si terrà alla luce anche delle emergenze sanitarie del virus e quindi di conseguenza non potremo fare delle attività esterne. Di solito ogni anno tutta la settimana era caratterizzata da iniziative nelle scuole, nelle piazze e nei teatri e si concludeva sempre a piazza San Pietro per ricevere il messaggio e il saluto del Santo Padre. L’anno scorso abbiamo avuto l’occasione anche direttamente di incontrarlo ed è stato veramente un evento importantissimo. Questa volta saremo presenti tramite i Social e inviteremo le famiglie a viverla con noi. Per tutta la settimana cercheremo di capire la situazione dei bambini perché la violenza sui bambini è un dramma perdurante. Non è vero che la violenza si è fermata, al contrario i dati e i numeri dimostrano una drammatica recrudescenza del fenomeno in tutto il mondo, e non c’è nazione al mondo o luogo al mondo dove i bambini non vengano vessati e abusati.

Ecco c’è pericolo per i bambini di essere adescati ma forse c’è anche il pericolo per gli adulti di cadere in questo crimine approfittando di un’offerta che viene prodotta e servita, diciamo, sul piatto proprio attraverso internet visto che anche gli adulti ci passano tanto tempo…

R. – Abbiamo bambini vulnerabili davanti a internet, ma ci sono anche adulti vulnerabili che possono cadere nella trappola del ricatto, nella trappola dell’eccessiva esposizione di sé. Penso alle ragazzine, alle diciottenne o ventenni che magari inconsapevolmente utilizzano questi mezzi esponendo troppo se stesse, cadendo nel ricatto e in situazioni molto dannose per la loro vita e il loro equilibrio. Non bisogna demonizzare i nuovi media, ma tenere sempre alta la vigilanza e l’attenzione. La solitudine, poi, l’incapacità di mantenere relazioni, trovarsi in una situazione magari di frustrazione, tutto questo può favorire la ricerca nel mondo virtuale di ciò che nel mondo reale magari non si riesce ad avere. Ripeto, ci vuole vigilanza, prudenza e rispetto di se e dell’altro.

“Nella XXIV GBV preghiamo per il Popolo di Dio affinché promuova con coerenza la difesa, la tutela, la protezione e la cura dei piccoli violati nel corpo e nello spirito e assuma iniziative per la loro salvaguardia in famiglia, nella società e nella scuola. (Preghiera suggerita da Meter)”

Vuol darci qualche dato, tra quelli più recenti, che anche la vostra Associazione ha raccolto riguardo alla pedofilia e alla pedopornografia?

R. – Posso dirle che da marzo a metà aprile due segnalazioni ci hanno portato a denunciare più di 37mila immagini e video che corrispondono a 30mila bambini coinvolti già abusati, quindi dove il danno è già stato fatto. Se poi pensiamo al Report dello scorso anno che presenteremo dopo il 4 maggio, ne esce un quadro veramente agghiacciante che coinvolge tutto il mondo con milioni e milioni di bambini che già hanno subito violenza o che sono a rischio di subirla. Ecco perché questa XXIV Giornata ha lo scopo di attirare l’attenzione e fare di tutto per evitare questo dramma perché è diventato veramente un crimine contro la ‘piccola umanità’ che lascia ferite profondissime per tutta la vita.

Il lavoro di tanti anni, questa è la XXIV Giornata, sicuramente è servito a sensibilizzare, ma c’è ancora molto da fare. Si aspettava una risposta maggiore?

R. – Io mi aspetto sempre di più. Infatti da parte dei media, da parte della gente comune e non comune mi aspetto maggiore mobilitazione per promuovere questa Giornata, perchè non è una giornata di Meter, è un’iniziativa che è diventata patrimonio ormai di tutta l’umanità. Nel tempo si è sviluppata, è diventata un punto di riferimento per migliaia di persone che riflettono, che pregano. Ma si può fare di più. E io vorrei che molti non mettessero la testa sotto la sabbia come gli struzzi dicendo non è un problema che mi riguarda la violenza sui bambini. Come ad esempio si fa attenzione al fenomeno del femminicidio, così anche per i bambini. Che differenza c’è con la violenza barbara che viene fatta sui neonati, su bambini piccolissimi da parte di adulti? Perché non c’è un’attenzione più grande che non sia solo quella di un’associazione come la nostra? Questo è un appello per tutti e questa non è una Giornata che finisce, ma che continua poi nella vita di ogni giorno con la tutela dei bambini.

Adriana Masotti – Città del Vaticano
(Da Vatican News)

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