Eletti i componenti del consiglio diocesano di Azione Cattolica. Si tratta di Giuseppe Zocco, Rosa Mannone, Giovanna Cicero e Giusy Scalora per il settore adulti, Stefania Giliberto, Alessia Passanisi, Matteo Pernich e Gioele Scrofani per il settore giovani, Ettore Cavallaro, Carmelo Gurrieri, Rita Dell’Aquia e Paolo Garro per il settore ragazzi.
Nel centro congressi della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime si è tenuta l’assemblea ordinaria elettiva dell’ACI dell’Arcidiocesi di Siracusa che ha approvato il documento programmatico del triennio 2017/2019. Per il settore degli adulti, Valeria Macca ha tracciato gli obiettivi guida del triennio appena trascorso: cura dell’interiorità, formazione e identità dell’associazione, cura della famiglia, della parrocchia, della città. Per i Giovani e i Giovanissimi, Luca Lo Bello ha sottolineato come si è puntato alla rivalutazione della fascia 18/30 anni, dividendo i gruppi e realizzando percorsi particolareggiati e una programmazione più dettagliata. Anche l’Azione Cattolica dei Ragazzi, con la responsabile diocesana Roberta Platania, ha scandito le tappe della formazione, tema cui si è dedicato particolare cura. Don Salvatore Caramagno, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, ha richiamato l’Azione Cattolica all’umiltà e all’impegno al di fuori della parrocchia. “L’AC – ha detto Caramagno – ama essere in uscita, umile e debole, in ginocchio dinanzi ai fratelli, testimone gioiosa, perché sa che la forza è quel Dio che ha trasformato le parole in atto con l’incarnazione, morte e resurrezione di Gesù Cristo”.
Il Presidente Raffaele Gurrieri saluta 2315 associati: “Siamo chiamati a vivere un tempo preciso – dice – con una guida preziosa che incarna pienamente lo spirito di quella Chiesa voluta dal Concilio Vaticano II. Papa Francesco ci chiama, come cristiani e associati di ACI, a seguire i passi dettati da Cristo in famiglia, in parrocchia e nella vita di tutti i giorni. L’ACI deve essere scuola di formazione. Non guardo ai numeri, perché siamo un patrimonio da coltivare con attenzione, un potenziale, che sì deve essere legato all’iniziazione cristiana, ma che deve accompagnare giovani e adulti nel riscoprire la propria vocazione. L’augurio più atteso – sottolinea Gurrieri – è quello di operare come innamorati di questo strumento associativo, sempre con quella una sana inquietudine che permette di rimescolare le acque stagnanti e sempre prendendosi cura dei parroci e della comunità”. Presente anche Salvatore Scibetta, consigliere nazionale del settore giovani di ACI.
Nel centro congressi della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime si è tenuta l’assemblea ordinaria elettiva dell’ACI dell’Arcidiocesi di Siracusa che ha approvato il documento programmatico del triennio 2017/2019. Per il settore degli adulti, Valeria Macca ha tracciato gli obiettivi guida del triennio appena trascorso: cura dell’interiorità, formazione e identità dell’associazione, cura della famiglia, della parrocchia, della città. Per i Giovani e i Giovanissimi, Luca Lo Bello ha sottolineato come si è puntato alla rivalutazione della fascia 18/30 anni, dividendo i gruppi e realizzando percorsi particolareggiati e una programmazione più dettagliata. Anche l’Azione Cattolica dei Ragazzi, con la responsabile diocesana Roberta Platania, ha scandito le tappe della formazione, tema cui si è dedicato particolare cura. Don Salvatore Caramagno, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, ha richiamato l’Azione Cattolica all’umiltà e all’impegno al di fuori della parrocchia. “L’AC – ha detto Caramagno – ama essere in uscita, umile e debole, in ginocchio dinanzi ai fratelli, testimone gioiosa, perché sa che la forza è quel Dio che ha trasformato le parole in atto con l’incarnazione, morte e resurrezione di Gesù Cristo”.
Il Presidente Raffaele Gurrieri saluta 2315 associati: “Siamo chiamati a vivere un tempo preciso – dice – con una guida preziosa che incarna pienamente lo spirito di quella Chiesa voluta dal Concilio Vaticano II. Papa Francesco ci chiama, come cristiani e associati di ACI, a seguire i passi dettati da Cristo in famiglia, in parrocchia e nella vita di tutti i giorni. L’ACI deve essere scuola di formazione. Non guardo ai numeri, perché siamo un patrimonio da coltivare con attenzione, un potenziale, che sì deve essere legato all’iniziazione cristiana, ma che deve accompagnare giovani e adulti nel riscoprire la propria vocazione. L’augurio più atteso – sottolinea Gurrieri – è quello di operare come innamorati di questo strumento associativo, sempre con quella una sana inquietudine che permette di rimescolare le acque stagnanti e sempre prendendosi cura dei parroci e della comunità”. Presente anche Salvatore Scibetta, consigliere nazionale del settore giovani di ACI.