Quattro nuovi progetti per il 2015 dedicati alle nuove povertà ma anche due
iniziative rivolte ai detenuti ed agli anziani.
La Caritas Diocesana fornisce alcuni numeri sull’aumento delle povertà e presenta
la nuova progettualità con i fondi CEI 8xmille.
“E’ doveroso portare a conoscenza di tutti i progetti che sono sostenuti con il contributo di Caritas Italiana, 8xmille, e dell’Arcidiocesi – ha spiegato il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta -. A queste risorse si aggiunge un patrimonio non determinabile rappresentato dal servizio generoso di tanti volontari che dedicano parte del loro tempo a chi vive situazioni di necessità. Voglio ricordare che i fondi dell’8xmille sono tra le risorse più controllate nella loro utilizzazione. Ritengo però che sotto la spinta di tante informazioni e tante situazioni non chiare, l’universo 8xmille porta ad una deresponsabilizzazione: la carità è dovere primario
della Chiesa e di ciascun credente, il condividere. Da tempo sembra emergere una tendenza
a delegare alla Chiesa, che fruisce dell’8xmille, ogni forma di carità. Può portare a delegare
ad altri la testimonianza della carità. Io spero in un futuro dove il povero sia sostenuto in
un cammino virtuoso di uscita dalla sua situazione di povertà e questo potrà avvenire solo
se tutti faremo la nostra parte”.
Il direttore della Caritas diocesana, Filippo Villaruel, ha ricordato il punto di partenza,
il progetto Rifondiamoci, per raccogliere dati ed analizzare nuove povertà: “Il 2013 è stato
per la Caritas diocesana di Siracusa un anno cruciale: ha preso il via una programmazione
strutturata rivolta agli ultimi, le fasce deboli, i soggetti vulnerabili, i poveri in generale;
ma anche ai volontari, che operano in ambito caritativo a livello parrocchiale e diocesano.
Nella definizione di tale percorso, si è tenuto conto, partendo da uno studio attento
e capillare del territorio, sia delle difficoltà afferenti alle vecchie povertà radicate
nel territorio, sia delle difficoltà riferite alle nuove ed emergenti povertà. Punto di partenza
è stato il Progetto Fondo CEI 8xmille Italia 2013 Rifondiamoci co-finanziato dall’Arcidiocesi
di Siracusa. Il progetto ha permesso la creazione di quattro Centri d’ascolto (Ortigia, Casa
della Carità, San Metodio, Mazzarrona), eroganti servizi specifici di accompagnamento,
sostegno al reddito, orientamento, consulenza, supporto psicologico/relazionale. I volontari
impegnati sono stati 45. Tutti questi dati ci hanno permesso di preparare una progettazione
nuova nell’ambito della dispersione scolastica, per incrementare l’ascolto delle persone
nel Vicariato di Lentini, Carlentini e Francofonte; puntare al progetto immigration start up,
che sarà vissuto nel territorio; infine il bazar della solidarietà”.
Il responsabile dei progetti Caritas, don Marco Tarascio, ha ricordato la grande generosità
di tante persone che quotidianamente aiutano, o dedicando il loro tempo o anche con un
contributo economico. “Oggi ci sono almeno mille famiglie con gravissime difficoltà. Poi
ci sono le famiglie che ogni tre mesi circa lamentano la mancanza di beni di prima necessità.
Ci sono situazioni difficili: vivere 18 in 40 metri quadrati sembra impossibile ed invece
accade”. Don Marco ha ricordato che in sei mesi i Centri d’ascolto territoriali hanno
intercettato 405 persone (utenti diretti), ma 1591 persone (utenti complessivi).
Sono emerse problematiche di tipo reddituale (96,7%), scolastiche (91,1%), occupazionali
(86,5%), familiare (52,1%), abitativo (34,8%) e poi di salute, psicologico/relazionali e
problemi legati a dipendenze.
“I nuovi progetti sono Il Bazar della Solidarietà; Immigration Start-Up; Ci
interessiamo a Te; Ascoltare si può. Il progetto “Il Bazar della Solidarietà” permetterà la
realizzazione di un emporio sociale, all’interno del quale verrà effettuata la distribuzione
di beni correlati a tipologie di bisogni divenuti oramai primari ed irrinunciabili (igiene della
persona e dell’abitazione). Il progetto “Immigration’ Start-Up” si prefigge l’obiettivo
di potenziare il comparto dei servizi e della reti d’interazione afferenti al fenomeno
immigrazione a sostegno degli ultimi e delle fasce deboli.
Il progetto “Ci interessiamo a Te” nasce dall’esigenza di contrastare il fenomeno della
dispersione scolastica e, contestualmente, sostenere il successo formativo degli studenti
della Diocesi di Siracusa, in una prospettiva in cui la formazione venga valorizzata come
risorsa fondamentale per la crescita dell’alunno e per il suo futuro inserimento sociale e
lavorativo. Da un punto di vista operativo, il progetto si fonda sulla creazione di uno
“Sportello Giovani”, in piazza San Metodio, per erogare servizi finalizzati al sussidio ed
al sostegno delle famiglie incapaci di poter garantire ai propri figli la prosecuzione o il
mantenimento degli studi scolastici e/o universitari. Infine il progetto “Ascoltare si può”
che prevede il potenziamento delle attività svolte dal Centro d’Ascolto Territoriale Caritas
nel comune di Carlentini e dei servizi di sostegno agli ultimi, le fasce deboli, i nuovi poveri”.
iniziative rivolte ai detenuti ed agli anziani.
La Caritas Diocesana fornisce alcuni numeri sull’aumento delle povertà e presenta
la nuova progettualità con i fondi CEI 8xmille.
“E’ doveroso portare a conoscenza di tutti i progetti che sono sostenuti con il contributo di Caritas Italiana, 8xmille, e dell’Arcidiocesi – ha spiegato il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta -. A queste risorse si aggiunge un patrimonio non determinabile rappresentato dal servizio generoso di tanti volontari che dedicano parte del loro tempo a chi vive situazioni di necessità. Voglio ricordare che i fondi dell’8xmille sono tra le risorse più controllate nella loro utilizzazione. Ritengo però che sotto la spinta di tante informazioni e tante situazioni non chiare, l’universo 8xmille porta ad una deresponsabilizzazione: la carità è dovere primario
della Chiesa e di ciascun credente, il condividere. Da tempo sembra emergere una tendenza
a delegare alla Chiesa, che fruisce dell’8xmille, ogni forma di carità. Può portare a delegare
ad altri la testimonianza della carità. Io spero in un futuro dove il povero sia sostenuto in
un cammino virtuoso di uscita dalla sua situazione di povertà e questo potrà avvenire solo
se tutti faremo la nostra parte”.
Il direttore della Caritas diocesana, Filippo Villaruel, ha ricordato il punto di partenza,
il progetto Rifondiamoci, per raccogliere dati ed analizzare nuove povertà: “Il 2013 è stato
per la Caritas diocesana di Siracusa un anno cruciale: ha preso il via una programmazione
strutturata rivolta agli ultimi, le fasce deboli, i soggetti vulnerabili, i poveri in generale;
ma anche ai volontari, che operano in ambito caritativo a livello parrocchiale e diocesano.
Nella definizione di tale percorso, si è tenuto conto, partendo da uno studio attento
e capillare del territorio, sia delle difficoltà afferenti alle vecchie povertà radicate
nel territorio, sia delle difficoltà riferite alle nuove ed emergenti povertà. Punto di partenza
è stato il Progetto Fondo CEI 8xmille Italia 2013 Rifondiamoci co-finanziato dall’Arcidiocesi
di Siracusa. Il progetto ha permesso la creazione di quattro Centri d’ascolto (Ortigia, Casa
della Carità, San Metodio, Mazzarrona), eroganti servizi specifici di accompagnamento,
sostegno al reddito, orientamento, consulenza, supporto psicologico/relazionale. I volontari
impegnati sono stati 45. Tutti questi dati ci hanno permesso di preparare una progettazione
nuova nell’ambito della dispersione scolastica, per incrementare l’ascolto delle persone
nel Vicariato di Lentini, Carlentini e Francofonte; puntare al progetto immigration start up,
che sarà vissuto nel territorio; infine il bazar della solidarietà”.
Il responsabile dei progetti Caritas, don Marco Tarascio, ha ricordato la grande generosità
di tante persone che quotidianamente aiutano, o dedicando il loro tempo o anche con un
contributo economico. “Oggi ci sono almeno mille famiglie con gravissime difficoltà. Poi
ci sono le famiglie che ogni tre mesi circa lamentano la mancanza di beni di prima necessità.
Ci sono situazioni difficili: vivere 18 in 40 metri quadrati sembra impossibile ed invece
accade”. Don Marco ha ricordato che in sei mesi i Centri d’ascolto territoriali hanno
intercettato 405 persone (utenti diretti), ma 1591 persone (utenti complessivi).
Sono emerse problematiche di tipo reddituale (96,7%), scolastiche (91,1%), occupazionali
(86,5%), familiare (52,1%), abitativo (34,8%) e poi di salute, psicologico/relazionali e
problemi legati a dipendenze.
“I nuovi progetti sono Il Bazar della Solidarietà; Immigration Start-Up; Ci
interessiamo a Te; Ascoltare si può. Il progetto “Il Bazar della Solidarietà” permetterà la
realizzazione di un emporio sociale, all’interno del quale verrà effettuata la distribuzione
di beni correlati a tipologie di bisogni divenuti oramai primari ed irrinunciabili (igiene della
persona e dell’abitazione). Il progetto “Immigration’ Start-Up” si prefigge l’obiettivo
di potenziare il comparto dei servizi e della reti d’interazione afferenti al fenomeno
immigrazione a sostegno degli ultimi e delle fasce deboli.
Il progetto “Ci interessiamo a Te” nasce dall’esigenza di contrastare il fenomeno della
dispersione scolastica e, contestualmente, sostenere il successo formativo degli studenti
della Diocesi di Siracusa, in una prospettiva in cui la formazione venga valorizzata come
risorsa fondamentale per la crescita dell’alunno e per il suo futuro inserimento sociale e
lavorativo. Da un punto di vista operativo, il progetto si fonda sulla creazione di uno
“Sportello Giovani”, in piazza San Metodio, per erogare servizi finalizzati al sussidio ed
al sostegno delle famiglie incapaci di poter garantire ai propri figli la prosecuzione o il
mantenimento degli studi scolastici e/o universitari. Infine il progetto “Ascoltare si può”
che prevede il potenziamento delle attività svolte dal Centro d’Ascolto Territoriale Caritas
nel comune di Carlentini e dei servizi di sostegno agli ultimi, le fasce deboli, i nuovi poveri”.