La “Natività” siciliana di Caravaggio

Manufatti artistici d’arte moderna e contemporanea di artisti che nel tempo e ancora oggi hanno affrontato il tema evangelico della venuta di Gesù Cristo e l’Adorazione dei Magi.
Dal 22 dicembre, al 6 gennaio 2016 nell’isola di Ortigia un itinerario cultuale e artistico che rievoca la “Natività” di Cristo attraverso l’opera d’arte. Un momento di riflessione voluto da mons. Salvatore Marino della Parrocchia Metropolitana “Natività” di Maria SS.ma di Siracusa e dalla direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo arch. Giovanna Susan. Dal Parlatoio delle Monache di Santa Lucia alla Badia in piazza Duomo alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo si potranno ammirare manufatti artistici d’arte moderna e contemporanea. 
Il Parlatoio delle Monache, luogo mistico settecentesco, ospita delle opere monumentali, quasi delle pale d’altare, che rivisitano la “Natività” siciliana di Caravaggio che fu rubata nel 1969 a Palermo dove era ospitata presso l’Oratorio di S.Lorenzo. Le opere degli artisti Eolo Paul Bottaro, Calogero Termine e Toni Mazzarella curate da Alvise Spadaro, Ornella Fazzina e Michele Romano narrano l’aura mistica e insolita dell’opera caravaggesca. L’artista siculo-australiano Eolo Bottaro reinterpreta Caravaggio con una narrazione autobiografica contemporanea ponendo il ritratto dell’artista seicentesco con il suo autoritratto in moto e la figura affettuosa del nonno aretuseo; così come il maestro Calogero Termine ammira la cifra pittorica caravaggesca e la rinnova con una mirabile capacità pittorica, rivisitando la luce e l’ombra del grande artistica e le sue magie fisiognomiche; mentre il fotografo aretuseo Toni Mazzarella omaggia Caravaggio con un tableau vivant dove figure del nostro tempo valorizzano la modernità e il realismo caravaggesco.
In parallelo la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo presenta un gioiello della sua collezione “L’Adorazione dei Magi” di Daniele Monteleone, artista allievo del maestro aretuseo Mario Minniti,amico del Caravaggio, che rilegge l’opera originale dell’artista toscano Filippo Paladini, che visse in Sicilia nel Seicento. L’esposizione a cura della direttrice Giovanna Susan e Francesco Piazza si completa con uno storico e preziosissimo “presepe” dalla magica fattura stilistica che testimonia la preziosità delle maestranza siciliane e napoletane.