“Il mio pensiero va agli immigrati”

“In questo momento il mio pensiero va ai tanti immigrati sbarcati ad Augusta con tutte le problematiche connesse a questo fenomeno. E ai tanti volontari che offrono il loro servizio riuscendo a coprire tante situazioni di emergenza e di mancanza di risorse necessarie”. Perchè sia una Pasqua di speranza bisogna partire dalle situazioni che ci circondano. L’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo, incontrando questa mattina gli operatori dei mezzi di comunicazione, ha voluto dare il suo significato alla Pasqua come “passaggio dalla morte alla vita di Nostro Signore. Nella liturgia è la Vita nuova che Dio dona al Figlio ed in lui a tutti gli uomini. La Pasqua è la festa della vita nuova e della speranza. Ma deve esserlo veramente per tutti!”.

Il Pastore della chiesa siracusana ha ricordato le parole di Papa Francesco: “Cristo risorto e glorioso è la sorgente profonda della nostra speranza”. Ed ha sottolineato: “Questo pensiero ci deve accompagnare. Il Papa ci ricorda la gioia del Vangelo. Si parla di gioia quando l’uomo trova una pienezza di senso nella propria vita. E’ Cristo che da speranza. Per questo ci deve essere un’apertura in maniera nuova alla vita. Per questo il mio pensiero va ai tanti immigrati sbarcati ad Augusta. Le autorità civili preposte a questo servizio si stanno spendendo per dare la migliore accoglienza in assenza totale delle strutture e di una normativa che preveda come meglio potere accogliere queste persone che chiedono aiuto. Ci si sta scommettendo al meglio di fronte al fenomeno. Il prefetto, che coordina, e le autorità militari. Io sono rimasto bene impressionato da come stanno affrontando il fenomeno delle migrazioni con tutte le problematiche. Penso ai tanti volontari che offrono il loro servizio, e la loro opera riesce a coprire tante situazioni di emergenza. E la speranza cristiana che ci deve accompagnare. E se c’è questa apertura alla vita, c’è anche il rispetto della dignità della persona. E’ un modo per far crescere il bene nel cuore di ogni uomo”. E rivolgendosi ai giornalisti: “A voi che narrate i fatti della cronaca, dovete ricordare di narrarli nella maniera obiettiva. Ma si possono mettere in evidenza questi segni di speranza. Segni di speranza che ci proiettano verso situazioni nuove che si presentano. A voi che siete impegnati in questo servizio auguro una carica di speranza vera, in modo che narrando i fatti della cronaca possiate narrarli evidenziando il bene che non è poco così nel cuore di ogni uomo potrà crescere fiducia e speranza fraterna”.

Presente il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Santo Gallo, è stato il segretario provinciale dell’Assostampa, Aldo Mantineo, ha sottolineare: “Noi raccontiamo la cronaca e i nostri territori e cerchiamo di farlo al meglio delle nostre capacità, pur con tutti i limiti. Ma ad esempio nel fenomeno dei flussi migratori siamo passati dall’emergenza ad una presenza costante”. Mantineo, insieme al presidente provinciale dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), Salvatore Di Salvo, ha donato all’arcivescovo una forma di pane, in segno simbolico del gesto di solidarietà di Assostampa ed Ucsi che hanno regalato il pane per il giorno di Pasqua all’Istituto delle Suore francescane missionarie di Maria che assistono migranti, minori, ma anche diverse famiglie siracusane. “Il nostro obiettivo – ha concluso Di Salvo – deve essere mettere al centro l’uomo che ha bisogno di essere valorizzato e non calpestato”.

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