I DATI DELLA CARITAS DIOCESANA E LE PROSPETTIVE PER IL 2013

“Vogliamo dire grazie a tutti coloro i quali si sono impegnati in maniera volontaria a favore degli altri, cercando di alleviare se possibile i loro disagi”. Antonello Ferrara, Responsabile Osservatorio della Caritas diocesana, al termine del periodo liturgico del Natale traccia un bilancio positivo dei tanti siracusani che hanno scelto di dedicare un po’ del loro tempo verso gli ultimi. “E’ emerso – spiega Ferrara – un aspetto di forte solidarietà in questo Natale, dove le persone si sono sentite responsabili per gli altri, un rinnovato senso di fraternità che andava al di la del colore della pelle, dello status sociale, delle religioni. Un segno di ‘responsabilità siracusana’ che ha viaggiato per il mondo, arrivando fino nel lontano Madagascar attraverso il viaggio del nostro Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo. Sono state decine le email inviate da mamme, cittadini, persone che chiedevano di avere una indicazione per dove portare il proprio segno per rendere migliore il Natale di chi è in difficoltà. Particolare attenzione è emersa a favore dei bambini con la richiesta di portare giocattoli. Sono state più di 50 le iniziative di Parrocchie, associazioni, cittadini aggregati, commercianti, scuole di ogni ordine e grado nel territorio diocesano a favore di chi è in difficoltà. In questo caso l’aiuto è stato indirizzato a favore dei Centri di Ascolto per la distribuzione di alimenti, delle due mense presenti nella città di Siracusa (quella di Ortigia e quella del Pantheon), e della ‘Casa di Sara e Abramo’ per senza fissa dimora”.
Il responsabile dell’Osservatorio Caritas ha evidenziato anche un aspetto particolare: “Ci ha fatto particolarmente piacere l’attenzione di associazioni cattoliche e laiche che insieme hanno trovato modalità nuove, allegre e soprattutto significative per raccogliere fondi per queste realtà. Più di mille sono state le persone che si sono attivate all’interno delle varie iniziative tra parrocchie, associazioni e commercianti, raggiungendo buona parte del bisogno presente sul territorio. La nostra speranza è che tutta questa bellissima attenzione non si attivi solamente nel periodo di Natale, ma che con un’attenta azione di conoscenza dei bisogni dei poveri, si possa aiutare ogni giorno”.
L’analisi della Caritas diocesana purtroppo è drammatica. “Le emergenze che si stanno evidenziando sempre di più sono quelle della mancanza cronica di lavoro di soggetti adulti, con famiglie e figli. Questa è una gravissima emergenza che fa nascere a catena problemi come quelli dello sfratto, della mancanza di generi alimentari, la corrente elettrica che viene tagliata. Sono sempre di più in aumento le richieste di poter aiutare famiglie che rischiano di perdere la propria casa, che si sommano a chi ha perso già la casa e vive nei garage, con famiglie che sono costrette a separarsi per avere un minimo di decoro. Nonostante il grande aiuto e sostegno natalizio – ha concluso Ferrara -, la Caritas Diocesana non è in grado di rispondere a questa mole di richieste. Spiace soprattutto che i ‘servizi sociali’ dei diversi Comuni della provincia siano a volte visti come ‘un pericolo’ da queste famiglie, perché in essi vedono la possibilità che i minori siano tolti dall’affido dei genitori”.
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