Anteprima italiana venerdì 12 settembre alle ore 19.30 al Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, del film “Terra di Maria” con la partecipazione e l‘intervento del regista spagnolo Juan Manuel Cotelo.
La proiezione, in un importante santuario mariano, è una cosa a cui il regista, fondatore della casa di produzione Infinito+1, tiene particolarmente, per “mettere sotto la protezione di Maria, l’intero progetto”. Dopo l’anteprima al Santuario della Madonna delle Lacrime, il film di Cotelo dovrebbe essere proiettato, per la prima ufficiale, il 16 settembre al cinema Odeon di Firenze. Si tratta della storia di un agente segreto, nome in codice “Avvocato del diavolo” a cui è stata affidata la missione di scoprire in cosa credono davvero i cristiani e con chi parlano quando raccontano di rivolgersi a Dio o alla Vergine Maria. Juan Manuel Cotelo — che si riserva anche il ruolo, ironico e divertente, dell’Avvocato — è il regista de L’ultima cima, testimonianza corale sul sacerdote Pablo Domínguez Prieto, tragicamente scomparso in alta montagna nel 2009.
Come scrive il quotidiano Avvenire: “Terra di Maria in tre mesi ha superato i 60.000 spettatori raggiungendo cento città, affidandosi a un nuovo sistema di distribuzione, che si vorrebbe replicare anche in Italia: delegare agli spettatori l’iniziativa di chiedere la proiezione del film accedendo al sito terradimaria.it.
«La Bibbia – racconta Cotelo ad Avvenire – è un racconto perfetto, che nessun altro racconto può uguagliare né soppiantare. La sua perfezione non si radica nel suo valore letterario ma nel miracolo che la rende un libro vivo. Leggendo la Bibbia, possiamo conoscere in modo intimo e personale quello che Dio vuole che noi facciamo, ognuno di noi. Attraverso la sua
lettura, Dio parla a ciascuno di noi, oggi. Questo, nessun altro libro lo può uguagliare. È Dio che traduce e attualizza le parole della Bibbia per ciascun lettore, in maniera intima, superando una lettura superficiale, che rimane al livello letterario. Per questo, nel rappresentare le scene bibliche in un film, come ho fatto io, non pretendevo di sostituirmi alla
Bibbia. Ho soltanto preso qualche licenza artistica, come spesso hanno fatto i pittori. In ogni caso, nessuno può soppiantare il vero volto di Cristo, di Maria, del Padre, che conosceremo tra poco, arrivando in Cielo. Fino a quel momento, ce li immaginiamo».
«Ho cercato persone che avessero sperimentato nella loro vita il potere trasformante di Dio oggi. Non cercavo teorici della fede ma esperti della fede. Persone che hanno capito la differenza tra vivere con Dio e vivere senza Dio. Tra le decine di storie ascoltate, abbiamo scelto queste poche, mostrando come ognuno sia amato e atteso da Dio. Tutti hanno parlato con libertà totale sulla realtà della loro vita. Come ad esempio quella dell’americano John Bruchalski, medico abortista fin dal 1994 che confessa di aver trattato le donne “come oggetti” e di aver capito che doveva curarle in modo completamente diverso dopo aver sentito, durante una visita come turista alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico, una voce femminile forte e diretta che domandava: “Perché mi ferisci?”. O quella della splendida modella colombiana Amanda Rosa Pérez, che proprio dopo una serie di aborti, scopre in un mare di dolore il potere del Rosario e della preghiera. E ancora del panamense padre Francisco Verar che fonda in mezzo alla selva un centro di accoglienza dove si pratica la “Cristo-terapia” per aiutare ragazze che hanno subito ogni tipo di abuso».
La proiezione, in un importante santuario mariano, è una cosa a cui il regista, fondatore della casa di produzione Infinito+1, tiene particolarmente, per “mettere sotto la protezione di Maria, l’intero progetto”. Dopo l’anteprima al Santuario della Madonna delle Lacrime, il film di Cotelo dovrebbe essere proiettato, per la prima ufficiale, il 16 settembre al cinema Odeon di Firenze. Si tratta della storia di un agente segreto, nome in codice “Avvocato del diavolo” a cui è stata affidata la missione di scoprire in cosa credono davvero i cristiani e con chi parlano quando raccontano di rivolgersi a Dio o alla Vergine Maria. Juan Manuel Cotelo — che si riserva anche il ruolo, ironico e divertente, dell’Avvocato — è il regista de L’ultima cima, testimonianza corale sul sacerdote Pablo Domínguez Prieto, tragicamente scomparso in alta montagna nel 2009.
Come scrive il quotidiano Avvenire: “Terra di Maria in tre mesi ha superato i 60.000 spettatori raggiungendo cento città, affidandosi a un nuovo sistema di distribuzione, che si vorrebbe replicare anche in Italia: delegare agli spettatori l’iniziativa di chiedere la proiezione del film accedendo al sito terradimaria.it.
«La Bibbia – racconta Cotelo ad Avvenire – è un racconto perfetto, che nessun altro racconto può uguagliare né soppiantare. La sua perfezione non si radica nel suo valore letterario ma nel miracolo che la rende un libro vivo. Leggendo la Bibbia, possiamo conoscere in modo intimo e personale quello che Dio vuole che noi facciamo, ognuno di noi. Attraverso la sua
lettura, Dio parla a ciascuno di noi, oggi. Questo, nessun altro libro lo può uguagliare. È Dio che traduce e attualizza le parole della Bibbia per ciascun lettore, in maniera intima, superando una lettura superficiale, che rimane al livello letterario. Per questo, nel rappresentare le scene bibliche in un film, come ho fatto io, non pretendevo di sostituirmi alla
Bibbia. Ho soltanto preso qualche licenza artistica, come spesso hanno fatto i pittori. In ogni caso, nessuno può soppiantare il vero volto di Cristo, di Maria, del Padre, che conosceremo tra poco, arrivando in Cielo. Fino a quel momento, ce li immaginiamo».
«Ho cercato persone che avessero sperimentato nella loro vita il potere trasformante di Dio oggi. Non cercavo teorici della fede ma esperti della fede. Persone che hanno capito la differenza tra vivere con Dio e vivere senza Dio. Tra le decine di storie ascoltate, abbiamo scelto queste poche, mostrando come ognuno sia amato e atteso da Dio. Tutti hanno parlato con libertà totale sulla realtà della loro vita. Come ad esempio quella dell’americano John Bruchalski, medico abortista fin dal 1994 che confessa di aver trattato le donne “come oggetti” e di aver capito che doveva curarle in modo completamente diverso dopo aver sentito, durante una visita come turista alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico, una voce femminile forte e diretta che domandava: “Perché mi ferisci?”. O quella della splendida modella colombiana Amanda Rosa Pérez, che proprio dopo una serie di aborti, scopre in un mare di dolore il potere del Rosario e della preghiera. E ancora del panamense padre Francisco Verar che fonda in mezzo alla selva un centro di accoglienza dove si pratica la “Cristo-terapia” per aiutare ragazze che hanno subito ogni tipo di abuso».