“Non possiamo rimanere spettatori passivi di tragedie che si consumano sotto i nostri occhi: prima, fra tutti, l’accoglienza degli immigrati, che non può essere elusa per le eventuali attività illecite connesse al fenomeno; le quali, se sussistono, vanno severamente represse, ma non devono però spegnere o attutire la voce della nostra coscienza, che non può non essere sensibile verso le sofferenze di tanti: uomini, donne, bambini costretti dalla guerra e dalla fame a lasciare i loro paesi”.
Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, dal balcone dell’arcivescovado nel tradizionale discorso ai fedeli nella festa
del patrocinio di Santa Lucia.
“La via da percorrere è quella della solidarietà e della corresponsabilità
nella costruzione del bene comune – ha aggiunto – Sembriamo smarriti;
fatichiamo a prendere coscienza
che solo insieme, unendo le migliori energie che esistono,
possiamo riuscire a scorgere quel nuovo orizzonte che ancora non
vediamo”. E rivolgendosi a Santa Lucia: “Da’ luce al cuore e
alle menti di quanti ricoprono ruoli pubblici, affinché si
superi ogni steccato ideologico ed ogni interesse di parte e ci
si incontri sui valori condivisi della solidarietà e dello
sviluppo equo del nostro territorio”. E ancora: “Donaci occhi
per vedere le sofferenze di quanti soffrono per la nuova
carestia della mancanza del lavoro e della legalità. Guarda
questa tua terra così bella e così violentata. Guarda i nostri
giovani che continuano ad emigrare alla ricerca del proprio
futuro, guarda gli anziani e gli ammalati lasciati soli e senza
sostegno”.
del patrocinio di Santa Lucia.
“La via da percorrere è quella della solidarietà e della corresponsabilità
nella costruzione del bene comune – ha aggiunto – Sembriamo smarriti;
fatichiamo a prendere coscienza
che solo insieme, unendo le migliori energie che esistono,
possiamo riuscire a scorgere quel nuovo orizzonte che ancora non
vediamo”. E rivolgendosi a Santa Lucia: “Da’ luce al cuore e
alle menti di quanti ricoprono ruoli pubblici, affinché si
superi ogni steccato ideologico ed ogni interesse di parte e ci
si incontri sui valori condivisi della solidarietà e dello
sviluppo equo del nostro territorio”. E ancora: “Donaci occhi
per vedere le sofferenze di quanti soffrono per la nuova
carestia della mancanza del lavoro e della legalità. Guarda
questa tua terra così bella e così violentata. Guarda i nostri
giovani che continuano ad emigrare alla ricerca del proprio
futuro, guarda gli anziani e gli ammalati lasciati soli e senza
sostegno”.