“Vorrei che la Chiesa e quanti si dicono cristiani sappiano testimoniare la misericordia: Papa
Francesco ci ha indicato gli atteggiamenti da assumere che qualificano la nostra condotta
come misericordiosa”. E’ l’augurio di Pasqua rivolto dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore
Pappalardo, che ha incontrato stamane giornalisti ed operatori della comunicazione.
“Possiamo anche noi essere più attenti e misericordiosi – ha detto il Pastore della Chiesa siracusana -.
Auguri a chi porta la sofferenza nel cuore nella certezza di Gesù Cristo crocifisso, morto per loro.
La Pasqua è la rivelazione della misericordia di Dio. Augurare buona Pasqua è fare esperienza
della misericordia di Dio. Il Papa ci ricorda l’insegnamento di Gesù: voglio augurare una Pasqua che sia
esperienza di gioia , serenità, consolazione, a motivo dell’amore di Dio e che ci faccia aprire il
cuore alle necessità dei fratelli che vivono momenti di sconforto desolazione e disperazione. Che la
nostra testimonianza possa essere motivo di serenità”.
L’arcivescovo ha comunicato la conclusione due giorni fa della Visita pastorale: “Ho iniziato la
Visita pastorale nel 2011, il Giovedì Santo. E l’ho conclusa ufficialmente proprio il Giovedì Santo.
La dichiaro ufficialmente conclusa e rendo grazie al Signore per quanto Egli mi ha dato di poter
conoscere ed apprezzare della vita di ogni singola comunità; prego altresì il Signore di concedermi
luce e sapienza così da far tesoro di questa ricca esperienza pastorale da saperla ora valorizzare
per crescita spirituale di tutta la Comunità diocesana.
La Chiesa non è chiamata a risolvere i problemi società, ma a far si che i cristiani siano
nella società fermento e sale che possa dare sapore evangelico. Purtroppo ci sono tanti problemi:
donne che mi dicono che da 4, 5 mesi il marito non riceve lo stipendio. La povertà si tocca con
mano. Le difficoltà delle famiglie sono tante e tutto questo deve farci aprire gli occhi.
La Visita pastorale mi ha permesso di conoscere tante belle e nascoste iniziative di carità:
sappiamo ci sono le mense in Ortigia e al Pantheon, ma devo dire che in molte parrocchie
c’è l’esercizio della carità e l’attenzione ai poveri. Sono stato insieme ai giovani a distribuire il cibo.
C’è una carità spicciola e silenziosa ma molto diffusa. Alla Mazzarrona i fedeli spesso vanno in
chiesa per la celebrazione col sacchetto della spesa. Io l’ho chiamato Altare della carità, come al
Santuario, per legare il gesto con la celebrazione eucaristica che sta a fondamento dello stile cristiano”.
Mons. Pappalardo ha voluto comunicare l’abbondante messe di vocazioni al Presbiterato e al
Diaconato in quest’Anno giubilare. “Sei presbiteri saranno ordinate, il primo giorno, 4 aprile,
nel Santuario della Madonna delle Lacrime. E poi almeno una quindicina di diaconi permanenti.
In totale saranno 35, una presenza significativa in diocesi, un segno della misericordia del Signore.
I numeri devono farci prendere consapevolezza della nostra missione nella Chiesa. Forse il Signore
chiede a noi maggiore attenzione nel testimoniare la misericordia”.
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