CONFERITA LA LAUREA HONORIS CAUSA A MONS. COSTANZO

‘Questa chiusura nei confronti del mare e di ciò che appartiene all’altra sponda ci fa perdere molte occasioni anche in senso strettamente economico: la mancanza di investimenti da parte dei Paesi arabi in Sicilia ed anche gli scarsi collegamenti tra la Sicilia e le regioni nord africane. Quella che potrebbe essere un’opportunità enorme per la Regione, rischia di andare sprecata. Spero che la gente capisca che il futuro non sta in Baviera ma in questo mare’. E’ stato Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, a tenerela Prolusione in apertura dell’anno accademico 2012/13 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”. ‘Fedi, terre e popoli del Mediterraneo” il titolo della lectio magistralis nel salone della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
Nell’Anno della fede indetto da papa Benedetto XVI, l’Istituto “San Metodio” haposto l’accento sul dialogo con la laicità e le altre confessioni. ‘Così anche la fede può essere considerata al plurale come “le fedi” espresse nel vasto mondo contemporaneo – ha detto il direttore don Nisi Candido introducendo i lavori -: la fede cattolica ha nel suo dna la volontà di confrontarsi perché è una proposta di vita che si ispira alla croce di Cristo. Quest’anno poi si è voluto allargare l’orizzonte alla situazione del Mediterraneo, all’interno del quale la Sicilia si trova non solo geograficamente ma anche culturalmente.
Siracusa stessa è stata nei secoli segnata dalle dominazioni di popoli diversi che hanno portato con sé anche il proprio credo. Nel mondo globalizzato gli spazi sembrano ridursi, eppure le stratificazioni culturali restano forti, segnando l’indole dei vari popoli che si affacciano nel Mediterraneo”.
E di area Mediterranea in crisi ha parlato Caracciolo, di grandi religioni ormaimescolate e di ‘crescente presenza musulmana e declinante presenza cristiana. Uno degli aspetti meno piacevoli delle primavere arabe sono state le diaspore nei Paesi, come Iraq, Siria. Dopo il crollo dei regimi abbiamo assistito a rivendicazioni etniche che erano in qualche modo represse e dopo Gheddafi, Mubarak, adesso sono venute a galla senza che si possa ricomporre una qualche forma di convivenza. L’Italia è considerato un Paese mediterraneo, ma culturalmente è estraneo al Mediterraneo, nel senso che abbiamo perso una quantità di rapporti stabiliti nei secoli, prima strutturati, e che ormai sono stati dilapidati. Questo ci ha molto indebolito. C’è poi un altro aspetto. Ormai mediterraneo è diventata quasi un parolaccia in Europa. La si usa per definire in maniera sarcastica o polemica coloro, come italiani, spagnoli, greci, facendo riferimento alla loro supposta inaffidabilità. E’ un segno pericoloso, il segnale che persino all’interno dell’Europa stiano tornando a galla vecchi pregiudizi che spesso sono l’anticamera del razzismo. E come se dal Mediterraneo non venissero che problemi: rischi, terrorismo, clandestini. Abbiamo accettato, nella gran parte della popolazione e della classe dirigente, una visione demonizzante del Mediterraneo.
Anche per i nostri vicini del nord, che hanno anch’essi questa percezione, noi siamo associati a quest’area. È una situazione un po’ schizzofrenica’.
Un ultimo riferimento Caracciolo lo ha fatto proprio alla Regione. ‘La Sicilia dovrebbe essere la punta di diamante nella nostra visione dell’Italia Mediterranea nel senso positivo del termine. Purtroppo non mi pare sia così, al di là delle intenzioni di molti italiani e siciliani. Questa chiusura nei confronti del mare e di ciò che appartiene all’altra sponda ci fa perdere molte occasioni anche in senso strettamente economico. Se ciò si inserisce nel contesto della crisi europea, quella che potrebbe essere un’opportunità enorme per la Regione, rischia di andare sprecata’.
Dopo l’inaugurazione l’Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo, Moderatore dell’ISSR San Metodio, conferirà a Mons. Giuseppe Costanzo, Arcivescovo emerito di Siracusa, la Laurea Magistrale honoris causa in Scienze Religiose.
E’ il riconoscimento per il suo alto magistero durante il suo episcopato a Siracusa, soprattutto relativo alla Parola di Dio. A Mons. Costanzo è stata consegnata una pergamena con la motivazione del riconoscimento, a firma anche del Gran Cancelliere della Facoltà Teologica di Sicilia, S. Em. Mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo.
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