Uffici
Piazza Duomo, 5
Tel. 0931.65328
email: cattedrale.siracusa@alice.it
Orario Sante Messe domenica e festivi:
ore 8.00; ore 11.30; ore 19.00
Visita la Cattedrale in 3D (progetto Dario Ponzo)
Percorso virtuale all’interno della Cattedrale
Provenendo dalla via Minerva ad Ortigia, il luogo più lungamente urbanizzato della città, si fiancheggia il lato settentrionale della cattedrale con a vista le originarie colonne doriche dell’antico Tempio di Athena , costituenti la stessa chiesa. Siracusa, colonia greca sin dall’VIII secolo a . C . ha sempre avuto proprio per la sua importanza una vasta area sacra venuta alla luce proprio sotto l’intero centro dell’isola di Ortigia dove all’inizio del V sec. a . C . sorse tra gli altri il tempio dedicato ad Atena, di ordine dorico . Era periptero esastilo con 36 colonne (12 sui fianchi e 6 sui fronti) di circa 2 mt. di diametro e 8,60 di altezza. Con l’avvento del Cristianesimo fu individuato come sito adatto ad essere trasformato già dai Bizantini e diventò per questo sin dal VII secolo d.C. chiesa cristiana basilicale ottenuta con la chiusura degli intercolumni e con l’apertura sui lati lunghi della cella, così trasformata in navata centrale, di otto archi per lato che la mettevano in comunicazione con le navate laterali costituitesi nello spazio che in origine andava dalle colonne alla cella. Nel IX secolo sotto la denominazione araba venne spogliato di arredi e decori ed irrimediabilmente devastato. Con i Normanni, dopo due secoli , quasi risorse e venne ricostituita secondo i canoni medievali arabo-normanni. Sono, infatti, di quell’epoca la nuova copertura e parziali paramenti murari della navata centrale. Fino al XVI secolo non subì alcuna trasformazione strutturale. Di epoca rinascimentale (1518) sono infatti solo i sobri dipinti sulle capriate trecentesche a vista della navata principale. Danneggiata nel terremoto del 1542 prima, e poi nel terremoto del 1693 viene successivamente ristrutturata con stilemi barocchi che modificano però l’originaria configurazione delle absidi normanne. In una delle absidi laterali viene creata la cappella del Crocifisso e l’abside centrale devastata per ampliare il presbiterio; si costruisce sul lato interno la cappella di S. Lucia e alla fine del XVIII sec. la cupola. Viene rifatto il prospetto principale, aggiunti pesanti decori (poi dismessi con un restauro successivo), il sagrato viene delimitato da una alta balaustrata marmorea e arricchito con statue della seconda metà del XVIII secolo. La formazione di questa nuova facciata barocca, costituendo il raddoppio della parete esterna sulla piazza ha creato il conseguente vestibolo d’ingresso con all’ingresso la porta incorniciata da colonne tortili e tralci all’esterno a cui corrispondono all’interno le antiche colonne scanalate del tempio greco. Agli inizi del XX secolo il vescovo Bignami iniziò una grande opera di restauro della chiesa, protrattasi fino al 1927, per recuperare dall’eccesso di stucchi barocchi le linee originarie del tempio consegnandoci così l’attuale configurazione della chiesa. La cattedrale fu riconsacrata il 9 Gennaio 1927 e dedicata a Gesù Cristo Re e a Maria Nascente. Entrando tra le imponenti colonne del sec.V a. C si scorge la cappella dentro cui è un fonte battesimale. In fondo alla navata principale, quasi come in un’altra cappella, altare barocco della metà del Seicento e davanti, elemento divisorio tra le due parti della navata costruite in epoche diverse, l’altare, ancora provvisorio posto al centro degli stalli lignei del sec. XV. Anteposti all’ attuale area celebrativa , nell’aula due amboni in foggia romanica del 1926