Si intitola “Partecipi della grazia che mi è stata concessa” la lettera pastorale che l’Arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo, ha consegnato alla Chiesa siracusana.
L’Arcivescovo scrive a conclusione della Visita Pastorale iniziata nell’anno 2011, al termine di quel cammino che lo ha visto pellegrino “su tutte le strade della santa Chiesa che è in Siracusa” per condividere i suoi sentimenti di gratitudine per quanto ha vissuto e per fornire delle indicazioni pastorali utili.
Nel 2015 l’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo, ha consegnato alla Diocesi nel corso dell’Assemblea Pastorale, la sua Lettera “Grazia, Misericordia e pace“. Al Santuario della Madonna delle Lacrime è stato il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta, a presentare la lettera nell’Anno Santo della Misericordia.
“Con essa – spiega mons. Amenta – ci chiama a percorrere il cammino dell’Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco. La lettera è stata chiaramente provocata dall’indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia e traccia il cammino che la nostra Chiesa è chiamata a percorrere lungo l’Anno Santo. Quelle che sono dette opere di misericordia, ci viene ricordato, trovano la loro sorgente nel Padre che è grande nell’amore e ricco di misericordia, un Padre che non esige sacrifici rituali, ma che desidera l’offerta del solo sacrificio di un cuore contrito. Per essere misericordiosi com’è misericordioso il Padre nostro che è nei cieli e perché le nostre opere possano qualificarsi come opere di misericordia, è necessario che ci riconosciamo bisognosi della misericordia divina. Il primo passo allora che l’Arcivescovo chiede a tutti noi di compiere è quello della conversione e del perdono.