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Mons. Lomanto: “L’unica via per chi ha scelto Dio è la via dell’amore”

“Dio è sempre fedele, ci ama e sempre ci chiama!”  Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che ha presieduto l’Adorazione eucaristica vocazionale nella chiesa di Santa Maria della Concezione a Siracusa
L’Arcivescovo ha posto al centro della riflessione l’amore di Dio. Ha sottolineato come la Sua presenza fra noi nel mistero eucaristico sia il traboccare di questo amore, “la casa del molto amore” che è aperta a noi. Rispondere alla vocazione di Dio significa essere nel Suo cuore e ciò porta ad amare gli altri col cuore di Dio. Se amiamo, Dio si dona a noi, vive dentro di noi, regna in noi. L’amore di Dio è, infatti, fondamento della vita di chi lo ha scelto: l’unica via per chi ha scelto Dio è la via dell’amore, la via del dono.
Il Centro diocesano vocazioni, l’Ufficio per la Pastorale giovanile, il Seminario e l’associazione con Gesù nella notte hanno promosso un calendario di otto adorazioni eucaristiche nella chiesa di Santa Maria della Concezione, una al mese. La prossima sarà il 14 dicembre, poi l’11 gennaio, il 1 febbraio, il 7 marzo, l’11 aprile , il 2 maggio e il 6 giugno. 

Anniversario della dedicazione del Santuario della Madonna delle Lacrime

Mons. Lomanto: “Senza pace l’umanità va verso la propria distruzione”

Alla Madonna delle Lacrime vogliamo chiedere ‒ in comunione con Papa Francesco e tutta la Chiesa – lo sforzo di crescere nella fede e aiutare a reimparare la fede; il sostegno nell’impegno costante di vivere l’ascolto e la messa in pratica della Parola di Dio; la fine della guerra in Medioriente, in Ucraina e nelle diverse parti del mondo, perché senza pace l’umanità va verso la propria distruzione”. Lo ha detto ieri sera l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto che ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica nella Festa della Dedicazione del Santuario Madonna delle Lacrime, nel giorno del XXIX Anniversario, avvenuta nel 1994 con la preghiera di consacrazione del Santo Papa Giovanni Paolo II.

Il ricordo del 70mo anniversario della lacrimazione della Madonna serve a ravvivare la nostra fede nella sua presenza materna. La mancanza di fede rende impermeabile l’azione di Dio e paralizza il segno, seppure straordinario, delle lacrime di Maria” ha detto mons. Lomanto ricordando il miracolo del 1953: dal 29 agosto al 1 settembre da un quadretto in gesso del Cuore Immacolato di Maria sgorgarono lacrime umane.
E ieri sera l’applauso dei fedeli è scattato immediato quando il rettore del Santuario, don Aurelio Russo, ha aperto la teca che custodisce l’effigie che l’arcivescovo Francesco Lomanto ha poi voluto mostrare all’assemblea. Ogni sacerdote si è avvicinato al quadretto ed ha potuto toccare il volto della Madonnina con un fazzoletto.
Accogliamo la pace di Dio. Preghiamo per la pace, per la difesa della vita umana, della fratellanza dei popoli e della bellezza del creato e operiamo per fermare ogni forma di violenza che mortifica la dignità della persona umana e il diritto al bene comune – ha detto ancora mons. Lomanto –. La vera pace porta non un semplice quieto vivere, ma la vera giustizia, la santità. Ma per fare opere di pace bisogna essere uomini di pace, che sanno mettersi alla scuola della “sapienza che viene dall’alto”, per assimilarne le qualità e produrne gli effetti. Continuiamo a pregare e a camminare insieme, cresciamo nella fede, incarniamo la parola di Dio in noi, operiamo per costruire, promuovere e diffondere l’amore e la pace. Attendiamo con fiducia le grazie del Signore e i frutti del nostro impegno, del nostro sforzo, della nostra opera di bene”.
Infine l’invito “a vivere la fede, ad ascoltare la Parola di Dio e ad accogliere la Gerusalemme che scende dal cielo”.
La vita cristiana è l’incarnazione della Parola di Dio. Pertanto siamo chiamati ad ascoltare la parola per concepirla in noi, perché nasca da noi e cresca in noi. La vita spirituale è accogliere e concepire il Verbo in noi, in una continuità con il mistero che si è compiuto nel seno della Vergine Maria. Senza questo radicamento nella vita della Parola, rischieremmo di camminare nel buio e le nostre riflessioni potrebbero trasformarsi in ideologia” ha concluso l’arcivescovo.

Anniversario della dedicazione del Santuario

Lunedì 6 novembre, alle ore 18.30 nel Santuario della Madonna delle Lacrime, solenne celebrazione eucaristica nel giorno del XXIX anniversario della dedicazione del tempio mariano avvenuta nel 1994 con la preghiera di consacrazione del Santo Papa Giovanni Paolo II.

Vi invito a partecipare a quest’incontro di preghiera – ha scritto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto – che ci vedrà tutti insieme nel cammino dell’anno Mariano che si chiuderà l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, quando nelle nostre comunità parrocchiale e nelle famiglie riproporremo l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato Addolorato della Madonna delle Lacrime. Io celebrerò la messa il 7 dicembre, mentre i parroci potranno organizzarsi liberamente. Quello del 6 novembre è l’incontro della nostra Chiesa siracusana al cospetto della Madre di Dio che ha pianto per l’umanità sofferente: alla Madonna delle Lacrime vogliamo chiedere ancora, in comunione con Papa Francesco e tutta la Chiesa, la fine della guerra in Medioriente, in Ucraina e nelle diverse parti del mondo, perché senza pace l’umanità la perso il baratro“.

Da martedì 7 novembre a venerdì 8 dicembre, sarà possibile ottenere alle solite condizioni (Confessione – Comunione – recita Credo – preghiera per il Papa) il dono dell’indulgenza plenaria in tutte le chiese che esporranno una copia del Quadretto della Madonna delle Lacrime. L’indulgenza plenaria è concessa per la misericordia di Dio che dona la salvezza ai suoi figli, grazie al dono della remissione dei peccati e della pena temporale.

Pellegrinaggio delle famiglie a Noto

Avrà luogo domenica 19 novembre a Noto il secondo pellegrinaggio delle famiglie della Metropolia di Siracusa (Arcidiocesi di Siracusa, Diocesi di Noto, Diocesi di Ragusa). L’appuntamento è alle ore 9,30 alla villa comunale, poi si continuerà fino alla Cattedrale dove sarà celebrata la messa.

“Si è appena conclusa l’assemblea sinodale delle Chiese di Sicilia – scrive l’arcivescovo Mons. Francesco Lomanto – una tappa del cammino sinodale avviato da Papa Francesco che ha visto coinvolti delegati e rappresentanti di tutte le diocesi della nostra regione per raccogliere le suggestioni e l’ispirazione che lo Spirito Santo suscita in questa seconda fase sapienziale del cammino. In questo contesto sinodale si inserisce il pellegrinaggio. Nel tema “Famiglie, siate il volto accogliente della Chiesa” vogliamo cogliere l’invito di Papa Francesco a camminare insieme per “essere segno del Cristo vivente” nei quotidiani gesti di solidarietà, condivisione e accoglienza, accompagnando “chi è più fragile solo e abbandonato”.

Il programma prevede alle 10.20 nella Basilica SS Salvatore l’accoglienza del sindaco e del vescovo di Noto mons. Salvatore Rumeo. Aprirà i lavori il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa. Alle ore 10.45 l’arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto relazionerà sul tema “Famiglie siate il volto accogliente della Chiesa”.

Alle ore 11,20 testimonianza di tre coppie. Alle ore 12.00 celebrazione eucaristica in Basilica presieduta da mons. Salvatore Rumeo.

Giornata di digiuno e preghiera per la pace in Terra Santa

Papa Francesco ha indetto venerdì 27 ottobre una giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza, per la pace in Terra Santa.
La sera dello stesso giorno, alle ore 18.00, in San Pietro, il Santo Padre presiederà un momento di preghiera per «implorare sui nostri giorni la pace, la pace in questo mondo». Come già abbiamo accaduto lo scorso martedì 17, l’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto invita tutte le Parrocchie, le Comunità religiose, i movimenti e le associazioni ad unirsi venerdì 27 in una giornata di digiuno, astinenza e preghiera.

 

In allegato lo schema di preghiera predisposto dalla Conferenza Episcopale Italiana


Terzo anniversario ordinazione episcopale

Martedì 24 ottobre alle ore 18,30 al Santuario della Madonna delle Lacrime  Concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo mons. Francesco Lomanto nel terzo anniversario della sua Ordinazione episcopale ed ingresso nella nostra Diocesi. I parroci avranno cura di sospendere per quel giorno le celebrazioni eucaristiche vespertine.

La Costituzione dogmatica «Lumen Gentium» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa, al n. 26, ci ricorda che:
«Il vescovo, insignito della pienezza del sacramento dell’ordine, è l’economo della grazia del supremo sacerdozio specialmente nell’eucaristia, che offre egli stesso o fa offrire e della quale la Chiesa continuamente vive e cresce. […] in ogni comunità che partecipa all’altare, sotto la sacra presidenza del Vescovo viene offerto il simbolo di quella carità e «unità del corpo mistico, senza la quale non può esserci salvezza». […] i vescovi, con la preghiera e il lavoro per il popolo, in varie forme effondono abbondantemente la pienezza della santità di Cristo. Col ministero della parola comunicano la forza di Dio per la salvezza dei credenti (cfr. Rm 1,16), e con i sacramenti, dei quali con la loro autorità organizzano la regolare e fruttuosa distribuzione santificano i fedeli. Regolano l’amministrazione del battesimo, col quale è concesso partecipare al regale sacerdozio di Cristo. Sono i ministri originari della confermazione, dispensatori degli ordini sacri e moderatori della disciplina penitenziale, e con sollecitudine esortano e istruiscono le loro popolazioni, affinché nella liturgia e specialmente nel santo sacrificio della messa compiano la loro parte con fede e devozione. Devono, infine, coll’esempio della loro vita aiutare quelli a cui presiedono, serbando i loro costumi immuni da ogni male, e per quanto possono, con l’aiuto di Dio mutandoli in bene, onde possano, insieme col gregge loro affidato, giungere alla vita eterna».

“Accompagnati da queste parole consegnate dallo Spirito Santo alla Chiesa attraverso i Padri conciliari – scrive il vicario generale mons. Sebastiano Amenta -, preghiamo per il nostro Arcivescovo Francesco che il Signore, nel suo disegno di sapienza, ha scelto come nostro pastore, affinchè, da lui guidata e sostenuta, la Chiesa che è in Siracusa cresca nella fede autentica, nella speranza certa e nella carità sincera”.

Persone con disabilità: portatori di valori e desideri

“Nei confronti delle persone con disabilità è in atto un vero e proprio cambiamento di paradigma: dall’approccio puramente clinico e funzionale si è passati ad un approccio esistenziale. In questa nuova prospettiva, le le persone con disabilità non sono viste soltanto come individui che devono recuperare autonomie e funzioni, attraverso processi educativi e riabilitativi, né tanto meno semplicemente come malati, quanto piuttosto come persone, come uomini e donne che ambiscono a un percorso, mai compiuto, verso la pienezza di vita. Sono dunque portatori non solo di bisogni assistenziali, ma anche e soprattutto di valori, desideri e priorità da sostenere, nel rispetto della autodeterminazione, e nell’ottica inclusiva e del progetto di qualità di vita. Dalla prospettiva di cosa possiamo fare “noi” per “loro” si è passati alla prospettiva del cosa possiamo fare “con loro””. Suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza Episcopale Italiana, è protagonista della lectio magistralis al Centro Convegni della Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2023/24 dell’ISSR (Istituto Superiore di Scienze Religiose) San Metodio di Siracusa. Una realtà che accoglie studenti provenienti dalle diocesi di Siracusa, Noto, Ragusa, Catania, Acireale, Messina, Patti, Piazza Armerina, Caltagirone e Caltanissetta.
“Io penso alla vita tutti i giorni perché sono circondato da vite straordinarie tutti i giorni. Trascorro il mio tempo con ragazzi che hanno voglia di vivere la vita e purtroppo il contesto di questa società spesso li chiude in casa o in un istituto. E invece vedere la loro vita che esplode, la loro energia, la loro passione è straordinario. Ti riempiono, riempiono te di vita” aggiunge l’altro protagonista Nico Acampora, educatore e fondatore di PizzAut, ristorante gestito da ragazzi con autismo che si trova a Cassina de Pecchi (Milano).
“Qualità di vita e inclusione” è il tema scelto da don Salvatore Spataro, Direttore dell’ISSR, che ha parlato dei due relatori come di “protagonisti della profezia sul dono della vita, due figure di spicco che dedicano la loro vita a far comprendere che la vita non si classifica in sana o malata, in disabile o normale, ma si serve con la consapevolezza che la vita stessa è una vita personale, dell’uomo spirito incarnato. Suor Veronica Donatello e Nico Acampora impegnano quotidianamente le loro energie a diffondere il vangelo della vita che non ammette un “loro”, i disabili, ma un “noi””.
“In un tempo in cui la vita sembra che non abbia senso, lo vediamo dalle guerre, lo vediamo da tutto quello che accade, credo che la sfida vostra di scegliere questo tema è coraggioso, anche perché siete partiti da ciò che per gli occhi del mondo sembra che non ha senso, che non ha vita direbbe il Papa dagli scartati. Allora dare parola a loro per parlare di vita credo sia veramente coraggioso” spiega suor Veronica. Della disabilità nessuno può sentirsi escluso. “Papa Francesco dice che una delle più crudeli di tutte le esclusioni e che spesso le persone con disabilità esistono, cioè sono in prima fila ma non appartengono, non partecipano. Allora per partecipare devi invitare l’altro, devi conoscere, devi dire cosa vuoi, cosa desideri. Invece spesso più la disabilità è seria, più io penso cosa sia bene per te. Decido io. E allora un po’ il cammino che vorremmo fare, è metterci in ascolto. La sfida grande è dire: ma tu cosa desideri? Tu qual è il tuo sogno qual è il tuo progetto cioè non andare secondo l’ottica del progetto individualizzato, ma del progetto di vita e per fare questo devo riconoscerti persona.  Devo riconoscere che anche tu hai bisogni non solo come li abbiamo tutti, ma dei desideri. Allora la sfida è offrire sostegni diversificati. E questo parte dalla formazione. Per questo è bella la sfida vostra. La sfida grande è offrire sostegni diversificati, avere questo coraggio e la formazione è la chiave più grande perché se formi a più livelli quindi partendo dai seminaristi, dal clero, dagli insegnanti da altro ecco piano piano hai una ricaduta nuova”.
Nico Acampora nel 2017 ha fondato PizzAut “nutriamo l’inclusione”, il primo ristorante gestito da giovani autistici. Nell’aprile del 2022, insieme ai suoi ragazzi e alle loro famiglie è stato ricevuto in udienza privata dal Papa in Vaticano. “In questo momento da PizzAut lavorano 35 ragazzi autistici e cinque ragazzi normali. Una delle cose più belle che ha a che fare con la vita e che i 35 autistici prendono in giro i cinque normali e li chiamano la minoranza etnica, che secondo me è bellissimo – spiega Acampora -. Quando siamo partiti non ci credeva nessuno. Sembrava impossibile fare un ristorante completamente gestito da ragazzi autistici. Siamo forse il primo ristorante in Europa dove sono autistici i pizzaioli, i camerieri, il barman, tutto il personale e fa un lavoro straordinario. Fa una pizza straordinaria. PizzAut è straordinaria secondo me per questo, perché lì c’è la vita tutti i giorni. Letizia ha imparato lunedì a prendere le comande, ci ha messo sei mesi a imparare. Quando ha preso la prima comanda al tavolo 93, ha pianto come una bambina. E la cosa incredibile che ha pianto anche il tavolo 93 che prendeva la comanda. Io ho scritto questa cosa sul nostro canale Facebook ha fatto 3 milioni e mezzo di visualizzazioni, 52mila like. Tantissimi commenti, tantissimi grazie a Letizia che sta dimostrando che si può fare con tanto impegno, con tanta fatica, ma si può fare”.
Nella sua introduzione il direttore don Salvo Spataro ha evidenziato: “Dio sceglie di amare totalmente, divinamente ogni sua creatura e si serve delle creature per continuare ad amare la vita, esistenza terrena e oltre la sussistenza fisica: ecco il vangelo della vita che si genera e rigenera perché insieme a Dio, anche le sue creature, trasmettono la vita umana. Questa è la gioia della vita che scaturisce dal dono della vita stessa. Dalla vita e per la vita si conosce il misterioso e mai compiuto significato del piangere. Si piange per la gioia della vita, per la commozione per la vita che nasce, per il dolore per la vita che soffre, per la perdita della vita che ci accompagna, per il figlio che cresce dentro la vita di una madre. Anche Maria piange, e a Siracusa la Madre ha pianto nelle lacrime di una madre in gestazione. La vita è sacra senza eccezioni: è questo il banco di prova della nostra civiltà. È sotto gli occhi di tutti, però, la drammatica constatazione che la vita è violata, qualificata e classificata, manipolata, stuprata, barattata, strumentalizzata, commercializzata, subordinata all’interesse economico e politico, uccisa brutalmente in lotte fratricide. Sono questi alcuni degli innumerevoli terreni di confronto che la nostra comunità accademica vuole quest’anno studiare o, per meglio dire, “dissodare”. Diventa sempre più urgente diffondere l’etica della cura, rivolta a tutti e mai dedicata a qualche categoria. L’etica della cura della persona, compresa della persona con disabilità, è la sfida che il San Metodio vuole oggi più che mai accettare e promuovere. Lo farà pensando la vita a partire dalle sue innumerevoli diversità e dalla sua imprescindibile singolarità, dignità e inalienabilità”.
Un invito a coltivare “una fede che si fa cultura, che incide sulla cultura, che trasforma la cultura” lo ha rivolto l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto che ha presieduto la celebrazione eucaristica prima della lectio magistralis. “Lo studio della teologia ci consente di coltivare almeno tre particolari legami o criteri rispettivamente di carattere spirituale, pastorale e culturale: il nesso tra la teologia e la vita spirituale; il rapporto tra la formazione teologica e la cura pastorale o la missione evangelizzatrice; la correlazione tra la riflessione teologica e l’apporto alla vita culturale della città e dei comuni. Va evidenziato l’apporto della riflessione teologica alla vita culturale della Città e dei comuni, riproponendo, in qualche modo, l’interesse per la teologia nella cultura universitaria, anche scolastica, e, ovviamente, accogliendo e valorizzando stimoli molteplici e fecondi da un rapporto più assiduo col più vasto mondo della ricerca universitaria; offrendo nei convegni di studio e negli incontri culturali la rilettura di periodi storici e di opere letterarie di autori siciliani, per cogliere negli eventi della storia i segni della presenza di Dio ed evidenziare quelle vie ancora oggi percorribili per l’annunzio evangelico e la promozione della vera dignità dell’uomo. L’amore per la propria storia ci aiuta a riscoprire la nostra identità di cristiani e ci induce a trovare un fondamento solido, direi anche scientifico, alle nostre scelte e alle nostre azioni pastorali”.

«Cuori ardenti, piedi in cammino» per la Giornata Missionaria Mondiale

«Cuori ardenti, piedi in cammino», è il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale prendendo spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca. “Ci sentiamo chiamati a fare nostra, come comunità ecclesiale, l’esperienza di questi due discepoli che, nell’incontro con il Cristo risorto, sono trasformati in testimoni missionari” ha spiegato l’arcivescovo, mons. Francesco Lomanto rivolgendosi alla Comunità Diocesana. Nel suo messaggio Papa Francesco richiama il primato della Parola di Dio per la vita di noi battezzati: «La conoscenza della Scrittura è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo»; «Gesù infatti è la Parola vivente, che sola può far ardere, illuminare e trasformare il cuore».

“Mi piace sottolineare e condividere con voi – scrive ancora mons. Lomanto -, la forza di un secondo passaggio del messaggio del Santo Padre dove si sottolinea l’importanza dell’Eucarestia: «Occorre ricordare che un semplice spezzare il pane materiale con gli affamati nel nome di Cristo è già un atto cristiano missionario. Tanto più lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza, perché I ‘Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa». L’immagine dei “piedi in cammino ‘ del tema della Giornata Missionaria esprime bene ciò che ho voluto consegnarvi lo scorso 26 settembre nelle Linee guida per la Fase sapienziale del cammino sinodale “Lungo il cammino”, dove indicavo fra gli ambiti privilegiati della nostra azione pastorale l’approfondimento della dimensione missionaria della Chiesa (con particolare riferimento a Lumen Gentium e Ad gentes), attraverso:

  1. i momenti ordinari di preghiera della comunità (specialmente l’adorazione eucaristica, contemplazione e azione):
  2. la valorizzazione delle giornate dedicate come la giornata missionaria mondiale e quelle dei missionari martiri e dell’infanzia missionaria.

Sono contento di come questo mese di ottobre, sia stata l’occasione per tante comunità parrocchiali di accogliere questa indicazione. Siamo chiamati tutti, nessuno escluso, a far crescere sempre più in noi lo spirito missionario e la vicinanza, attraverso la preghiera, il sacrificio e il sostegno materiale all’azione missionaria della Chiesa”.

L’arcivescovo ha invitato la Comunità Diocesana a unirsi in preghiera partecipando alla Veglia Diocesana missionaria il 21 ottobre a Solarino e nelle celebrazioni Eucaristiche delle comunità parrocchiali domenica 22  “esprimendo con la nostra generosità il sostegno a quelle Chiese, sparse per il mondo, che possono camminare soltanto con la nostra partecipazione e con il nostro aiuto”.


Martedì alle 21 adorazione eucaristica nella Chiesa di S. Maria della Concezione

Giornata di preghiera e di digiuno per la pace

Accogliendo l’invito rivolto dalla Conferenza Episcopale Italiana alle Diocesi e l’appello del Patriarca di Gerusalemme card. Pierbattista Pizzaballa, l’Arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto invita tutte le Parrocchie, le Comunità religiose, i movimenti e le associazioni ad unirsi martedì prossimo, 17 ottobre, in una giornata di digiuno, astinenza e preghiera per la pace. L’Arcivescovo chiede che in ogni comunità sia curata l’Adorazione Eucaristica e la recita del Santo Rosario.
Mons. Lomanto guiderà la preghiera di Adorazione eucaristica martedì alle ore 21 nella Chiesa di S. Maria della Concezione in Siracusa.

“Il dolore e lo sgomento per quanto sta accadendo sono grandi – scrive il patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, nel suo appello -. Ancora una volta ci ritroviamo nel mezzo di una crisi politica militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita. L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da troppo tempo, aumenterà ancora di più e la spirale di violenza che ne consegue e creerà altra distruzione. (…) In questo momento di dolore e di sgomento non vogliamo restare inermi. E non possiamo lasciare che la morte e i suoi pungiglioni (1Cor 15,55) siano la sola parola da udire. Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido. Invito tutte le parrocchie e comunità religiose ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione. Chiediamo che martedì 17 ottobre tutti facciano un giorno di digiuno e astinenza e di preghiera. Si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica. (…) E’ questo è il modo in cui ci ritroviamo tutti riuniti, nonostante tutto, e incontrarci nella preghiera corale per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.

In allegato lo schema di preghiera indicato dalla CEI


Chiese consapevoli di essere generate dal Crocifisso risorto

“Le nostre chiese, le nostre comunità vivono solo se consapevoli di essere generate, fondate e radunate dal Crocifisso risorto, alimentate dalle Scritture e dalla memoria della Cena del Signore, dal Sacramento dell’inesauribile eccessivo Amore di Dio in Cristo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, vicepresidente della Conferenza episcopale siciliana, in apertura dell’Assemblea Sinodale delle Chiese di Sicilia sul tema: “Continuiamo a lavorare insieme” che si è aperta a Terrasini. “Dall’eucarestia, infatti, ricevono il loro volto fraterno e la loro identità di assemblea sinodale, dialogica e ministeriale; dalla mensa eucaristica – dove tutti, seppur differenti, commensali gratuitamente invitati – mangiano il Corpo del Signore che è assimila a sé la sua Chiesa e la riunisce l’Unità. ‘Congiunti’ (congregati) da quel pane che diventa giuntura e cemento di vera fraternità, di rapporti umani belli, liberi, schietti, gratuiti, leali, incrollabili nella prova. Energia di discernimento nella compagnia degli uomini delle donne lungo le strade della vita”.

Traccia omelia mons. Corrado Lorefice

I lavori assembleari, moderati in questa fase da  Luisa Capitummino, direttrice dell’Uffciio regionale per l Problemi sociali e il Lavoro, sono stati aperti da  mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e Segretario della Conferenza episcopale siciliana.

LE CHIESE DI SICILIA AL LAVORO NELL'ASSEMBLEA SINODALEA seguire la relazione introduttiva di don Massimo Naro, teologo e docente presso la Facoltà teologica di Sicilia. Descrivendo l’icona di Emmaus che ci consegna il Vangelo di Luca, ha tracciato il “quando” facendo riferimento al “cambio d’epoca” che Chiesa e società si trovano a vivere; è entrato nelle pieghe profonde della crisi di discernimento, parlando del “come“; ha terminato con il “cosa“, ponendo “tre questioni aperte“, “tre criticità da affrontare“. La prima è “la questione educativo-formativa, da cui dipende l’annuncio del Vangelo e la trasmissione della fede ai nostri giorni“. Don Massimo Naro ha detto del “dialogo sostenuto dall’ascolto“: “Si dialoga innanzitutto ascoltando e, in sede sinodale, ascoltandosi reciprocamente. Si dialoga col mondo, mettendosi in ascolto di esso. E una Chiesa che sa ascoltare (e ascoltarsi) è pure una Chiesa che riesce poi a farsi ascoltare“. La seconda “questione aperta” segnalata “è quella sacramentale, da cui dipende in rilevante misura la qualità spirituale della vita ecclesiale“. La terza è quella socio-politica, “che – per don Naro – ha pure a che fare con l’episodio evangelico di Emmaus. I due discepoli, infatti, avevano sperato che il liberatore del loro popolo fosse il Maestro di Nazaret: era stato un fraintendimento del suo messianismo. Ma ciò – ha detto – non significa che le nostre Chiese non debbano dare un loro contributo al rinnovamento della società, elaborando a tal fine una loro visione del mondo“.

 

Relazione introduttiva di don Massimo Naro  (testo integrale)

(Da chiesedisicilia.org)