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Corso promosso da Caritas diocesana, Progetto Policoro, Confcooperative, Ermes

“Schiffaratu?”: la domanda di lavoro incontra l’offerta

Un corso per orientare al lavoro. In modo da far incrociare domanda e offerta nel territorio. Presentato “Schiffaratu?”, il corso gratuito di orientamento al lavoro realizzato da Caritas diocesana Siracusa, da Progetto Policoro, da Confcooperative Siracusa con la collaborazione di Ermes Comunicazione.
Ci troviamo in una situazione di estrema difficoltà dal punto di vista lavorativo – ha detto padre Marco Tarascio, direttore Caritas diocesana -. Noi stiamo mettendo in campo diverse tipologie di aiuti. In questo contesto abbiamo pensato a un corso per aiutare i ragazzi e non solo a darsi una possibilità. E’ importante che abbiano coscienza di cosa il mondo del lavoro offre oggi. La domanda e l’offerta si devono incontrare. Noi avremo due tirocini formativi con un’azienda del siracusano. Avremo l’opportunità di un corso a chi non trova un luogo dove scommettersi. Lo diversificheremo nei vari vicariati della diocesi non soltanto a Siracusa. E’ uno stimolo ad alzarsi dal divano a far circolare la propria proposta. Il lavoro non viene a cercarti a casa. Possiamo dare la possibilità a chi cerca di poter trovare un lavoro. E’ un percorso di orientamento al lavoro. L’offerta e la domanda possono trovare luogo comune in Caritas“.
Una trentina le persone che già hanno dato la loro adesione. Si tratta di sei ore di formazione teorica e pratica su come realizzare un Cv, come gestire un colloquio di lavoro, quali canali utilizzare per la ricerca del lavoro, scoprire gli incentivi per l’autoimprenditorialità.
Ci sembra e giusto e doveroso che, in questo momento di ripresa da questa crisi pandemica, ciascuno faccia il proprio dovere – ha detto Enzo Rindinella, presidente di Confcooperative -. Noi vogliamo contribuire fattivamente a portare giovani in cerca di occupazione con bassa scolarità dentro il mondo del lavoro, ma anche coloro che per questa crisi e non solo sono fuoriusciti dal mondo del lavoro ed hanno necessità di riqualificarsi e riformarsi. Abbiamo accolto l’idea del progetto e dell’iniziativa sociale. Si comincia comprendendo l’orientamento della persona per indirizzarlo verso le nuove tecniche di lavoro, come l’informatica, che ti portano a conoscere per essere accolto da imprese. Cerchiamo di dare una formazione di base perché poi le imprese sono in grado di formare il suo lavoratore. Potremmo anche avere una aggregazione di più soggetti per creare un’impresa che possa produrre servizi e dare lavoro. E supporteremo le imprese che si costituiranno in forma cooperativa. Alcune aziende, sotto forma di stage, possono accogliere questi giovani per avvicinarli al mondo del lavoro. Anche in collaborazione con altre associazioni datoriali finanziando in vario modo“.
Non un corso a numero chiuso, ma un’occasione che potrà durare nel tempo. Che formerà anche in base alle esigenze delle aziende.
Imparare a creare il curriculum vitae in maniera efficace, saper gestire un colloquio di lavoro attraverso tecniche di presentazione e di confronto attive sono alla base del corso di orientamento che volge ad analizzare e attivare tutti i canali digitali, oggi, strategici per la ricerca del lavoro – ha spiegato Silvia Spadaro di Ermes comunicazione -. Il mercato del lavoro nazionale e  territoriale, nonostante il periodo,  offre molteplici opportunita’ di occupazione e formazione. Numerosi sono inoltre gli incentivi per l’autoimprenditorialità, anche a fondo perduto, che giovani e meno giovani possono utilizzare per realizzare il proprio futuro. C’e tanto lavoro, ma bisogna riposizionare le risorse. Analizzeremo i canali digitali e social per la ricerca del lavoro. Ciascuno avrà il proprio pc e farà delle prove pratiche e inizierà ad entrare in quei canali che oggi servono per ricercare un lavoro incrociando quella domanda delle aziende che c’è“.
Per iscriversi è possibile contattare il numero di telefono: 392 3338747 o scrivere un’email a info@caritassiracusa.com

Nella Solennità di Pentecoste

Domenica la giornata pro Seminario

Domenica 23 maggio, Solennità di Pentecoste, per la nostra Comunità diocesana è anche l’occasione per esprimere la vicinanza al Seminario.

Le difficoltà legate all’emergenza pandemica dello scorso anno non hanno permesso di organizzare la giornata pro Seminario, ma nonostante questo in molti hanno continuato a contribuire spontaneamente alle necessità materiali e spirituali della comunità formativa.

Il discepolo sacerdote proviene dalla comunità cristiana e a essa ritorna, per servirlaRatio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis. I seminaristi, dunque, si preparano a vivere la Pentecoste con sentimenti di riconoscenza per le loro comunità di origine e con il desiderio di mettersi al servizio della Chiesa.

L’Arcivescovo di Siracusa Mons. Francesco Lomanto auspica che la giornata pro Seminario possa essere motivo di gratitudine per il dono della vocazione presbiterale e di impegno concreto al servizio del discernimento e della formazione iniziale dei futuri presbiteri.

E’ possibile ritrovare il bene anche nei gesti più piccoli perché lo Spirito possa formare i pastori secondo il cuore di Dio.

Mons. Francesco Lomanto per la 55esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

“Costruiamo relazioni fondate sulla verità”

“Oggi abbiamo tutti il desiderio forte di incontrare, di relazionarci, ma spesso accade di chiuderci in noi stessi per sentirci protetti e spesso farci apparire diversi. Papa Francesco ci invita a costruire una relazione per raccontare la vera vita”.
Lo scrive mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa e delegato episcopale per le Comunicazioni Sociali e la Cultura della Conferenza Episcopale Siciliana  oggi nella 55esima Giornata mondiali delle comunicazioni sociali riprendendo il messaggio di Papa Francesco.
“Sull’esempio di Paolo di Tarso ricorda che “furono la sua fede, la sua speranza e la sua carità a impressionare i contemporanei che lo sentirono predicare ed ebbero la fortuna di passare del tempo con lui”.
Ed allora abitare “la relazione con Lui” diventa fondamento, stile, criterio “per ogni espressione comunicativa che voglia essere limpida e onesta” al fine di comunicare la verità.
Lʼincontro personale diventa essenziale per vivere e per raccontare la vera vita. La comunicazione scaturisce da “una conoscenza diretta, nata dall’esperienza, non per sentito dire”. Non è possibile conoscere la verità se non se ne fa esperienza, se non si incontrano le persone, se non si partecipa alle loro gioie e ai loro dolori.
Papa invita alla ricerca della verità. Si tratta di comprendere la complessità della realtà, senza accontentarsi delle soluzioni superficiali; si pone l’istanza della correttezza umana e intellettuale, del coraggio e dell’amore alla verità anche contro i propri interessi personali”.

Istituto San Metodio e Ufficio IRC

La casa comune, un sogno ecclesiale

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Insegnamento Religione Cattolica invita all’incontro su La casa comune, un sogno ecclesiale nell’ambito dell’Itinerario formativo Pensare la casa comune attraverso l’Esortazione post-sinodale Querida Amazonia di papa Francesco.

L’incontro, in collegamento a distanza, avrà luogo venerdì 14 alle ore 18.30. Interverrà mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa.
E’ possibile richiedere il link d’accesso alla riunione virtuale inviando un’email a info@sanmetodio.eu entro le ore 16.00 del giorno dell’incontro. Chi ha partecipato agli incontri precedenti riceverà l’invito in automatico.

Celebrato il Patrono dei Lavoratori

San Giuseppe diventa attuazione pura della volontà di Dio

San Giuseppe vive nel silenzio fiducioso e diventa attuazione pura della volontà di Dio. Quello che Dio compie in lui e attraverso di lui è solo opera divina” . Sono le parole utilizzate da mons. Francesco Lomanto. Per la Festa di San Giuseppe, Patrono dei lavoratori, l’arcivescovo mons. Lomanto, che ha presieduto il solenne pontificale, insieme ai sacerdoti e ai diaconi hanno onorato la figura del Santo presso la Parrocchia di San Giuseppe Operaio di Priolo. La celebrazione dell’Ottava, presieduta dal don Salvatore Nicosia, parroco della Parrocchia di San Giovanni Bosco a Floridia, e animata dalla Corale di San Giuseppe Operaio, ha chiuso i festeggiamenti. Si ringraziano il sindaco, l’amministrazione comunale e le autorità civili e militari che hanno permesso lo svolgimento della Festa nel rispetto delle norme anti-covid.

Mons. La Placa nominato vescovo di Ragusa

Monsignor Giuseppe La Placa è stato nominato vescovo di Ragusa. L’annuncio, in contemporanea con la Sala Stampa Vaticana, lo ha dato oggi a mezzogiorno l’amministratore apostolico monsignor Roberto Asta al clero della Diocesi di Ragusa riunito in cattedrale mentre le campane di tutte le chiese suonavano a festa. Stessa cerimonia si è svolta nella cattedrale di Caltanissetta con il vescovo monsignor Mario Russotto che ha letto al clero nisseno la nomina del Santo Padre.

Lo accogliamo con gioia e con tanto affetto nella nostra famiglia episcopale e gli assicuriamo uno speciale ricorso nella preghiera per la missione che il Signore gli affida. Invochiamo pure su di lui la protezione della Madre della Chiesa” hanno scritto i vescovi di Sicilia.

Mi preparo a venire a voi – ha scritto in una lettera indirizzata alla sua nuova Diocesi – in semplicità di cuore, con l’unico desiderio di servire la vostra gioia ed essere segno e strumento di Cristo, unico Pastore e guida delle nostre anime“.

Il vescovo eletto rivolge quindi un saluto e un “affettuoso pensiero” ai vescovi emeriti monsignor Carmelo Cuttitta e monsignor Paolo Urso; a monsignor Giambattista Diquattro, nunzio apostolico in Brasile; a monsignor Carmelo Ferraro, arcivescovo emerito di Agrigento; all’amministratore apostolico monsignor Roberto Asta; ai sacerdoti, ai diaconi, ai seminaristi, ai fedeli laici, ai fratelli nella fede cristiana che non appartengono alla Chiesa Cattolica. “Di tutti voi – scrive monsignor La Placa – voglio essere compagno di viaggio, fratello e amico“. Un saluto lo rivolge anche alle autorità civili e militari e a coloro che si dedicano alla guida e al governo delle nostre città. Un grazie sentito e commosso infine alla Chiesa di Caltanissetta e al vescovo monsignor Mario Russotto.

Monsignor Giuseppe La Placa, 58 anni, è nato a Resuttano in provincia e nella Diocesi di Caltanissetta. Entrato nel Seminario diocesano di Caltanissetta il 30 settembre 1973, ha conseguito la maturità classica nel 1981 e, dopo gli studi teologici presso l’istituto “Mons. G. Guttadauro” di Caltanissetta, è stato ordinato presbitero il 29 giugno 1986. Nel 1993 ha conseguito a Roma la Licenza in Filosofia Teoretica presso la Pontificia Università Gregoriana ed ha seguito i corsi per il dottorato. È iscritto all’Albo dei giornalisti. Attualmente è vicario generale della Diocesi di Caltanissetta.
Monsignor Giuseppe La Placa è il sesto vescovo della Diocesi di Ragusa dopo monsignor Ettore Baranzini. monsignor Francesco Pennisi, monsignor Angelo Rizzo, monsignor Paolo Urso e monsignor Carmelo Cuttitta. La sua nomina rafforza il particolare legame tra le Diocesi di Ragusa e Caltanissetta. Fu infatti il ragusano venerabile monsignor Giovanni Jacono, da vescovo di Caltanissetta, a ordinare sacerdote monsignor Angelo Rizzo che, a sua volta, da vescovo di Ragusa, avrebbe poi ordinato monsignor Mario Russotto, oggi vescovo di Caltanissetta. Diocesi che dona oggi a Ragusa monsignor Giuseppe La Placa.

Domenica 9 maggio

La Beatificazione di Livatino è luce per la gente di Sicilia

E’ stato presentato ad Agrigento il Messaggio dei Vescovi di Sicilia in occasione della Beatificazione del giudice Rosario Angelo Livatino di domenica prossima, 9 maggio. A consegnarlo ai giornalisti presenti al Palazzo arcivescovile e, attraverso loro, ai fedeli delle diciotto diocesi dell’Isola è stato mons. Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e delegato per la Conferenza episcopale siciliana per i Problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato.

Un testo sentito, dedicato non solo a Livatino, definito “uno di noi, cresciuto in una comunissima famiglia delle nostre e in una delle nostre città, dove ha respirato il profumo della dignità e dove ha appreso il senso del dovere, il valore dell’onestà e l’audacia della responsabilità”.

I vescovi scrivono della “giovinezza” del martire canicattinese, della sua professione e della sua professionalità, del significato della sua beatificazione oggi e in questa terra; illustrano le tappe del cammino delle coscienze iniziato con l’assassinio del magistrato, e passato attraverso il grido di Giovanni Paolo II e la lettera “Convertitevi!” dei vescovi di Sicilia per il 25° di quell’appello e fino alla beatificazione; si soffermano sulla “eredità” di Livatino, ma non meno su quella “di Puglisi e di innumerevoli altri fratelli e sorelle, che non saranno mai elevati gli onori degli altari, ma che hanno scritto pagine indelebili di storia ecclesiale e civile, anche ai nostri giorni e anche nella nostra Sicilia!”.

Purtroppo – scrivono i vescovi siciliani – dobbiamo riconoscere che, al di là di alcune lodevoli iniziative più o meno circoscritte, le nostre Chiese non sono ancora all’altezza di tale eredità”. L’invito è a “ripartire, considerando che in questi trent’anni tante cose sono cambiate, ma non sono ancora cambiate abbastanza. Se sembra finito il tempo del grande clamore con cui la mafia agiva nelle strade e nelle piazze delle nostre città, è certo che essa ha trovato altre forme – meno appariscenti e per questo ancora più pericolose – per infiltrarsi nei vari ambiti della convivenza umana, continuando a destabilizzare gli equilibri sociali. Di fronte a tutto questo non possiamo più tacere, ma dobbiamo alzare la voce e unire alle parole i fatti: non da soli ma insieme, non con iniziative estemporanea ma con azioni sistematiche. Solo così il sangue dei Martiri non sarà stato versato invano e potrà fecondare la nostra storia, rendendola, per tutti e per sempre, storia di salvezza”.

Questa terra non produce solo male, anzi diventa capitale del Bene. La Beatificazione di Rosario Livatino – ha detto il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigentoè luce per la gente di Sicilia e non solo, ed era necessario e urgente accenderla, soprattutto in un momento difficile come quello che viviamo. Le ristrettezze alle quali anche il Covid ci costringe non ci ha scoraggiati: la data è quella dell’appello del papa Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi. Non ci sarà la festa che avremmo voluto, ma la santità non richiede i grandi numeri in termini di presenza, ma di persone che si lasciano coinvolgere e interrogare. Questo è lo stile con il quale viviamo questo momento – ha continuato il cardinale -, quello di chi si vuole lasciare illuminare per procedere senza sosta e andare avanti rompendo il buio che rischia di scoraggiarci e rallentarci”.

A testimoniare quanto a cuore stia l’esempio di Livatino alla Chiesa tutta anche un messaggio che il Papa Francesco ha voluto indirizzare ai ragazzi e alle ragazze, posto in apertura al libro “Rosario Livatino. La lezione del giudice ragazzino”, a firma di Lilli Genco e mons. Alessandro Damiano, arcivescovo coadiutore di Agrigento ed edito da Di Girolamo Junior. “Fate tesoro della testimonianza del beato Rosario Livatino, un “santo della porta accanto” che – scrive il pontefice – attraverso la sua vita ordinaria realizzato qualcosa di straordinario agli occhi di Dio donando la sua vita per la giustizia. Sul suo esempio – sollecita Papa Francesco – prendete in mano la vostra vita e senza cedere mai a compromessi alla sopraffazione, dato il meglio di voi stessi per il cambiamento della vostra terra”.

Messaggio dei Vescovi di Sicilia in occasione della Beatificazione di Rosario Livatino

Serata dedicata a Carlo Acutis

Una serata dedicata al Beato Carlo Acutis nell’ambito della Festa del patrocinio di Santa Lucia. Stasera alle ore 20.00, nella chiesa Cattedrale, avrà luogo l’iniziativa promossa dall’Ufficio di pastorale giovanile e la Deputazione della Cappella di Santa Lucia. Tra video e testimonianze sarà raccontata la vita del Beato e di come oggi sia cambiato il modo di comunicare la fede ai giovani. Interverrà l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto. Parteciperà in video collegamento la madre di Carlo Acutis, Antonia Salzano. All’interno della Cattedrale saranno rispettate le disposizioni previste dalle normative anticovid 19.
Diretta streaming sul canale You tube dell’Arcidiocesi di Siracusa ed anche sulla pagina facebook dell’Arcidiocesi di Siracusa. Inoltre su Medical Excellence (canale 86), TeleunoTris (canale 172), Video 66 (canale 286).

“La testimonianza di Lucia non è persa nel tempo ma è attuale, viva e forte – ha detto l’avv. Giuseppe Piccione, presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia -. Già la scorsa festa abbiamo voluto evidenziare il rapporto dei giovani e la santità. La santità della giovane Lucia: una ragazza molto coraggiosa, esemplare nella sua azione di carità verso i poveri, fedele a Dio. La santità può essere proposta ai giovani di oggi. E noi vogliamo consegnare Santa Lucia ai giovani, dare loro la custodia della nostra patrona”. “Portiamo la testimonianza di un giovane proclamato beato ad ottobre dello scorso anno – ha detto don Santo Fortunato, direttore della Pastorale giovanile -. Presenteremo la sua testimonianza e ci faremo aiutare dalla madre”.