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Strepitus silentii, le notti delle catacombe

E’ uno degli eventi più attesi dell’estate a Siracusa. Strepitus silentii 2022 le notti delle catacombe diventa maggiorenne. E’ la diciottesima edizione delle visite notturne teatralizzate alla Catacomba di San Giovanni. Un’idea che ha al suo interno tutti gli ingredienti per essere vincente: un testo unico, da ascoltare e meditare, un viaggio sotterraneo in un luogo ricco di memoria come le catacombe cristiane. Un’immersione nella storia di Siracusa e nella cristianità. Raccontare il silenzioso mondo delle catacombe dove ognuno riscopre il fascino di un’esperienza sempre antica e sempre nuova. Il percorso, scandito dalla voce degli attori e dal suono di un flauto, si snoda attraverso le gallerie sotterranee della catacomba, all’interno della quale rivivono riti e tradizioni lontane, testimonianze artistiche e scoperte archeologiche. Vivere la catacomba attraverso la voce di coloro che l’hanno abitata per secoli.
Da domani, 29 luglio, e fino al 28 agosto, quindici serate (nei giorni di venerdì, sabato e domenica), con due repliche a serata alle ore 21,00 e alle ore 22,30. Ad accompagnare i visitatori saranno le voci di Lorenzo Falletti, Doriana La Fauci, Caterina Pugliese e Marinella Scognamiglio, e le musiche di Romualdo Trionfante e Luciano Maria Moricca.

Caterina Pugliese

Strepitus silentii resta un evento unico nel suo genere che si rinnova quest’anno nella combinazione di musica, arte, storia e cultura religiosa. Una riflessione sul percorso della vita cristiana all’interno della catacomba, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini, il tempio dei primi martiri.
Ed anche questo è il motivo che ha portato la società Kairos, che ebbe l’intuizione di proporre questo viaggio “nel fragoroso silenzio”, a raccogliere i commenti delle oltre 10mila persone che in questi anni hanno partecipato alle visite notturne: tutti diversi fra loro, accomunati dall’emozione di essersi trovati a vivere un’esperienza unica e suggestiva, immergendosi nella storia. Un modo per comprendere quanto significativa fu la realtà di Siracusa e della sua comunità cristiana in epoca romana. Strepitus Silentii è promosso dalla società Kairós Turismo Cultura Eventi di Siracusa, con la partecipazione dell’Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale, della Custodia delle Catacombe di Siracusa e dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e in collaborazione con l’ISSR San Metodio di Siracusa e l’Associazione Culturale L’isola del Dialogo.
Si comincia domani venerdì 29, poi sabato 30 e domenica 31 per il primo fine settimana che è già quasi tutto esaurito. Per le modalità di fruizione è possibile consultare www.kairos-web.com
Nel 2014 per festeggiare i suoi dieci anni, Strepitus Silentii è stato proposto anche nella suggestiva cornice della Catacomba di San Callisto a Roma riscuotendo un successo ben oltre le aspettative. E per il 2024 la Kairos sta preparando una nuova sorpresa.

“Gli ultimi aiutano gli ultimi”: detenuti protagonisti

“Gli ultimi aiutano gli ultimi”. Potrebbe essere questo lo slogan da utilizzare per l’iniziativa promossa dalla Caritas diocesana rivolta alle famiglie ucraine che sono ospitate nel nostro territorio.
Una raccolta alimentare per le famiglie ucraine che ha visto come protagonisti i detenuti della casa circondariale Cavadonna a Siracusa che hanno raccolto alimenti a lunga conservazione (latte, zucchero, pasta, legumi e cibi in scatola). I giovani Missionari della Madonna delle Lacrime, inseriti nella rete YoungCaritas, hanno aiutato i volontari della Caritas diocesana ad effettuare la raccolta e a portare una parola di sostegno ai detenuti. “E’ stato un bel momento. I detenuti ci aspettavamo ed abbiamo raccolto tanti alimenti” ha detto don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana.
Sono circa una settantina al momento le persone che sono state prese in carico dalla Caritas che dall’inizio del conflitto in Ucraina si è adoperata con diverse iniziative per cercare di aiutare i tanti profughi che sono fuggiti dalla loro terra. Diverse le raccolte di denaro, di alimenti che sono state promosse e le iniziative di accoglienza rivolte a questi fratelli e sorelle che stanno soffrendo. “La guerra continua anche se sembra non importare più – ha detto don Marco Tarascio -. Dopo un entusiasmo iniziale, che è sempre bello da riscontare nelle persone, purtroppo notiamo che adesso il conflitto ed il dramma di tante persone sembra essere ormai un problema che non ci appartiene più. Questa volta sono stati i detenuti a ricordarci di aiutare il prossimo che soffre“.

Suor Chiara Di Mauro: il caso della monaca santa

Suor Chiara Di Mauro: il caso della monaca santa” è il titolo della rappresentazione teatrale che andrà in scena mercoledì 27 alle ore 19.30, presso il Centro sociale culturale Grottasanta di via Luigi Foti, promossa dall’associazione “Amici di Suor Chiara Di Mauro”.

A partire dalle fonti documentarie raccolte dal biografo, padre Samuele Cultrera, sarà dato un ritratto della Serva di Dio approfondendo, in particolare, testimonianze, racconti, episodi taumaturgici e miracolosi meticolosamente raccolti dal padre cappuccino in un corpus archivistico prezioso per la ripresa del processo di beatificazione.

Gli speciali attori che metteranno in scena il “caso” della monaca santa siracusana saranno i soci stessi dell’Associazione, alcuni dei quali andranno a impreziosire la rappresentazione con le loro voci, cantando in coro. Il tutto verrà messo in scena con l’ausilio di fotografie del tempo, immagini e suggestioni musicali. Inoltre, avranno anche voce i testimoni di oggi, viventi, che riferiranno la propria testimonianza o, altri ancora, di guarigioni fisiche e spirituali ottenute in prima persona per intercessione di Suor Chiara Di Mauro.

La serata rientra nell’ambito degli eventi programmati per il 90° anniversario della scomparsa di Suor Chiara (1890-1932), ai fini della conoscenza della vita, della spiritualità e degli eventi prodigiosi compiuti dalla “monaca santa” di Siracusa.

Alla festa di San Paolo il segretario CEI Giuseppe Baturi

Sarà l’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della CEI, mons. Giuseppe Baturi, a presiedere la messa pontificale di domenica 7 agosto per la festa di San Paolo a Solarino. Diffuso il programma dei festeggiamenti con la presenza di mons. Baturi per la solenne celebrazione delle ore 19.00 nel giorno della festa. Alle 20.30 seguirà la solenne processione del simulacro di san Paolo posto sul carro trionfale accompagnata dalle bande musicali Città di Floridia e Città di Solarino per le vie del paese. Alle ore 24 in piazza del Plebiscito l’arrivo del fercolo del Santo patrono salutato da uno spettacolo pirotecnico. Poi il rientro del simulacro nella Chiesa Madre, la traslazione, e la chiusura della cappella.


Domenica 7, la giornata sarà aperta alle ore 7.00 dall’alborata (lo sparo di 21 colpi di cannone e lo scampanio festoso); alle ore 8.30 giro di gala del corpo bandistico per le vie cittadine; alle ore 10.30 la messa solenne cantata presieduta dal parroco don Luca Saraceno. Alle ore 12.00 la trionfale uscita del simulacro portato a spalla dai devoti e la processione per le vie Ruggero Settimo, Sella, Palestro, piazza del Plebiscito. Durante la processione offerta dei bambini nati durante l’anno.
I festeggiamenti prenderanno il via domenica 31 luglio con la solenne apertura della cappella di San Paolo e la traslazione all’altare maggiore. Per tutta la settimana momenti di preghiera e di riflessione e spettacoli musicali.

 

Arpa del mondo con Vincenzo Zitello a Buccheri

Domenica 24 luglio, alle ore 21.00, nella suggestiva cornice del Santuario della Madonna delle Grazie a Buccheri, concerto a due arpe che avrà come protagonista la terra di Sicilia, la luna e le stelle. Sul sagrato del Santuario si diffonderà il dolce suono dell’arpa, anzi di ben due arpe che saranno magistralmente suonate dal maestro Vincenzo Zitello.
Compositore, concertista, polistrumentista, innovatore, Zitello è tra i più importanti arpisti al mondo. Ha collaborato con Ivano Fossati, Franco Battiato, Fabrizio De André, Alan Stivell e moltissimi altri musicisti, regalando ogni volta al suo pubblico emozioni uniche. Il concerto è promosso dalla società Kairos In collaborazione con la parrocchia Sant’Ambrogio di Buccheri. L’ingresso è gratuito.

La poesia “O vergine delle Lacrime” diventa canto

La poesia “O vergine delle Lacrime” diventa canto. Dal testo di don Raffaele Aprile, presbitero dell’arcidiocesi di Siracusa, dove svolge il ministero di direttore diocesano della Pastorale della salute e di missionario della Basilica Santuario “Madonna delle Lacrime”, è nato il nuovo canto alla Madonna delle Lacrime. A musicarla è stato Lorenzo Belluscio, musicista ed autore di canti di ispirazione cristiana, che ha prodotto anche l’Inno scelto dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute della Cei come quello della XXX Giornata mondiale del malato.
“O Vergine delle Lacrime” – questo il titolo del canto – è solamente uno dei tanti testi poetici raccolti nei tre volumi editi da don Aprile, “poeta del cielo”, in questi ultimi anni. “La mia poesia ‘O Vergine delle Lacrime’ diventa canto. Grazie al maestro Lorenzo Belluscio che l’ha musicata e cantata. Sono davvero felice perché è la prima volta che una mia poesia dedicata a Maria diventa canto. Spero possa essere eseguito nelle parrocchie, in onore della Madonnina”.

 

 

La fragilità dell’anima per Siracusa Sacra

La fragilità dell’anima è il tema di Siracusa Sacra – frammenti d’anima, iniziativa del Parco culturale ecclesiale “Terre dell’invisibile” e della società Kairos, che quest’anno si ripresenta in una nuova veste: l’apertura straordinaria di alcune chiese in orario serale, le esposizioni d’arte contemporanea e le visite guidate.
Dal 21 luglio al 4 settembre, alcune chiese a Siracusa potranno essere visitate in orario serale, dalle ore 20.00 alle ore 22.00 (visite guidate ore 20.30 e ore 21.30): il giovedì, venerdì e sabato, gli artisti esporranno ciascuno le loro opere. Ognuno di loro con la propria arte ha avuto modo di toccare con mano la fragilità dell’anima. Si tratta degli ospiti dell’Istituto Sant’Angela Merici, la fotografa Stefania Anzelmo e lo scultore Carmelo Lorefice.
In particolare il giovedì sarà aperta la Chiesa di San Giovanni Evangelista e la Cripta di San Marciano dove saranno esposti i lavori realizzati degli ospiti dell’Istituto sant’Angela Merici; il venerdì la Chiesa di San Martino e la Chiesa di San Benedetto dove verranno esposte le fotografie della fotografa siracusana Stefania Anzelmo e le sculture dell’artista modicano Carmelo Lorefice; il sabato percorso Secreta Palatii che comprende la Cappella Sveva, il Carcere Vescovile, e la Biblioteca Alagoniana.
Dopo la pandemia che in questi due anni ha cambiato a chi di più a chi di meno la vita, ora abbiamo tutti voglia di raccogliere e mettere insieme i pezzi della nostra vita, come frammenti d’anima spezzati dalla sofferenza e ripartire.

Le opere mostrate e inserite nei luoghi di Siracusa Sacra ci svelano diversi tipi di anime spezzate. Gli artisti, ognuno con esperienze diverse, hanno in qualche modo saputo cogliere l’essenza di queste anime rappresentandole attraverso linguaggi totalmente differenti, a noi tocca, ognuno secondo le proprie sensibilità, riconoscere questi frammenti recuperarli e metterli apposto.

Una scultura di Carmelo Lorefice

Il tema scelto è la fragilità dell’anima. Siamo stati coinvolti con alcune opere da mettere in mostra – ha detto don Alfio Li Noce, presidente della Fondazione Sant’Angela Merici -. Sono alcune sculture per le quali i nostri ragazzi hanno utilizzato la pietra di Noto e alcune opere pittoriche. Ed una immagine della Madonna molto particolare. Il risultato del lavoro fatto con i maestri d’arte che non è solo lavoro creativo ma è il frutto di un percorso dell’equipe riabilitativa. Nelle opere ammiriamo la vitalità e la creatività dei ragazzi. La gioia della condivisione“.

Le opere che sono esposte nella Basilica di San Giovanni e nella Cripta di San Marciano sono state realizzate dagli ospiti dell’Istituto Sant’Angela Merici di Canicattini e Siracusa. Ospiti con problemi motori o psichici, che affrontano quotidianamente la fatica di riabilitarsi. Ogni opera è composta e realizzata con frammenti: colori frammentati, immagini tagliati in riquadri e mosaici con barattoli di colore colato. I volti sono realizzati da linee spezzate nette mostrando tutta la severità e l’inquietudine umana.

I volti in terracotta esposti nella chiesa di San Martino sono dello scultore Carmelo Lorefice, sono maschere rugose, deformate, sono caricature di un pensiero umano che trasmettono vibrazioni, sentimenti, espressioni dell’animo sottolineati attraverso i tratti somatici. Sono sensazioni, stimoli, stati d’animo che la natura impone all’uomo frammentando e smantellando la visione unitaria che l’uomo ha della vita.

Una fotografia di Stefania Anzelmo

 

Nelle fotografie di Stefania Anzelmo scattate all’interno del carcere Borbonico di Siracusa, inserite negli altari laterali della chiesa di San Benedetto, si coglie la disperazione di anime sospese tra la solitudine e la rabbia, immerse nel buio squarciato da lame di luce sottili che si fa strada attraverso le grate. E tra il degrado e le mura che si sfogliano come sottili veli fa mostra di se una Madonna o ciò che resta di essa, e di fronte ad essa la fotografa percepire i pensieri dei condannati che molte volte l’avranno chiamata, invocata e anche bestemmiata, cercando di raccogliere attorno a Lei i frammenti di un’anima persa.

Cercasi “animatore di comunità” per il Progetto Policoro

Il Progetto Policoro dell’Arcidiocesi di Siracusa, in collaborazione con i tre uffici Caritas, Pastorale Sociale e del Lavoro e Pastorale Giovanile, è alla ricerca del prossimo Animatore di Comunità. Il bando è rivolto a giovani dai 23 ai 35 anni.

Nell’ambito del Progetto Policoro della Conferenza Episcopale Italiana, Inecoop, in collaborazione con la Diocesi di Siracusa, ha istituito delle borse di studio per l’anno 2023, ciascuna del valore di € 3.120,00, per la formazione di Animatori di Comunità.
Il Progetto Policoro è un progetto organico della Chiesa italiana che tenta di dare una risposta concreta al problema della disoccupazione in Italia. Policoro, città in Provincia di Matera, è il luogo dove si svolse il primo incontro il 14 dicembre del 1995. Attraverso il Progetto si vuole affrontare il problema della disoccupazione giovanile, attivando iniziative di formazione a una nuova cultura del lavoro, promuovendo e sostenendo l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità.

Possono presentare domanda di partecipazione i giovani in possesso dei seguenti requisiti:
– cittadini italiani o di un altro Stato membro dell’Unione Europea;
– cittadini non comunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno; – età compresa tra i 23 e i 35 anni;
– residenza e domicilio in uno dei comuni della Diocesi di appartenenza; – diploma di scuola secondaria di secondo grado;
– patente auto di tipo B;
– buona conoscenza dei principali programmi informatici.

La domanda di partecipazione, indirizzata direttamente alla Diocesi partner del Progetto, deve pervenire entro e non oltre il 5 agosto.
Le domande pervenute oltre il termine stabilito non saranno prese in considerazione.
La selezione dovrà essere completata entro il 2 settembre 2022.

La domanda, firmata dal candidato, deve essere:
– redatta secondo il modello riportato nell’Allegato al presente bando;
– corredata da curriculum vitae da allegare sempre via e-mail.
Le domande possono essere presentate esclusivamente tramite e-mail all’indirizzo diocesi.siracusa@progettopolicoro.it.